Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, la cui economia è caratterizzata da attività agricole e industriali. I correzzolani, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, soprattutto nelle località di Brenta dell’Abbà, Civè, Concadalbero, Gorne, Sasso, Villa del Bosco, San Valentino, San Bernardo, San Gallo, Castelletto, Mira, Treponti e in numerose case sparse. Il territorio, che presenta un profilo geometrico regolare, è caratterizzato da variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, in forte espansione edilizia (tanto da divenire contiguo con Sasso del comune di Pontelongo, con Gorne al centro Pegolotte del comune di Cona (VE) e con San Valentino al centro Cecconcello del comune di Candiana), ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è partito in due sezioni: nella prima, trinciata d’oro e di rosso, sono rappresentate due ruote; lo sfondo azzurro della seconda partizione racchiude una croce patriarcale d’oro.

Centro di pianura, di origine antica, la cui economia è caratterizzata da attività agricole e industriali. I correzzolani, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, soprattutto nelle località di Brenta dell’Abbà, Civè, Concadalbero, Gorne, Sasso, Villa del Bosco, San Valentino, San Bernardo, San Gallo, Castelletto, Mira, Treponti e in numerose case sparse. Il territorio, che presenta un profilo geometrico regolare, è caratterizzato da variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, in forte espansione edilizia (tanto da divenire contiguo con Sasso del comune di Pontelongo, con Gorne al centro Pegolotte del comune di Cona (VE) e con San Valentino al centro Cecconcello del comune di Candiana), ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è partito in due sezioni: nella prima, trinciata d’oro e di rosso, sono rappresentate due ruote; lo sfondo azzurro della seconda partizione racchiude una croce patriarcale d’oro.

Storia

Il territorio sembra essere stato abitato fin dall’epoca romana, come dimostra il ritrovamento di reperti archeologici ascrivibili a tale periodo. Dal punto di vista amministrativo appartenne a Guido de Crescenzi e a sua moglie Giuditta; in seguito fu proprietà dell’abate Alberto di Santa Giustina. L’ordine religioso dei benedettini diede un contributo importante alla rinascita economica della zona, intraprendendo opere di bonifica ed erigendo un insieme di grandiosi edifici (la cosiddetta Corte) destinati non solo ad accogliere le persone impegnate nell’organizzazione e amministrazione dei loro molti possedimenti, ma anche a contenere i tanti prodotti agricoli. Numerose, inoltre, furono le case rurali che sorsero in questa località, a dimostrazione del benessere economico che i benedettini assicurarono alla gente del posto. La situazione, però, mutò con la caduta della Repubblica veneta e l’avvento del governo francese, che confiscò i beni a tutti gli ordini religiosi. In questo periodo appartenne ai possedimenti della famiglia dei Melzi. Per quanto riguarda il patrimonio storico-architettonico, il più importante edificio religioso è la parrocchiale di S. Leonardo, che conserva internamente pregevoli dipinti, di cui uno attribuito a Girolamo del Santo. Gli edifici civili sono costituiti: dalla casa dei Melzi, che custodisce interessanti affreschi; dalla Torre di Bebe e soprattutto dalle maestose fattorie benedettine, tra le quali va ricordata la fattoria dell’Assunta.

Il territorio sembra essere stato abitato fin dall’epoca romana, come dimostra il ritrovamento di reperti archeologici ascrivibili a tale periodo. Dal punto di vista amministrativo appartenne a Guido de Crescenzi e a sua moglie Giuditta; in seguito fu proprietà dell’abate Alberto di Santa Giustina. L’ordine religioso dei benedettini diede un contributo importante alla rinascita economica della zona, intraprendendo opere di bonifica ed erigendo un insieme di grandiosi edifici (la cosiddetta Corte) destinati non solo ad accogliere le persone impegnate nell’organizzazione e amministrazione dei loro molti possedimenti, ma anche a contenere i tanti prodotti agricoli. Numerose, inoltre, furono le case rurali che sorsero in questa località, a dimostrazione del benessere economico che i benedettini assicurarono alla gente del posto. La situazione, però, mutò con la caduta della Repubblica veneta e l’avvento del governo francese, che confiscò i beni a tutti gli ordini religiosi. In questo periodo appartenne ai possedimenti della famiglia dei Melzi. Per quanto riguarda il patrimonio storico-architettonico, il più importante edificio religioso è la parrocchiale di S. Leonardo, che conserva internamente pregevoli dipinti, di cui uno attribuito a Girolamo del Santo. Gli edifici civili sono costituiti: dalla casa dei Melzi, che custodisce interessanti affreschi; dalla Torre di Bebe e soprattutto dalle maestose fattorie benedettine, tra le quali va ricordata la fattoria dell’Assunta.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l’assenza di una stazione dei carabinieri l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. Le principali fonti di reddito della popolazione sono l’agricoltura (si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, frumento, viti, alberi da frutta), l’allevamento di bovini, suini e avicoli, e le industrie operanti nei comparti tessile, meccanico, metallurgico, cui si affiancano imprese impegnate nella lavorazione del legno, nella produzione di materiali da costruzione e nella realizzazione di articoli in pelle. Per quanto concerne il terziario, la rete commerciale soddisfa i bisogni della comunità, e tra i servizi si segnala la presenza di quello bancario. Non si registra la presenza di particolari strutture sociali o destinate alla promozione e conservazione del patrimonio culturale, quali biblioteche, musei, gallerie o pinacoteche. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria e le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Infine, non vi sono particolari strutture sportive e per il tempo libero, mentre le strutture sanitarie sono rappresentate dalla farmacia.

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l’assenza di una stazione dei carabinieri l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. Le principali fonti di reddito della popolazione sono l’agricoltura (si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, frumento, viti, alberi da frutta), l’allevamento di bovini, suini e avicoli, e le industrie operanti nei comparti tessile, meccanico, metallurgico, cui si affiancano imprese impegnate nella lavorazione del legno, nella produzione di materiali da costruzione e nella realizzazione di articoli in pelle. Per quanto concerne il terziario, la rete commerciale soddisfa i bisogni della comunità, e tra i servizi si segnala la presenza di quello bancario. Non si registra la presenza di particolari strutture sociali o destinate alla promozione e conservazione del patrimonio culturale, quali biblioteche, musei, gallerie o pinacoteche. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria e le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Infine, non vi sono particolari strutture sportive e per il tempo libero, mentre le strutture sanitarie sono rappresentate dalla farmacia.

Relazioni

Non può essere considerata una meta turistica. Vive un rapporto intenso coi centri del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione, il commercio, il lavoro o per l’espletamento di pratiche burocratiche, aiutata da un sistema di collegamenti valido e soddisfacente, grazie alle caratteristiche orografiche di questo territorio. Inoltre, a sua volta, è centro di richiamo per gli abitanti dei paesi limitrofi per le varie manifestazioni ricorrenti, tra queste sono da citare la festa della “Panocia” (mostra e assaggio del dolce paesano con manifestazioni folcloristiche) e il presepio vivente (con personaggi in costumi contadini che rievocano i tempi passati e i mestieri antichi). Il Patrono, San Leonardo, si festeggia il 16 novembre. È gemellata dal 1978 con la città francese di Petit Foret.

Non può essere considerata una meta turistica. Vive un rapporto intenso coi centri del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione, il commercio, il lavoro o per l’espletamento di pratiche burocratiche, aiutata da un sistema di collegamenti valido e soddisfacente, grazie alle caratteristiche orografiche di questo territorio. Inoltre, a sua volta, è centro di richiamo per gli abitanti dei paesi limitrofi per le varie manifestazioni ricorrenti, tra queste sono da citare la festa della “Panocia” (mostra e assaggio del dolce paesano con manifestazioni folcloristiche) e il presepio vivente (con personaggi in costumi contadini che rievocano i tempi passati e i mestieri antichi). Il Patrono, San Leonardo, si festeggia il 16 novembre. È gemellata dal 1978 con la città francese di Petit Foret.

Località

Brenta dellAbbà, Casoni Nuovi, Civè, Concadalbero, Gorne, Mira, San Gallo, San Valentino, Sasso, Treponti, Villa del Bosco

Brenta dellAbbà, Casoni Nuovi, Civè, Concadalbero, Gorne, Mira, San Gallo, San Valentino, Sasso, Treponti, Villa del Bosco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Correzzola rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.