Descrizione

Comune collinare di origini medievali, la cui economia poggia sull’agricoltura, sull’allevamento e su piccole imprese industriali. La maggior parte dei fragnetellesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, si concentra nel capoluogo comunale, in sensibile espansione edilizia, mentre meno di un terzo della comunità si distribuisce in case sparse sui fondi. L’abitato, il cui nucleo più antico conserva una pianta allungata, è adagiato sulla cresta di uno sperone roccioso e domina buona parte della valle del fiume Tammaro. Il profilo geometrico del territorio comunale è dolcemente ondulato: l’agro fragnetellese, infatti, si distende su un insieme di colline dai contorni arrotondati. Seminativi dalla regolare forma geometrica e vaste distese prative adibite al pascolo, ricoperte nella bella stagione di vivaci fioriture, caratterizzano il paesaggio, intervallate qua e là da lembi di boschi misti, in cui predomina la farnia. Sullo sfondo d’argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un Santo, vestito con una tunica azzurra e raffigurato nell’atto di benedire con la mano destra; costui monta un cavallo rosso, con le zampe anteriori sollevate, munito di briglie e gualdrappa nera. In basso figura una cometa azzurra, con la coda volta all’ingiù.

Comune collinare di origini medievali, la cui economia poggia sull’agricoltura, sull’allevamento e su piccole imprese industriali. La maggior parte dei fragnetellesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, si concentra nel capoluogo comunale, in sensibile espansione edilizia, mentre meno di un terzo della comunità si distribuisce in case sparse sui fondi. L’abitato, il cui nucleo più antico conserva una pianta allungata, è adagiato sulla cresta di uno sperone roccioso e domina buona parte della valle del fiume Tammaro. Il profilo geometrico del territorio comunale è dolcemente ondulato: l’agro fragnetellese, infatti, si distende su un insieme di colline dai contorni arrotondati. Seminativi dalla regolare forma geometrica e vaste distese prative adibite al pascolo, ricoperte nella bella stagione di vivaci fioriture, caratterizzano il paesaggio, intervallate qua e là da lembi di boschi misti, in cui predomina la farnia. Sullo sfondo d’argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un Santo, vestito con una tunica azzurra e raffigurato nell’atto di benedire con la mano destra; costui monta un cavallo rosso, con le zampe anteriori sollevate, munito di briglie e gualdrappa nera. In basso figura una cometa azzurra, con la coda volta all’ingiù.

Storia

In età medievale fu donata dai principi longobardi di Benevento al loro tesoriere Totone. Aggregata successivamente alla contea di Ariano, fu ceduta dal conte Eriberto alla badia di Santa Sofia di Benevento; tra i commendatari che la amministrarono figura Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI. Rimase sotto l’egida di Santa Sofia per tre secoli, fino a quando re Ferdinando IV, dichiarati i possedimenti della badia “terra regia”, la concesse al cardinale Ruffo. Annessa alla provincia del principato Ultra, passò a quella di Benevento nel 1861, dopo l’unità d’Italia. Il toponimo deriva dal latino FARNEUS, FARNEA, ‘di farnia’, o da FARNUS, ‘farnia’, con il suffisso fitonimico collettivo -ETUM; la specificazione è riferita alla donazione del territorio alla badia di Santa Sofia di Benevento. D’impianto basilicale, a croce latina e tre navate, la chiesa di Santa Maria Assunta sorge al centro del nucleo più antico dell’abitato. Tra gli edifici religiosi figurano inoltre la chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori, seicentesca, e quella di San Matteo, a pianta rettangolare, con annesso romitorio. L’ampio palazzo signorile appartenuto alla famiglia De Martini presenta due corpi staccati, collegati da un’arcata settecentesca.

In età medievale fu donata dai principi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> di Benevento al loro tesoriere Totone. Aggregata successivamente alla contea di Ariano, fu ceduta dal conte Eriberto alla badia di Santa Sofia di Benevento; tra i commendatari che la amministrarono figura Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI. Rimase sotto l’egida di Santa Sofia per tre secoli, fino a quando re Ferdinando IV, dichiarati i possedimenti della badia “terra regia”, la concesse al cardinale Ruffo. Annessa alla provincia del principato Ultra, passò a quella di Benevento nel 1861, dopo l’unità d’Italia. Il toponimo deriva dal latino FARNEUS, FARNEA, ‘di farnia’, o da FARNUS, ‘farnia’, con il suffisso fitonimico collettivo -ETUM; la specificazione è riferita alla donazione del territorio alla badia di Santa Sofia di Benevento. D’impianto basilicale, a croce latina e tre navate, la chiesa di Santa Maria Assunta sorge al centro del nucleo più antico dell’abitato. Tra gli edifici religiosi figurano inoltre la chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori, seicentesca, e quella di San Matteo, a pianta rettangolare, con annesso romitorio. L’ampio palazzo signorile appartenuto alla famiglia De Martini presenta due corpi staccati, collegati da un’arcata settecentesca.

Economia

L’economia locale presenta un’impostazione tipicamente rurale: alla produzione di cereali, olive, uva da vino e frutta e all’allevamento di bovini e ovini, attività produttive cui si dedica più della metà della popolazione attiva locale, si affiancano poche piccole imprese industriali, attive soprattutto nei comparti dei materiali da costruzione e della lavorazione del legno e dei metalli; fermo a uno stadio embrionale di sviluppo è il terziario, rappresentato da una rete commerciale rivolta quasi esclusivamente alla distribuzione di beni di prima necessità e privo di servizi privati più qualificati, eccetto quello bancario. Fa registrare significative carenze anche nella dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità: possiede scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado ma difetta di strutture di rilievo preposte alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio culturale, quali biblioteche e musei; il modesto apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l’assistenza sanitaria è garantita localmente soltanto dalla farmacia.

L’economia locale presenta un’impostazione tipicamente rurale: alla produzione di cereali, olive, uva da vino e frutta e all’allevamento di bovini e ovini, attività produttive cui si dedica più della metà della popolazione attiva locale, si affiancano poche piccole imprese industriali, attive soprattutto nei comparti dei materiali da costruzione e della lavorazione del legno e dei metalli; fermo a uno stadio embrionale di sviluppo è il terziario, rappresentato da una rete commerciale rivolta quasi esclusivamente alla distribuzione di beni di prima necessità e privo di servizi privati più qualificati, eccetto quello bancario. Fa registrare significative carenze anche nella dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità: possiede scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado ma difetta di strutture di rilievo preposte alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio culturale, quali biblioteche e musei; il modesto apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l’assistenza sanitaria è garantita localmente soltanto dalla farmacia.

Relazioni

Dotata di un clima salubre e immersa in un ameno paesaggio, non costituisce tuttavia una meta turistica particolarmente ricercata. La sua limitata capacità di attrarre visitatori risente inoltre dell’inadeguatezza dell’apparato ricettivo nonché della penuria di manifestazioni legate alla cultura e al folclore locale, che solitamente consentono di intrattenere vivaci relazioni almeno con i comuni più vicini. La festa del Patrono, Sant’Antonio, si celebra il 13 giugno.

Dotata di un clima salubre e immersa in un ameno paesaggio, non costituisce tuttavia una meta turistica particolarmente ricercata. La sua limitata capacità di attrarre visitatori risente inoltre dell’inadeguatezza dell’apparato ricettivo nonché della penuria di manifestazioni legate alla cultura e al folclore locale, che solitamente consentono di intrattenere vivaci relazioni almeno con i comuni più vicini. La festa del Patrono, Sant’Antonio, si celebra il 13 giugno.

Località

Cucchiarella, Spilacito

Cucchiarella, Spilacito

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fragneto l'Abate rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.