Descrizione

Comune collinare di origine medievale, sorretto principalmente dall'agricoltura, affiancata dalla piccola industria. La comunità dei campolesi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, disposto in pendio e percorso da vie strette e tortuose, oltre che nei minuscoli aggregati urbani di Marzano e Pantanielli e in un certo numero di case sparse sui fondi. Il territorio comunale presenta un paesaggio estremamente vario: l'abitato, immerso nel paesaggio agrario tipico della fascia collinare campana, in cui predominano i vigneti, gli oliveti e i seminativi, è coronato dalla catena montuosa che culmina nei monti Taburno e Camposauro. Questi rilievi calcarei sono caratterizzati da profili aspri e da un aspetto imponente, con vette rocciose spoglie di vegetazione, sorvolate da diverse specie di rapaci; più in basso, i fianchi montani sono rivestiti da foreste di faggio che, al di sotto dei 900 metri di quota, si alternano a boschi misti di roverella, carpino, orniello e acero. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un massiccio montuoso, accompagnato da tre stelle d'argento e attraversato da una fascia dello stesso colore, che contiene le lettere maiuscole C.A.M. e due stelle azzurre.

Comune collinare di origine medievale, sorretto principalmente dall'agricoltura, affiancata dalla piccola industria. La comunità dei campolesi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, disposto in pendio e percorso da vie strette e tortuose, oltre che nei minuscoli aggregati urbani di Marzano e Pantanielli e in un certo numero di case sparse sui fondi. Il territorio comunale presenta un paesaggio estremamente vario: l'abitato, immerso nel paesaggio agrario tipico della fascia collinare campana, in cui predominano i vigneti, gli oliveti e i seminativi, è coronato dalla catena montuosa che culmina nei monti Taburno e Camposauro. Questi rilievi calcarei sono caratterizzati da profili aspri e da un aspetto imponente, con vette rocciose spoglie di vegetazione, sorvolate da diverse specie di rapaci; più in basso, i fianchi montani sono rivestiti da foreste di faggio che, al di sotto dei 900 metri di quota, si alternano a boschi misti di roverella, carpino, orniello e acero. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un massiccio montuoso, accompagnato da tre stelle d'argento e attraversato da una fascia dello stesso colore, che contiene le lettere maiuscole C.A.M. e due stelle azzurre.

Storia

Citata in fonti documentarie dell'XI secolo d.C., sorse probabilmente in un territorio abitato già nell'antichità, come si ricava da alcune iscrizioni tombali. In epoca normanna appartenne al conte Gionata di Calvi, signore di Airola e San Martino. Nel Quattrocento Alfonso d'Aragona l'assegnò alla famiglia Della Leonessa, che ne fu espropriata nel 1460, dopo la ribellione di Alfonso della Leonessa a Ferdinando I. Passò quindi a Carlo Carafa che, per aver parteggiato per i francesi, fu spogliato di tutti i suoi possedimenti durante i regni di Ferdinando il Cattolico e di Carlo V. Nel 1532 il feudo fu ceduto ad Alfonso d'Avalos d'Aquino, marchese del Vasto. Raggiunta l'autonomia comunale nel 1811, entrò a far parte della provincia di Benevento dopo l'unità d'Italia. Il toponimo si rifà al latino CAMPULUS, diminutivo di CAMPUS, ‘luogo piano, aperta campagna' oppure, in epoca alto-medievale, ‘spazio chiuso, delimitato'. Risale al Seicento la chiesa di San Nicola da Mira, distrutta dal terremoto del 1688 e riedificata dopo un decennio, al cui interno sono conservate alcune statue di Santi.

Citata in fonti documentarie dell'XI secolo d.C., sorse probabilmente in un territorio abitato già nell'antichità, come si ricava da alcune iscrizioni tombali. In epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNA'>normanna</a> appartenne al conte Gionata di Calvi, signore di Airola e San Martino. Nel Quattrocento Alfonso <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DARAGONA'>d'Aragona</a> l'assegnò alla famiglia Della Leonessa, che ne fu espropriata nel 1460, dopo la ribellione di Alfonso della Leonessa a Ferdinando I. Passò quindi a Carlo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a> che, per aver parteggiato per i francesi, fu spogliato di tutti i suoi possedimenti durante i regni di Ferdinando il Cattolico e di Carlo V. Nel 1532 il feudo fu ceduto ad <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ALFONSODAVALOSDAQUINO'>Alfonso d'Avalos d'Aquino</a>, marchese del Vasto. Raggiunta l'autonomia comunale nel 1811, entrò a far parte della provincia di Benevento dopo l'unità d'Italia. Il toponimo si rifà al latino CAMPULUS, diminutivo di CAMPUS, ‘luogo piano, aperta campagna' oppure, in epoca alto-medievale, ‘spazio chiuso, delimitato'. Risale al Seicento la chiesa di San Nicola da Mira, distrutta dal terremoto del 1688 e riedificata dopo un decennio, al cui interno sono conservate alcune statue di Santi.

Economia

Il settore primario conserva tuttora un ruolo di primo piano nella formazione del reddito, con la produzione di cereali, uva, olive e gelsi, ampiamente commercializzati con l'esterno. L'industria si compone invece di poche piccole imprese a conduzione artigianale, attive nei comparti dei prodotti alimentari, delle confezioni, della pelletteria e della lavorazione dei metalli. All'interno del terziario figurano una rete commerciale discretamente sviluppata e, tra i servizi privati, quello più qualificato delle assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, ospita inoltre scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e una biblioteca comunale; l'assistenza sanitaria è garantita dalla farmacia, l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Il settore primario conserva tuttora un ruolo di primo piano nella formazione del reddito, con la produzione di cereali, uva, olive e gelsi, ampiamente commercializzati con l'esterno. L'industria si compone invece di poche piccole imprese a conduzione artigianale, attive nei comparti dei prodotti alimentari, delle confezioni, della pelletteria e della lavorazione dei metalli. All'interno del terziario figurano una rete commerciale discretamente sviluppata e, tra i servizi privati, quello più qualificato delle assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, ospita inoltre scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e una biblioteca comunale; l'assistenza sanitaria è garantita dalla farmacia, l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Relazioni

Base di partenza ideale per escursioni a piedi lungo i percorsi segnalati che conducono al cuore del comprensorio dei monti Taburno e Camposauro, è immersa in un ambiente a tratti spettacolare: il paesaggio circostante alterna infatti una natura severa –banchi di tufo, pietraie, pareti verticali– a boschi molto estesi, popolati da lepri, fagiani, volpi, faine e cinghiali. Tra le manifestazioni locali più frequentate spiccano la festa dedicata a San Donato, che si svolge nella prima settimana di agosto, e la sagra agostana del fagiolo –la gastronomia locale è nota all'esterno anche per i primi piatti a base di pasta fatta in casa condita con pomodoro e legumi e accompagnata da un vino Doc tipico di queste zone, l'Aglianico del monte Taburno–. La festa del Patrono, San Nicola, si celebra il 9 maggio.

Base di partenza ideale per escursioni a piedi lungo i percorsi segnalati che conducono al cuore del comprensorio dei monti Taburno e Camposauro, è immersa in un ambiente a tratti spettacolare: il paesaggio circostante alterna infatti una natura severa –banchi di tufo, pietraie, pareti verticali– a boschi molto estesi, popolati da lepri, fagiani, volpi, faine e cinghiali. Tra le manifestazioni locali più frequentate spiccano la festa dedicata a San Donato, che si svolge nella prima settimana di agosto, e la sagra agostana del fagiolo –la gastronomia locale è nota all'esterno anche per i primi piatti a base di pasta fatta in casa condita con pomodoro e legumi e accompagnata da un vino Doc tipico di queste zone, l'Aglianico del monte Taburno–. La festa del Patrono, San Nicola, si celebra il 9 maggio.

Località

Grieci, Pantanielli, San Nicola Vecchio

Grieci, Pantanielli, San Nicola Vecchio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Campoli del Monte Taburno rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.