Descrizione

Centro di pianura di fondazione medievale; tra le attività economiche che lo sostengono prevalgono quelle dei settori primario e terziario, anche se è notevolmente aumentato il tasso di attività dell'industria. I casapennesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia inferiore alla media, mostrano una chiara tendenza all'accentramento: la comunità, infatti, risiede esclusivamente nel capoluogo comunale; quest'ultimo è interessato da una significativa espansione edilizia, che lo ha reso contiguo ai limitrofi comuni San Cipriano d'Aversa, San Marcellino e Villa di Briano. L'opera dell'uomo ha profondamente inciso sull'aspetto del territorio comunale; di conseguenza il comprensorio casapesennese, ricoperto in origine da una rigogliosa e profumata vegetazione di tipo mediterraneo, è oggi per la maggior parte occupato da una fitta maglia di ordinati riquadri coltivati; il paesaggio agrario è reso particolarmente suggestivo nella bella stagione dai molteplici colori delle fioriture.

Centro di pianura di fondazione medievale; tra le attività economiche che lo sostengono prevalgono quelle dei settori primario e terziario, anche se è notevolmente aumentato il tasso di attività dell'industria. I casapennesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia inferiore alla media, mostrano una chiara tendenza all'accentramento: la comunità, infatti, risiede esclusivamente nel capoluogo comunale; quest'ultimo è interessato da una significativa espansione edilizia, che lo ha reso contiguo ai limitrofi comuni San Cipriano d'Aversa, San Marcellino e Villa di Briano. L'opera dell'uomo ha profondamente inciso sull'aspetto del territorio comunale; di conseguenza il comprensorio casapesennese, ricoperto in origine da una rigogliosa e profumata vegetazione di tipo mediterraneo, è oggi per la maggior parte occupato da una fitta maglia di ordinati riquadri coltivati; il paesaggio agrario è reso particolarmente suggestivo nella bella stagione dai molteplici colori delle fioriture.

Storia

Menzionata nel 964 d.C. in un documento del principe longobardo Landolfo di Capua, venne inserita in epoca normanna nei domini della contea di Aversa. Verso la fine del XIII secolo, insieme alla vicina Casal di Principe, entrò a far parte dei possedimenti di Giacomo Stendardo, cui era stata concessa da Carlo d'Angiò, e nel Quattrocento passò alla famiglia Origlia di Napoli. In seguito appartenne agli esponenti di diverse illustri casate, quali Roberto Ambrosio di Sanseverino, conte di Caiazzo, e Giacomo Mormile, e successivamente passò ai Bonito; questi ultimi la tennero fino al 1806, anno in cui Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, emanò la legge sull'abolizione dei diritti feudali. Dopo aver fatto parte per lungo tempo del comune di San Cipriano d'Aversa, nel 1973 è divenuta autonoma. Il toponimo è un composto di “casa” e di un elemento antroponimico simile al latino PESCENNIUS. Interessante esempio di architettura sacra è la chiesa di Santa Croce, edificata in epoca incerta e più volte rimaneggiata nel corso dei secoli: all'interno si ammirano un pregevole altare maggiore e alcune belle statue in legno del XVIII e del XIX secolo, raffiguranti Sant'Elena, l'Addolorata, l'Immacolata e Sant'Antonio da Padova. Vale la pena di ricordare anche il tempio della Madonna, un moderno edificio situato nei pressi dell'abitato.

Menzionata nel 964 d.C. in un documento del principe <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a> Landolfo di Capua, venne inserita in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNA'>normanna</a> nei domini della contea di Aversa. Verso la fine del XIII secolo, insieme alla vicina Casal di Principe, entrò a far parte dei possedimenti di Giacomo Stendardo, cui era stata concessa da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARLODANGIO'>Carlo d'Angiò</a>, e nel Quattrocento passò alla famiglia Origlia di Napoli. In seguito appartenne agli esponenti di diverse illustri casate, quali Roberto Ambrosio di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>, conte di Caiazzo, e Giacomo Mormile, e successivamente passò ai Bonito; questi ultimi la tennero fino al 1806, anno in cui Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, emanò la legge sull'abolizione dei diritti feudali. Dopo aver fatto parte per lungo tempo del comune di San Cipriano d'Aversa, nel 1973 è divenuta autonoma. Il toponimo è un composto di “casa” e di un elemento antroponimico simile al latino PESCENNIUS. Interessante esempio di architettura sacra è la chiesa di Santa Croce, edificata in epoca incerta e più volte rimaneggiata nel corso dei secoli: all'interno si ammirano un pregevole altare maggiore e alcune belle statue in legno del XVIII e del XIX secolo, raffiguranti Sant'Elena, l'Addolorata, l'Immacolata e Sant'Antonio da Padova. Vale la pena di ricordare anche il tempio della Madonna, un moderno edificio situato nei pressi dell'abitato.

Economia

La comunità appare ancora piuttosto legata alle proprie tradizioni ma nello stesso tempo mostra una discreta apertura nei confronti del progresso e un certo dinamismo nelle attività economiche. L'agricoltura, favorita dalla conformazione pianeggiante del territorio comunale, è intensamente praticata e riveste ancora un ruolo importante nella formazione del reddito. Una discreta percentuale della popolazione locale è occupata nel settore secondario, che negli ultimi tempi ha conosciuto un apprezzabile sviluppo, pur non essendo ancora in grado di fornire occupazione a tutta la manodopera presente sul posto. Il terziario annovera una rete distributiva commisurata alle esigenze della comunità. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, fa registrare qualche carenza nel panorama delle strutture e dei servizi di pubblica utilità: è dotata, infatti, di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado ma non possiede strutture culturali di rilievo (come biblioteche o musei) né un adeguato apparato ricettivo; per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, inoltre, può fare affidamento soltanto sulla farmacia.

La comunità appare ancora piuttosto legata alle proprie tradizioni ma nello stesso tempo mostra una discreta apertura nei confronti del progresso e un certo dinamismo nelle attività economiche. L'agricoltura, favorita dalla conformazione pianeggiante del territorio comunale, è intensamente praticata e riveste ancora un ruolo importante nella formazione del reddito. Una discreta percentuale della popolazione locale è occupata nel settore secondario, che negli ultimi tempi ha conosciuto un apprezzabile sviluppo, pur non essendo ancora in grado di fornire occupazione a tutta la manodopera presente sul posto. Il terziario annovera una rete distributiva commisurata alle esigenze della comunità. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, fa registrare qualche carenza nel panorama delle strutture e dei servizi di pubblica utilità: è dotata, infatti, di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado ma non possiede strutture culturali di rilievo (come biblioteche o musei) né un adeguato apparato ricettivo; per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, inoltre, può fare affidamento soltanto sulla farmacia.

Relazioni

Situata ai margini dei grandi itinerari turistici della provincia, risente sicuramente dell'inadeguatezza di quelle infrastrutture che rendono confortevole la sosta e il soggiorno prolungato. La sua capacità di richiamare visitatori è pregiudicata anche dalla penuria di manifestazioni legate alla cultura e al folclore, ovvero di quei momenti di festa che solitamente consentono di intrattenere vivaci relazioni almeno con il circondario. La festa della Patrona, Sant'Elena, si celebra il 18 agosto.

Situata ai margini dei grandi itinerari turistici della provincia, risente sicuramente dell'inadeguatezza di quelle infrastrutture che rendono confortevole la sosta e il soggiorno prolungato. La sua capacità di richiamare visitatori è pregiudicata anche dalla penuria di manifestazioni legate alla cultura e al folclore, ovvero di quei momenti di festa che solitamente consentono di intrattenere vivaci relazioni almeno con il circondario. La festa della Patrona, Sant'Elena, si celebra il 18 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casapesenna rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.