Descrizione

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Paschero-Ponte; di antiche origini, la sua economia si basa sulle, seppur modeste, tradizionali attività agricole. I cartignanesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati soprattutto nella località Paschero-Ponte, sede municipale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse e i nuclei urbani minori di Chiaudieres e Galliana. Il territorio, classificato montano, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.939 metri di quota. L’abitato, stretto fra pendici coperte di pascoli e castagneti, è diviso in due parti dal torrente che l’attraversa: quella omonima alla sinistra e Ponte, allungata su un bastione, alla destra; interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, spicca una banda d’argento, accompagnata, in capo, da una stella dello stesso colore.

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Paschero-Ponte; di antiche origini, la sua economia si basa sulle, seppur modeste, tradizionali attività agricole. I cartignanesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati soprattutto nella località Paschero-Ponte, sede municipale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse e i nuclei urbani minori di Chiaudieres e Galliana. Il territorio, classificato montano, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.939 metri di quota. L’abitato, stretto fra pendici coperte di pascoli e castagneti, è diviso in due parti dal torrente che l’attraversa: quella omonima alla sinistra e Ponte, allungata su un bastione, alla destra; interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, spicca una banda d’argento, accompagnata, in capo, da una stella dello stesso colore.

Storia

Sembra vada identificata con l’antico FORUM CEREALE, cui fanno riferimento alcune iscrizioni romane rinvenute nella zona. Molto importante per l’identificazione del borgo è un atto dell’abbazia benedettina di Caramagna Piemonte, nel quale, a margine della dicitura “in Cereano”, compare la scritta “nunc Cartignano”, ‘ora Cartignano’. Citata col nome “Cartinianus” in un documento della fine del XII secolo, successivamente si chiamò “Cartignanus” e “Cartignan”. Il toponimo è un prediale derivato dal personale latino QUARTINIUS o CARTINIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS che, unito spesso ai gentilizi, attesta la piena romanicità del proprietario del fondo. Nel corso del Medioevo fece parte dei possedimenti della pievania di San Ponzio, venendo poi assegnata al nobile casato dei Berardi e ad altri signori locali. Passata sotto diverse occupazioni, tra cui quella degli angioini, che dominarono a lungo la scena politica piemontese, entrò infine a far parte dello stato sabaudo, di cui seguì le vicende. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la chiesa parrocchiale e il castello dei Maspino, risalente al XIV secolo, ora adibito a usi agricoli.

Sembra vada identificata con l’antico FORUM CEREALE, cui fanno riferimento alcune iscrizioni romane rinvenute nella zona. Molto importante per l’identificazione del borgo è un atto dell’abbazia benedettina di Caramagna Piemonte, nel quale, a margine della dicitura “in Cereano”, compare la scritta “nunc Cartignano”, ‘ora Cartignano’. Citata col nome “Cartinianus” in un documento della fine del XII secolo, successivamente si chiamò “Cartignanus” e “Cartignan”. Il toponimo è un prediale derivato dal personale latino QUARTINIUS o CARTINIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS che, unito spesso ai gentilizi, attesta la piena romanicità del proprietario del fondo. Nel corso del Medioevo fece parte dei possedimenti della pievania di San Ponzio, venendo poi assegnata al nobile casato dei Berardi e ad altri signori locali. Passata sotto diverse occupazioni, tra cui quella degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ANGIOINI'>angioini</a>, che dominarono a lungo la scena politica piemontese, entrò infine a far parte dello stato sabaudo, di cui seguì le vicende. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la chiesa parrocchiale e il castello dei Maspino, risalente al XIV secolo, ora adibito a usi agricoli.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto non vi è la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un settore primario basato sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, patate e castagne e integrata dall’allevamento di bovini, caprini, ovini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, sono pressoché irrilevanti. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado; non si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; l’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto non vi è la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un settore primario basato sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, patate e castagne e integrata dall’allevamento di bovini, caprini, ovini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, sono pressoché irrilevanti. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado; non si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; l’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Amena località di montagna, è dotata di notevoli attrattive naturali e paesaggistiche; i suggestivi sentieri realizzati nel contesto della valle occitana rappresentano una valida attrattiva per gli appassionati di escursionismo. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: la popolazione vi si rivolge per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si registrano particolari manifestazioni folcloristiche, che potrebbero animare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Amena località di montagna, è dotata di notevoli attrattive naturali e paesaggistiche; i suggestivi sentieri realizzati nel contesto della valle occitana rappresentano una valida attrattiva per gli appassionati di escursionismo. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: la popolazione vi si rivolge per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si registrano particolari manifestazioni folcloristiche, che potrebbero animare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

Chiaudieres, Copetto, Paschero, Ponte

Chiaudieres, Copetto, Paschero, Ponte

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cartignano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.