Descrizione

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Bianco. Di probabili origini medievali, ha un’economia basata su modeste attività industriali affiancate dalla zootecnia e da un moderato turismo. I camandonesi, con un indice di vecchiaia straordinariamente alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio, classificato montano, comprendente l’isola amministrativa Cima dell’Asnas, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Dalle verdi colline screziate da pascoli si scorgono, a settentrione, le cime innevate dei massicci montuosi nelle cui valli, tra boschi cedui e di acacie scorrono copiosi corsi d’acqua ricchi di trote e salmonidi; tra questi spicca il torrente Strona, che in questo tratto è interrotto da una diga che dà luogo a un profondo lago artificiale. In alto, tra frassini, larici, betulle e castagni, saltellano camosci, mufloni, caprioli, volpi, lepri comuni e lepri bianche. Lo stemma comunale ufficiale è in attesa del decreto di approvazione e concessione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lo stemma attualmente usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Bianco. Di probabili origini medievali, ha un’economia basata su modeste attività industriali affiancate dalla zootecnia e da un moderato turismo. I camandonesi, con un indice di vecchiaia straordinariamente alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio, classificato montano, comprendente l’isola amministrativa Cima dell’Asnas, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Dalle verdi colline screziate da pascoli si scorgono, a settentrione, le cime innevate dei massicci montuosi nelle cui valli, tra boschi cedui e di acacie scorrono copiosi corsi d’acqua ricchi di trote e salmonidi; tra questi spicca il torrente Strona, che in questo tratto è interrotto da una diga che dà luogo a un profondo lago artificiale. In alto, tra frassini, larici, betulle e castagni, saltellano camosci, mufloni, caprioli, volpi, lepri comuni e lepri bianche. Lo stemma comunale ufficiale è in attesa del decreto di approvazione e concessione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lo stemma attualmente usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Storia

Il toponimo deriverebbe, secondo alcuni studiosi, da un composto del sostantivo “casa” e della forma “mandona”, un derivato del personale “Mandone”, scaturito a sua volta dal personale latino AMANDUS. Compresa fin dall’età medievale nei territori di Bioglio, ne seguì a lungo le vicende storiche e politiche fin quando, per volontà di Carlo Emanuele I di Savoia quest’ultima non venne suddivisa in diversi feudi (1627). Concessa al nobile locale Giovan Battista Marchisio, che si fregiò per l’occasione del titolo di conte, venne assegnata all’avvocato Giovanni Roggero Margheri nel 1731. Ottenne finalmente la libertà in occasione della discesa, nel territorio sabaudo, di Napoleone, nel 1798. Verso la fine della seconda guerra mondiale, nel 1945, fu luogo di sanguinosi combattimenti tra le truppe partigiane e l’esercito nazifascista. Le testimonianze artistiche e architettoniche del luogo sono per lo più a carattere religioso: la parrocchiale dei Santissimi Grato e Policarpo del XVI secolo, abbellita dalle pitture di Antonio Ciangia di Caprile (XIX secolo), conserva un imponente altare maggiore del 1700 sovrastato da un dipinto raffigurante numerosi santi intorno alla Madonna (1710) e un pulpito intarsiato. Oltre al santuario del Mazzucco risalente al periodo barocco e con una sola navata che custodisce, sopra l’altare maggiore, un bel dipinto di Sant’Anna, meritano una visita: l’oratorio dei Santissimi Pietro e Paolo (XVI secolo) con decorazioni lignee e fregi in stucco; l’oratorio dei Santi Defendente e Antonio da Padova (XVII secolo) con una bella immagine della Madonna posta fra i due santi dedicatarii.

Il toponimo deriverebbe, secondo alcuni studiosi, da un composto del sostantivo “casa” e della forma “mandona”, un derivato del personale “Mandone”, scaturito a sua volta dal personale latino AMANDUS. Compresa fin dall’età medievale nei territori di Bioglio, ne seguì a lungo le vicende storiche e politiche fin quando, per volontà di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOEMANUELEIDISAVOIA'>Carlo Emanuele I di Savoia</a> quest’ultima non venne suddivisa in diversi feudi (1627). Concessa al nobile locale Giovan Battista Marchisio, che si fregiò per l’occasione del titolo di conte, venne assegnata all’avvocato Giovanni Roggero Margheri nel 1731. Ottenne finalmente la libertà in occasione della discesa, nel territorio sabaudo, di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a>, nel 1798. Verso la fine della seconda guerra mondiale, nel 1945, fu luogo di sanguinosi combattimenti tra le truppe partigiane e l’esercito nazifascista. Le testimonianze artistiche e architettoniche del luogo sono per lo più a carattere religioso: la parrocchiale dei Santissimi Grato e Policarpo del XVI secolo, abbellita dalle pitture di Antonio Ciangia di Caprile (XIX secolo), conserva un imponente altare maggiore del 1700 sovrastato da un dipinto raffigurante numerosi santi intorno alla Madonna (1710) e un pulpito intarsiato. Oltre al santuario del Mazzucco risalente al periodo barocco e con una sola navata che custodisce, sopra l’altare maggiore, un bel dipinto di Sant’Anna, meritano una visita: l’oratorio dei Santissimi Pietro e Paolo (XVI secolo) con decorazioni lignee e fregi in stucco; l’oratorio dei Santi Defendente e Antonio da Padova (XVII secolo) con una bella immagine della Madonna posta fra i due santi dedicatarii.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. La moderata apertura nei confronti del nuovo favorisce il perdurare delle tradizioni e di ritmi tranquilli di vita. Il settore primario, che assorbe una modesta percentuale di manodopera locale, è presente con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli; è affiancato dalla piccola industria, indirizzata nei tradizionali comparti tessile, metallurgico ed edile e dal turismo estivo e invernale. Il terziario, con un settore dei servizi che necessita di un più consistente livello di specializzazione, è integrato da un commercio commisurato alle esigenze primarie della comunità. Ospita la scuola materna ed elementare, ma manca di altre strutture preposte alla diffusione della cultura. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie localmente non assicurano nemmeno il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. La moderata apertura nei confronti del nuovo favorisce il perdurare delle tradizioni e di ritmi tranquilli di vita. Il settore primario, che assorbe una modesta percentuale di manodopera locale, è presente con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli; è affiancato dalla piccola industria, indirizzata nei tradizionali comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, metallurgico ed edile e dal turismo estivo e invernale. Il terziario, con un settore dei servizi che necessita di un più consistente livello di specializzazione, è integrato da un commercio commisurato alle esigenze primarie della comunità. Ospita la scuola materna ed elementare, ma manca di altre strutture preposte alla diffusione della cultura. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie localmente non assicurano nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

È abbastanza frequentata dagli amanti della natura, attratti soprattutto dalla presenza del lago, in località Ponte Vittorio, il quale, ricco di trote, costituisce un punto di ritrovo ideale per gli appassionati della pesca. Da qui si può facilmente raggiungere l’Oasi Zegna, attraverso itinerari naturalistici segnalati con pannelli didattici, che si dipartono tutti dalla Panoramica Zegna e, seguendo sentieri, mulattiere e strade sterrate, salgono verso gli alpeggi della Valsessera o scendono ai borghi della Valle di Mosso e della Val Cervo. Caratteristica è la strada dell’Alpe, che offre la possibilità di ripercorrere un’antica via utilizzata per condurre mandrie e greggi dai borghi ai pascoli dell’Alta Valsessera. La Patrona, Sant’Anna, si festeggia l’ultima domenica di luglio. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

È abbastanza frequentata dagli amanti della natura, attratti soprattutto dalla presenza del lago, in località Ponte Vittorio, il quale, ricco di trote, costituisce un punto di ritrovo ideale per gli appassionati della pesca. Da qui si può facilmente raggiungere l’Oasi Zegna, attraverso itinerari naturalistici segnalati con pannelli didattici, che si dipartono tutti dalla Panoramica Zegna e, seguendo sentieri, mulattiere e strade sterrate, salgono verso gli alpeggi della Valsessera o scendono ai borghi della Valle di Mosso e della Val Cervo. Caratteristica è la strada dell’Alpe, che offre la possibilità di ripercorrere un’antica via utilizzata per condurre mandrie e greggi dai borghi ai pascoli dell’Alta Valsessera. La Patrona, Sant’Anna, si festeggia l’ultima domenica di luglio. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Bianco, Canova, Cima dell'Asnas, Dagostino, Falletti-Guelpa, Governati-Viglieno, Mino-Bonaro-Gallo, Molino, Pianezze, Vacchiero

Bianco, Canova, Cima dell'Asnas, Dagostino, Falletti-Guelpa, Governati-Viglieno, Mino-Bonaro-Gallo, Molino, Pianezze, Vacchiero

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Camandona rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.