Descrizione

Comune di origine medievale esteso in un'area montana, noto per la lavorazione artigianale dei cesti di vimini; messe in secondo piano le tradizionali attività rurali, esso vive ormai del commercio e del turismo. Si tratta di un comune sparso, formato da due nuclei abitati: quello storico di Canistro Superiore, dalla caratteristica forma a testuggine, e quello moderno di Canistro Inferiore, sede comunale in fase di espansione edilizia, in cui risiede la maggior parte della comunità dei canistresi o canistrari, che presenta un indice di vecchiaia appena superiore alla media. Il territorio comunale ha un profilo geometrico vario e irregolare: ad occidente, infatti, le pareti scoscese del monte Viperella precipitano senza gradualità sul fondovalle del fiume Liri, dove sorge l'abitato, diviso in due dal Rio Sparto, immerso nella vegetazione ad alto fusto e favorito dal clima temperato tipico della vallata. Nello stemma, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurata una colonna -la famiglia Colonna governò ininterrottamente per trecento anni su questi luoghi- sormontata da una corona con tre fioroni e affiancata da un cane.

Comune di origine medievale esteso in un'area montana, noto per la lavorazione artigianale dei cesti di vimini; messe in secondo piano le tradizionali attività rurali, esso vive ormai del commercio e del turismo. Si tratta di un comune sparso, formato da due nuclei abitati: quello storico di Canistro Superiore, dalla caratteristica forma a testuggine, e quello moderno di Canistro Inferiore, sede comunale in fase di espansione edilizia, in cui risiede la maggior parte della comunità dei canistresi o canistrari, che presenta un indice di vecchiaia appena superiore alla media. Il territorio comunale ha un profilo geometrico vario e irregolare: ad occidente, infatti, le pareti scoscese del monte Viperella precipitano senza gradualità sul fondovalle del fiume Liri, dove sorge l'abitato, diviso in due dal Rio Sparto, immerso nella vegetazione ad alto fusto e favorito dal clima temperato tipico della vallata. Nello stemma, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurata una colonna -la famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=COLONNA'>Colonna</a> governò ininterrottamente per trecento anni su questi luoghi- sormontata da una corona con tre fioroni e affiancata da un cane.

Storia

Il territorio comunale ha restituito tracce di un insediamento di epoca romana ma il castello locale, che con buona probabilità deve il suo nome alla tradizionale lavorazione dei cesti di vimini (latino CANISTRA), è menzionato per la prima volta nel Catalogus Baronum ed ebbe fin dal principio funzioni di controllo sulla media valle del Liri. Nel 1318 figura tra i possessi dei conti di Tagliacozzo, divenuti duchi con l'avvento degli Orsini e dei Colonna. L'autonomia amministrativa del comune è abbastanza recente: fino al 1806 fu infatti legato a Capistrello e fu aggregato a Civitella Roveto dal 1806 al 1854. Il terremoto del 1915 lesionò o distrusse la maggior parte delle strutture architettoniche di Canistro Superiore ma risparmiò alcune case medievali, il settecentesco palazzo Vecchiarelli, la chiesa romanica di S. Sebastiano, rimaneggiata nel Settecento, e quella campestre di Santa Maria in Fonticella.

Il territorio comunale ha restituito tracce di un insediamento di epoca romana ma il castello locale, che con buona probabilità deve il suo nome alla tradizionale lavorazione dei cesti di vimini (latino CANISTRA), è menzionato per la prima volta nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a> ed ebbe fin dal principio funzioni di controllo sulla media valle del Liri. Nel 1318 figura tra i possessi dei conti di Tagliacozzo, divenuti duchi con l'avvento degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=ORSINI'>Orsini</a> e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=COLONNA'>Colonna</a>. L'autonomia amministrativa del comune è abbastanza recente: fino al 1806 fu infatti legato a Capistrello e fu aggregato a Civitella Roveto dal 1806 al 1854. Il terremoto del 1915 lesionò o distrusse la maggior parte delle strutture architettoniche di Canistro Superiore ma risparmiò alcune case medievali, il settecentesco palazzo Vecchiarelli, la chiesa romanica di S. Sebastiano, rimaneggiata nel Settecento, e quella campestre di Santa Maria in Fonticella.

Economia

Nella Valle Roveto si vive nel solco della tradizione e flebile è la voce del progresso; questo comune, tuttavia, è fra i pochi che siano riusciti a sfruttare adeguatamente le proprie risorse: se infatti il terreno coltivabile scarseggia, è pur vero che sgorga nel comprensorio una sorgente di acque oligominerali captate e imbottigliate da uno stabilimento di crescente importanza. La fama di questa fonte ha portato alla realizzazione di strutture termali che ne sfruttano le proprietà medicamentose, ha incrementato l'afflusso di turisti e promosso le attività commerciali. È invece ancora carente il settore dei servizi ma vige comunque un certo benessere, testimoniato, tra l'altro, dalla vivacità delle associazioni culturali e ricreative locali. In questo comune il quadro dei servizi amministrativi è fondamentalmente piatto; è presente un asilo nido ed è possibile la frequenza della scuola primaria; le strutture culturali includono una fornita biblioteca comunale e quelle ricettive un'azienda agrituristica, alberghi e ristoranti; gli impianti sportivi annoverano una palestra in fase di allestimento, due campi da tennis e calcetto e due di calcio, a disposizione della squadra locale (Canistro Gruppo Sportivo) che milita nei campionati minori; le strutture sanitarie si identificano nella casa di cura, specializzata contro le afflizioni renali e biliari, situata in località Cotardo.

Nella Valle Roveto si vive nel solco della tradizione e flebile è la voce del progresso; questo comune, tuttavia, è fra i pochi che siano riusciti a sfruttare adeguatamente le proprie risorse: se infatti il terreno coltivabile scarseggia, è pur vero che sgorga nel comprensorio una sorgente di acque oligominerali captate e imbottigliate da uno stabilimento di crescente importanza. La fama di questa fonte ha portato alla realizzazione di strutture termali che ne sfruttano le proprietà medicamentose, ha incrementato l'afflusso di turisti e promosso le attività commerciali. È invece ancora carente il settore dei servizi ma vige comunque un certo benessere, testimoniato, tra l'altro, dalla vivacità delle associazioni culturali e ricreative locali. In questo comune il quadro dei servizi amministrativi è fondamentalmente piatto; è presente un asilo nido ed è possibile la frequenza della scuola primaria; le strutture culturali includono una fornita biblioteca comunale e quelle ricettive un'azienda agrituristica, alberghi e ristoranti; gli impianti sportivi annoverano una palestra in fase di allestimento, due campi da tennis e calcetto e due di calcio, a disposizione della squadra locale (Canistro Gruppo Sportivo) che milita nei campionati minori; le strutture sanitarie si identificano nella casa di cura, specializzata contro le afflizioni renali e biliari, situata in località Cotardo.

Relazioni

In località La Sponga è stato realizzato un parco naturale attrezzato che ogni anno ospita circa 30.000 presenze nella cornice idilliaca di prati verdeggianti, di fragorose cascatelle e di due laghetti artificiali popolati da trote e cigni. In quest'oasi di pace è possibile coniugare i benefici delle cure termali con entusiasmanti escursioni, con la pratica della pesca e della caccia sportiva, della canoa e dell'equitazione. A movimentare il soggiorno contribuiscono pure le numerose manifestazioni folcloristiche, che si svolgono soprattutto nel periodo pasquale e nei mesi di luglio e agosto; all'inizio dell'autunno ha luogo la sagra del più tipico prodotto locale, la castagna, abbinata ad un'estemporanea di pittura; nell'atmosfera natalizia si organizza invece la rappresentazione della Natività. La festa del Patrono S. Giovanni Battista si celebra il 24 giugno.

In località La Sponga è stato realizzato un parco naturale attrezzato che ogni anno ospita circa 30.000 presenze nella cornice idilliaca di prati verdeggianti, di fragorose cascatelle e di due laghetti artificiali popolati da trote e cigni. In quest'oasi di pace è possibile coniugare i benefici delle cure termali con entusiasmanti escursioni, con la pratica della pesca e della caccia sportiva, della canoa e dell'equitazione. A movimentare il soggiorno contribuiscono pure le numerose manifestazioni folcloristiche, che si svolgono soprattutto nel periodo pasquale e nei mesi di luglio e agosto; all'inizio dell'autunno ha luogo la sagra del più tipico prodotto locale, la castagna, abbinata ad un'estemporanea di pittura; nell'atmosfera natalizia si organizza invece la rappresentazione della Natività. La festa del Patrono S. Giovanni Battista si celebra il 24 giugno.

Località

Anzuglietta, Canistro Inferiore, Canistro Superiore, Monte Viparella, Sterparo

Anzuglietta, Canistro Inferiore, Canistro Superiore, Monte Viparella, Sterparo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Canistro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.