Descrizione

Comune di collina, di origine antica, probabilmente romana; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, soprattutto vitivinicole. I callianesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nelle località Perrona e San Desiderio, oltre che in alcuni nuclei urbani minori e numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. Analogamente l’abitato, posto sulla sommità di un colle e che non mostra segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico collinare. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. La prima e la quarta sezione sono suddivise in tre fasce d’oro, nera e rossa, attraversate da una banderuola d’argento, formata da due aste decussate, munite di quattro pale d’argento, bordate d’oro e d’azzurro. Sullo sfondo azzurro del secondo e del terzo campo spicca una banda a tre pali –il primo è smaltato di verde, il secondo è troncato d’argento e di rosso, il terzo è troncato di rosso e di verde–, accompagnata, in capo e in punta, da due stelle d’oro a cinque raggi. Il tutto è posto su una pianura partita d’oro e d’azzurro.

Comune di collina, di origine antica, probabilmente romana; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, soprattutto vitivinicole. I callianesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nelle località Perrona e San Desiderio, oltre che in alcuni nuclei urbani minori e numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. Analogamente l’abitato, posto sulla sommità di un colle e che non mostra segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico collinare. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. La prima e la quarta sezione sono suddivise in tre fasce d’oro, nera e rossa, attraversate da una banderuola d’argento, formata da due aste decussate, munite di quattro pale d’argento, bordate d’oro e d’azzurro. Sullo sfondo azzurro del secondo e del terzo campo spicca una banda a tre pali –il primo è smaltato di verde, il secondo è troncato d’argento e di rosso, il terzo è troncato di rosso e di verde–, accompagnata, in capo e in punta, da due stelle d’oro a cinque raggi. Il tutto è posto su una pianura partita d’oro e d’azzurro.

Storia

Il toponimo deriva dal nome gentilizio CALLIUS, con l’aggiunta del suffisso -ANUS. Prima punto di passaggio obbligato, in età romana, sulla via che collegava Asti con la cittadina di Terruggia, e, in età medievale, punto di raccordo sulla via Marenca. Compare nei documenti ufficiali per la prima volta nell’anno 792. Durante il X secolo appartenne alla chiesa di Asti e, successivamente, tra l’XI e il XII secolo, i marchesi di Monferrato lottarono con tutte le forze per strapparla dai possedimenti della città di Asti. Dal 1294 in poi, grazie al marchese Giovanni, il territorio divenne ufficialmente di proprietà dei Monferrato e rimase in loro possesso fino alla proclamazione del Regno d’Italia. Il castello fu quasi completamente distrutto nel 1681 dalla truppe francesi e, oggi, restano solo cumuli di macerie. La chiesa di San Pietro, nonostante la facciata anteriore sia stata interamente ricostruita in età moderna, risale all’XI secolo. Di origine settecentesca, invece, è la parrocchiale del Santissimo Nome di Maria, contenente al suo interno la tela della Madonna e i Santi Domenico e Caterina, dipinta dal Moncalvo. Nella località di San Desiderio, inoltre, è situata, in posizione panoramica, la caratteristica chiesa di San Felice.

Il toponimo deriva dal nome gentilizio CALLIUS, con l’aggiunta del suffisso -ANUS. Prima punto di passaggio obbligato, in età romana, sulla via che collegava Asti con la cittadina di Terruggia, e, in età medievale, punto di raccordo sulla via Marenca. Compare nei documenti ufficiali per la prima volta nell’anno 792. Durante il X secolo appartenne alla chiesa di Asti e, successivamente, tra l’XI e il XII secolo, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDIMONFERRATO'>marchesi di Monferrato</a> lottarono con tutte le forze per strapparla dai possedimenti della città di Asti. Dal 1294 in poi, grazie al marchese Giovanni, il territorio divenne ufficialmente di proprietà dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> e rimase in loro possesso fino alla proclamazione del Regno d’Italia. Il castello fu quasi completamente distrutto nel 1681 dalla truppe francesi e, oggi, restano solo cumuli di macerie. La chiesa di San Pietro, nonostante la facciata anteriore sia stata interamente ricostruita in età moderna, risale all’XI secolo. Di origine settecentesca, invece, è la parrocchiale del Santissimo Nome di Maria, contenente al suo interno la tela della Madonna e i Santi Domenico e Caterina, dipinta dal Moncalvo. Nella località di San Desiderio, inoltre, è situata, in posizione panoramica, la caratteristica chiesa di San Felice.

Economia

È sede di Pro Loco. L’agricoltura, che rappresenta il fulcro dell’economia locale, si caratterizza per la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, vite e frutta. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti della lavorazione del legno, della meccanica, dell’elettronica, dei prodotti alimentari, dei materiali da costruzione, della metallurgia e dell’edilizia. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo per anziani. Le scuole presenti garantiscono la frequenza delle sole classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale si può disporre della biblioteca civica. L’apparato ricettivo consente la ristorazione ma non il soggiorno; quello sanitario assicura il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. L’agricoltura, che rappresenta il fulcro dell’economia locale, si caratterizza per la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, vite e frutta. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti della lavorazione del legno, della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICA'>meccanica</a>, dell’elettronica, dei prodotti alimentari, dei materiali da costruzione, della metallurgia e dell’edilizia. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo per anziani. Le scuole presenti garantiscono la frequenza delle sole classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale si può disporre della biblioteca civica. L’apparato ricettivo consente la ristorazione ma non il soggiorno; quello sanitario assicura il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Malgrado non abbia goduto di uno sviluppo economico tale da consentire un’adeguata presenza turistica, la gastronomia locale esercita, tuttavia, un forte richiamo soprattutto sugli amanti della buona cucina, e si caratterizza per l’uso della carne di asino, gustosa e succulenta, sia nei famosi agnolotti d’asino, sia nel rinomato stufato d’asino. Questi prodotti, inoltre, vedono la loro celebrazione durante le sagre a loro dedicate, che si svolgono rispettivamente a giugno e ad agosto. Altri appuntamenti si hanno: a maggio, con il raduno moto d’epoca, e a giugno, con il Super Palio Ragliante. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Malgrado non abbia goduto di uno sviluppo economico tale da consentire un’adeguata presenza turistica, la gastronomia locale esercita, tuttavia, un forte richiamo soprattutto sugli amanti della buona cucina, e si caratterizza per l’uso della carne di asino, gustosa e succulenta, sia nei famosi agnolotti d’asino, sia nel rinomato stufato d’asino. Questi prodotti, inoltre, vedono la loro celebrazione durante le sagre a loro dedicate, che si svolgono rispettivamente a giugno e ad agosto. Altri appuntamenti si hanno: a maggio, con il raduno moto d’epoca, e a giugno, con il Super Palio Ragliante. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Località

Cascine Montarsone, Cascine Pietra, Perrona, Rolassa, San Desiderio

Cascine Montarsone, Cascine Pietra, Perrona, Rolassa, San Desiderio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Calliano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.