In tempi molto antichi fu sede, con molta probabilità, dell'antica città di CLUVIA, posta nel punto di confluenza di vie di comunicazione naturali tra le terre di irpini, pentri, caudini e dauni e divenuta, dopo le guerre sannitiche (IV secolo a.C.), colonia romana; in seguito ospitò l'insediamento chiamato LOCUS ALIPERGUS, fondato probabilmente intorno all'anno mille da profughi provenienti da alcuni villaggi circostanti, distrutti dai barbari. Amministrata a lungo da una stirpe di conti normanni fedeli agli Svevi, fu distrutta nel 1266 con la vittoria degli Angioini e fu frazionata per volontà del papa. Cadde successivamente sotto l'egida dei Di Tocco e fu poi portata in dote a Giovanni Spinelli di Salerno (1298). Donata nel 1390 da Luigi d'Angiò a Pietro Macedonio, fu venduta nel 1414 alla famiglia Guevara, che la tenne per oltre un secolo. Nel 1515 il re di Napoli firmò il decreto di riedificazione dell'abitato sul monte San Silvestro, dove è attualmente ubicato. Venduta nuovamente agli Spinelli, passò nel 1727 ai Coscia. Nel 1860 proclamò, prima in tutta la provincia, il governo provvisorio irpino. Il toponimo, di chiara etimologia, si riferisce alla caratteristica del borgo di buon “albergo” per i profughi dei villaggi vicini, che vi si trasferirono nell'alto Medioevo. Del ponte romano delle Chianche (I secolo a.C.) restano tre arcate a tutto sesto, con pavimentazione a lastre di pietra poligonale (“chianche”). Sono inoltre visibili alcuni ruderi di un castello longobardo dell'XI secolo, abitato dal condottiero normanno Roberto il Guiscardo. Tra gli edifici civili del patrimonio storico architettonico spicca il seicentesco palazzo Spinelli, tra quelli religiosi il santuario della Madonna della Macchia, in cui si espone una venerata statua della Vergine con il Bambino di epoca longobarda (XII secolo).