Descrizione
Comune collinare, di origine antica, con un’economia basata sulle attività agro-pastorali, affiancate da un crescente sviluppo del turismo. I barralesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi si concentrano in case sparse. Il territorio, situato alla confluenza di quattro sub-regioni (Campidano, Trexenta, Parteolla e Gerrei), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, è situato su di un piano umido in seno alla falda del monte Uda; conserva la tipologia tradizionale trexentese dell’abitazione, rappresentata dalla casa a corte in mattoni di fango e paglia (“ladiri”). Sul monte Uda c’è una grande pineta, unico polmone verde della Trexenta e del Campidano di Cagliari; questa si estende nel nord-ovest del comprensorio barralese, confinando con i territori dei comuni vicini. Tutti i terreni, come nella maggior parte del Campidano, sono assiepati a fichi d’india, che vi vegetano senza particolari problemi. Il vicino fiume, durante l’inverno, è popolato di anatre e di galline acquatiche; in esso si possono pescare anguille, tinche e persino delle trote. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, a sfondo azzurro, figura un albero di arancio, verde, munito di nove frutti d’oro, fondato su una verde campagna erbosa e accostato da due pecore d’argento che pascolano ai lati della pianta; la seconda partizione, argentea, riproduce un albero di mandarino, verde, munito di nove frutti dorati, fondato anch’esso su una verde campagna erbosa e accompagnato da una capra nera.
Storia
Il toponimo riflette la parola sarda campidanese “barrali”, nel significato di ‘pergola, pergolato’, dallo spagnolo e catalano “parral”, di analogo significato. Anticamente il borgo era una malsana laguna e proprio per questo l’imperatore romano Vespasiano vi esiliò degli ebrei, con la speranza che vi morissero. Gli ebrei, invece, sopravvissero e prosperarono, attribuendo al villaggio l’attuale nome (Barrali in aramaico può significare “figlio di Abi”, ‘figlio del maestro o figlio del principe’) e alla collina vicina il nome di Uda (dall’ebraico “Juda”). Sicuramente questi antenati lasciarono alcune tracce lungo il rio Mannu nel luogo detto “sa Rocca ‘e sa Trinidadi”. Nel Medioevo fece parte della curatoria della Trexenta, del Giudicato di Cagliari. Fu poi possesso dei Visconti di Gallura e quindi del comune di Pisa. Nel XV secolo fu assegnata agli Alagon, conti di Villasor e, successivamente, passò ai De Silva Alagon. Numerosi sono i resti archeologici rinvenuti sul territorio. Nel monte Uda è possibile ammirare un nuraghe, mentre verso la località di Donori è possibile visitare “sa domu ‘e s’orcu”, un’altra torre nuragica. Tra gli esempi di architettura civile e religiosa figura: piazza del Popolo, realizzata negli anni Ottanta, considerata la più grande della zona; piazza ai Caduti, caratterizzata da un antico portale e varie scene murales; la chiesa parrocchiale di Santa Lucia, di cui non si hanno notizie certe circa l’anno della sua costruzione; la nicchia in onore della Madonna Ausiliatrice, situata nel monte Uda.
Economia
È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, olivo, agrumi, uva e altra frutta e con l’allevamento di suini e ovini. Il settore economico secondario è costituito da piccole imprese che operano nei comparti alimentare ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.
Relazioni
Situata in una posizione ideale, circondata tutt’intorno da colline e da una catena di monti tra cui il più importante è il monte Uda, rappresenta una meta con notevoli potenzialità turistiche, grazie anche al suo stretto legame con la tradizione e alla buona gastronomia, che vede tra le sue specialità piatti tipici e vini gustosi, quali il Nuragus e il Monica. Tra le manifestazioni si segnalano: la festa degli alberi, a gennaio; “L’estate barralese”, durante la quale si svolgono giochi e vengono proiettati film in piazza; la festa di Santa Lucia, la prima domenica di luglio. La Patrona, Santa Lucia, si festeggia il 13 dicembre con la sagra del pane.
Località
- Popolazione 1.124
- Lat 39° 28' 31,25'' 39.47534722
- Long 9° 6' 4,0'' 9.10111111
- CAP 09040
- Prefisso 070
- Codice ISTAT 092005
- Codice Catasto A677
- Altitudine slm 140 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/1292 - Superficie 11.46 Km2
- Densità 98,08 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 05:03
- Tramonto 19:38