Descrizione

Centro di montagna, di antiche origini che ha saputo trovare un giusto equilibrio tra l’agricoltura e l’industria. I cesiolini, con un indice di vecchiaia superiore alla media, si distribuiscono oltre che nel capoluogo comunale in numerosissime località sparse sul territorio. Tra queste le più grandi risultano Anzaven, Busche, Calliol, Can, Fianema, Menin, Marsiai, Morzanch, Pez, Pullir, Soranzen e Toschian. L’andamento plano-altimetrico del territorio è molto vario per la presenza di rilevanti differenze di quota tra una zona e l’altra. La superficie territoriale si compone infatti di un’area collinare e di un’area montuosa più elevata comprendente le vette Feltrine e occupata dalla valle di Canzoi. Il territorio è inoltre attraversato da molti corsi d’acqua come i torrenti Caorame e Salmenega, le cui acque vengono sfruttate per la produzione di energia elettrica. La mitezza del clima, soprattutto nella zona collinare, ha favorito nel passato la nascita di numerose ville e residenze per il soggiorno estivo. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si rappresenta, in campo di cielo, una colonna miliare con una base d’argento, posta su una verde campagna erbosa.

Centro di montagna, di antiche origini che ha saputo trovare un giusto equilibrio tra l’agricoltura e l’industria. I cesiolini, con un indice di vecchiaia superiore alla media, si distribuiscono oltre che nel capoluogo comunale in numerosissime località sparse sul territorio. Tra queste le più grandi risultano Anzaven, Busche, Calliol, Can, Fianema, Menin, Marsiai, Morzanch, Pez, Pullir, Soranzen e Toschian. L’andamento plano-altimetrico del territorio è molto vario per la presenza di rilevanti differenze di quota tra una zona e l’altra. La superficie territoriale si compone infatti di un’area collinare e di un’area montuosa più elevata comprendente le vette Feltrine e occupata dalla valle di Canzoi. Il territorio è inoltre attraversato da molti corsi d’acqua come i torrenti Caorame e Salmenega, le cui acque vengono sfruttate per la produzione di energia elettrica. La mitezza del clima, soprattutto nella zona collinare, ha favorito nel passato la nascita di numerose ville e residenze per il soggiorno estivo. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si rappresenta, in campo di cielo, una colonna miliare con una base d’argento, posta su una verde campagna erbosa.

Storia

Dall’etimologia del toponimo si risale facilmente alle origini di tale località che fu abitata fin dall’epoca dei romani dalla gens Coesia di derivazione ravennate. La presenza di alcuni cippi miliari dimostrano la presenza nell’antichità dell’importante strada Claudia Augusta che collegava questi territori di confine con le regioni d’oltralpe. La caduta dell’impero romano e dei relativi baluardi difensivi decretò l’inizio delle invasioni barbariche, soprattutto longobarde. In quel periodo la zona fu annessa alla decania “Flamina” o Fianema. La cultura e le consuetudini longobarde non riuscirono a sradicare il tipo di amministrazione derivato dai romani con il pagus e il vicus che rimase per tutto il medioevo. A questa organizzazione subentrò il sistema delle regole che facevano riferimento alle pievi sparse sul territorio. Si affermò così la figura del Mariago, un nobile a capo del villaggio che poteva contare sull’ausilio dei Deputati; c’era poi il Massaro della chiesa e altre importanti cariche amministrative. Le regole si componevano di più “colmelli”, ognuno con il proprio sindaco colmellare. Durante il ‘400 fu incorporata tra i possedimenti di Venezia che la mantenne fino al termine del XVIII secolo, quando subentrò la dominazione francese. Poi fu la volta dell’impero napoleonico durante il quale la parrocchia locale conquistò lo status di comune e infine nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia. Oltre alla chiesa parrocchiale che risale al periodo altomedievale, sul territorio sorgono molte pregevoli ville del XVII secolo: tra questa è degna di nota la villa delle Centenere.

Dall’etimologia del toponimo si risale facilmente alle origini di tale località che fu abitata fin dall’epoca dei romani dalla gens Coesia di derivazione ravennate. La presenza di alcuni cippi miliari dimostrano la presenza nell’antichità dell’importante strada Claudia Augusta che collegava questi territori di confine con le regioni d’oltralpe. La caduta dell’impero romano e dei relativi baluardi difensivi decretò l’inizio delle invasioni barbariche, soprattutto longobarde. In quel periodo la zona fu annessa alla decania “Flamina” o Fianema. La cultura e le consuetudini longobarde non riuscirono a sradicare il tipo di amministrazione derivato dai romani con il pagus e il vicus che rimase per tutto il medioevo. A questa organizzazione subentrò il sistema delle regole che facevano riferimento alle pievi sparse sul territorio. Si affermò così la figura del Mariago, un nobile a capo del villaggio che poteva contare sull’ausilio dei Deputati; c’era poi il Massaro della chiesa e altre importanti cariche amministrative. Le regole si componevano di più “colmelli”, ognuno con il proprio sindaco colmellare. Durante il ‘400 fu incorporata tra i possedimenti di Venezia che la mantenne fino al termine del XVIII secolo, quando subentrò la dominazione francese. Poi fu la volta dell’impero napoleonico durante il quale la parrocchia locale conquistò lo status di comune e infine nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia. Oltre alla chiesa parrocchiale che risale al periodo altomedievale, sul territorio sorgono molte pregevoli ville del XVII secolo: tra questa è degna di nota la villa delle Centenere.

Economia

Non compaiono sul posto altre strutture amministrative oltre l’ufficio postale e il municipio. Tra le attività economiche l’agricoltura svolge ancora un ruolo di una certa importanza. Si coltivano cerali, ortaggi, foraggi, vite e frutteti ma si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il perno dell’economia locale risulta essere tuttavia il settore industriale rivolto alla produzione alimentare, lattiero-casearia, del legno, metalmeccanica, edile, meccanica, elettronica, dei mobili e alla fabbricazione di strumenti ottici e fotografici. A ciò si aggiunga la fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati. Tra i servizi del terziario c’è soltanto quello del servizio bancario. Mancano strutture sociali di rilievo, mentre tra le strutture culturali si segnala la presenza del museo delle tradizioni popolari. Le strutture scolastiche sono rappresentate dalle sole scuole dell’obbligo e le strutture ricettive garantiscono la ristorazione e il soggiorno. Inoltre sul torrente Caorame si pratica la canoa. Infine il servizio sanitario è assicurato dalla farmacia.

Non compaiono sul posto altre strutture amministrative oltre l’ufficio postale e il municipio. Tra le attività economiche l’agricoltura svolge ancora un ruolo di una certa importanza. Si coltivano cerali, ortaggi, foraggi, vite e frutteti ma si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il perno dell’economia locale risulta essere tuttavia il settore industriale rivolto alla produzione alimentare, lattiero-casearia, del legno, metalmeccanica, edile, meccanica, elettronica, dei mobili e alla fabbricazione di strumenti ottici e fotografici. A ciò si aggiunga la fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati. Tra i servizi del terziario c’è soltanto quello del servizio bancario. Mancano strutture sociali di rilievo, mentre tra le strutture culturali si segnala la presenza del museo delle tradizioni popolari. Le strutture scolastiche sono rappresentate dalle sole scuole dell’obbligo e le strutture ricettive garantiscono la ristorazione e il soggiorno. Inoltre sul torrente Caorame si pratica la canoa. Infine il servizio sanitario è assicurato dalla farmacia.

Relazioni

Questa meta turistica è stata fin dal passato un centro di soggiorno estivo, grazie alle ottimali condizioni climatico-ambientali che hanno favorito l’accesso di turisti e villeggianti. Oggi il turismo non ha ancora raggiunto un elevato livello di sviluppo ma si sta lentamente affermando nel panorama economico di questo centro. La Patrona, Santa Giuliana, si festeggia il 16 febbraio.

Questa meta turistica è stata fin dal passato un centro di soggiorno estivo, grazie alle ottimali condizioni climatico-ambientali che hanno favorito l’accesso di turisti e villeggianti. Oggi il turismo non ha ancora raggiunto un elevato livello di sviluppo ma si sta lentamente affermando nel panorama economico di questo centro. La Patrona, Santa Giuliana, si festeggia il 16 febbraio.

Località

Anzaven, Busa, Busche, Calliol, Can, Cimonega, Cossalter, Cullogne, Dorgnan, Fianema, Le Ave, Marsiai, Menin, Montagne, Morzanch, Pez, Pullir, San Vendemmiano, Soranzen, Toschian, Tussui

Anzaven, Busa, Busche, Calliol, Can, Cimonega, Cossalter, Cullogne, Dorgnan, Fianema, Le Ave, Marsiai, Menin, Montagne, Morzanch, Pez, Pullir, San Vendemmiano, Soranzen, Toschian, Tussui

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cesiomaggiore rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.