Descrizione

Centro montano di origini medievali, la cui economia si basa sull'agricoltura, su alcune imprese industriali di dimensioni artigianali e sul fiorente turismo. Circa un quarto dei caposelesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore ai valori medi, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce in località Materdomini, in alcuni aggregati urbani elementari e in numerose case sparse. L'abitato è adagiato su un poggio in posizione dominante la valle del fiume Sele, il cui alveo è bordato da una folta vegetazione riparia (pioppo, salice, tamerice e ontano napoletano); è inoltre immerso in un ambiente naturale caratterizzato dalla presenza di olivi, viti e seminativi alternati alla macchia mediterranea. Le pendici dei monti Calvello e Pollaro sono rivestite invece di boschi cedui ad alto fusto –misti di faggio, cerro, carpino e castagno–, popolati da cinghiali, gatti selvatici e lupi nonché da varie specie di rapaci e uccelli del bosco. Nello stemma comunale sono raffigurati tre gigli, simbolo della casata degli Angioini, ventisei monete e una testa d'aquila.

Centro montano di origini medievali, la cui economia si basa sull'agricoltura, su alcune imprese industriali di dimensioni artigianali e sul fiorente turismo. Circa un quarto dei caposelesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore ai valori medi, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce in località Materdomini, in alcuni aggregati urbani elementari e in numerose case sparse. L'abitato è adagiato su un poggio in posizione dominante la valle del fiume Sele, il cui alveo è bordato da una folta vegetazione riparia (pioppo, salice, tamerice e ontano napoletano); è inoltre immerso in un ambiente naturale caratterizzato dalla presenza di olivi, viti e seminativi alternati alla macchia mediterranea. Le pendici dei monti Calvello e Pollaro sono rivestite invece di boschi cedui ad alto fusto –misti di faggio, cerro, carpino e castagno–, popolati da cinghiali, gatti selvatici e lupi nonché da varie specie di rapaci e uccelli del bosco. Nello stemma comunale sono raffigurati tre gigli, simbolo della casata degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINI'>Angioini</a>, ventisei monete e una testa d'aquila.

Storia

Fu probabilmente colonizzata dagli abitanti di PAESTUM, che avevano raggiunto, per via fluviale, le sorgenti del fiume Sele. Notizie documentarie circa la sua esistenza risalgono all'XI secolo, epoca in cui fu edificato un castello menzionato nel Catalogus baronum (XII secolo) come possedimento della famiglia Manzello. Nei primi anni del Trecento vi sorse un'importante confraternita francescano-antoniniana. Nel XV secolo fu donata dal re di Napoli Federico III d'Aragona al celebre umanista Jacopo Sannazzaro, come compenso per la sua amicizia e fedeltà. La comunità fu decimata, con il passare dei secoli, dalla peste del 1554 e dai terremoti del 1694 e del 1980. Il toponimo fa riferimento alla posizione dell'abitato, posto presso le sorgenti del fiume Sele. Incastonati tra i boschi, sorgono numerosi edifici di culto. Meta di pellegrinaggi fin dal XVIII secolo, il santuario di San Gerardo Maiella, situato in località Materdomini, è composto da due basiliche, di cui la più antica, ora diroccata, risale al 1746 mentre l'altra, inaugurata nel 1974, è uscita indenne dal terremoto del 1980. La cappella di San Vito, posta nei pressi dell'abitato, si arrocca solitaria sulla cima di un'alta rupe. Nel centro storico si erge un imponente torrione di età medievale, ultimo residuo dell'originario castello. La settecentesca chiesa della Madonna della Sanità sorge sui resti di un tempio pagano.

Fu probabilmente colonizzata dagli abitanti di PAESTUM, che avevano raggiunto, per via fluviale, le sorgenti del fiume Sele. Notizie documentarie circa la sua esistenza risalgono all'XI secolo, epoca in cui fu edificato un castello menzionato nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus baronum</a> (XII secolo) come possedimento della famiglia Manzello. Nei primi anni del Trecento vi sorse un'importante confraternita francescano-antoniniana. Nel XV secolo fu donata dal re di Napoli Federico III <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DARAGONA'>d'Aragona</a> al celebre umanista Jacopo Sannazzaro, come compenso per la sua amicizia e fedeltà. La comunità fu decimata, con il passare dei secoli, dalla peste del 1554 e dai terremoti del 1694 e del 1980. Il toponimo fa riferimento alla posizione dell'abitato, posto presso le sorgenti del fiume Sele. Incastonati tra i boschi, sorgono numerosi edifici di culto. Meta di pellegrinaggi fin dal XVIII secolo, il santuario di San Gerardo Maiella, situato in località Materdomini, è composto da due basiliche, di cui la più antica, ora diroccata, risale al 1746 mentre l'altra, inaugurata nel 1974, è uscita indenne dal terremoto del 1980. La cappella di San Vito, posta nei pressi dell'abitato, si arrocca solitaria sulla cima di un'alta rupe. Nel centro storico si erge un imponente torrione di età medievale, ultimo residuo dell'originario castello. La settecentesca chiesa della Madonna della Sanità sorge sui resti di un tempio pagano.

Economia

L'agricoltura, specializzata nella produzione di uva, olive e cereali, costituisce a tutt'oggi una cospicua fonte di reddito e occupazione. Il settore secondario comprende piccole imprese, legate ai tradizionali comparti dei prodotti alimentari, della stampa e della lavorazione del legno e dei metalli; la ricchezza delle fonti del Sele rende inoltre possibile la raccolta, la depurazione e la distribuzione dell'acqua attraverso gli impianti di presa dell'acquedotto pugliese. Piuttosto articolata è la rete commerciale, che si affianca, all'interno del terziario, a servizi più qualificati, come quello bancario e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, è dotata delle scuole dell'obbligo, di un liceo scientifico e del Museo etnico di San Gerardo; le strutture sanitarie annoverano un ufficio sanitario, un consultorio familiare e un punto di vaccinazione. L'apparato ricettivo, particolarmente qualificato, offre possibilità di ristorazione e di soggiorno.

L'agricoltura, specializzata nella produzione di uva, olive e cereali, costituisce a tutt'oggi una cospicua fonte di reddito e occupazione. Il settore secondario comprende piccole imprese, legate ai tradizionali comparti dei prodotti alimentari, della stampa e della lavorazione del legno e dei metalli; la ricchezza delle fonti del Sele rende inoltre possibile la raccolta, la depurazione e la distribuzione dell'acqua attraverso gli impianti di presa dell'acquedotto pugliese. Piuttosto articolata è la rete commerciale, che si affianca, all'interno del terziario, a servizi più qualificati, come quello bancario e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, è dotata delle scuole dell'obbligo, di un liceo scientifico e del Museo etnico di San Gerardo; le strutture sanitarie annoverano un ufficio sanitario, un consultorio familiare e un punto di vaccinazione. L'apparato ricettivo, particolarmente qualificato, offre possibilità di ristorazione e di soggiorno.

Relazioni

La vicinanza delle sorgenti del Sele e la ricchezza delle sue aree boschive la rendono un luogo ideale per soggiorni all'insegna del contatto con la natura; tra le principali mete di escursioni figurano le cascate di Santa Lucia, il cui dislivello raggiunge i 200 metri, e il bosco di Difesa, dotato di un laghetto e di ampie aree attrezzate per i pic-nic; il santuario di Materdomini, inoltre, attira fedeli e pellegrini da ogni parte della regione. Il periodo estivo è animato dal “Ferragosto caposelese” (10-20 agosto), che s'inaugura con la sagra dei fusilli e prosegue con feste di ogni genere, serate musicali e rappresentazioni teatrali. In autunno si tiene la sagra dell'agricoltura e dell'olivo, altra frequentata manifestazione volta a valorizzare le tradizioni e la gastronomia locali. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

La vicinanza delle sorgenti del Sele e la ricchezza delle sue aree boschive la rendono un luogo ideale per soggiorni all'insegna del contatto con la natura; tra le principali mete di escursioni figurano le cascate di Santa Lucia, il cui dislivello raggiunge i 200 metri, e il bosco di Difesa, dotato di un laghetto e di ampie aree attrezzate per i pic-nic; il santuario di Materdomini, inoltre, attira fedeli e pellegrini da ogni parte della regione. Il periodo estivo è animato dal “Ferragosto caposelese” (10-20 agosto), che s'inaugura con la sagra dei fusilli e prosegue con feste di ogni genere, serate musicali e rappresentazioni teatrali. In autunno si tiene la sagra dell'agricoltura e dell'olivo, altra frequentata manifestazione volta a valorizzare le tradizioni e la gastronomia locali. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

Fornaci, Materdomini, Monte Calvello, Piani, Santa Caterina

Fornaci, Materdomini, Monte Calvello, Piani, Santa Caterina

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Caposele rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.