Descrizione

Comune d'impianto medievale disposto sul pendio di un colle; vive quasi esclusivamente dei proventi dell'agricoltura, della silvicoltura e della zootecnia ma possiede risorse naturalistiche ancora da valorizzare. La comunità degli alfanesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede per intero nel capoluogo comunale, che negli ultimi anni ha sensibilmente incrementato il suo patrimonio abitativo, espandendosi lungo il tracciato della statale Tirrena Inferiore. Il territorio comunale, classificato collinare, possiede un'isola amministrativa nel comune di Rofrano e presenta un profilo geometrico dolce; la sua modesta estensione è delimitata, in alcuni tratti, dal corso tortuoso del fiume Mingardo, in cui si specchiano i contrafforti collinari del Monte Sacro, coperti di macchia mediterranea (corbezzoli, eriche, ginestre e querce), di boschi cedui di castagno e soprattutto di ordinati appezzamenti di coltivi. Le caratteristiche del paesaggio lasciano trasparire la mitezza del clima. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia la lettera A in carattere lapidario romano, accompagnata da due palle rosse.  

Comune d'impianto medievale disposto sul pendio di un colle; vive quasi esclusivamente dei proventi dell'agricoltura, della silvicoltura e della zootecnia ma possiede risorse naturalistiche ancora da valorizzare. La comunità degli alfanesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede per intero nel capoluogo comunale, che negli ultimi anni ha sensibilmente incrementato il suo patrimonio abitativo, espandendosi lungo il tracciato della statale Tirrena Inferiore. Il territorio comunale, classificato collinare, possiede un'isola amministrativa nel comune di Rofrano e presenta un profilo geometrico dolce; la sua modesta estensione è delimitata, in alcuni tratti, dal corso tortuoso del fiume Mingardo, in cui si specchiano i contrafforti collinari del Monte Sacro, coperti di macchia mediterranea (corbezzoli, eriche, ginestre e querce), di boschi cedui di castagno e soprattutto di ordinati appezzamenti di coltivi. Le caratteristiche del paesaggio lasciano trasparire la mitezza del clima. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia la lettera A in carattere lapidario romano, accompagnata da due palle rosse.  

Storia

L'attuale toponimo è una formazione prediale dal nome latino ALFIUS, con l'aggiunta del suffisso -ANUS che designa appartenenza -è poco probabile, invece, la derivazione dal nome germanico ALF-. Le prime fonti documentarie che ci hanno trasmesso la memoria dell'abitato risalgono al periodo angioino e lo descrivono come possesso dei Sanseverino. In seguito il borgo fu di Alfano del Verme e di suo figlio Muzio (1561) e continuò a passare con rapido avvicendamento da una famiglia all'altra: nel 1588 ne vennero in possesso i Brancaccio, nel 1624 Diego Vitale e nel 1699 la famiglia Bernalla, che lo teneva ancora nel Settecento, come risulta da alcuni atti di successione. Fra le testimonianze storico-architettoniche cui è affidata la memoria delle alterne vicende dell'abitato, meritano una menzione particolare: il palazzo gentilizio della famiglia Speranza, situato al centro del borgo, in posizione leggermente soprelevata, e munito di corte centrale; palazzo Novelli, edificato nel XVIII secolo e sede comunale nel periodo del brigantaggio -conserva un antico portale in pietra lavorata-; la chiesa di San Nicola di Mira, costruita su una cappella preesistente.  

L'attuale toponimo è una formazione prediale dal nome latino ALFIUS, con l'aggiunta del suffisso -ANUS che designa appartenenza -è poco probabile, invece, la derivazione dal nome germanico ALF-. Le prime fonti documentarie che ci hanno trasmesso la memoria dell'abitato risalgono al periodo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINO'>angioino</a> e lo descrivono come possesso dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>. In seguito il borgo fu di Alfano del Verme e di suo figlio Muzio (1561) e continuò a passare con rapido avvicendamento da una famiglia all'altra: nel 1588 ne vennero in possesso i Brancaccio, nel 1624 Diego Vitale e nel 1699 la famiglia Bernalla, che lo teneva ancora nel Settecento, come risulta da alcuni atti di successione. Fra le testimonianze storico-architettoniche cui è affidata la memoria delle alterne vicende dell'abitato, meritano una menzione particolare: il palazzo gentilizio della famiglia Speranza, situato al centro del borgo, in posizione leggermente soprelevata, e munito di corte centrale; palazzo Novelli, edificato nel XVIII secolo e sede comunale nel periodo del brigantaggio -conserva un antico portale in pietra lavorata-; la chiesa di San Nicola di Mira, costruita su una cappella preesistente.  

Economia

Una larga fetta della popolazione attiva si dedica all'allevamento di bestiame, alla silvicoltura e alla coltivazione di cereali, ortaggi e frutta, in particolare olive e uva, per lo più trasformate artigianalmente sul posto in vino (Aglianico del Cilento e Paestum) e olio (Cilento) pregiati. Il livello di sviluppo dell'industria e del terziario, invece, è piuttosto basso: la prima stenta ad affermarsi e il secondo comprende pochi esercizi commerciali. Il panorama delle infrastrutture denuncia ancora qualche carenza: il comune è provvisto di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado, mentre difetta di strutture preposte alla tutela e alla divulgazione del patrimonio culturale; vanta un discreto servizio di ristorazione ma manca di alberghi ed è carente di attrezzature al servizio dello sport; oltre che di una farmacia, è dotato di un ambulatorio comunale.  

Una larga fetta della popolazione attiva si dedica all'allevamento di bestiame, alla silvicoltura e alla coltivazione di cereali, ortaggi e frutta, in particolare olive e uva, per lo più trasformate artigianalmente sul posto in vino (Aglianico del Cilento e Paestum) e olio (Cilento) pregiati. Il livello di sviluppo dell'industria e del terziario, invece, è piuttosto basso: la prima stenta ad affermarsi e il secondo comprende pochi esercizi commerciali. Il panorama delle infrastrutture denuncia ancora qualche carenza: il comune è provvisto di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado, mentre difetta di strutture preposte alla tutela e alla divulgazione del patrimonio culturale; vanta un discreto servizio di ristorazione ma manca di alberghi ed è carente di attrezzature al servizio dello sport; oltre che di una farmacia, è dotato di un ambulatorio comunale.  

Relazioni

La penuria di infrastrutture di servizio inibisce la capacità di attrazione di flussi turistici, nonostante l'abbondanza di attrattive paesistiche e faunistiche -cinghiali, donnole, faine, lepri, martore, puzzole e volpi popolano le zone di natura incontaminata-. Ci sono diversi momenti dell'anno in cui i contatti con l'esterno si intensificano e un gran numero di visitatori dal circondario converge sul posto: è quanto avviene, ad esempio, in occasione dei festeggiamenti tributati a Santa Sofia (dal 14 al 15 maggio), Sant'Antonio (dal 19 al 20 giugno e il 13 settembre), San Rocco (dal 15 al 16 agosto) e Santa Lucia (13 dicembre), nonché dei giochi estivi (dall'11 al 14 agosto), con corse dei sacchi, competizioni a squadre, balli in piazza, degustazioni gastronomiche ed esibizioni canore. La festa del Patrono San Nicola si celebra il 6 dicembre.

La penuria di infrastrutture di servizio inibisce la capacità di attrazione di flussi turistici, nonostante l'abbondanza di attrattive paesistiche e faunistiche -cinghiali, donnole, faine, lepri, martore, puzzole e volpi popolano le zone di natura incontaminata-. Ci sono diversi momenti dell'anno in cui i contatti con l'esterno si intensificano e un gran numero di visitatori dal circondario converge sul posto: è quanto avviene, ad esempio, in occasione dei festeggiamenti tributati a Santa Sofia (dal 14 al 15 maggio), Sant'Antonio (dal 19 al 20 giugno e il 13 settembre), San Rocco (dal 15 al 16 agosto) e Santa Lucia (13 dicembre), nonché dei giochi estivi (dall'11 al 14 agosto), con corse dei sacchi, competizioni a squadre, balli in piazza, degustazioni gastronomiche ed esibizioni canore. La festa del Patrono San Nicola si celebra il 6 dicembre.

Località

Ponte Trave

Ponte Trave

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Alfano rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.