Descrizione
Centro di montagna, di origine preistorica, famoso per la produzione di un pregiatissimo sughero; la sua economia si fonda su tutti i settori produttivi. La maggior parte dei buddusoini, che hanno un indice di vecchiaia nella media, vive nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato, circondato da boschi e rocce, ha l'antico nucleo urbano caratterizzato da case e sculture in granito che, poste lungo le vie del centro, l'hanno trasformato negli anni in un prezioso museo all'aperto. Lo stemma comunale, troncato semipartito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nel primo campo, a sfondo argenteo, figura un nuraghe azzurro, dirupato, accompagnato, ai lati, da due torri rosse, merlate alla ghibellina, anch'esse dirupate da un lato –il tutto è fondato su una verde collina–; nella seconda sezione, smaltata d'azzurro, campeggia un albero di sughero, d'oro, attraversato da una pecora d'argento posta su un verde pianura; nel terzo campo, dorato, si rappresenta un toro furioso, nero.
Storia
La sua denominazione è attestata, sin dal 1341, dalle forme “Gluso”, “Guluço”, “Guloso” e “Gulluso”, di non chiara etimologia. L'uscita in -o è caratteristica dei nomi sardi locali attribuiti al prelatino; la base, invece, potrebbe avere un'origine nell'appellativo “Golléi”, “Gulléi”, ‘altopiano'. Secondo alcune interpretazioni paretimologiche il toponimo deriverebbe da “Udda”, canale del Tirso, da “Puddu”, ‘gallo' o, infine, dal fenicio “Beth dasib” ‘luogo di erba'. Le sue origini risalgono all'età preistorica, come testimoniano i resti di un villaggio nuragico, di dolmen e tombe dei giganti rinvenuti sul suo suolo. Venne abitata anche in epoca romana e, durante il periodo medievale, entrò a far parte della curatoria di Monte Acuto, in qualità di feudo dei Doria. Passata nelle mani dei Giudici d'Arborea, venne conquistata, nel XV secolo, dagli Aragonesi. Tre secoli più tardi fu infeudata ai signori di Tellez-Giron di Monte Acuto e, nel 1839, riscattata, successivamente all'abolizione dello stato feudale. Le vestigia del suo antico passato sono: i resti preistorici, visitabili presso l'area archeologica in granito di Loelle; una stazione di origine romana, rinvenuta presso la fonte della salute; la chiesa di San Quirico, notevole costruzione eretta tra il XV e il XVI secolo, con la facciata ornata da un portale a timpano e l'abside sormontata da una cupola emisferica.
Economia
È sede di stazione dei carabinieri. L'agricoltura produce cereali, ortaggi, foraggi, viti, ulivi e frutta; si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è costituita da aziende che operano nei comparti dell'estrazione del granito, lattiero caseario, alimentare, del vetro, dei laterizi, dei mobili, edile, della produzione e distribuzione di energia elettrica e della lavorazione del sughero. A livello artigianale si è mantenuta viva l'arte dell'intaglio, che trova nella cassapanca il suo prodotto tradizionale. Il terziario si compone di una buona rete distributiva oltre che dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si registra una casa di riposo. Nelle scuole del posto è possibile frequentare oltre le scuole dell'obbligo, anche l'istituto tecnico commerciale. Per l'arricchimento culturale è a disposizione la biblioteca del centro culturale e il museo civico di arte contemporanea con esposizione di sculture in legno. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.
Relazioni
La sua appartenenza alla Comunità montana, gli splendidi pascoli e sughereti di cui è ricca, la sorgente Fonte della Salute, le cui acque si gettano nel fiume Tirso, nonché la serie di creste montuose che la circondano, quali le punte Ziu Garalu e Ololviga, da cui si gode di ampie vedute sul Goceano e sulle colline verso Olbia, rappresentano delle forti attrazioni per visitatori ed escursionisti. Tra le manifestazioni: la festa di Nostra Signora del Buon Cammino, l'ultima domenica di maggio; San Giovanni Battista, il 24 giugno; San Pietro, il 29 giugno; il simposio internazionale di scultura sul legno e granito, la prima decade di luglio; San Reparata, il primo lunedì di settembre; Sant'Ambrogio, il 21 settembre; San Quirico, il 22 settembre; la Madonna del Rosario, la seconda domenica di ottobre. La Patrona, Sant'Anastasia, si festeggia il 23 settembre.
Località
Biaxi, Budò, Cuzzola, Ludurru, Malabogare-Remundubeccu, Padru, Pedra Bianca, Sa Serra, Sos Runcos, Sozza, Su Tirialzu
- Popolazione 3.897
- Lat 40° 34' 39,34'' 40.57759444
- Long 9° 15' 33,86'' 9.25940556
- CAP 07020
- Prefisso 079
- Codice ISTAT 104008
- Codice Catasto B246
- Altitudine slm 700 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2276 - Superficie 217.97 Km2
- Densità 17,88 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 06:57
- Tramonto 17:15