Descrizione

Centro montano, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una buona presenza del settore industriale. I castiglionesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località di Gravà, Mitogio, Passopisciaro, Rovittello, Solicchiata e Verzella, nei nuclei urbani minori di Cerro, Ficarazzi, Vena Imperi e in numerose case sparse. Il territorio, che comprende le aree speciali di Bocche del 1809-Monterosso e Monte Etna (caratterizzato dal bianco della neve, dal rosso del fuoco del vulcano e dal nero della pietra lavica), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 3.300 metri di quota. L'abitato, che sorge al centro della valle dell'Alcantara, adagiato su una nicchia a nido d'aquila, su una rupe lavica, con le sue viuzze ripide, strette e serpeggianti, tuttora lastricate con blocchi di basalto, mostra forti segni di espansione edilizia.

Centro montano, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una buona presenza del settore industriale. I castiglionesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località di Gravà, Mitogio, Passopisciaro, Rovittello, Solicchiata e Verzella, nei nuclei urbani minori di Cerro, Ficarazzi, Vena Imperi e in numerose case sparse. Il territorio, che comprende le aree speciali di Bocche del 1809-Monterosso e Monte <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ETNA'>Etna</a> (caratterizzato dal bianco della neve, dal rosso del fuoco del vulcano e dal nero della pietra lavica), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 3.300 metri di quota. L'abitato, che sorge al centro della valle dell'Alcantara, adagiato su una nicchia a nido d'aquila, su una rupe lavica, con le sue viuzze ripide, strette e serpeggianti, tuttora lastricate con blocchi di basalto, mostra forti segni di espansione edilizia.

Storia

Il toponimo appartiene ad una tipologia abbastanza diffusa in Italia; la sua origine è latina ed è riconducibile a “Castellione”, da “castellu”, a sua volta derivato da CASTRUM. Le notizie storiche documentate sono poche ma è noto che fu abitata sin dall'epoca antica, e precisamente da alcuni esuli provenienti dalla vicina Naxos. In seguito fu rasa al suolo da Dionisio I di Siracusa. Nei secoli successivi fu conquistata dai saraceni, che la trasformarono in fortezza per la difesa della valle dell'Alcantara. Nel 1240 fu chiamata “città animosa” da Federico II di Svevia; il quale concesse la giurisdizione del feudo al nobile Ruggero di Lauria. Fu governata anche da Federico II d'Aragona, il quale la dichiarò città demaniale, concedendole molti privilegi. Verso la fine del XIV secolo, il potere passò nelle mani del re Martino, che a sua volta ne affidò la reggenza al nobile Bartolomeo Perrone. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati si citano: il castello medievale, edificato nel XII secolo dagli svevi, di proprietà del comune dal 1995; i ruderi di una torre saracena; la chiesa di Sant'Antonio Abate, eretta nel 1601, con la cupola in stile gotico-bizantino, la facciata in barocco-siciliano e i marmi policromi lavorati a mosaico, al cui interno è possibile ammirare pregevoli dipinti del Settecento; la chiesa di San Nicola, del XII secolo, sotto la cui cupola absidale vi sono degli affreschi di epoca bizantina; la parrocchiale di San Marco, del 1300; l'orfanotrofio Regina Margherita, costruito nel 1407.

Il toponimo appartiene ad una tipologia abbastanza diffusa in Italia; la sua origine è latina ed è riconducibile a “Castellione”, da “castellu”, a sua volta derivato da CASTRUM. Le notizie storiche documentate sono poche ma è noto che fu abitata sin dall'epoca antica, e precisamente da alcuni esuli provenienti dalla vicina Naxos. In seguito fu rasa al suolo da Dionisio I di Siracusa. Nei secoli successivi fu conquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SARACENI'>saraceni</a>, che la trasformarono in fortezza per la difesa della valle dell'Alcantara. Nel 1240 fu chiamata “città animosa” da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=FEDERICOIIDISVEVIA'>Federico II di Svevia</a>; il quale concesse la giurisdizione del feudo al nobile Ruggero di Lauria. Fu governata anche da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=FEDERICOII'>Federico II</a> d'Aragona, il quale la dichiarò città demaniale, concedendole molti privilegi. Verso la fine del XIV secolo, il potere passò nelle mani del re Martino, che a sua volta ne affidò la reggenza al nobile Bartolomeo Perrone. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati si citano: il castello medievale, edificato nel XII secolo dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SVEVI'>svevi</a>, di proprietà del comune dal 1995; i ruderi di una torre <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SARACENA'>saracena</a>; la chiesa di Sant'Antonio Abate, eretta nel 1601, con la cupola in stile gotico-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BIZANTINO'>bizantino</a>, la facciata in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCOSICILIANO'>barocco-siciliano</a> e i marmi policromi lavorati a mosaico, al cui interno è possibile ammirare pregevoli dipinti del Settecento; la chiesa di San Nicola, del XII secolo, sotto la cui cupola absidale vi sono degli affreschi di epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BIZANTINA'>bizantina</a>; la parrocchiale di San Marco, del 1300; l'orfanotrofio Regina Margherita, costruito nel 1407.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. Alle attività del settore primario si aggiungono quelle industriali, con aziende che operano in svariati comparti. Interessante è l'artigianato, in particolare quello specializzato nella lavorazione di botti, tini, pizzi e merletti. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell'insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale si annoverano case di riposo e orfanotrofi. Le strutture scolastiche locali garantiscono, oltre alla frequenza delle scuole dell'obbligo, anche quella di un istituto magistrale. Per l'arricchimento culturale sono presenti la biblioteca comunale, quella popolare del Sacro Cuore di Gesù e quella di Villadicanese. Alla diffusione dell'informazione e della cultura provvede anche un'emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di stazione dei carabinieri. Alle attività del settore primario si aggiungono quelle industriali, con aziende che operano in svariati comparti. Interessante è l'artigianato, in particolare quello specializzato nella lavorazione di botti, tini, pizzi e merletti. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell'insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale si annoverano case di riposo e orfanotrofi. Le strutture scolastiche locali garantiscono, oltre alla frequenza delle scuole dell'obbligo, anche quella di un istituto magistrale. Per l'arricchimento culturale sono presenti la biblioteca comunale, quella popolare del Sacro Cuore di Gesù e quella di Villadicanese. Alla diffusione dell'informazione e della cultura provvede anche un'emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

L'aria salubre, le bellezze dell'ambiente naturale, la tranquillità del luogo e la genuinità dei suoi prodotti (vanto della gastronomia locale sono i torroni e i “cuddureddi”) costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, comunque, la possibilità di effettuare piacevoli escursioni nei dintorni: vicino c'è il Parco dell'Etna. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni meritano di essere citati la fiera di maggio e gli eventi dell'estate castiglionese, tra luglio e agosto. La Patrona, Maria Santissima della Catena, si festeggia la prima domenica di maggio. È gemellata con Killarney (Irlanda) dal 1986.

L'aria salubre, le bellezze dell'ambiente naturale, la tranquillità del luogo e la genuinità dei suoi prodotti (vanto della gastronomia locale sono i torroni e i “cuddureddi”) costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, comunque, la possibilità di effettuare piacevoli escursioni nei dintorni: vicino c'è il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=PARCODELLETNA'>Parco dell'Etna</a>. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni meritano di essere citati la fiera di maggio e gli eventi dell'estate castiglionese, tra luglio e agosto. La Patrona, Maria Santissima della Catena, si festeggia la prima domenica di maggio. È gemellata con Killarney (Irlanda) dal 1986.

Località

Bocche del 1809-Monte Rosso, Castiglione, Cerro, Ficarazzi, Gravà, Manganiello-Gravà, Mitogio, Monte Etna, Passopisciaro, Rovittello, Solicchiata, Vena Imperi, Verzella-Pietramarina

Bocche del 1809-Monte Rosso, Castiglione, Cerro, Ficarazzi, Gravà, Manganiello-Gravà, Mitogio, Monte Etna, Passopisciaro, Rovittello, Solicchiata, Vena Imperi, Verzella-Pietramarina

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castiglione di Sicilia rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.