Silvana Sicco

calanchi di Merana

Aspetti paesaggistici e geomorfologici. Le formazioni rocciose presenti a Merana appartengono alla serie sedimentaria Oligo-Mio-Pliocenica del Bacino Terziario Piemontese. -35 milioni di anni fa (Oligocene, Era Terziaria) un impetuoso mare interno che occupava l’odierna pianura Padana batteva le coste delle terre emerse del Sistema Alpino. -Conglomerati della Formazione di Molare (il nome indica la località, dove gli affioramenti sono migliori e/o dove è stata studiata prima) sono le prime rocce sedimentarie che si formano con abbondanza di fossili come i Foraminiferi, tra cui i Nummuliti, e come i Molluschi Lamellibranchi, tra cui le conchiglie di Pecten. La Formazione di Molare si può notare frequentemente lungo la sponda destra del fiume Bormida tra Dego, Piana Crixia (dove costituisce il gambo del famoso fungo), Merana e Spigno. - Formazione di Rocchetta (circa 23 milioni di anni fa) sovrapposta alla Formazione di Molare, costituisce l’affioramento più evidente di questa zona, composta da marne grigio-azzurre siltoso - sabbioso di mare profondo. -Le Marne sono costituite da calcare e da argille, spesso il calcare è origine di bioclastica cioè costituito dai grassi di Molluschi disfatti o dall’enorme quantità dei piccolissimi gusci dei Foraminiferi (fanghi di Foraminiferi). I Calanchi sono modellati dall’erosione delle acque che scorrono sulle marne di ROCCHETTA con più alta composizione di argille impermeabili e in forte pendenza aggredibili dagli agenti meteorici. -Buchi nelle marne di Rocchetta dovuti all’erosione selettiva, là dove questa fu tagliata a parete verticale dall’azione scavatrice dei corsi d’acqua, per effetto del diverso grado di permeabilità all’acqua dei vari strati irregolarmente sedimentati: arenarie o sabbie, ciottoli di vario tipo litologico, marne più o meno compatte. - Formazione di Monesiglio costituita di sabbie gialle o rossastre, ma anche marne, sedimentarie, grigie alternate ad arenarie 21 milioni di anni fa, quando il mare Padano, fece depositare nei suoi tratti poco profondi le rocce; la bancata può avere spessore anche di 100 m e affiora ad ovest di Merana in alto verso la collina di S. Massimo. E’ frequente incontrare su questa formazione la presenza di curiose forme erosive a pseudo fungo dette in dialetto ’’muriòn’’ (faccioni). Il ciclo sedimentario del Bacino Terziario Piemontese iniziato 35 milioni di anni fa si è concluso alla fine del Pliocene, circa 2 milioni di anni fa, ma il territorio continuò ad essere modellato dall’opera di erosione e sedimentazione dei corsi d’acqua nel quaternario (da 1,7 milioni di anni fa) con il Fluviale antico, medio e recente, originando quindi i depositi alluvionali di ghiaia e ciottolami in matrice sabbiosa della piana del fiume Bormida. I Foraminiferi sono esseri viventi marini unicellulari, presentano un piccolo guscio forato calcareo con dimensioni che vanno da 0,5 mm a 1 mm, raramente fino a 6 mm e alcuni Nummuliti del Terziario raggiungevano i 15 cm. Hanno grande importanza nella Litogenesi delle Rocce Sedimentarie perché i loro gusci in quantità enorme si depositavano come fanghi nei fondali marini. Le forme fossili dei Foraminiferi consentono di datare gli strati di rivestimento, di sedimentazione e condizioni ecologiche del passato, in cui tali strati si sono formati. Aspetti paesaggistici e geomorfologici. Le formazioni rocciose presenti a Merana appartengono alla serie sedimentaria Oligo-Mio-Pliocenica del Bacino Terziario Piemontese. -35 milioni di anni fa (Oligocene, Era Terziaria) un impetuoso mare interno che occupava l’odierna pianura Padana batteva le coste delle terre emerse del Sistema Alpino. -Conglomerati della Formazione di Molare (il nome indica la località, dove gli affioramenti sono migliori e/o dove è stata studiata prima) sono le prime rocce sedimentarie che si formano con abbondanza di fossili come i Foraminiferi, tra cui i Nummuliti, e come i Molluschi Lamellibranchi, tra cui le conchiglie di Pecten. La Formazione di Molare si può notare frequentemente lungo la sponda destra del fiume Bormida tra Dego, Piana Crixia (dove costituisce il gambo del famoso fungo), Merana e Spigno. - Formazione di Rocchetta (circa 23 milioni di anni fa) sovrapposta alla Formazione di Molare, costituisce l’affioramento più evidente di questa zona, composta da marne grigio-azzurre siltoso - sabbioso di mare profondo. -Le Marne sono costituite da calcare e da argille, spesso il calcare è origine di bioclastica cioè costituito dai grassi di Molluschi disfatti o dall’enorme quantità dei piccolissimi gusci dei Foraminiferi (fanghi di Foraminiferi). I Calanchi sono modellati dall’erosione delle acque che scorrono sulle marne di ROCCHETTA con più alta composizione di argille impermeabili e in forte pendenza aggredibili dagli agenti meteorici. -Buchi nelle marne di Rocchetta dovuti all’erosione selettiva, là dove questa fu tagliata a parete verticale dall’azione scavatrice dei corsi d’acqua, per effetto del diverso grado di permeabilità all’acqua dei vari strati irregolarmente sedimentati: arenarie o sabbie, ciottoli di vario tipo litologico, marne più o meno compatte. - Formazione di Monesiglio costituita di sabbie gialle o rossastre, ma anche marne, sedimentarie, grigie alternate ad arenarie 21 milioni di anni fa, quando il mare Padano, fece depositare nei suoi tratti poco profondi le rocce; la bancata può avere spessore anche di 100 m e affiora ad ovest di Merana in alto verso la collina di S. Massimo. E’ frequente incontrare su questa formazione la presenza di curiose forme erosive a pseudo fungo dette in dialetto ’’muriòn’’ (faccioni). Il ciclo sedimentario del Bacino Terziario Piemontese iniziato 35 milioni di anni fa si è concluso alla fine del Pliocene, circa 2 milioni di anni fa, ma il territorio continuò ad essere modellato dall’opera di erosione e sedimentazione dei corsi d’acqua nel quaternario (da 1,7 milioni di anni fa) con il Fluviale antico, medio e recente, originando quindi i depositi alluvionali di ghiaia e ciottolami in matrice sabbiosa della piana del fiume Bormida. I Foraminiferi sono esseri viventi marini unicellulari, presentano un piccolo guscio forato calcareo con dimensioni che vanno da 0,5 mm a 1 mm, raramente fino a 6 mm e alcuni Nummuliti del Terziario raggiungevano i 15 cm. Hanno grande importanza nella Litogenesi delle Rocce Sedimentarie perché i loro gusci in quantità enorme si depositavano come fanghi nei fondali marini. Le forme fossili dei Foraminiferi consentono di datare gli strati di rivestimento, di sedimentazione e condizioni ecologiche del passato, in cui tali strati si sono formati. Aspetti paesaggistici e geomorfologici. Le formazioni rocciose presenti a Merana appartengono alla serie sedimentaria Oligo-Mio-Pliocenica del Bacino Terziario Piemontese. -35 milioni di anni fa (Oligocene, Era Terziaria) un impetuoso mare interno che occupava l’odierna pianura Padana batteva le coste delle terre emerse del Sistema Alpino. -Conglomerati della Formazione di Molare (il nome indica la località, dove gli affioramenti sono migliori e/o dove è stata studiata prima) sono le prime rocce sedimentarie che si formano con abbondanza di fossili come i Foraminiferi, tra cui i Nummuliti, e come i Molluschi Lamellibranchi, tra cui le conchiglie di Pecten. La Formazione di Molare si può notare frequentemente lungo la sponda destra del fiume Bormida tra Dego, Piana Crixia (dove costituisce il gambo del famoso fungo), Merana e Spigno. - Formazione di Rocchetta (circa 23 milioni di anni fa) sovrapposta alla Formazione di Molare, costituisce l’affioramento più evidente di questa zona, composta da marne grigio-azzurre siltoso - sabbioso di mare profondo. -Le Marne sono costituite da calcare e da argille, spesso il calcare è origine di bioclastica cioè costituito dai grassi di Molluschi disfatti o dall’enorme quantità dei piccolissimi gusci dei Foraminiferi (fanghi di Foraminiferi). I Calanchi sono modellati dall’erosione delle acque che scorrono sulle marne di ROCCHETTA con più alta composizione di argille impermeabili e in forte pendenza aggredibili dagli agenti meteorici. AUTORE: Silvana Sicco

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