Descrizione

Comune collinare di fondazione medievale, con un’economia di tipo prettamente rurale. La comunità dei collevecchiani, con un elevato indice di vecchiaia, vive concentrata prevalentemente nel capoluogo comunale, che attraversa da alcuni anni una fase di sensibile espansione edilizia; l’agro comunale comprende inoltre le località di Cicignano e Poggio Sommavilla, alcuni aggregati urbani minori e una miriade di case sparse sui fondi. Il comprensorio collevecchiano si giova dell’abbondanza di risorse idriche, che favoriscono le attività agricole nonché il rigoglio della vegetazione spontanea; quest’ultima comprende anche specie tipiche della macchia mediterranea, come corbezzoli e lentischi.

Comune collinare di fondazione medievale, con un’economia di tipo prettamente rurale. La comunità dei collevecchiani, con un elevato indice di vecchiaia, vive concentrata prevalentemente nel capoluogo comunale, che attraversa da alcuni anni una fase di sensibile espansione edilizia; l’agro comunale comprende inoltre le località di Cicignano e Poggio Sommavilla, alcuni aggregati urbani minori e una miriade di case sparse sui fondi. Il comprensorio collevecchiano si giova dell’abbondanza di risorse idriche, che favoriscono le attività agricole nonché il rigoglio della vegetazione spontanea; quest’ultima comprende anche specie tipiche della macchia mediterranea, come corbezzoli e lentischi.

Storia

Le sue origini risalgono alla metà del XIII secolo, come risulta da un breve di Innocenzo IV del 1253, che autorizzava gli abitanti dell’insediamento chiamato CASTRUM MOZANI, situato in un luogo particolarmente insalubre, a trasferirsi sulla sommità del colle ove sorge l’attuale abitato. Alla fine del XIII secolo entrò nella sfera di influenza di Narni ma ben presto tornò alla Santa Sede; successivamente, dal 1368 fino al 1594, fu feudo degli Orsini e degli Anguillara. Nel 1605, quando il pontefice Paolo V istituì il governo della Sabina, ne ospitò i rettori; si rivelò tuttavia una sede disagevole e il capoluogo, malgrado le vive proteste della comunità, fu trasferito a Poggio Mirteto. Il toponimo è di chiara etimologia ma non è del tutto comprensibile il suo significato. Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico locale spiccano due palazzi risalenti al Cinquecento: palazzo Piacentini, attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane, e palazzo Pistolini, progettato forse dal Vignola. Tra gli edifici religiosi assai degna di nota è la chiesa di Santa Maria dell’Annunziata: edificata probabilmente nel Duecento, presenta intatto il bellissimo portale cinquecentesco e custodisce all’interno un crocifisso ligneo policromo del XII-XIII secolo nonché una tela cinquecentesca raffigurante la Deposizione. Pregevoli pitture del Cinquecento, del Seicento e del Settecento si trovano nella chiesa dedicata a Sant’Andrea.

Le sue origini risalgono alla metà del XIII secolo, come risulta da un breve di Innocenzo IV del 1253, che autorizzava gli abitanti dell’insediamento chiamato CASTRUM MOZANI, situato in un luogo particolarmente insalubre, a trasferirsi sulla sommità del colle ove sorge l’attuale abitato. Alla fine del XIII secolo entrò nella sfera di influenza di Narni ma ben presto tornò alla Santa Sede; successivamente, dal 1368 fino al 1594, fu feudo degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a> e degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ANGUILLARA'>Anguillara</a>. Nel 1605, quando il pontefice Paolo V istituì il governo della Sabina, ne ospitò i rettori; si rivelò tuttavia una sede disagevole e il capoluogo, malgrado le vive proteste della comunità, fu trasferito a Poggio Mirteto. Il toponimo è di chiara etimologia ma non è del tutto comprensibile il suo significato. Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico locale spiccano due palazzi risalenti al Cinquecento: palazzo Piacentini, attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane, e palazzo Pistolini, progettato forse dal Vignola. Tra gli edifici religiosi assai degna di nota è la chiesa di Santa Maria dell’Annunziata: edificata probabilmente nel Duecento, presenta intatto il bellissimo portale cinquecentesco e custodisce all’interno un crocifisso ligneo policromo del XII-XIII secolo nonché una tela cinquecentesca raffigurante la Deposizione. Pregevoli pitture del Cinquecento, del Seicento e del Settecento si trovano nella chiesa dedicata a Sant’Andrea.

Economia

L’economia locale presenta un’impostazione tradizionale: una significativa fetta della popolazione attiva, infatti, è ancora dedita alle attività rurali, incentrate sulla produzione di cereali, legumi, uva e olive, oltre che sull’allevamento di bovini, ovini e suini; il settore secondario, inoltre, annovera solo imprese di dimensioni artigianali, attive per lo più nei comparti edile e dei materiali da costruzione, mentre il terziario ha raggiunto un più alto livello di sviluppo: vanta, infatti, una rete distributiva più che commisurata alle esigenze dei collevecchiani e annovera servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Molteplici sono le iniziative che testimoniano il dinamismo e la vivacità intellettuale dalla comunità: si registra, tra l’altro, la presenza di associazioni di volontariato ben radicate nel tessuto sociale, di squadre sportive, di una banda musicale attiva da più di 150 anni e di circoli culturali e ricreativi. Il comune, provvisto degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, di una biblioteca comunale e della farmacia; da potenziare appare invece l’apparato ricettivo, al momento privo di strutture per il soggiorno.

L’economia locale presenta un’impostazione tradizionale: una significativa fetta della popolazione attiva, infatti, è ancora dedita alle attività rurali, incentrate sulla produzione di cereali, legumi, uva e olive, oltre che sull’allevamento di bovini, ovini e suini; il settore secondario, inoltre, annovera solo imprese di dimensioni artigianali, attive per lo più nei comparti edile e dei materiali da costruzione, mentre il terziario ha raggiunto un più alto livello di sviluppo: vanta, infatti, una rete distributiva più che commisurata alle esigenze dei collevecchiani e annovera servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Molteplici sono le iniziative che testimoniano il dinamismo e la vivacità intellettuale dalla comunità: si registra, tra l’altro, la presenza di associazioni di volontariato ben radicate nel tessuto sociale, di squadre sportive, di una banda musicale attiva da più di 150 anni e di circoli culturali e ricreativi. Il comune, provvisto degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, di una biblioteca comunale e della farmacia; da potenziare appare invece l’apparato ricettivo, al momento privo di strutture per il soggiorno.

Relazioni

Splendido è il panorama di cui si gode dall’abitato, con la vista che spazia fino al monte Soratte a sud e ai monti Cimini a nord-ovest: in questa splendida cornice naturale è possibile cacciare lepri e fagiani o praticare la pesca sportiva nelle acque del fiume Tevere e del torrente L’Aia. L’abitato, inoltre, è marginalmente interessato dai flussi di pellegrini che gravitano sul vicino santuario di Santa Maria in Vescovio (VIII-IX secolo), cattedrale della Sabina fino al XV secolo. Tra le manifestazioni tradizionali che si succedono nell’arco dell’anno figurano la festa in onore di San Bernardino (20 maggio), movimentata da tombolate e altri giochi popolari, e la sagra del merluzzo (ultimi giorni di agosto); serate danzanti, concerti e giochi per ragazzi vivacizzano il soggiorno dei visitatori durante il periodo estivo. Anche dal punto di vista demografico esercita una certa forza centripeta. Il Patrono Sant’Andrea viene festeggiato il 30 novembre.

Splendido è il panorama di cui si gode dall’abitato, con la vista che spazia fino al monte Soratte a sud e ai monti Cimini a nord-ovest: in questa splendida cornice naturale è possibile cacciare lepri e fagiani o praticare la pesca sportiva nelle acque del fiume Tevere e del torrente L’Aia. L’abitato, inoltre, è marginalmente interessato dai flussi di pellegrini che gravitano sul vicino santuario di Santa Maria in Vescovio (VIII-IX secolo), cattedrale della Sabina fino al XV secolo. Tra le manifestazioni tradizionali che si succedono nell’arco dell’anno figurano la festa in onore di San Bernardino (20 maggio), movimentata da tombolate e altri giochi popolari, e la sagra del merluzzo (ultimi giorni di agosto); serate danzanti, concerti e giochi per ragazzi vivacizzano il soggiorno dei visitatori durante il periodo estivo. Anche dal punto di vista demografico esercita una certa forza centripeta. Il Patrono Sant’Andrea viene festeggiato il 30 novembre.

Località

Cicignano, Madonna del Piano, Poggio Sommavilla, San Prospero

Cicignano, Madonna del Piano, Poggio Sommavilla, San Prospero

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Collevecchio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.