Descrizione

“Comune sparso” con sede in Lusia. Di origine rinascimentale, ha un’economia basata essenzialmente sull’agricoltura. In anni più recenti pur mantenendo le attività tradizionali di allevamento e di produzione dei prodotti tipici locali, ha sviluppato l’industria edile che ha costituito un ulteriore volano per la ricchezza locale. I barbonesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, si distribuiscono nel capoluogo comunale e nelle località Foscarina, Franco, Marconi, Rialto, Spino, Spino Lusia, Stalla Sociale e Strada Nova, oltre che in numerose case sparse. Il territorio, classificato di pianura, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’andamento plano-altimetrico dell’abitato è pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggiano tre spighe di grano, d’oro, poste in banda; la bordura dello scudo è dorata.

“Comune sparso” con sede in Lusia. Di origine rinascimentale, ha un’economia basata essenzialmente sull’agricoltura. In anni più recenti pur mantenendo le attività tradizionali di allevamento e di produzione dei prodotti tipici locali, ha sviluppato l’industria edile che ha costituito un ulteriore volano per la ricchezza locale. I barbonesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, si distribuiscono nel capoluogo comunale e nelle località Foscarina, Franco, Marconi, Rialto, Spino, Spino Lusia, Stalla Sociale e Strada Nova, oltre che in numerose case sparse. Il territorio, classificato di pianura, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’andamento plano-altimetrico dell’abitato è pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggiano tre spighe di grano, d’oro, poste in banda; la bordura dello scudo è dorata.

Storia

Caratterizzata per molto tempo dalla distribuzione frammentata di case lungo tutto il suo territorio, assunse l’attuale toponimo soltanto all’inizio del Seicento dal nome di Barbone Morosino, proprietario di un’ampia area situata sulla riva del fiume Adige. La famiglia Morosino si occupò della sua gestione amministrativa, sociale ed economica per lungo tempo. Risentì della rovinosa guerra veneto-carrarese che produsse distruzione e danni nei territori di Padova, Bassano, Treviso e Vicenza. Caduta la repubblica di Venezia in cui era stata assorbita per un lungo periodo, subì prima l’occupazione napoleonica e successivamente la dominazione austriaca fino all’annessione del Veneto all’Italia, avvenuta nel 1866. La sua storia, che non si discosta da quella del resto della provincia, annovera un momento particolare durante la prima guerra mondiale quando divenne rifugio per i soldati feriti e retrovia dei battaglioni italiani dopo lo spostamento del fronte determinato dai successi dell’esercito austriaco a Tolmino e Caporetto. Per quanto concerne il patrimonio storico-architettonico, interessante è la passeggiata nel nucleo più antico che comprende la barchessa di villa Morosini, tipico esempio di tettoia annessa alla casa colonica utilizzata per riporvi fieno e grano, e la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, fatta costruire nel 1614 nelle vicinanze della propria abitazione da Barbone Morosini in onore del padre Michele e riedificata nella seconda metà dell’Ottocento a seguito dei danni causati dalle violente inondazioni del fiume Adige.

Caratterizzata per molto tempo dalla distribuzione frammentata di case lungo tutto il suo territorio, assunse l’attuale toponimo soltanto all’inizio del Seicento dal nome di Barbone Morosino, proprietario di un’ampia area situata sulla riva del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ADIGE'>Adige</a>. La famiglia Morosino si occupò della sua gestione amministrativa, sociale ed economica per lungo tempo. Risentì della rovinosa guerra veneto-carrarese che produsse distruzione e danni nei territori di Padova, Bassano, Treviso e Vicenza. Caduta la repubblica di Venezia in cui era stata assorbita per un lungo periodo, subì prima l’occupazione napoleonica e successivamente la dominazione austriaca fino all’annessione del Veneto all’Italia, avvenuta nel 1866. La sua storia, che non si discosta da quella del resto della provincia, annovera un momento particolare durante la prima guerra mondiale quando divenne rifugio per i soldati feriti e retrovia dei battaglioni italiani dopo lo spostamento del fronte determinato dai successi dell’esercito austriaco a Tolmino e Caporetto. Per quanto concerne il patrimonio storico-architettonico, interessante è la passeggiata nel nucleo più antico che comprende la barchessa di villa Morosini, tipico esempio di tettoia annessa alla casa colonica utilizzata per riporvi fieno e grano, e la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, fatta costruire nel 1614 nelle vicinanze della propria abitazione da Barbone Morosini in onore del padre Michele e riedificata nella seconda metà dell’Ottocento a seguito dei danni causati dalle violente inondazioni del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ADIGE'>Adige</a>.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali. A causa dell’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco riveste, all’occorrenza, anche la carica di autorità di pubblica sicurezza. L’economia è legata per tradizione all’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di avicoli, bovini e suini. In anni più recenti si è imposta la piccola e media impresa industriale ed edile. La rete commerciale, appena sufficiente alle esigenze fondamentali della comunità, completa il quadro poco sviluppato delle attività terziarie in cui non si registra il servizio bancario. Non si segnala la presenza di strutture culturali, come biblioteche, musei o simili. Nelle scuole locali è possibile frequentare soltanto la scuola materna ed elementare. Non si segnalano strutture sociali di rilievo, come asili nido o case di riposo. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Ospita i consueti uffici municipali e postali. A causa dell’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco riveste, all’occorrenza, anche la carica di autorità di pubblica sicurezza. L’economia è legata per tradizione all’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di avicoli, bovini e suini. In anni più recenti si è imposta la piccola e media impresa industriale ed edile. La rete commerciale, appena sufficiente alle esigenze fondamentali della comunità, completa il quadro poco sviluppato delle attività terziarie in cui non si registra il servizio bancario. Non si segnala la presenza di strutture culturali, come biblioteche, musei o simili. Nelle scuole locali è possibile frequentare soltanto la scuola materna ed elementare. Non si segnalano strutture sociali di rilievo, come asili nido o case di riposo. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Costituisce una meta per i turisti di passaggio. È, inoltre, frequentata per lavoro soprattutto grazie alla presenza delle aziende agricole. La popolazione ha rapporti con il circondario per i servizi sanitari di base, l’espletamento di pratiche burocratiche, il completamento degli studi e gli scambi commerciali. Il calendario degli avvenimenti tradizionali, religiosi o folclorici non si mostra molto ricco. In particolare, tra gli appuntamenti tradizionali si segnala la Gara degli aquiloni, che si svolge all’interno del Parco Naturale dell’Adige nel mese di maggio. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 29 settembre.

Costituisce una meta per i turisti di passaggio. È, inoltre, frequentata per lavoro soprattutto grazie alla presenza delle aziende agricole. La popolazione ha rapporti con il circondario per i servizi sanitari di base, l’espletamento di pratiche burocratiche, il completamento degli studi e gli scambi commerciali. Il calendario degli avvenimenti tradizionali, religiosi o folclorici non si mostra molto ricco. In particolare, tra gli appuntamenti tradizionali si segnala la Gara degli aquiloni, che si svolge all’interno del Parco Naturale dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ADIGE'>Adige</a> nel mese di maggio. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 29 settembre.

Località

Lusia, Rialto, Strada Nova

Lusia, Rialto, Strada Nova

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Barbona rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.