Descrizione

Comune di antica origine ubicato alle falde di una catena montuosa, che, pur conservando una fisionomia rurale, vive ormai di turismo e del suo indotto. La comunità degli alfedenesi, che presenta un indice di vecchiaia piuttosto elevato, è concentrata per intero nel capoluogo comunale; quest'ultimo presenta una veste architettonica medievale, minacciata dall'edilizia sostitutiva che si è resa necessaria in seguito ai bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale e ad un recente terremoto. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico molto irregolare: è infatti montuoso e accidentato e i suoi corrugamenti si fanno particolarmente aguzzi all'estremità sud-occidentale del comprensorio. Fra il verde cupo delle estese faggete che rivestono le pendici dei monti della Meta, si erge l'abitato, diviso in due dal corso del Rio Torto; alle sue spalle, a quote molto elevate, si distende il suggestivo lago della Montagna Spaccata.

Comune di antica origine ubicato alle falde di una catena montuosa, che, pur conservando una fisionomia rurale, vive ormai di turismo e del suo indotto. La comunità degli alfedenesi, che presenta un indice di vecchiaia piuttosto elevato, è concentrata per intero nel capoluogo comunale; quest'ultimo presenta una veste architettonica medievale, minacciata dall'edilizia sostitutiva che si è resa necessaria in seguito ai bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale e ad un recente terremoto. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico molto irregolare: è infatti montuoso e accidentato e i suoi corrugamenti si fanno particolarmente aguzzi all'estremità sud-occidentale del comprensorio. Fra il verde cupo delle estese faggete che rivestono le pendici dei monti della Meta, si erge l'abitato, diviso in due dal corso del Rio Torto; alle sue spalle, a quote molto elevate, si distende il suggestivo lago della Montagna Spaccata.

Storia

I resti di mura megalitiche e la ricchissima necropoli formatasi tra il X e il IV secolo a.C. testimoniano l'esistenza di un insediamento italico; tuttavia non è qui, bensì nel sito dell'attuale cittadina di Castel di Sangro, che l'antico popolo dei caracini fondò la città di AUFIDENA, assoggettata al dominio di Roma dal console Fulvio Massimo Centumalo nel III secolo a.C. e successivamente innalzata al rango di municipio romano. Poco chiare le vicissitudini del borgo in epoca alto-medievale, mentre abbondano le notizie nelle fonti documentarie successive: nel 1229 Alfedena fu assediata e conquistata da Rinaldo duca di Spoleto; più tardi, nel 1465, fu donata ai Cantelmo di Popoli e nel 1652 divenne feudo dei Caracciolo. Benché le operazioni belliche dell'ultimo conflitto e il terremoto del 1984 abbiano operato gravi devastazioni, ciascuna scansione epocale ha lasciato una traccia significativa di sé nel comprensorio alfedenese: oltre alla zona archeologica fuori dell'abitato, sopravvivono i resti di un antico castello, ormai ridotto alla sola torre a pianta ottagonale -unico caso di fortificazione con tale geometria in Abruzzo-, e la chiesa duecentesca dei Santi Pietro e Paolo, ricostruita dopo la seconda guerra mondiale, con pregevole portale ad arco a tutto sesto con colonnine tortili.

I resti di mura megalitiche e la ricchissima necropoli formatasi tra il X e il IV secolo a.C. testimoniano l'esistenza di un insediamento italico; tuttavia non è qui, bensì nel sito dell'attuale cittadina di Castel di Sangro, che l'antico popolo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARACINI'>caracini</a> fondò la città di AUFIDENA, assoggettata al dominio di Roma dal console Fulvio Massimo Centumalo nel III secolo a.C. e successivamente innalzata al rango di municipio romano. Poco chiare le vicissitudini del borgo in epoca alto-medievale, mentre abbondano le notizie nelle fonti documentarie successive: nel 1229 Alfedena fu assediata e conquistata da Rinaldo duca di Spoleto; più tardi, nel 1465, fu donata ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CANTELMO'>Cantelmo</a> di Popoli e nel 1652 divenne feudo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>. Benché le operazioni belliche dell'ultimo conflitto e il terremoto del 1984 abbiano operato gravi devastazioni, ciascuna scansione epocale ha lasciato una traccia significativa di sé nel comprensorio alfedenese: oltre alla zona archeologica fuori dell'abitato, sopravvivono i resti di un antico castello, ormai ridotto alla sola torre a pianta ottagonale -unico caso di fortificazione con tale geometria in Abruzzo-, e la chiesa duecentesca dei Santi Pietro e Paolo, ricostruita dopo la seconda guerra mondiale, con pregevole portale ad arco a tutto sesto con colonnine tortili.

Economia

Ai nostri giorni, nella pace dei luoghi, si conduce una vita tranquilla e si respira il profumo dell'antico, insieme alla ventata di modernità che i numerosi turisti portano con sé. L'allevamento di bestiame, la produzione di latticini e l'artigianato del legno, legato alla straordinaria disponibilità di materia prima, si trasmettono da secoli per tradizione ininterrotta ma, pur rivestendo ancora un ruolo importante nell'assetto economico locale, sono messi in secondo piano dalla vitalità del terziario, che contempla un discreto numero di esercizi commerciali e qualificate imprese di servizi turistici. La crescita del sistema delle infrastrutture accompagna e favorisce lo sviluppo economico. Il comune non dispone di importanti sedi burocratiche ma risulta per altro verso ben dotato di strumenti urbanistici di utilità sociale: le sue strutture culturali annoverano un museo civico di grande interesse ed una biblioteca comunale, quelle ricettive un numero consistente di alberghi, campeggi ed esercizi di ristoro; un campo da hockey, una piattaforma polivalente ed alcuni campi da tennis formano un complesso di impianti sportivi di tutto rispetto mentre sono carenti le strutture scolastiche, che consentono solo la frequenza della scuola primaria, e quelle sanitarie.

Ai nostri giorni, nella pace dei luoghi, si conduce una vita tranquilla e si respira il profumo dell'antico, insieme alla ventata di modernità che i numerosi turisti portano con sé. L'allevamento di bestiame, la produzione di latticini e l'artigianato del legno, legato alla straordinaria disponibilità di materia prima, si trasmettono da secoli per tradizione ininterrotta ma, pur rivestendo ancora un ruolo importante nell'assetto economico locale, sono messi in secondo piano dalla vitalità del terziario, che contempla un discreto numero di esercizi commerciali e qualificate imprese di servizi turistici. La crescita del sistema delle infrastrutture accompagna e favorisce lo sviluppo economico. Il comune non dispone di importanti sedi burocratiche ma risulta per altro verso ben dotato di strumenti urbanistici di utilità sociale: le sue strutture culturali annoverano un museo civico di grande interesse ed una biblioteca comunale, quelle ricettive un numero consistente di alberghi, campeggi ed esercizi di ristoro; un campo da hockey, una piattaforma polivalente ed alcuni campi da tennis formano un complesso di impianti sportivi di tutto rispetto mentre sono carenti le strutture scolastiche, che consentono solo la frequenza della scuola primaria, e quelle sanitarie.

Relazioni

Gli impervi rilievi del comprensorio alfedenese appagano curiosità ed immaginazione con la multiforme e variegata flora e fauna del parco, oltre a consentire la pratica degli sport invernali sulle comode piste sciistiche di Campitello. La bellezza dei luoghi si fonde con la cordialità e il calore degli abitanti, che si ha modo di apprezzare durante alcune manifestazioni di natura religiosa e di colorito folcloristico, come la festa di Maria Salomè nella seconda domenica di luglio. La festa del Patrono San Pietro Martire si celebra il 29 aprile.

Gli impervi rilievi del comprensorio alfedenese appagano curiosità ed immaginazione con la multiforme e variegata flora e fauna del parco, oltre a consentire la pratica degli sport invernali sulle comode piste sciistiche di Campitello. La bellezza dei luoghi si fonde con la cordialità e il calore degli abitanti, che si ha modo di apprezzare durante alcune manifestazioni di natura religiosa e di colorito folcloristico, come la festa di Maria Salomè nella seconda domenica di luglio. La festa del Patrono San Pietro Martire si celebra il 29 aprile.

Località

Lago Montagna Spaccata, Meta

Lago Montagna Spaccata, Meta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Alfedena rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.