Chiesa di Sant'Ippolisto

Chiesa risalente al 1100, che nel corso dei secoli ha subito numerosi rifacimenti: nel 1500 divenne a croce latina con transetto e tre navate, nel 1700 venne aggiunto il soffitto a cassettoni, mentre nel 1852 venne arricchito dal dipinto sull'abside che illustra il martirio di Sant'Ippolisto. Il terremoto del 1980 ha comportato ingenti danni, al punto da far crollare quasi del tutto il transetto e rendere necessario l'intervento per cui venne incaricato un architetto che ha aggiunto elementi moderni che purtroppo cozzano alquanto con i motivi classicheggianti della chiesa. Si segnala anche un organo, donato dalla città alla Chiesa nell''800. Probabilmente la parte più interessante dell'edificio è la cripta, lo Specus Martyrum, con in particolare il grande affresco che illustra il martirio di Sant'Ippolisto, perseguitato e martirizzato nel IV secolo da Diocleziano. Nella Cripta, importanti le cappelle di San Romolo e di San Sabino (quest'ultimo insieme ad Ippolisto sono i due patroni della città di Atripalda). Notevole anche l'affresco di Cristo Pantocratore, dalla particolare visione prospettica, al punto da essere accomunata al mondo Bizantino. Infine la cappella del Tesoro (1728) che custodisce i resti dei martiri e affrescata completamente da Michele Ricciardi. Piuttosto particolare il fatto che la Chiesa accolga testimonianze che vanno dal IV al XIX secolo.