Descrizione

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dall’antichità; è sorretto essenzialmente dalle tradizionali attività rurali, un tempo monopolizzate dalla coltivazione delle ciliegie. Gli arpaisani, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale e in un certo numero di case sparse sui fondi; il resto della comunità si distribuisce in località Terranova e negli aggregati urbani elementari di Casalpreti, Ferrari, Pasquarielli e Varricchi. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario ma non aspro, caratterizzato dalle morbide ondulazioni create dalla progressiva elevazione dei colli dalla pianeggiante conca di Benevento ai contrafforti dei monti del Partenio; il paesaggio è caratterizzato dalla regolare successione di seminativi, distese di olivi e vasti pascoli. Dai punti più elevati del territorio comunale s’intravedono le cime della dorsale dei monti d’Avella che, ricoperti in gran parte da faggete e da formazioni di ontano napoletano, costituiscono l’ossatura centrale della catena del Partenio.

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dall’antichità; è sorretto essenzialmente dalle tradizionali attività rurali, un tempo monopolizzate dalla coltivazione delle ciliegie. Gli arpaisani, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale e in un certo numero di case sparse sui fondi; il resto della comunità si distribuisce in località Terranova e negli aggregati urbani elementari di Casalpreti, Ferrari, Pasquarielli e Varricchi. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario ma non aspro, caratterizzato dalle morbide ondulazioni create dalla progressiva elevazione dei colli dalla pianeggiante conca di Benevento ai contrafforti dei monti del Partenio; il paesaggio è caratterizzato dalla regolare successione di seminativi, distese di olivi e vasti pascoli. Dai punti più elevati del territorio comunale s’intravedono le cime della dorsale dei monti d’Avella che, ricoperti in gran parte da faggete e da formazioni di ontano napoletano, costituiscono l’ossatura centrale della catena del Partenio.

Storia

Il primo popolamento risale probabilmente all’epoca in cui gli abitanti di ARPI, città dell’Apulia, furono fatti prigionieri dai romani e deportati in questa zona. In epoca normanna fu feudo di Guglielmo di Fossaceca e nel corso delle lotte tra Angioini e Aragonesi per il controllo del regno di Napoli subì notevoli danni. Passata agli Orsini nel XV secolo, fu venduta da questi a Bartolomeo di Capua, conte di Altavilla, nel 1496. Successivamente fu feudo di diversi signori, quali Antonio Carafa, Cesare Pagano, Beatrice Capece Minutolo e monsignor Fabio della Leonessa. Nel 1861 entrò a far parte della provincia di Benevento. L’attuale toponimo, che si sostituì a quello originario di Fossa Ceca, deriva probabilmente dal cognome “Arpaia” con l’aggiunta del suffisso -ENSIS, che indica appartenenza (molto diffuso nell’Italia meridionale), l’antroponimo “Arpaia” deriva dal termine calabrese “arpaju”, che indica lo strumento uncinato usato dai bottai. L’edificio religioso più antico è rappresentato dalla cappella del Rosario, eretta dopo la metà del XV secolo; risale invece al Seicento la cappella delle Grazie mentre la chiesa della Beata Vergine Maria è stata eretta nel XVIII secolo. Nel 1934 è stata edificata la chiesa dedicata ai Santi Cosma e Damiano, che conserva le reliquie dei due Santi. La comunità degli arpaisani ha conosciuto un consistente spopolamento negli anni dell’immediato dopoguerra, cui è seguita un’inversione di tendenza tra gli anni Ottanta e Novanta del XX secolo.

Il primo popolamento risale probabilmente all’epoca in cui gli abitanti di ARPI, città dell’Apulia, furono fatti prigionieri dai romani e deportati in questa zona. In epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNA'>normanna</a> fu feudo di Guglielmo di Fossaceca e nel corso delle lotte tra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINI'>Angioini</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a> per il controllo del regno di Napoli subì notevoli danni. Passata agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ORSINI'>Orsini</a> nel XV secolo, fu venduta da questi a Bartolomeo di Capua, conte di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ALTAVILLA'>Altavilla</a>, nel 1496. Successivamente fu feudo di diversi signori, quali Antonio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a>, Cesare Pagano, Beatrice <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CAPECE'>Capece</a> Minutolo e monsignor Fabio della Leonessa. Nel 1861 entrò a far parte della provincia di Benevento. L’attuale toponimo, che si sostituì a quello originario di Fossa Ceca, deriva probabilmente dal cognome “Arpaia” con l’aggiunta del suffisso -ENSIS, che indica appartenenza (molto diffuso nell’Italia meridionale), l’antroponimo “Arpaia” deriva dal termine calabrese “arpaju”, che indica lo strumento uncinato usato dai bottai. L’edificio religioso più antico è rappresentato dalla cappella del Rosario, eretta dopo la metà del XV secolo; risale invece al Seicento la cappella delle Grazie mentre la chiesa della Beata Vergine Maria è stata eretta nel XVIII secolo. Nel 1934 è stata edificata la chiesa dedicata ai Santi Cosma e Damiano, che conserva le reliquie dei due Santi. La comunità degli arpaisani ha conosciuto un consistente spopolamento negli anni dell’immediato dopoguerra, cui è seguita un’inversione di tendenza tra gli anni Ottanta e Novanta del XX secolo.

Economia

La principale risorsa economica locale è tuttora costituita dalle tradizionali attività rurali: l’agricoltura si sta lentamente evolvendo verso la specializzazione (cereali, ortaggi, olive e frutta) mentre l’estensione dei pascoli consente la pratica dell’allevamento di ovini. Fermo a uno stadio embrionale di sviluppo è invece il settore industriale, rappresentato da alcune piccole imprese rivolte alla produzione di tessuti e strumenti di precisione nonché alla lavorazione dei metalli. Anche il terziario appare poco articolato: la rete commerciale è strettamente commisurata alle esigenze della comunità e il comparto dei servizi non include né sportelli bancari né agenzie assicurative o immobiliari. Ospita scuole materne ed elementari e una biblioteca comunale; è praticamente priva di un apparato ricettivo ma usufruisce dell’assistenza sanitaria garantita da un servizio di guardia medica e dalla farmacia.

La principale risorsa economica locale è tuttora costituita dalle tradizionali attività rurali: l’agricoltura si sta lentamente evolvendo verso la specializzazione (cereali, ortaggi, olive e frutta) mentre l’estensione dei pascoli consente la pratica dell’allevamento di ovini. Fermo a uno stadio embrionale di sviluppo è invece il settore industriale, rappresentato da alcune piccole imprese rivolte alla produzione di tessuti e strumenti di precisione nonché alla lavorazione dei metalli. Anche il terziario appare poco articolato: la rete commerciale è strettamente commisurata alle esigenze della comunità e il comparto dei servizi non include né sportelli bancari né agenzie assicurative o immobiliari. Ospita scuole materne ed elementari e una biblioteca comunale; è praticamente priva di un apparato ricettivo ma usufruisce dell’assistenza sanitaria garantita da un servizio di guardia medica e dalla farmacia.

Relazioni

Non costituisce una meta turistica particolarmente ricercata ma non è del tutto priva di attrattive: a breve distanza dall’abitato, infatti, si snodano gli itinerari naturalistici del Parco naturale regionale del Partenio, regno di una natura lussureggiante e incontaminata; dalle cime più elevate di questo massiccio montuoso, inoltre, è possibile ammirare lo splendido scenario del golfo di Napoli e la vetta del vulcano Vesuvio. Tra le manifestazioni tradizionali spicca la festa che si svolge il 26 settembre, dedicata ai Santi Cosma e Damiano –la chiesa ad essi intitolata è inoltre una meta di consistenti gruppi di pellegrini–. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Non costituisce una meta turistica particolarmente ricercata ma non è del tutto priva di attrattive: a breve distanza dall’abitato, infatti, si snodano gli itinerari naturalistici del Parco naturale regionale del Partenio, regno di una natura lussureggiante e incontaminata; dalle cime più elevate di questo massiccio montuoso, inoltre, è possibile ammirare lo splendido scenario del golfo di Napoli e la vetta del vulcano <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=VESUVIO'>Vesuvio</a>. Tra le manifestazioni tradizionali spicca la festa che si svolge il 26 settembre, dedicata ai Santi Cosma e Damiano –la chiesa ad essi intitolata è inoltre una meta di consistenti gruppi di pellegrini–. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Località

Casalpreti, Covini, Ferrari, Pasquarielli, Terranova, Varricchi

Casalpreti, Covini, Ferrari, Pasquarielli, Terranova, Varricchi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Arpaise rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.