Descrizione

Centro collinare, di origine medievale, presenta un’ economia ancora strettamente legata alle tradizionali attività agricole. I chiusalinesi, con un indice di vecchiaia elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da forte espansione edilizia; il resto della popolazione è distribuita nella località San Carlo, nel nucleo urbano minore di Mallà e in numerose case sparse. Il territorio, comprendente l’area speciale lago Gammauta, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 1.197 metri di quota. L’abitato, che sorge in una bella posizione panoramica, alle pendici di un monte, ha conservato il suo volto medievale, con le case arroccate intorno al castello. Ha un andamento plano-altimetrico inclinato.

Centro collinare, di origine medievale, presenta un’ economia ancora strettamente legata alle tradizionali attività agricole. I chiusalinesi, con un indice di vecchiaia elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da forte espansione edilizia; il resto della popolazione è distribuita nella località San Carlo, nel nucleo urbano minore di Mallà e in numerose case sparse. Il territorio, comprendente l’area speciale lago Gammauta, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 1.197 metri di quota. L’abitato, che sorge in una bella posizione panoramica, alle pendici di un monte, ha conservato il suo volto medievale, con le case arroccate intorno al castello. Ha un andamento plano-altimetrico inclinato.

Storia

Con molte probabilità le origini del toponimo sono da ricercarsi in “chiusa”, forma derivata dal latino CLUSA, CLAUDERE, forse a designare un ‘territorio chiuso per pascolo di cavalli’. Il determinate fu aggiunto nel 1863, in ricordo di Matteo Sclafani, suo fondatore. Le attestazioni documentate a proposito della sua origine sono esigue, così come sono prive di eventi e pagine memorabili le vicende che contraddistinsero l’antico borgo. Nel 1320 esso fu fondato come nucleo abitato dal conte di Adornò, Matteo Sclafani, che si occupò sia della costruzione di una roccaforte a scopo difensivo sia della giurisdizione della piccola comunità. Dopo varie vicissitudini, l’amministrazione del borgo passò nelle mani della nobile famiglia dei Colonna, che regnò fino all’anno 1812, quando furono aboliti i diritti feudali. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa madre, dedicata a San Nicola di Bari, edificata nel XIV secolo, restaurata nel tempo, al cui interno sono custodite diverse opere del Gagini, tra cui la Madonna con il Bambino; la chiesa di Santa Caterina, del XVI secolo, che presenta una notevole facciata settecentesca; la parrocchiale di San Sebastiano, accanto alla quale si erge una pregevole torre campanaria a cuspide; la chiesa di San Leonardo, con un bel portale settecentesco; il grandioso complesso della Badia, una chiesa, ormai sconsacrata, del XVI secolo.

Con molte probabilità le origini del toponimo sono da ricercarsi in “chiusa”, forma derivata dal latino CLUSA, CLAUDERE, forse a designare un ‘territorio chiuso per pascolo di cavalli’. Il determinate fu aggiunto nel 1863, in ricordo di Matteo Sclafani, suo fondatore. Le attestazioni documentate a proposito della sua origine sono esigue, così come sono prive di eventi e pagine memorabili le vicende che contraddistinsero l’antico borgo. Nel 1320 esso fu fondato come nucleo abitato dal conte di Adornò, Matteo Sclafani, che si occupò sia della costruzione di una roccaforte a scopo difensivo sia della giurisdizione della piccola comunità. Dopo varie vicissitudini, l’amministrazione del borgo passò nelle mani della nobile famiglia dei Colonna, che regnò fino all’anno 1812, quando furono aboliti i diritti feudali. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa madre, dedicata a San Nicola di Bari, edificata nel XIV secolo, restaurata nel tempo, al cui interno sono custodite diverse opere del Gagini, tra cui la Madonna con il Bambino; la chiesa di Santa Caterina, del XVI secolo, che presenta una notevole facciata settecentesca; la parrocchiale di San Sebastiano, accanto alla quale si erge una pregevole torre campanaria a cuspide; la chiesa di San Leonardo, con un bel portale settecentesco; il grandioso complesso della Badia, una chiesa, ormai sconsacrata, del XVI secolo.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipale e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivi, agrumeti e altri frutteti (soprattutto mandorle e ciliege) e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano nei comparti: alimentare, della raccolta, depurazione e distribuzione d’acqua e dell’edilizia. Sono pochi e per questo ricercati gli artigiani che ancora si dedicano alla creazione dei famosi “cannizzaru”, ovvero cestini e canestri di pregevole fattura. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale, che assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale si annoverano una casa di riposo e un orfanotrofio. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione una piscina e un campo da tennis. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipale e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivi, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti (soprattutto mandorle e ciliege) e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano nei comparti: alimentare, della raccolta, depurazione e distribuzione d’acqua e dell’edilizia. Sono pochi e per questo ricercati gli artigiani che ancora si dedicano alla creazione dei famosi “cannizzaru”, ovvero cestini e canestri di pregevole fattura. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale, che assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale si annoverano una casa di riposo e un orfanotrofio. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione una piscina e un campo da tennis. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’incontaminato ambiente naturale che la circonda e di visitare interessanti testimonianze di passate civiltà: merita una visita la rupe di Acristia, contenente i resti di una fortificazione dalle origini molto antiche. Anche le tradizioni culinarie sono motivo di attrazione, in particolare i dolci tipici quali i “mastazzoli”, “i finci”, le paste di mandorle, “a nisciuta di lu Bomminu”. Tra le manifestazioni meritano di essere citate: la festa di Santa Gregoria, a maggio; la festa del Crocifisso, la prima domenica di Pentecoste; la festa di San Bartolomeo, ad agosto. La festa del Patrono, San Giuseppe, si celebra il 19 marzo.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’incontaminato ambiente naturale che la circonda e di visitare interessanti testimonianze di passate civiltà: merita una visita la rupe di Acristia, contenente i resti di una fortificazione dalle origini molto antiche. Anche le tradizioni culinarie sono motivo di attrazione, in particolare i dolci tipici quali i “mastazzoli”, “i finci”, le paste di mandorle, “a nisciuta di lu Bomminu”. Tra le manifestazioni meritano di essere citate: la festa di Santa Gregoria, a maggio; la festa del Crocifisso, la prima domenica di Pentecoste; la festa di San Bartolomeo, ad agosto. La festa del Patrono, San Giuseppe, si celebra il 19 marzo.

Località

San Carlo

San Carlo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Chiusa Sclafani rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.