Descrizione

Centro di pianura di origine medievale, la cui economia è sostenuta prevalentemente dalle attività industriali. I carinaresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, mostrano una netta tendenza all’accentramento: infatti, la comunità risiede quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, che, per effetto della sensibile espansione edilizia verificatasi negli ultimi decenni, è divenuto contiguo ai comuni limitrofi di Aversa, Gricignano di Aversa e Teverola. L’abitato presenta la regolare pianta a scacchiera tipica degli insediamenti sorti sui terreni sottoposti alla centuriazione romana; il suo centro storico, tuttavia, conserva un aspetto tipicamente medievale, caratterizzato dalla presenza di stradine strette e tortuose. Tanto il paesaggio quanto il profilo geometrico del territorio comunale sono contraddistinti da assoluta uniformità: il comprensorio carinarese abbraccia, infatti, una fetta dell’ampia e fertile pianura alluvionale solcata dal fiume Volturno; appezzamenti coltivati, vigneti e residui di macchia mediterranea contendono lo spazio al cemento in inesorabile avanzata. Lo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una fascia d’argento, cui è sovrapposto un leone d’oro, coronato.

Centro di pianura di origine medievale, la cui economia è sostenuta prevalentemente dalle attività industriali. I carinaresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, mostrano una netta tendenza all’accentramento: infatti, la comunità risiede quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, che, per effetto della sensibile espansione edilizia verificatasi negli ultimi decenni, è divenuto contiguo ai comuni limitrofi di Aversa, Gricignano di Aversa e Teverola. L’abitato presenta la regolare pianta a scacchiera tipica degli insediamenti sorti sui terreni sottoposti alla centuriazione romana; il suo centro storico, tuttavia, conserva un aspetto tipicamente medievale, caratterizzato dalla presenza di stradine strette e tortuose. Tanto il paesaggio quanto il profilo geometrico del territorio comunale sono contraddistinti da assoluta uniformità: il comprensorio carinarese abbraccia, infatti, una fetta dell’ampia e fertile pianura alluvionale solcata dal fiume Volturno; appezzamenti coltivati, vigneti e residui di macchia mediterranea contendono lo spazio al cemento in inesorabile avanzata. Lo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una fascia d’argento, cui è sovrapposto un leone d’oro, coronato.

Storia

Fu fondata nel XII secolo dai normanni, in un sito sicuramente frequentato in epoca antica dai romani. Inserita nella contea di Aversa, per lungo tempo ne seguì le vicende storiche; nel 1633 entrò a far parte dei possedimenti dell’illustre famiglia Mormile, che la tenne fino al 1806, anno in cui Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, emanò la legge sull’abolizione dei diritti feudali. Aggregata alla vicina Aversa nel 1929, riottenne l’autonomia amministrativa nel 1948. L’origine del toponimo non è molto chiara: dal punto di vista formale sembra trattarsi di un riflesso del latino CARINARUS, ‘che tinge di color noce’, oppure di un derivato di un personale CARINUS ma le forme storiche non avvalorano tali ipotesi. Tra le testimonianze del passato figurano il palazzo ducale, ricavato da un’ex fortezza e caratterizzato da un ampio cortile interno di forma rettangolare, e la chiesa di Sant’Eufemia, già esistente nel 1152 ma notevolmente modificata nel Novecento –in canonica e nella sagrestia sono custoditi rispettivamente una tela raffigurante Sant’Eufemia e un busto in legno del Seicento rappresentante sua madre Santa Teodora–. In località Casignano, inoltre, si possono osservare i resti di un massiccio palazzo nobiliare a pianta rettangolare.

Fu fondata nel XII secolo dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNI'>normanni</a>, in un sito sicuramente frequentato in epoca antica dai romani. Inserita nella contea di Aversa, per lungo tempo ne seguì le vicende storiche; nel 1633 entrò a far parte dei possedimenti dell’illustre famiglia Mormile, che la tenne fino al 1806, anno in cui Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, emanò la legge sull’abolizione dei diritti feudali. Aggregata alla vicina Aversa nel 1929, riottenne l’autonomia amministrativa nel 1948. L’origine del toponimo non è molto chiara: dal punto di vista formale sembra trattarsi di un riflesso del latino CARINARUS, ‘che tinge di color noce’, oppure di un derivato di un personale CARINUS ma le forme storiche non avvalorano tali ipotesi. Tra le testimonianze del passato figurano il palazzo ducale, ricavato da un’ex fortezza e caratterizzato da un ampio cortile interno di forma rettangolare, e la chiesa di Sant’Eufemia, già esistente nel 1152 ma notevolmente modificata nel Novecento –in canonica e nella sagrestia sono custoditi rispettivamente una tela raffigurante Sant’Eufemia e un busto in legno del Seicento rappresentante sua madre Santa Teodora–. In località Casignano, inoltre, si possono osservare i resti di un massiccio palazzo nobiliare a pianta rettangolare.

Economia

L’attaccamento alla tradizione, insito nell’indole dei carinaresi, non limita la loro apertura nei confronti delle novità, che a loro volta favoriscono lo sviluppo economico. L’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, ortofrutticoli e canapa e nella coltivazione della vite, appare in declino, minacciata dall’espansione del settore secondario, ma conserva ancora una certa importanza, insieme alla silvicoltura. L’industria, che ha assunto la funzione di traino dell’economia locale, attinge la sua manodopera anche dai comuni limitrofi ed è legata soprattutto ai comparti meccanico, metallurgico, edile, delle calzature, della carta e degli strumenti di precisione. Il terziario non è altrettanto sviluppato: la rete commerciale appare poco articolata e fra i servizi figurano solo agenzie assicurative. È dotata delle scuole dell’obbligo, di istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (scuola magistrale) e di una biblioteca comunale; usufruisce, inoltre, di un’assistenza sanitaria abbastanza soddisfacente, garantita da un presidio di guardia medica e dalla farmacia. È senz’altro da potenziare, invece, l’apparato ricettivo, che al momento non include né strutture per il soggiorno né esercizi di ristoro.

L’attaccamento alla tradizione, insito nell’indole dei carinaresi, non limita la loro apertura nei confronti delle novità, che a loro volta favoriscono lo sviluppo economico. L’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, ortofrutticoli e canapa e nella coltivazione della vite, appare in declino, minacciata dall’espansione del settore secondario, ma conserva ancora una certa importanza, insieme alla silvicoltura. L’industria, che ha assunto la funzione di traino dell’economia locale, attinge la sua manodopera anche dai comuni limitrofi ed è legata soprattutto ai comparti meccanico, metallurgico, edile, delle calzature, della carta e degli strumenti di precisione. Il terziario non è altrettanto sviluppato: la rete commerciale appare poco articolata e fra i servizi figurano solo agenzie assicurative. È dotata delle scuole dell’obbligo, di istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (scuola magistrale) e di una biblioteca comunale; usufruisce, inoltre, di un’assistenza sanitaria abbastanza soddisfacente, garantita da un presidio di guardia medica e dalla farmacia. È senz’altro da potenziare, invece, l’apparato ricettivo, che al momento non include né strutture per il soggiorno né esercizi di ristoro.

Relazioni

Non rappresenta una meta turistica particolarmente ricercata ma vanta apprezzabili testimonianze storico-architettoniche, in grado di suscitare l’interesse dei visitatori desiderosi di scoprire cose nuove. Il mercato infrasettimanale del giovedì contribuisce ad alimentare i contatti con l’esterno. La festa della Patrona, Sant’Eufemia, si celebra il 16 settembre.

Non rappresenta una meta turistica particolarmente ricercata ma vanta apprezzabili testimonianze storico-architettoniche, in grado di suscitare l’interesse dei visitatori desiderosi di scoprire cose nuove. Il mercato infrasettimanale del giovedì contribuisce ad alimentare i contatti con l’esterno. La festa della Patrona, Sant’Eufemia, si celebra il 16 settembre.

Località

Masseria Giampietro

Masseria Giampietro

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Carinaro rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.