Descrizione

Piccola comunità di montagna, di probabile origine medievale, la cui economia, un tempo esclusivamente orientata verso l'attività agricola, si caratterizza per lo sfruttamento a fini commerciali della presenza nel territorio della sorgente di acqua oligominerale (sorgente Buvera) e per lo sviluppo di alcune attività legate ai settori tessile e dell'abbigliamento. Gli anzolesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati tutti nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.161 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da crescita edilizia, conserva numerose case tipiche dai tetti in beole.

Piccola comunità di montagna, di probabile origine medievale, la cui economia, un tempo esclusivamente orientata verso l'attività agricola, si caratterizza per lo sfruttamento a fini commerciali della presenza nel territorio della sorgente di acqua oligominerale (sorgente Buvera) e per lo sviluppo di alcune attività legate ai settori <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a> e dell'abbigliamento. Gli anzolesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati tutti nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.161 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da crescita edilizia, conserva numerose case tipiche dai tetti in beole.

Storia

Il toponimo, secondo alcuni studiosi, rappresenterebbe probabilmente il diminutivo, “Anteola”, “Antiola”, del nome personale romano d'origine gallica ANTIUS, molto diffuso nella toponomastica francese e noto anche nel femminile ANTIA. Già intorno all'anno mille era possedimento del vescovo di Novara e godeva di una certa importanza per una peschiera ivi esistente. Il primo documento che riporta il suo nome, una investitura livellaria propria del vescovo novarese, è datato appunto 12 giugno 1006. Passata sotto la potestà dei conti di Briandate e, in seguito, sotto quella del comune di Novara, insieme con l'intera Ossola inferiore venne, nel 1332, incorporata nei domini dei Visconti, signori di Milano, che nel 1372 si impossessarono anche della parte superiore della valle. Proprio in quest'ultima circostanza fu teatro del violento scontro tra i Ferrarii, ghibellini dell'Ossola inferiore, fedeli a Galeazzo Visconti, e gli Spelorci, guelfi dell'Ossola superiore. Tra gli edifici di grande pregio architettonico si annoverano: la chiesa di San Tommaso, di matrice romana, eretta a parrocchiale nel 1603; l'oratorio di San Rocco, risalente al Seicento, edificato nella forma di cappella aperta in modo che i fedeli potessero assistere alle funzioni stando all'aperto; infine, il santuario della Madonna del Carmine.

Il toponimo, secondo alcuni studiosi, rappresenterebbe probabilmente il diminutivo, “Anteola”, “Antiola”, del nome personale romano d'origine gallica ANTIUS, molto diffuso nella toponomastica francese e noto anche nel femminile ANTIA. Già intorno all'anno mille era possedimento del vescovo di Novara e godeva di una certa importanza per una peschiera ivi esistente. Il primo documento che riporta il suo nome, una investitura livellaria propria del vescovo novarese, è datato appunto 12 giugno 1006. Passata sotto la potestà dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIBRIANDATE'>conti di Briandate</a> e, in seguito, sotto quella del comune di Novara, insieme con l'intera Ossola inferiore venne, nel 1332, incorporata nei domini dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, signori di Milano, che nel 1372 si impossessarono anche della parte superiore della valle. Proprio in quest'ultima circostanza fu teatro del violento scontro tra i Ferrarii, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GHIBELLINI'>ghibellini</a> dell'Ossola inferiore, fedeli a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GALEAZZOVISCONTI'>Galeazzo Visconti</a>, e gli Spelorci, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFI'>guelfi</a> dell'Ossola superiore. Tra gli edifici di grande pregio architettonico si annoverano: la chiesa di San Tommaso, di matrice romana, eretta a parrocchiale nel 1603; l'oratorio di San Rocco, risalente al Seicento, edificato nella forma di cappella aperta in modo che i fedeli potessero assistere alle funzioni stando all'aperto; infine, il santuario della Madonna del Carmine.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco; per l'assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si producono cereali e ortaggi; è praticato anche l'allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da aziende che operano nei comparti tessile, metallurgico, elettronico, edile, dell'estrazione di sabbia, ghiaia e argilla, della produzione di bevande, della lavorazione del legno, della gomma e della plastica. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole presenti assicurano solo l'istruzione materna ed elementare. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni bisogna rivolgersi altrove.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco; per l'assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si producono cereali e ortaggi; è praticato anche l'allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da aziende che operano nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, metallurgico, elettronico, edile, dell'estrazione di sabbia, ghiaia e argilla, della produzione di bevande, della lavorazione del legno, della gomma e della plastica. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole presenti assicurano solo l'istruzione materna ed elementare. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni bisogna rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di ammirare le bellezze dell'ambiente naturale ed effettuare piacevoli escursioni partendo dall'antica mulattiera comunale che sale sino agli alpeggi di Piazza Grande e Drosone, per poi proseguire, attraverso i ripidi canaletti, verso le panoramiche vette del monte Massone. I rapporti con il capoluogo di provincia e gli altri comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono prevalentemente per completare le scuole dell'obbligo, frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti periodici, che animano la comunità e richiamano visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: la sagra delle ciliegie, la seconda domenica di giugno, e la festa di Piazza Grande, che si tiene, invece, la prima domenica di agosto. Il mercato settimanale si svolge il venerdì. La festa patronale, dedicata a San Tommaso, si celebra il 21 dicembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di ammirare le bellezze dell'ambiente naturale ed effettuare piacevoli escursioni partendo dall'antica mulattiera comunale che sale sino agli alpeggi di Piazza Grande e Drosone, per poi proseguire, attraverso i ripidi canaletti, verso le panoramiche vette del monte Massone. I rapporti con il capoluogo di provincia e gli altri comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono prevalentemente per completare le scuole dell'obbligo, frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti periodici, che animano la comunità e richiamano visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: la sagra delle ciliegie, la seconda domenica di giugno, e la festa di Piazza Grande, che si tiene, invece, la prima domenica di agosto. Il mercato settimanale si svolge il venerdì. La festa patronale, dedicata a San Tommaso, si celebra il 21 dicembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Anzola d'Ossola rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.