Descrizione

Comune collinare, di origine moderna, con un’economia essenzialmente agricola. I campofelicesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati esclusivamente nel piccolo capoluogo comunale. Il territorio, fertile e produttivo, caratterizzato da una rigogliosa e verdeggiante vegetazione boschiva, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche talvolta anche accentuate, che vanno da un minimo di 257 a un massimo di 932 metri sul livello del mare. L’abitato sorge arroccato su un irto colle, con evidenti conseguenze sul suo andamento plano-altimetrico; in esso si registra una forte espansione edilizia, nonostante l’evidente flessione nella consistenza demografica, determinata da un saldo passivo tanto del movimento naturale quanto di quello migratorio, e nonostante il consistente numero di stanze non occupate: in gran parte si tratta di seconde case. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spiccano tre scaglioni rossi. Il capo dello scudo, pure rosso, reca una torre d’oro, merlata alla guelfa e accompagnata, ai lati, da due fasci di sei spighe di frumento, d’oro.

Comune collinare, di origine moderna, con un’economia essenzialmente agricola. I campofelicesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati esclusivamente nel piccolo capoluogo comunale. Il territorio, fertile e produttivo, caratterizzato da una rigogliosa e verdeggiante vegetazione boschiva, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche talvolta anche accentuate, che vanno da un minimo di 257 a un massimo di 932 metri sul livello del mare. L’abitato sorge arroccato su un irto colle, con evidenti conseguenze sul suo andamento plano-altimetrico; in esso si registra una forte espansione edilizia, nonostante l’evidente flessione nella consistenza demografica, determinata da un saldo passivo tanto del movimento naturale quanto di quello migratorio, e nonostante il consistente numero di stanze non occupate: in gran parte si tratta di seconde case. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spiccano tre scaglioni rossi. Il capo dello scudo, pure rosso, reca una torre d’oro, merlata alla guelfa e accompagnata, ai lati, da due fasci di sei spighe di frumento, d’oro.

Storia

Il toponimo si compone di un determinato alquanto frequente nei toponimi siciliani e di origini abbastanza recenti, di cui è facile la ricostruzione dell’etimologia; il determinante, di origine greca, deriva da “fytalía”, ‘piantagione, vigna, orto’. L’originario nucleo urbano fu edificato nel XIX secolo e fu sottoposto alla giurisdizione del principe don Girolamo Settimo Naselli, feudatario anche dei casali di Santa Domenica e Fallemonica; successivamente l’amministrazione del borgo passò nelle mani dei principi Marziani di Funari; fino ad epoca più recente rimase casale dei nobili feudatari di Merrajnsa. A parte queste scarne notizie, non si registrano pagine memorabili della storia locale, in vero alquanto breve e scarna di accadimenti di rilievo. Proprio a causa della sua formazione moderna, oltre che per le sue modeste dimensioni e il suo non particolarmente significativo ruolo all’interno della società locale, povero risulta anche il suo patrimonio storico-architettonico, in cui non si evidenziano emergenze degne di nota.

Il toponimo si compone di un determinato alquanto frequente nei toponimi siciliani e di origini abbastanza recenti, di cui è facile la ricostruzione dell’etimologia; il determinante, di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECA'>greca</a>, deriva da “fytalía”, ‘piantagione, vigna, orto’. L’originario nucleo urbano fu edificato nel XIX secolo e fu sottoposto alla giurisdizione del principe don Girolamo Settimo Naselli, feudatario anche dei casali di Santa Domenica e Fallemonica; successivamente l’amministrazione del borgo passò nelle mani dei principi Marziani di Funari; fino ad epoca più recente rimase casale dei nobili feudatari di Merrajnsa. A parte queste scarne notizie, non si registrano pagine memorabili della storia locale, in vero alquanto breve e scarna di accadimenti di rilievo. Proprio a causa della sua formazione moderna, oltre che per le sue modeste dimensioni e il suo non particolarmente significativo ruolo all’interno della società locale, povero risulta anche il suo patrimonio storico-architettonico, in cui non si evidenziano emergenze degne di nota.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta (soprattutto mandorle e castagne) nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, vista anche l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale, che comunque riesce ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità; non manca, comunque, qualche servizio più qualificato, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle strutture del posto si trovano le scuole materna ed elementare, mentre per il completamento dell’obbligo scolastico e per la frequenza degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado occorre raggiungere i centri vicini; l’arricchimento culturale è garantito dalla biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; i necessari livelli di ricettività vengono garantiti, comunque, dalla grande disponibilità di stanze non occupate. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta (soprattutto mandorle e castagne) nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, vista anche l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale, che comunque riesce ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità; non manca, comunque, qualche servizio più qualificato, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle strutture del posto si trovano le scuole materna ed elementare, mentre per il completamento dell’obbligo scolastico e per la frequenza degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado occorre raggiungere i centri vicini; l’arricchimento culturale è garantito dalla biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; i necessari livelli di ricettività vengono garantiti, comunque, dalla grande disponibilità di stanze non occupate. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Le affascinanti bellezze naturali che caratterizzano l’ambiente circostante costituiscono risorse di un certo rilievo, la cui valorizzazione potrebbe portare anche alla nascita di un vero e proprio movimento turistico, al di là di quello cosiddetto di ritorno, che già oggi può registrarsi. Valido motivo di richiamo è anche la sua cucina, che propone piatti tipici locali, tra cui il capretto brasato. I rapporti con i comuni vicini allo stato attuale sono circoscritti, per lo più, alle esigenze determinate da motivi di studio o sanitari nonché di ordine burocratico. Né si rilevano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose o altri eventi ricorrenti, in grado non solo di coinvolgere la comunità locale ma anche di richiamare visitatori dai dintorni. Nel complesso si registra una forza centrifuga. Il Patrono, S. Giuseppe, si festeggia il 23 agosto.

Le affascinanti bellezze naturali che caratterizzano l’ambiente circostante costituiscono risorse di un certo rilievo, la cui valorizzazione potrebbe portare anche alla nascita di un vero e proprio movimento turistico, al di là di quello cosiddetto di ritorno, che già oggi può registrarsi. Valido motivo di richiamo è anche la sua cucina, che propone piatti tipici locali, tra cui il capretto brasato. I rapporti con i comuni vicini allo stato attuale sono circoscritti, per lo più, alle esigenze determinate da motivi di studio o sanitari nonché di ordine burocratico. Né si rilevano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose o altri eventi ricorrenti, in grado non solo di coinvolgere la comunità locale ma anche di richiamare visitatori dai dintorni. Nel complesso si registra una forza centrifuga. Il Patrono, S. Giuseppe, si festeggia il 23 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Campofelice di Fitalia rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.