Descrizione

Piccola comunità di montagna risalente al Medioevo, con una vocazione quasi esclusiva per le attività primarie. La comunità dei collepietrani, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato, risiede per intero nel capoluogo comunale, borgo rurale di modestissima entità che nell'ultimo decennio ha conosciuto un'espansione edilizia molto contenuta. L'andamento dei valori altimetrici conferisce al territorio comunale un profilo geometrico piuttosto vario: la sua estensione, infatti, abbraccia tanto la punta meridionale dell'altopiano di Navelli, piatta distesa dal volto antropizzato, quanto la dorsale che separa questa pianura d'alta quota dalla vallata del fiume Tirino. Ai piedi dell'abitato, che domina la conca sulmonese, prevalgono i coltivi; alle sue spalle si alternano zone nude, pascoli aridi e verdi praterie.

Piccola comunità di montagna risalente al Medioevo, con una vocazione quasi esclusiva per le attività primarie. La comunità dei collepietrani, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato, risiede per intero nel capoluogo comunale, borgo rurale di modestissima entità che nell'ultimo decennio ha conosciuto un'espansione edilizia molto contenuta. L'andamento dei valori altimetrici conferisce al territorio comunale un profilo geometrico piuttosto vario: la sua estensione, infatti, abbraccia tanto la punta meridionale dell'altopiano di Navelli, piatta distesa dal volto antropizzato, quanto la dorsale che separa questa pianura d'alta quota dalla vallata del fiume Tirino. Ai piedi dell'abitato, che domina la conca sulmonese, prevalgono i coltivi; alle sue spalle si alternano zone nude, pascoli aridi e verdi praterie.

Storia

Risalgono all'XI secolo le prime fonti documentarie relative all'antica Colle Petri, che all'epoca risulta soggetta all'abbazia di San Benedetto in Perillis. La ricostruzione delle vicissitudini del borgo lascia in ombra alcune tappe della sua storia. La tradizione vuole che novantanove castelli, intorno alla metà del XIII secolo, abbiano dato il proprio contributo di uomini e mezzi alla fondazione di L'Aquila: il borgo fortificato collepietrano figura nel numero di questi e successivamente entrò a far parte del contado aquilano. Appartenne a diverse famiglie feudali, fra cui i Caracciolo. Il patrimonio architettonico del centro storico comprende, oltre ai resti dell'antica cinta muraria, la parrocchiale intitolata a San Giovanni Battista, con un bel portale rinascimentale, e la chiesa della Madonna del Buon Consiglio, che conserva tracce di affreschi.

Risalgono all'XI secolo le prime fonti documentarie relative all'antica Colle Petri, che all'epoca risulta soggetta all'abbazia di San Benedetto in Perillis. La ricostruzione delle vicissitudini del borgo lascia in ombra alcune tappe della sua storia. La tradizione vuole che novantanove castelli, intorno alla metà del XIII secolo, abbiano dato il proprio contributo di uomini e mezzi alla fondazione di L'Aquila: il borgo fortificato collepietrano figura nel numero di questi e successivamente entrò a far parte del contado aquilano. Appartenne a diverse famiglie feudali, fra cui i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>. Il patrimonio architettonico del centro storico comprende, oltre ai resti dell'antica cinta muraria, la parrocchiale intitolata a San Giovanni Battista, con un bel portale rinascimentale, e la chiesa della Madonna del Buon Consiglio, che conserva tracce di affreschi.

Economia

Il comune è caratterizzato da tranquille condizioni di vita ma anche da una certa chiusura alle novità, che si traduce in un tenace attaccamento alla tradizione. Una parte della popolazione attiva collepietrana si dedica all'allevamento di bestiame, alla produzione artigianale di insaccati e alla coltivazione di cereali, legumi e patate per lo più destinati all'autoconsumo -queste attività risentono della generale contrazione del settore primario in Abruzzo-. A parte alcune imprese di costruzioni, l'industria è pressoché assente e poco incisivo è il ruolo del terziario: scarseggiano gli esercizi commerciali e ancor più gli altri servizi, che non includono il settore del credito né quello delle assicurazioni. Il declino demografico della comunità ne fa presagire l'estinzione e la dotazione di infrastrutture non alimenta la speranza in una prossima ripresa dell'economia locale. Nel comune sono presenti solo gli ordinari uffici comunali e postali; è attiva soltanto una scuola elementare; non sono state predisposte le forme tradizionali di ricettività e gli impianti sportivi consistono in un campo di calcio, uno da tennis e una palestra; la domanda di servizi sanitari ha come imprescindibile riferimento una farmacia.

Il comune è caratterizzato da tranquille condizioni di vita ma anche da una certa chiusura alle novità, che si traduce in un tenace attaccamento alla tradizione. Una parte della popolazione attiva collepietrana si dedica all'allevamento di bestiame, alla produzione artigianale di insaccati e alla coltivazione di cereali, legumi e patate per lo più destinati all'autoconsumo -queste attività risentono della generale contrazione del settore primario in Abruzzo-. A parte alcune imprese di costruzioni, l'industria è pressoché assente e poco incisivo è il ruolo del terziario: scarseggiano gli esercizi commerciali e ancor più gli altri servizi, che non includono il settore del credito né quello delle assicurazioni. Il declino demografico della comunità ne fa presagire l'estinzione e la dotazione di infrastrutture non alimenta la speranza in una prossima ripresa dell'economia locale. Nel comune sono presenti solo gli ordinari uffici comunali e postali; è attiva soltanto una scuola elementare; non sono state predisposte le forme tradizionali di ricettività e gli impianti sportivi consistono in un campo di calcio, uno da tennis e una palestra; la domanda di servizi sanitari ha come imprescindibile riferimento una farmacia.

Relazioni

L'altopiano di Navelli in generale e la porzione collepietrana in particolare non hanno beneficiato di efficaci interventi di valorizzazione turistica, diversamente dalla zona limitrofa di Campo Imperatore, ma nella bella stagione il numero delle presenze aumenta sensibilmente, come testimonia il fenomeno delle seconde case per vacanze. La comunità festeggia con partecipazione i molti che hanno abbandonato la terra di origine fuggendo la sua povertà e trovando asilo al di là dell'oceano o nelle zone più ricche d'Italia: a loro è dedicata la festa dell'emigrante che si svolge in agosto e che rappresenta uno dei più significativi momenti di aggregazione della collettività insieme alla festa in onore di S. Vincenzo e della Madonna del Buon Consiglio, che si celebra nel mese di aprile. La festa del Patrono S. Giovanni Battista ha luogo il 24 giugno: il rituale prevede una solenne processione e l'esplosione di scoppiettanti batterie di fuochi d'artificio.

L'altopiano di Navelli in generale e la porzione collepietrana in particolare non hanno beneficiato di efficaci interventi di valorizzazione turistica, diversamente dalla zona limitrofa di Campo Imperatore, ma nella bella stagione il numero delle presenze aumenta sensibilmente, come testimonia il fenomeno delle seconde case per vacanze. La comunità festeggia con partecipazione i molti che hanno abbandonato la terra di origine fuggendo la sua povertà e trovando asilo al di là dell'oceano o nelle zone più ricche d'Italia: a loro è dedicata la festa dell'emigrante che si svolge in agosto e che rappresenta uno dei più significativi momenti di aggregazione della collettività insieme alla festa in onore di S. Vincenzo e della Madonna del Buon Consiglio, che si celebra nel mese di aprile. La festa del Patrono S. Giovanni Battista ha luogo il 24 giugno: il rituale prevede una solenne processione e l'esplosione di scoppiettanti batterie di fuochi d'artificio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Collepietro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.