Descrizione

Comune collinare d’origine medievale, sorretto dall’agricoltura e da alcune piccole imprese industriali. I dugentesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, si distribuiscono principalmente nel capoluogo comunale e in case sparse sui fondi; solo una piccola parte della comunità risiede nei numerosi aggregati urbani elementari che punteggiano l’agro comunale. L’impianto urbanistico, costituito da cinque assi viari divergenti, ai cui lati si ergono le abitazioni, conferisce all’abitato una singolare struttura tentacolare. Il territorio dugentese, dal profilo geometrico regolare e uniforme, è solcato da numerosi corsi d’acqua, che lo rendono particolarmente fertile e docile alla mano dell’uomo: sulle ampie valli e sui modesti rilievi sui quali si distende abbondano i seminativi e gli oliveti, alternati a piccole macchie di vegetazione mediterranea, tipiche dell’ambiente collinare beneventano. In lontananza si ergono le cime dei monti Sant’Angelo, Tuoro Alto e Taburno, su cui si alternano estesi boschi di faggio e aree rivestite dalla nuda roccia. Lo stemma comunale, semipartito troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, a sfondo azzurro, campeggia la lettera maiuscola D, d’oro; il secondo campo, rosso, racchiude cinque spighe di grano dorate, legate da un nastro azzurro; nella terza sezione, infine, si raffigura un castello rosso, merlato alla guelfa, munito di una torre centrale e fondato su una verde pianura.

Comune collinare d’origine medievale, sorretto dall’agricoltura e da alcune piccole imprese industriali. I dugentesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, si distribuiscono principalmente nel capoluogo comunale e in case sparse sui fondi; solo una piccola parte della comunità risiede nei numerosi aggregati urbani elementari che punteggiano l’agro comunale. L’impianto urbanistico, costituito da cinque assi viari divergenti, ai cui lati si ergono le abitazioni, conferisce all’abitato una singolare struttura tentacolare. Il territorio dugentese, dal profilo geometrico regolare e uniforme, è solcato da numerosi corsi d’acqua, che lo rendono particolarmente fertile e docile alla mano dell’uomo: sulle ampie valli e sui modesti rilievi sui quali si distende abbondano i seminativi e gli oliveti, alternati a piccole macchie di vegetazione mediterranea, tipiche dell’ambiente collinare beneventano. In lontananza si ergono le cime dei monti Sant’Angelo, Tuoro Alto e Taburno, su cui si alternano estesi boschi di faggio e aree rivestite dalla nuda roccia. Lo stemma comunale, semipartito troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, a sfondo azzurro, campeggia la lettera maiuscola D, d’oro; il secondo campo, rosso, racchiude cinque spighe di grano dorate, legate da un nastro azzurro; nella terza sezione, infine, si raffigura un castello rosso, merlato alla guelfa, munito di una torre centrale e fondato su una verde pianura.

Storia

Citata in un diploma longobardo dell’883 d.C., fu per lungo tempo al centro di dispute tra le più potenti famiglie del circondario a causa della sua favorevole posizione strategica. Appartenne, quindi, a Guglielmo di Vaudemond, ad Addo de Souliac e, alla fine del XIII secolo, a Pietro Braherio. Aggregata alla contea di Caserta alla fine del Duecento, fu acquistata nel 1511 da Andrea di Capua, duca di Termoli. Passò ai Monsorio nel 1564 e in seguito ai Corso di Firenze. Fu poi annessa al comune di Melizzano, che la amministrò fino al 1956. Il toponimo deriva dal numerale latino DUCENTA, ‘duecento’, con riferimento a JUGERA, misurazione agraria in vigore al tempo dei romani. Sono tuttora visibili consistenti resti dell’antico castello, dagli imponenti torrioni circolari; nel centro storico s’innalzano inoltre alcuni palazzetti in stile rococò e palazzo Marotta, progettato dall’architetto settecentesco Luigi Vanvitelli. La chiesa di Sant’Andrea, anch’essa settecentesca, è dotata di un campanile in tufo, eretto in epoca posteriore.

Citata in un diploma <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a> dell’883 d.C., fu per lungo tempo al centro di dispute tra le più potenti famiglie del circondario a causa della sua favorevole posizione strategica. Appartenne, quindi, a Guglielmo di Vaudemond, ad Addo de Souliac e, alla fine del XIII secolo, a Pietro Braherio. Aggregata alla contea di Caserta alla fine del Duecento, fu acquistata nel 1511 da Andrea di Capua, duca di Termoli. Passò ai Monsorio nel 1564 e in seguito ai Corso di Firenze. Fu poi annessa al comune di Melizzano, che la amministrò fino al 1956. Il toponimo deriva dal numerale latino DUCENTA, ‘duecento’, con riferimento a JUGERA, misurazione agraria in vigore al tempo dei romani. Sono tuttora visibili consistenti resti dell’antico castello, dagli imponenti torrioni circolari; nel centro storico s’innalzano inoltre alcuni palazzetti in stile rococò e palazzo Marotta, progettato dall’architetto settecentesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LUIGIVANVITELLI'>Luigi Vanvitelli</a>. La chiesa di Sant’Andrea, anch’essa settecentesca, è dotata di un campanile in tufo, eretto in epoca posteriore.

Economia

Accanto all’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, olive e frutta, si è da tempo sviluppato un discreto apparato industriale, che si compone di piccole imprese a conduzione artigianale, attive nei comparti dei prodotti alimentari e tessili, del legno, della lavorazione dei metalli e dell’elettronica. Il terziario dei servizi annovera quelli qualificati del credito, delle assicurazioni e dell’intermediazione immobiliare, la rete commerciale soddisfa ampiamente le esigenze della comunità. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, ospita scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e un istituto professionale agrario ma è carente di strutture di rilievo preposte alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio culturale; l’assistenza sanitaria è garantita localmente dalla farmacia mentre l’apparato ricettivo, di modeste dimensioni, include alcuni esercizi di ristoro ma è privo di strutture per il soggiorno.

Accanto all’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, olive e frutta, si è da tempo sviluppato un discreto apparato industriale, che si compone di piccole imprese a conduzione artigianale, attive nei comparti dei prodotti alimentari e tessili, del legno, della lavorazione dei metalli e dell’elettronica. Il terziario dei servizi annovera quelli qualificati del credito, delle assicurazioni e dell’intermediazione immobiliare, la rete commerciale soddisfa ampiamente le esigenze della comunità. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, ospita scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e un istituto professionale agrario ma è carente di strutture di rilievo preposte alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio culturale; l’assistenza sanitaria è garantita localmente dalla farmacia mentre l’apparato ricettivo, di modeste dimensioni, include alcuni esercizi di ristoro ma è privo di strutture per il soggiorno.

Relazioni

Immersa nel tranquillo e riposante paesaggio agrario della campagna beneventana, si trova a poca distanza da Caserta e dal Parco naturale regionale del Taburno-Camposauro, che racchiude un notevole patrimonio naturalistico. Il centro storico si anima soprattutto in occasione di alcune feste tradizionali, strettamente legate al sentimento religioso che anima la comunità: nel mese di luglio ha luogo la processione dedicata a Sant’Anna (26 luglio), che fa tappa in numerose abitazioni dei fedeli; a settembre si svolgono le feste di Santa Maria Impesole e di San Nicola. Ulteriore motivo di richiamo è la gastronomia locale, che annovera tra le sue specialità vari tipi di pasta fatta in casa, gli involtini di budella di agnello da latte, cotti alla brace e detti comunemente “ammugliatielli”, e la zuppa di cardone. La festa del Patrono, Sant’Andrea, si celebra il 30 novembre.

Immersa nel tranquillo e riposante paesaggio agrario della campagna beneventana, si trova a poca distanza da Caserta e dal Parco naturale regionale del Taburno-Camposauro, che racchiude un notevole patrimonio naturalistico. Il centro storico si anima soprattutto in occasione di alcune feste tradizionali, strettamente legate al sentimento religioso che anima la comunità: nel mese di luglio ha luogo la processione dedicata a Sant’Anna (26 luglio), che fa tappa in numerose abitazioni dei fedeli; a settembre si svolgono le feste di Santa Maria Impesole e di San Nicola. Ulteriore motivo di richiamo è la gastronomia locale, che annovera tra le sue specialità vari tipi di pasta fatta in casa, gli involtini di budella di agnello da latte, cotti alla brace e detti comunemente “ammugliatielli”, e la zuppa di cardone. La festa del Patrono, Sant’Andrea, si celebra il 30 novembre.

Località

Campellone, Cantalupi, Germinesi, Moscarelli, Santa Maria Impesola, Terranzano Nord, Terranzano Sud

Campellone, Cantalupi, Germinesi, Moscarelli, Santa Maria Impesola, Terranzano Nord, Terranzano Sud

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Dugenta rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.