Descrizione

Cittadina collinare, di antica origine, con un’economia di tipo agricolo e industriale e una buona presenza di servizi. I crispianesi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia. Tra le altre località la più popolosa è quella di San Simone. Il territorio, comprendente isole ammistrative del comune di Massafra nonché numerose masserie, che sono strutture agricole e produttive ma anche nuclei vitali dell’antica civiltà contadina (Crispiano è definita comune “delle cento masserie”), presenta un profilo geometrico ondulato ed offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino, con i numerosi fenomeni di erosione carsica, come gravine, lame, doline e grotte, tra cui quelle del Vallone e Stinge. L’abitato, posto su una ridente altura, ha un andamento plano-altimetrico piuttosto vario. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, su sfondo azzurro, un guerriero romano a cavallo sormontato da un lambello d’argento a tre denti tra i quali si pongono una croce greca d’oro e una conchiglia. Il motto è: CRISPIUS.

Cittadina collinare, di antica origine, con un’economia di tipo agricolo e industriale e una buona presenza di servizi. I crispianesi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia. Tra le altre località la più popolosa è quella di San Simone. Il territorio, comprendente isole ammistrative del comune di Massafra nonché numerose masserie, che sono strutture agricole e produttive ma anche nuclei vitali dell’antica civiltà contadina (Crispiano è definita comune “delle cento masserie”), presenta un profilo geometrico ondulato ed offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino, con i numerosi fenomeni di erosione carsica, come gravine, lame, doline e grotte, tra cui quelle del Vallone e Stinge. L’abitato, posto su una ridente altura, ha un andamento plano-altimetrico piuttosto vario. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, su sfondo azzurro, un guerriero romano a cavallo sormontato da un lambello d’argento a tre denti tra i quali si pongono una croce greca d’oro e una conchiglia. Il motto è: CRISPIUS.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono ad epoca preistorica, come testimoniato dal rinvenimento dei resti di una tomba collettiva scavata nella roccia; a questi subentrarono altri, fino ad arrivare alla colonizzazione dei greci e dei romani, cui va riportata l’origine del toponimo, fatto derivare dal nome CRISPIUS del cavaliere cui fu assegnato il territorio. Dopo l’invasione dei goti fu occupata dai bizantini che, per sfuggire alle persecuzioni degli imperatori iconoclasti, si rifugiarono nelle grotte lungo le coste e in quelle esistenti sull’altopiano di Taranto, trasformandole in cappelle cristiane e dando vita a più insediamenti rupestri. Con le incursioni dei saraceni, avvenute tra la prima metà del IX e quella del X secolo, trovarono riparo nelle sue caverne anche numerosi tarantini, che diedero vita all’omonimo casale, spopolatosi nel Trecento a causa delle tasse imposte dai feudatari e dei soprusi degli stessi e scomparso tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo. L’attuale abitato sorse sul finire del Settecento o agli inizi dell’Ottocento sui terreni anticamente appartenenti alla locale abbazia di Santa Maria e sui quali erano state costruite numerose masserie a seguito dell’immigrazione di braccianti martinesi, stabilitisi nelle grotte del Vallone. È comune autonomo dal 1919, dopo la separazione da Taranto. Tra i monumenti spiccano l’ottocentesca chiesa matrice, dedicata alla Madonna della Neve, la chiesa vecchia, la chiesa di San Michele Arcangelo, la cripta abbaziale di Santa Maria e le torri Cacace e Minnini.

I primi insediamenti nella zona risalgono ad epoca preistorica, come testimoniato dal rinvenimento dei resti di una tomba collettiva scavata nella roccia; a questi subentrarono altri, fino ad arrivare alla colonizzazione dei greci e dei romani, cui va riportata l’origine del toponimo, fatto derivare dal nome CRISPIUS del cavaliere cui fu assegnato il territorio. Dopo l’invasione dei goti fu occupata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BIZANTINI'>bizantini</a> che, per sfuggire alle persecuzioni degli imperatori iconoclasti, si rifugiarono nelle grotte lungo le coste e in quelle esistenti sull’altopiano di Taranto, trasformandole in cappelle cristiane e dando vita a più insediamenti rupestri. Con le incursioni dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SARACENI'>saraceni</a>, avvenute tra la prima metà del IX e quella del X secolo, trovarono riparo nelle sue caverne anche numerosi tarantini, che diedero vita all’omonimo casale, spopolatosi nel Trecento a causa delle tasse imposte dai feudatari e dei soprusi degli stessi e scomparso tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo. L’attuale abitato sorse sul finire del Settecento o agli inizi dell’Ottocento sui terreni anticamente appartenenti alla locale abbazia di Santa Maria e sui quali erano state costruite numerose masserie a seguito dell’immigrazione di braccianti martinesi, stabilitisi nelle grotte del Vallone. È comune autonomo dal 1919, dopo la separazione da Taranto. Tra i monumenti spiccano l’ottocentesca chiesa matrice, dedicata alla Madonna della Neve, la chiesa vecchia, la chiesa di San Michele Arcangelo, la cripta abbaziale di Santa Maria e le torri Cacace e Minnini.

Economia

Nell’economia locale l’agricoltura, basata su ogni tipo di coltura, conserva un ruolo importante; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e soprattutto avicoli. Nell’industria si registra lo sviluppo dei comparti edile, metalmeccanico e dell’abbigliamento, seguiti da quelli alimentare, del legno, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e carrozzerie per autoveicoli. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Presenta tra le strutture sociali un asilo nido. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e includono alcuni istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca “Carlo Natale”, dal centro studi Montaliano e dal museo della civiltà contadina “Masseria Lupoli”; alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche la locale emittente radiotelevisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno (c’è, invece, la Pro Loco) e quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Nell’economia locale l’agricoltura, basata su ogni tipo di coltura, conserva un ruolo importante; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e soprattutto avicoli. Nell’industria si registra lo sviluppo dei comparti edile, metalmeccanico e dell’abbigliamento, seguiti da quelli alimentare, del legno, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e carrozzerie per autoveicoli. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Presenta tra le strutture sociali un asilo nido. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e includono alcuni istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca “Carlo Natale”, dal centro studi Montaliano e dal museo della civiltà contadina “Masseria Lupoli”; alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche la locale emittente radiotelevisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno (c’è, invece, la Pro Loco) e quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Tra i vari appuntamenti ricorrenti meritano di essere citati: il carnevale, con sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati, il raduno nazionale di auto d’epoca e la fiera di Pasqua ad aprile, la sagra del fegatino a fine settembre, la fiera di San Francesco d’Assisi del 3 e 4 ottobre, la fiaccolata del 22 e 24 dicembre e la rappresentazione del Presepe vivente nella grotta del Vallone, con la calata dei Magi il 6 gennaio e che rimanda a quello di Greccio di San Francesco. Altri presepi vengono allestiti in vari rioni e a San Simone. La festa patronale, in onore della Madonna della Neve, si celebra il 5 agosto, con l’omonima fiera. È gemellata con Nea Halkidona (Atene).

Tra i vari appuntamenti ricorrenti meritano di essere citati: il carnevale, con sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati, il raduno nazionale di auto d’epoca e la fiera di Pasqua ad aprile, la sagra del fegatino a fine settembre, la fiera di San Francesco d’Assisi del 3 e 4 ottobre, la fiaccolata del 22 e 24 dicembre e la rappresentazione del Presepe vivente nella grotta del Vallone, con la calata dei Magi il 6 gennaio e che rimanda a quello di Greccio di San Francesco. Altri presepi vengono allestiti in vari rioni e a San Simone. La festa patronale, in onore della Madonna della Neve, si celebra il 5 agosto, con l’omonima fiera. È gemellata con Nea Halkidona (Atene).

Località

Iazzo delle Fabbriche, Montetermiti, San Simone

Iazzo delle Fabbriche, Montetermiti, San Simone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Crispiano rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.