itala

Descrizione

Comune montano d'impronta medievale, sorretto dalle attività agricole, in flessione, dalla silvicoltura e dalla zootecnia, in attesa della valorizzazione delle attrattive naturalistiche locali. Una piccolissima fetta dei cuccaresi, che presenta un indice di vecchiaia superiore alla media, ha fissato la propria dimora in case sparse, mentre la maggior parte risiede nel capoluogo comunale che, arroccato su uno sperone, ha conosciuto negli ultimi tempi una debole espansione edilizia. Il territorio comunale presenta una morfologia varia: la mole del Monte Scuro svetta superba al di sopra dei circostanti rilievi di media montagna e alta collina. L'abbondanza di corsi d'acqua di portata pressoché costante, come il fiume Lambro, o a regime torrentizio, come il Torna, lo Scalicelle e il Pietralba, determina il rigoglio della vegetazione, che, con l'aumentare delle quote altimetriche, passa dalla macchia mediterranea, con prevalenza di ontani napoletani, ai boschi di latifoglie miste (carpini, lecci, ornielli e querce), ai cerreti, ai castagneti da frutto o cedui e alle faggete; in alta montagna, inoltre, è possibile imbattersi in rare piante di tasso.  

Storia

Il primo elemento del toponimo si può ricondurre a una voce preromana assai diffusa, dal significato di 'estremità', mentre la specificazione Vetere sta ad indicare l'antichità dell'abitato che, fino al 1862, fu denominato semplicemente Cuccaro. In qualità di capoluogo dello stato omonimo, di cui facevano parte anche Abatemarco (Montano Antilia), Castinatelli (Futani), Eremiti (Futani), Futani, Laurito, Massicelle (Montano Antilia), Montano Antilia, San Mauro La Bruca e San Nazario (San Mauro La Bruca), fu alla guida di una delle quattro terre normanne che costituivano la baronia di Novi e conobbe molte vicissitudini: distrutto e ricostruito varie volte, subì invasioni e diverse epidemie. Suscitano l'ammirazione del visitatore il castello, di cui restano pochi ruderi, la cinta muraria medievale, con resti di due torri, e la chiesa madre di San Pietro, fondata nel Mille e ristrutturata nel XIX secolo, dai pregevoli stucchi barocchi; di grande interesse anche le rovine del convento di San Francesco, fatto costruire nel XIII secolo dai Sanseverino, e palazzo Antonini. L'incremento demografico registrato nell'ultimo decennio è indice dell'attenzione di cui cominciano a beneficiare le zone interne della provincia.    

Economia

Il territorio comunale si presta alle coltivazioni (olive, uva da vino e cereali) e nelle zone più accidentate abbonda di pascoli o elargisce legname e frutti spontanei (castagne). L'interesse delle nuove generazioni per le attività primarie, tuttavia, è in netta flessione e, in assenza di significative imprese industriali, le attenzioni sono rivolte ai possibili sviluppi del turismo, al potenziamento della rete distributiva e all'incremento dei servizi, che non contemplano ancora l'intermediazione finanziaria. Il sistema delle infrastrutture è poco articolato anche se non mancano i necessari servizi: il comune è dotato di scuole materne ed elementari e vanta un Museo itinerante della civiltà contadina, significativa testimonianza del cammino della comunità attraverso la storia; possiede una ridotta capacità ricettiva e, per ciò che concerne l'assistenza sanitaria, può contare su un ambulatorio comunale.  

Relazioni

Le attrattive paesaggistiche di questi luoghi, popolati da una grande varietà di specie animali (lupi appenninici, cinghiali, falchi pellegrini, lepri e volpi), invitano a salutari camminate all'aria aperta e fanno da sfondo ai momenti di celebrazione delle tradizioni: tra le manifestazioni di folclore meritano di essere ricordate le fiere del Venerdì Santo e di Natale, "Castagnestate" (luglio), vero e proprio omaggio ai lussureggianti castagneti presenti nella zona, e "Agritourist" (prima domenica di agosto), che si propone di valorizzare i prodotti agricoli e gastronomici della zona, fra sfilate in costumi d'epoca e il divertente "Palio del ciuccio". Momenti di religioso raccoglimento sono rappresentati dalle feste di Santa Teresa (prima domenica di ottobre), San Pietro Castagnaro (seconda domenica di novembre), San Biagio (prima domenica di febbraio) e Sant'Antonio (domenica successiva al 13 giugno). Il Patrono San Pietro si festeggia il 29 giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cuccaro Vetere rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 573
  • Lat 40° 9' 33,63'' 40.15934167
  • Long 15° 18' 31,73'' 15.30881389
  • CAP 84050
  • Prefisso 0974
  • Codice ISTAT 065049
  • Codice Catasto D195
  • Altitudine slm 629 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno
    D/1914
  • Superficie 17.59 Km2
  • Densità 32,58 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 05:48
  • Tramonto 18:17
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
AVIS COMUNALE DI GIUNGANOVIA SAN GIUSEPPE 16
EFFETTO RETE SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALECORSO UMBERTO I SNC
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KOOL KIDS ? KANSL 1 ? ITALIAVIA CENTRO POLIFUNZIONALE 5
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