Descrizione

Comune collinare di origine medievale; trae sostentamento principalmente dalle attività del settore primario (agricoltura, zootecnia e silvicoltura). La comunità dei confignani, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, tende a distribuirsi uniformemente sul territorio comunale, risiedendo nelle località di Colle, Il Colle e Lugnola, in diversi aggregati urbani minori e in svariate case sparse, oltre che nel capoluogo comunale, situato in bella posizione panoramica su un breve ripiano. Nel territorio comunale, dal profilo geometrico vario e irregolare, seminativi e ordinati filari di viti e olivi si susseguono fino al limite altimetrico superiore dei coltivi, oltre il quale l’accentuata pendenza del suolo rende l’ambiente più favorevole alla macchia mediterranea e alle formazioni di leccio. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una torre d’argento, munita di quattro merli “alla guelfa” e sormontata da una fiamma vermiglia. Fuori dello scudo, su nastro bifido svolazzante, figura la scritta LUCEAT UT PROCUL.

Comune collinare di origine medievale; trae sostentamento principalmente dalle attività del settore primario (agricoltura, zootecnia e silvicoltura). La comunità dei confignani, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, tende a distribuirsi uniformemente sul territorio comunale, risiedendo nelle località di Colle, Il Colle e Lugnola, in diversi aggregati urbani minori e in svariate case sparse, oltre che nel capoluogo comunale, situato in bella posizione panoramica su un breve ripiano. Nel territorio comunale, dal profilo geometrico vario e irregolare, seminativi e ordinati filari di viti e olivi si susseguono fino al limite altimetrico superiore dei coltivi, oltre il quale l’accentuata pendenza del suolo rende l’ambiente più favorevole alla macchia mediterranea e alle formazioni di leccio. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una torre d’argento, munita di quattro merli “alla guelfa” e sormontata da una fiamma vermiglia. Fuori dello scudo, su nastro bifido svolazzante, figura la scritta LUCEAT UT PROCUL.

Storia

Menzionata per la prima volta in un documento del 1027, sorse probabilmente tra il X e l’XI secolo come insediamento fortificato e venne donata all’abbazia di Farfa da Susanna, moglie di Ottone, conte della Sabina. Passata sotto il diretto governo della Chiesa, nel 1411 venne concessa in feudo agli Orsini, che, tra alterne vicende, la tennero fino a quando non venne nuovamente amministrata direttamente dalla Santa Sede. Nel 1861, con la proclamazione del regno d’Italia, fu inserita nella regione Umbria e solo nel 1927 passò alla provincia di Rieti. Il toponimo deriva dal latino CONFINIUM, ‘linea di confine’, e allude chiaramente alla posizione dell’abitato, posto tra l’Umbria e la Sabina. Nel centro storico i resti delle mura e delle torri medievali che proteggevano l’abitato resistono tenacemente al trascorrere del tempo. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera anche la settecentesca chiesa dedicata all’Assunta e la cappella di San Pancrazio, sull’omonimo monte.

Menzionata per la prima volta in un documento del 1027, sorse probabilmente tra il X e l’XI secolo come insediamento fortificato e venne donata all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIFARFA'>abbazia di Farfa</a> da Susanna, moglie di Ottone, conte della Sabina. Passata sotto il diretto governo della Chiesa, nel 1411 venne concessa in feudo agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>, che, tra alterne vicende, la tennero fino a quando non venne nuovamente amministrata direttamente dalla Santa Sede. Nel 1861, con la proclamazione del regno d’Italia, fu inserita nella regione Umbria e solo nel 1927 passò alla provincia di Rieti. Il toponimo deriva dal latino CONFINIUM, ‘linea di confine’, e allude chiaramente alla posizione dell’abitato, posto tra l’Umbria e la Sabina. Nel centro storico i resti delle mura e delle torri medievali che proteggevano l’abitato resistono tenacemente al trascorrere del tempo. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera anche la settecentesca chiesa dedicata all’Assunta e la cappella di San Pancrazio, sull’omonimo monte.

Economia

La tranquilla comunità confignana trae sostentamento principalmente dal settore primario: oltre alle olive, dalle quali i numerosi frantoi della zona ricavano un olio dalle eccellenti proprietà organolettiche, l’agricoltura produce cereali e uva mentre l’allevamento di ovini, bovini e suini fornisce materia prima ad alcune piccole aziende alimentari; per il resto il settore secondario non comprende realtà di rilievo, così come il terziario, rappresentato da una rete commerciale poco articolata e privo di servizi qualificati, quali il credito e le assicurazioni. La comunità manifesta notevole vivacità intellettuale e dinamismo, come testimonia la presenza di squadre sportive, di un cineforum, di una Pro Loco, di una scuola di cantori di rilievo internazionale e di una scuola di musica bandistica; in passato era pubblicato anche un giornale locale, “L’eco dei sabini”. La dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità evidenzia alcune gravi lacune, in particolar modo per quanto riguarda il settore scolastico –sono presenti soltanto scuole materne ed elementari–, l’assistenza sanitaria –è assente anche la farmacia– e la ricettività; il comune, provvisto degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone comunque di una biblioteca comunale e di un centro diurno per anziani.

La tranquilla comunità confignana trae sostentamento principalmente dal settore primario: oltre alle olive, dalle quali i numerosi frantoi della zona ricavano un olio dalle eccellenti proprietà organolettiche, l’agricoltura produce cereali e uva mentre l’allevamento di ovini, bovini e suini fornisce materia prima ad alcune piccole aziende alimentari; per il resto il settore secondario non comprende realtà di rilievo, così come il terziario, rappresentato da una rete commerciale poco articolata e privo di servizi qualificati, quali il credito e le assicurazioni. La comunità manifesta notevole vivacità intellettuale e dinamismo, come testimonia la presenza di squadre sportive, di un cineforum, di una Pro Loco, di una scuola di cantori di rilievo internazionale e di una scuola di musica bandistica; in passato era pubblicato anche un giornale locale, “L’eco dei sabini”. La dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità evidenzia alcune gravi lacune, in particolar modo per quanto riguarda il settore scolastico –sono presenti soltanto scuole materne ed elementari–, l’assistenza sanitaria –è assente anche la farmacia– e la ricettività; il comune, provvisto degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone comunque di una biblioteca comunale e di un centro diurno per anziani.

Relazioni

Le manifestazioni e le occasioni di incontro organizzate dalla comunità sono numerose e distribuite per tutto l’arco dell’anno: la festa di Sant’Antonio Abate (domenica successiva al 17 gennaio), con la tradizionale benedizione degli animali radunati davanti alla chiesa e l’offerta a tutti i presenti di squisite ciambelle caserecce; la festa della Madonna della Neve (5 agosto), con una processione e una fiera-mercato di merci e bestiame; la festa della Madonna (penultima domenica di agosto), accompagnata dall’esibizione di gruppi folcloristici. A ferragosto, inoltre, tutta la comunità è solita partecipare al tradizionale pranzo all’aperto sul monte Cosce, allietato dalla presenza di una banda musicale. La festa del Patrono San Gregorio si celebra il 12 marzo con una solenne processione; i festeggiamenti popolari, inoltre, comprendono l’esibizione di bande musicali e la sagra delle frittelle; in questa occasione si svolge anche il raduno delle scuole di cantori dell’Umbria e del Lazio.

Le manifestazioni e le occasioni di incontro organizzate dalla comunità sono numerose e distribuite per tutto l’arco dell’anno: la festa di Sant’Antonio Abate (domenica successiva al 17 gennaio), con la tradizionale benedizione degli animali radunati davanti alla chiesa e l’offerta a tutti i presenti di squisite ciambelle caserecce; la festa della Madonna della Neve (5 agosto), con una processione e una fiera-mercato di merci e bestiame; la festa della Madonna (penultima domenica di agosto), accompagnata dall’esibizione di gruppi folcloristici. A ferragosto, inoltre, tutta la comunità è solita partecipare al tradizionale pranzo all’aperto sul monte Cosce, allietato dalla presenza di una banda musicale. La festa del Patrono San Gregorio si celebra il 12 marzo con una solenne processione; i festeggiamenti popolari, inoltre, comprendono l’esibizione di bande musicali e la sagra delle frittelle; in questa occasione si svolge anche il raduno delle scuole di cantori dell’Umbria e del Lazio.

Località

Colle, Il Colle, Lugnola

Colle, Il Colle, Lugnola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Configni rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.