Descrizione

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dall’antichità; è sorretto principalmente dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dalla zootecnia nonché da alcune imprese industriali di piccole e medie dimensioni. I calvesi, che presentano un indice di vecchiaia compreso nei valori medi, tendono alla dispersione: buona parte di essi si distribuisce, infatti, in un cospicuo numero di case sparse sui fondi mentre il resto della comunità si suddivide tra il capoluogo comunale, disteso su una bassa dorsale in prossimità di un’importante arteria viaria, la località Apice Nuovo e una serie di minuscoli agglomerati urbani. Il territorio comunale, dal profilo geometrico dolce e pressoché uniforme, è dominato dalle ordinate geometrie dei campi coltivati; sui crinali dei colli i vigneti, gli oliveti e i frutteti lasciano il passo, di tanto in tanto, a piccole formazioni di macchia mediterranea (corbezzolo, leccio, pino marittimo, pino d’Aleppo, fillirea, alloro, rosmarino, erica, mirto, ginepro e lentisco).

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dall’antichità; è sorretto principalmente dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dalla zootecnia nonché da alcune imprese industriali di piccole e medie dimensioni. I calvesi, che presentano un indice di vecchiaia compreso nei valori medi, tendono alla dispersione: buona parte di essi si distribuisce, infatti, in un cospicuo numero di case sparse sui fondi mentre il resto della comunità si suddivide tra il capoluogo comunale, disteso su una bassa dorsale in prossimità di un’importante arteria viaria, la località Apice Nuovo e una serie di minuscoli agglomerati urbani. Il territorio comunale, dal profilo geometrico dolce e pressoché uniforme, è dominato dalle ordinate geometrie dei campi coltivati; sui crinali dei colli i vigneti, gli oliveti e i frutteti lasciano il passo, di tanto in tanto, a piccole formazioni di macchia mediterranea (corbezzolo, leccio, pino marittimo, pino d’Aleppo, fillirea, alloro, rosmarino, erica, mirto, ginepro e lentisco).

Storia

Verso il IV secolo a.C. vi si insediò probabilmente un gruppo di liguri, discesi dalle Alpi occidentali; ai liguri si sostituirono ben presto i romani, vittoriosi al termine di diverse campagne militari svoltesi tra il 238 e il 117 a.C. L’attuale abitato, sorto nel Medioevo come casale della baronia di Montefusco, fu subinfeudato a Berlinghiero Grifo e seguì per secoli le vicende storiche dell’importante cittadina dell’Avellinese, capoluogo della provincia del principato Ultra. Con la soppressione del feudalesimo l’abitato venne unito a San Nazzaro, formando il comune di San Nazzaro Calvi; da quest’ultimo si affrancò solo nel 1958. Il toponimo deriva dal termine latino CALVUS, ‘calvo’, in riferimento a una zona disboscata o a un territorio sterile. Risalgono al II secolo a.C. i resti di un acquedotto, edificato dai liguri prima dell’avvento dei romani. Tra i più importanti edifici religiosi figurano la settecentesca chiesa della Madonna di Costantinopoli e la parrocchiale di San Gerardo Maiella (XIX secolo).

Verso il IV secolo a.C. vi si insediò probabilmente un gruppo di liguri, discesi dalle Alpi occidentali; ai liguri si sostituirono ben presto i romani, vittoriosi al termine di diverse campagne militari svoltesi tra il 238 e il 117 a.C. L’attuale abitato, sorto nel Medioevo come casale della baronia di Montefusco, fu subinfeudato a Berlinghiero Grifo e seguì per secoli le vicende storiche dell’importante cittadina dell’Avellinese, capoluogo della provincia del principato Ultra. Con la soppressione del feudalesimo l’abitato venne unito a San Nazzaro, formando il comune di San Nazzaro Calvi; da quest’ultimo si affrancò solo nel 1958. Il toponimo deriva dal termine latino CALVUS, ‘calvo’, in riferimento a una zona disboscata o a un territorio sterile. Risalgono al II secolo a.C. i resti di un acquedotto, edificato dai liguri prima dell’avvento dei romani. Tra i più importanti edifici religiosi figurano la settecentesca chiesa della Madonna di Costantinopoli e la parrocchiale di San Gerardo Maiella (XIX secolo).

Economia

Le tradizionali attività rurali costituiscono tuttora la principale fonte di reddito locale: la silvicoltura, l’allevamento del bestiame (bovini, ovini e suini) e la coltivazione di ortaggi, frutta e tabacco assorbono infatti quasi la metà della popolazione attiva calvese. Buono è il livello di sviluppo del settore secondario, rappresentato da alcune imprese di piccole e medie dimensioni, attive principalmente nel comparto alimentare (bevande) e in grado di richiamare forza lavoro anche dai comuni limitrofi. Strettamente commisurata alle esigenze della comunità e rivolta soprattutto alla distribuzione di beni di prima necessità è la rete commerciale; il comparto dei servizi privati comprende, invece, sportelli bancari e agenzie di consulenza informatica. Ospita gli ordinari uffici municipali e postali, nonché le scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado. All’arricchimento culturale provvede la biblioteca comunale. L’apparato ricettivo comprende esercizi di ristoro ma è carente di strutture per il soggiorno; quello sanitario annovera una farmacia.

Le tradizionali attività rurali costituiscono tuttora la principale fonte di reddito locale: la silvicoltura, l’allevamento del bestiame (bovini, ovini e suini) e la coltivazione di ortaggi, frutta e tabacco assorbono infatti quasi la metà della popolazione attiva calvese. Buono è il livello di sviluppo del settore secondario, rappresentato da alcune imprese di piccole e medie dimensioni, attive principalmente nel comparto alimentare (bevande) e in grado di richiamare forza lavoro anche dai comuni limitrofi. Strettamente commisurata alle esigenze della comunità e rivolta soprattutto alla distribuzione di beni di prima necessità è la rete commerciale; il comparto dei servizi privati comprende, invece, sportelli bancari e agenzie di consulenza informatica. Ospita gli ordinari uffici municipali e postali, nonché le scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado. All’arricchimento culturale provvede la biblioteca comunale. L’apparato ricettivo comprende esercizi di ristoro ma è carente di strutture per il soggiorno; quello sanitario annovera una farmacia.

Relazioni

Non rappresenta al momento una meta turistica particolarmente ricercata. Un certo richiamo è esercitato dall’antico centro storico, che mantiene intatta l’originaria struttura medievale, con case in pietra addossate le une alle altre, tra le quali serpeggiano vicoli stretti dai tracciati tortuosi; dagli spazi che si aprono tra le abitazioni, inoltre, lo sguardo si spinge fino ai rilievi del monte Taburno e del massiccio del Partenio, ammantati da una fitta vegetazione, nonché fino all’ampio abitato di Benevento, adagiato nel mezzo di una vasta piana irrigata da molteplici corsi d’acqua. Rinomata è la gastronomia locale, che vanta piatti tipici di lunga tradizione, tra cui diversi tipi di pasta fatta in casa, la carne d’agnello cotta alla brace e i peperoni piccanti ripieni. Il Patrono, San Fortunato, si festeggia il 17 luglio.

Non rappresenta al momento una meta turistica particolarmente ricercata. Un certo richiamo è esercitato dall’antico centro storico, che mantiene intatta l’originaria struttura medievale, con case in pietra addossate le une alle altre, tra le quali serpeggiano vicoli stretti dai tracciati tortuosi; dagli spazi che si aprono tra le abitazioni, inoltre, lo sguardo si spinge fino ai rilievi del monte Taburno e del massiccio del Partenio, ammantati da una fitta vegetazione, nonché fino all’ampio abitato di Benevento, adagiato nel mezzo di una vasta piana irrigata da molteplici corsi d’acqua. Rinomata è la gastronomia locale, che vanta piatti tipici di lunga tradizione, tra cui diversi tipi di pasta fatta in casa, la carne d’agnello cotta alla brace e i peperoni piccanti ripieni. Il Patrono, San Fortunato, si festeggia il 17 luglio.

Località

Apice Nuovo, Zuzoli

Apice Nuovo, Zuzoli

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Calvi rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.