Descrizione

Piccola comunità collinare, di origini incerte, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali. I benevellesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e la località Manera. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 674 metri di quota. L'abitato, che col castello medievale ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è immerso in una suggestiva cornice paesaggistica; interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Piccola comunità collinare, di origini incerte, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali. I benevellesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e la località Manera. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 674 metri di quota. L'abitato, che col castello medievale ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è immerso in una suggestiva cornice paesaggistica; interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Citata come “Benevellus” in un documento della prima metà del XIII secolo, ha tratto probabilmente il toponimo dal personale latino BENEVELLUS, derivato a sua volta da BENEVOLUS. Le vicende storiche del borgo sono facilmente accostabili a quelle di comuni della zona soggetti alle dominazioni di feudatari in perenne lite tra loro. Fu, per un certo periodo di tempo, sotto la giurisdizione di Liutprando, re dei longobardi, per poi entrare a far parte, con il trattato di Cherasco, dei domini di Vittorio Amedeo I di Savoia. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: il castello, oggetto di più rimaneggiamenti; la chiesa parrocchiale; la cappella campestre della Madonna di Langa, situata in alto su un colle.

Citata come “Benevellus” in un documento della prima metà del XIII secolo, ha tratto probabilmente il toponimo dal personale latino BENEVELLUS, derivato a sua volta da BENEVOLUS. Le vicende storiche del borgo sono facilmente accostabili a quelle di comuni della zona soggetti alle dominazioni di feudatari in perenne lite tra loro. Fu, per un certo periodo di tempo, sotto la giurisdizione di Liutprando, re dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, per poi entrare a far parte, con il trattato di Cherasco, dei domini di Vittorio Amedeo I di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: il castello, oggetto di più rimaneggiamenti; la chiesa parrocchiale; la cappella campestre della Madonna di Langa, situata in alto su un colle.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutta e uva per la produzione di vino Doc; parte della popolazione si dedica anche all'allevamento di bovini, suini e avicoli. L'industria, che contribuisce a elevare il reddito pro capite, è costituita da piccole aziende operanti nei comparti alimentare, edile, metallurgico, della lavorazione del legno, della gomma e della plastica. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole locali assicurano soltanto l'istruzione materna ed elementare; non si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutta e uva per la produzione di vino Doc; parte della popolazione si dedica anche all'allevamento di bovini, suini e avicoli. L'industria, che contribuisce a elevare il reddito pro capite, è costituita da piccole aziende operanti nei comparti alimentare, edile, metallurgico, della lavorazione del legno, della gomma e della plastica. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole locali assicurano soltanto l'istruzione materna ed elementare; non si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell'ambiente naturale, effettuare interessanti escursioni nei dintorni e gustare i semplici ma genuini prodotti locali, tra cui il vino Dolcetto d'Alba. È poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto un livello tale da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado, anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Tra le manifestazioni culturali o ricreative, che animano la comunità richiamando visitatori dai dintorni, si segnala: la tradizionale fiera zootecnica e agricola, che si svolge il 29 luglio. La festa patronale, dedicata a San Pietro in Vincoli, è celebrata il 29 giugno.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell'ambiente naturale, effettuare interessanti escursioni nei dintorni e gustare i semplici ma genuini prodotti locali, tra cui il vino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DOLCETTODALBA'>Dolcetto d'Alba</a>. È poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto un livello tale da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado, anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Tra le manifestazioni culturali o ricreative, che animano la comunità richiamando visitatori dai dintorni, si segnala: la tradizionale fiera zootecnica e agricola, che si svolge il 29 luglio. La festa patronale, dedicata a San Pietro in Vincoli, è celebrata il 29 giugno.

Località

Manera

Manera

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Benevello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.