Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine preistorica, con un’economia che si fonda prevalentemente sulla produzione agricola e zootecnica. La maggior parte dei boruttesi, che hanno un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale; solo pochi vivono nell’aggregato urbano minore di San Pietro di Sorres (nucleo speciale convento) e in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 389 a un massimo di 730 metri sul livello del mare. L’abitato si estende sul costone settentrionale di un pianoro del monte Pelao.

Piccola comunità collinare, di origine preistorica, con un’economia che si fonda prevalentemente sulla produzione agricola e zootecnica. La maggior parte dei boruttesi, che hanno un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale; solo pochi vivono nell’aggregato urbano minore di San Pietro di Sorres (nucleo speciale convento) e in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 389 a un massimo di 730 metri sul livello del mare. L’abitato si estende sul costone settentrionale di un pianoro del monte Pelao.

Storia

Il suo toponimo deriva dal latino CRYPTA, CRUPTA, ‘grotta’. Il passaggio dal termine latino CR-PTA a BORUTTA si è avuto mediante anaptissi di U e lo scambio di G (della fase GRUTTA) con B. Sorta in epoca preistorica, non è stata caratterizzata da particolari eventi storici. Nel XV secolo divenne parte della curatoria di Meilogu, nel Giudicato di Logudoro. Con la morte di Adelasia di Torres, avvenuta nel 1255, entrò a far parte dei possedimenti della signoria dei Doria. Da questi passò, successivamente, nelle mani degli Aragonesi. L’anno 1750 fu testimone dell’entrata in scena dei Martinez, marchesi di Valdecalzana, che ne divennero feudatari. Il suo insediamento è ritenuto dalla tradizione popolare un antico stanziamento di ebrei, che faceva parte della diocesi di Sorres. Tra le vestigia del passato figura l’abbazia di San Pietro di Sorres, eretta in stile romanico nell’XI secolo e rimaneggiata secondo le forme toscano-pisane con visibili influssi francesi. La facciata è divisa cromaticamente in due parti: quella inferiore è in trachite chiara, quella superiore in trachite scura. Al suo interno, caratterizzato da volte a crociera, sono conservati pregevoli altari, una statua in legno del Cinquecento raffigurante la Madonna col Bambino e un interessante sarcofago vescovile dell’XI secolo. Al fianco della costruzione sono visibili una canonica, un monastero, i resti di un episcopio e di un nuraghe. Dall’altura su cui è posta la chiesa si gode di uno stupendo e rilassante panorama.

Il suo toponimo deriva dal latino CRYPTA, CRUPTA, ‘grotta’. Il passaggio dal termine latino CR-PTA a BORUTTA si è avuto mediante anaptissi di U e lo scambio di G (della fase GRUTTA) con B. Sorta in epoca preistorica, non è stata caratterizzata da particolari eventi storici. Nel XV secolo divenne parte della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MEILOGU'>Meilogu</a>, nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODILOGUDORO'>Giudicato di Logudoro</a>. Con la morte di Adelasia di Torres, avvenuta nel 1255, entrò a far parte dei possedimenti della signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a>. Da questi passò, successivamente, nelle mani degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>. L’anno 1750 fu testimone dell’entrata in scena dei Martinez, marchesi di Valdecalzana, che ne divennero feudatari. Il suo insediamento è ritenuto dalla tradizione popolare un antico stanziamento di ebrei, che faceva parte della diocesi di Sorres. Tra le vestigia del passato figura l’abbazia di San Pietro di Sorres, eretta in stile romanico nell’XI secolo e rimaneggiata secondo le forme toscano-pisane con visibili influssi francesi. La facciata è divisa cromaticamente in due parti: quella inferiore è in trachite chiara, quella superiore in trachite scura. Al suo interno, caratterizzato da volte a crociera, sono conservati pregevoli altari, una statua in legno del Cinquecento raffigurante la Madonna col Bambino e un interessante sarcofago vescovile dell’XI secolo. Al fianco della costruzione sono visibili una canonica, un monastero, i resti di un episcopio e di un <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>nuraghe</a>. Dall’altura su cui è posta la chiesa si gode di uno stupendo e rilassante panorama.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. L’agricoltura riveste tuttora un ruolo preminente nell’economia locale: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini ed equini. Le attività industriali, limitate a piccole imprese edili ed editoriali, sono poco significative. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva riesce, in modo appena sufficiente, a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non si registrano strutture sociali di rilievo; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle soli classi elementari. Per l’arricchimento culturale si usufruisce della biblioteca comunale monastica. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. L’agricoltura riveste tuttora un ruolo preminente nell’economia locale: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini ed equini. Le attività industriali, limitate a piccole imprese edili ed editoriali, sono poco significative. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva riesce, in modo appena sufficiente, a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non si registrano strutture sociali di rilievo; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle soli classi elementari. Per l’arricchimento culturale si usufruisce della biblioteca comunale monastica. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Non rappresenta una delle mete maggiormente frequentata; tuttavia, offre a chiunque vi si rechi la possibilità di godere delle splendide bellezze naturali che la circondano, tra cui il vicino monte Pelao e i corsi d’acqua Pizzinnu e Bidighinzu. Di notevole interesse archeologico e naturalistico è la grotta di Ulari, avente due ingressi, al cui interno sono stati rinvenuti materiali litici e ceramici della “Cultura di Ozieri”. Tra le feste religiose di tradizionale importanza si segnalano quelle in onore della Beata Vergine di Pompei, l’8 maggio, e di San Pietro, in data 29 giugno. La festa della Patrona, Santa Maria Maddalena, si celebra il 22 luglio.

Non rappresenta una delle mete maggiormente frequentata; tuttavia, offre a chiunque vi si rechi la possibilità di godere delle splendide bellezze naturali che la circondano, tra cui il vicino monte Pelao e i corsi d’acqua Pizzinnu e Bidighinzu. Di notevole interesse archeologico e naturalistico è la grotta di Ulari, avente due ingressi, al cui interno sono stati rinvenuti materiali litici e ceramici della “Cultura di Ozieri”. Tra le feste religiose di tradizionale importanza si segnalano quelle in onore della Beata Vergine di Pompei, l’8 maggio, e di San Pietro, in data 29 giugno. La festa della Patrona, Santa Maria Maddalena, si celebra il 22 luglio.

Località

San Pietro di Sorres

San Pietro di Sorres

Fondi europei 2021-2027

Comune di Borutta in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.