Descrizione

Centro rivierasco, di origine moderna, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e su quelle industriali. I casteldaccesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 1.154 metri di quota. L’abitato, che ha un andamento plano-altimetrico ondulato, si erge su uno sperone prospiciente sul mare; è interessato da forte espansione edilizia, evidentemente anche per soddisfare le crescenti esigenze di abitazioni, determinate dal significativo incremento demografico, dovuto al saldo attivo tanto del movimento naturale quanto di quello migratorio. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, figura una torre a due palchi, rossa, merlata alla guelfa e fondata su una verde pianura erbosa. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Centro rivierasco, di origine moderna, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e su quelle industriali. I casteldaccesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 1.154 metri di quota. L’abitato, che ha un andamento plano-altimetrico ondulato, si erge su uno sperone prospiciente sul mare; è interessato da forte espansione edilizia, evidentemente anche per soddisfare le crescenti esigenze di abitazioni, determinate dal significativo incremento demografico, dovuto al saldo attivo tanto del movimento naturale quanto di quello migratorio. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, figura una torre a due palchi, rossa, merlata alla guelfa e fondata su una verde pianura erbosa. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Storia

Il toponimo doveva in origine essere “Kastellaccia”, probabilmente evolutosi nella forma attuale in seguito alla trasformazione del gruppo consonantico cacuminale “dd” in “ld”. Il primo nucleo abitato fu fondato nel XVIII secolo, e precisamente nell’anno 1737, dal nobile Vincenzo Abbate, marchese di Longarini, il quale si occupò personalmente della giurisdizione del feudo. Nell’anno 1854 ottenne l’autonomia amministrativa come comune, separandosi da Soltanto. Data la sua recente costituzione, le attestazioni documentate certe a tal proposito della sua fondazione sono esigue, così come sono prive di eventi e pagine memorabili le vicende storiche, che contraddistinsero il borgo. Il suo patrimonio artistico non è molto ricco di testimonianze storico-architettoniche, che dimostrerebbero l’evoluzione della cultura dei secoli passati, ma tra esse meritano di essere segnalate: la chiesa madre, eretta nel 1746, che presenta una facciata a due ordini, al cui interno si possono ammirare notevoli affreschi; la torre del palazzo dei duchi Salaparuta, eretto nell’anno 1700.

Il toponimo doveva in origine essere “Kastellaccia”, probabilmente evolutosi nella forma attuale in seguito alla trasformazione del gruppo consonantico cacuminale “dd” in “ld”. Il primo nucleo abitato fu fondato nel XVIII secolo, e precisamente nell’anno 1737, dal nobile Vincenzo Abbate, marchese di Longarini, il quale si occupò personalmente della giurisdizione del feudo. Nell’anno 1854 ottenne l’autonomia amministrativa come comune, separandosi da Soltanto. Data la sua recente costituzione, le attestazioni documentate certe a tal proposito della sua fondazione sono esigue, così come sono prive di eventi e pagine memorabili le vicende storiche, che contraddistinsero il borgo. Il suo patrimonio artistico non è molto ricco di testimonianze storico-architettoniche, che dimostrerebbero l’evoluzione della cultura dei secoli passati, ma tra esse meritano di essere segnalate: la chiesa madre, eretta nel 1746, che presenta una facciata a due ordini, al cui interno si possono ammirare notevoli affreschi; la torre del palazzo dei duchi Salaparuta, eretto nell’anno 1700.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivi, agrumeti e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano nei comparti: alimentare, dell’abbigliamento, del legno, dei laterizi, metallurgico, della fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura, dei mobili, della raccolta, depurazione e distribuzione dell’acqua e dell’edilizia. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale si annoverano case di riposo per anziani. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica “Pietro Piraino”. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvede anche un’emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione campi da tennis, da bocce, di calcio e un maneggio. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivi, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano nei comparti: alimentare, dell’abbigliamento, del legno, dei laterizi, metallurgico, della fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura, dei mobili, della raccolta, depurazione e distribuzione dell’acqua e dell’edilizia. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale si annoverano case di riposo per anziani. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica “Pietro Piraino”. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvede anche un’emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione campi da tennis, da bocce, di calcio e un maneggio. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Grazie alla sua favorevole posizione geografica, tra mare e montagna, al clima mite e all’incontaminata costa, è meta di un discreto afflusso turistico estivo. Interessante è la gastronomia locale (cannoli di ricotta, “buccellati”, cassate, “sfincioni”, ”moffolette” e olio. Particolarmente interessante è anche la visita alla vicina Riserva Naturale Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto, costituita da una ricca boscaglia di leccio e acero campestre e dove è possibile scorgere l’aquila reale, il nibbio reale e il capovaccaio. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni meritano di essere citati: il carnevale e la sagra dell’olio, a ottobre. Il Patrono, San Giuseppe, si festeggia il 19 marzo.

Grazie alla sua favorevole posizione geografica, tra mare e montagna, al clima mite e all’incontaminata costa, è meta di un discreto afflusso turistico estivo. Interessante è la gastronomia locale (<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=CANNOLI'>cannoli</a> di ricotta, “buccellati”, cassate, “sfincioni”, ”moffolette” e olio. Particolarmente interessante è anche la visita alla vicina Riserva Naturale Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto, costituita da una ricca boscaglia di leccio e acero campestre e dove è possibile scorgere l’aquila reale, il nibbio reale e il capovaccaio. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni meritano di essere citati: il carnevale e la sagra dell’olio, a ottobre. Il Patrono, San Giuseppe, si festeggia il 19 marzo.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casteldaccia rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.