Descrizione

Piccola comunità, classificata “comune sparso”, con sede in Serre; di antiche origini, la sua economia si basa sulle tradizionali attività rurali. Gli elvesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località Goria Ugo, con il maggior numero di residenti, nonché in nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio, classificato montano e comprendente l’area speciale monte Ponte d’Elva (montagna disabitata che raggiunge i 3.064 metri di quota), ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, sorge in una conca ad anfiteatro, dominata da alte vette e rivestita di estesi pascoli alpini e boschi di larici; situato in posizione isolata, lontano dalle principali vie di comunicazione della vallata, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Piccola comunità, classificata “comune sparso”, con sede in Serre; di antiche origini, la sua economia si basa sulle tradizionali attività rurali. Gli elvesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località Goria Ugo, con il maggior numero di residenti, nonché in nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio, classificato montano e comprendente l’area speciale monte Ponte d’Elva (montagna disabitata che raggiunge i 3.064 metri di quota), ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, sorge in una conca ad anfiteatro, dominata da alte vette e rivestita di estesi pascoli alpini e boschi di larici; situato in posizione isolata, lontano dalle principali vie di comunicazione della vallata, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca romana, come testimonia una lapide rinvenuta nei dintorni dell’abitato e attualmente murata sulla facciata della chiesa parrocchiale. Il toponimo, che compare per la prima volta in un documento della fine del XIII secolo, ha un’etimologia poco chiara: riportato da alcuni studiosi al nome della tribù dei galli “Helvi”, stanziata sulle prealpi della Provenza, viene da altri ricondotto alla GENS HELVA. Assoggettata, già nel Duecento, alla signoria dei marchesi di Saluzzo, passò quasi indenne tra le guerre e le occupazioni che travagliarono la valle, grazie alla sua posizione isolata. Pervenuta ai Savoia, che ne tornarono in possesso al temine della parentesi napoleonica, prese poi parte ai moti risorgimentali e alle vicende post-unitarie. L’elemento di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico è rappresentato dalla parrocchiale di Santa Maria Assunta, a Serre; costruita nel XV secolo, in stile romanico, contiene un pregevole ciclo di affreschi attribuiti a Hans Clemer, “il maestro d’Elva”, e raffiguranti l’infanzia di Cristo e la vita di Maria. Da vedere anche la casa della Meridiana. Dalla fine dell’Ottocento molti elvesi emigrarono alla ricerca di lavoro in pianura o verso la Francia. L’attività da essi svolta fu quella dei “caviè”, che compravano i capelli delle donne di campagna, trasformandoli in parrucche molto richieste alle corti francese e inglese.

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca romana, come testimonia una lapide rinvenuta nei dintorni dell’abitato e attualmente murata sulla facciata della chiesa parrocchiale. Il toponimo, che compare per la prima volta in un documento della fine del XIII secolo, ha un’etimologia poco chiara: riportato da alcuni studiosi al nome della tribù dei galli “Helvi”, stanziata sulle prealpi della Provenza, viene da altri ricondotto alla GENS HELVA. Assoggettata, già nel Duecento, alla signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDISALUZZO'>marchesi di Saluzzo</a>, passò quasi indenne tra le guerre e le occupazioni che travagliarono la valle, grazie alla sua posizione isolata. Pervenuta ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, che ne tornarono in possesso al temine della parentesi napoleonica, prese poi parte ai moti risorgimentali e alle vicende post-unitarie. L’elemento di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico è rappresentato dalla parrocchiale di Santa Maria Assunta, a Serre; costruita nel XV secolo, in stile romanico, contiene un pregevole ciclo di affreschi attribuiti a Hans Clemer, “il maestro d’Elva”, e raffiguranti l’infanzia di Cristo e la vita di Maria. Da vedere anche la casa della Meridiana. Dalla fine dell’Ottocento molti elvesi emigrarono alla ricerca di lavoro in pianura o verso la Francia. L’attività da essi svolta fu quella dei “caviè”, che compravano i capelli delle donne di campagna, trasformandoli in parrucche molto richieste alle corti francese e inglese.

Economia

Ospita gli ordinari uffici municipali e postali; sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente con la coltivazione di cereali e ortaggi e con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli; parte della popolazione si dedica anche alla silvicoltura. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per una piccola azienda che opera nel comparto lattierio-caseario, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Le scuole locali assicurano soltanto l’istruzione elementare; non si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; l’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Ospita gli ordinari uffici municipali e postali; sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente con la coltivazione di cereali e ortaggi e con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli; parte della popolazione si dedica anche alla silvicoltura. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per una piccola azienda che opera nel comparto lattierio-caseario, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Le scuole locali assicurano soltanto l’istruzione elementare; non si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; l’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Ridente località di montagna, è dotata di notevoli attrattive naturali e paesaggistiche; la tranquillità del luogo, la genuinità dei suoi prodotti e la possibilità di effettuare interessanti escursioni a piedi, a cavallo o in mountain-bike lungo l’omonimo vallone, seguendo antiche mulattiere, favoriscono un discreto afflusso turistico che è in continua fase di crescita. Tra le manifestazioni periodiche si segnala: la sagra del rododendro e la giornata storico-culturale “I cavié” (mercanti ambulanti di capelli, mestiere cui gli elvesi si dedicarono fino al primo Novecento), con convegno sulla cultura delle parrucche, a luglio. Il Patrono, San Pancrazio, si festeggia il 12 maggio.

Ridente località di montagna, è dotata di notevoli attrattive naturali e paesaggistiche; la tranquillità del luogo, la genuinità dei suoi prodotti e la possibilità di effettuare interessanti escursioni a piedi, a cavallo o in mountain-bike lungo l’omonimo vallone, seguendo antiche mulattiere, favoriscono un discreto afflusso turistico che è in continua fase di crescita. Tra le manifestazioni periodiche si segnala: la sagra del rododendro e la giornata storico-culturale “I cavié” (mercanti ambulanti di capelli, mestiere cui gli elvesi si dedicarono fino al primo Novecento), con convegno sulla cultura delle parrucche, a luglio. Il Patrono, San Pancrazio, si festeggia il 12 maggio.

Località

Brione, Chiosso Medio, Chiosso Superiore, Goria-Ugo, Laurenti, Martini, Molini Allioni, Monte Pelvo d'Elva, Serre

Brione, Chiosso Medio, Chiosso Superiore, Goria-Ugo, Laurenti, Martini, Molini Allioni, Monte Pelvo d'Elva, Serre

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Elva rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.