Palazzo Amoretti

Edificata nel XVIII secolo dall'influente famiglia da cui prende il nome, si tratta di uno dei palazzi storici più importanti di Avellino, situato nei pressi del Duomo. Proprio il fatto di essere collocato accanto alla Cattedrale ha sempre garantito a Palazzo Amoretti un valore aggiunto. Alla fine del '700 infatti tale zona, particolarmente oppressa da un'edilizia troppo soffocante per il Duomo, fu oggetto, grazie al Vescovo Gioacchino Martinez, di una riqualificazione territoriale, fatta anche di opere di convincimento nei riguardi dei residenti (tra cui l'importante mercante giffonese Elia Quartulli), atte a vendere o demolire le abitazioni e le cappelle della "Collina della Terra", in modo da fornire più aria alla zona del Duomo. Tali operazioni portarono la zona a diventare una delle ​contrade più rinomate del Regno delle Due Sicilie. Nel 1788, l'edificio venne acquistato dalla famiglia De Conciliis, che nel 1891 lo cedette alla Camera di Commercio. Architettonicamente l'edificio si sviluppa attorno a due cortili e si caratterizza per il portale d'ingresso che trae ulteriore valore dalla facciata decorata a stucco. Presenti anche due edicole votive dedicate all'Immacolata e a San Nicola, oltre ad una cappella dedicata alla Concezione (1750). Di notevole importanza storiografica è la lapide celebrativa posta sulla facciata principale, dedicata a Giovanni Vincenzo Amoretti su cui si legge: REGIVM IMPERIVM AD SECVLI FELICITATEM PENES CAROLVM HISPANIARVM INFANTEM IOANNES VINCENTIVS AMORETTVS EX CANONICIS NEAPOLITANIS CIMELIARCHA LOCVM AERIS SOLISQVE PVRITATE SALVBERRIMVM VESVVII AC CETERORVM MONTIVM TOT VICINARVM VILLARVM SECVRIQVE MARIS HIC PRAESERTIM FESTIVA NEAPOLITANAE VRBIS FACIE ORNATISSIMVM IMPENSIS MAXIMIS SIBI AD PVBLICA COMMODE PRONO ADQVISIVIT EXCISIS VNDEQVAQVE VESVVINIS PRAEGRANDIBVS SAXIS MVLTAQVE LAPIDVM REIECTA CONGERIE RECTVM TERNARVM VIARVM ITER CONTRA TORTVOSA QVAEQVE AC CONFRAGOSA CVRRIBVS APERVIT IN EIVSQVE HAS AMPLISSIMAS DOMOS SVIS CVM DIAETIS CCENATIONIBVS DORMITORIIS CAVAEDIIS HILARISQVE AREIS PATENTIBVS FENESTRIS FAVONIOS EXCIPIENTIBVS AC REMITTENTIBVS AEDIFICAVIT PRO LVBENTI HOSPITVM AVT VNA AVT SEORSVM VERSANDI VOLVPTATE DISTINCTAS VMBROSIS TENERISQVE VINEIS HORTISQVE ADIACENTIBVS ET LICET HAC AMOENITAS DEFICIATVR AQVA SALIENT SINCERISSIMI HVMORIS PVTEOS SIVE FONTES PARAVIT ADIECITQVE VITAE COMMODIS PROVIDENTISSIMVS OMNE GENVS TABERNAS ET SVMPTVOSISSIMA CVM TVTELA PHARMACOPOLIVM PRAETER SACRAM AEDEM OPERIS CVLTORIS AVGVSTISSIMI SACRIFICII SACRARVMQVE CONCIONVM FREQVENTIA NOBILISSIMAM HVIC AMORETTANO TANTIS DOTIBVS COMMENDANDO CVIVS NISI QVI NIMIVM VRBANVS EST SECESSVM NON AMET MAXIMA COMMENDATIO ACCEDET SI BONORVM AC ELEGANTIVM VIRORVM CONTVBERNIO SEMPER NITEAT I numerosi interventi di restauro, figli di altrettanti cambiamenti della destinazione d'uso (Palazzo Amoretti ha ospitato nel tempo una scuola di arte applicata alle industrie, l'Istituto delle Suore di Carità e il Conservatorio musicale Cimarosa), hanno in parte cancellato la conformazione originaria, pur lasciando visibili lo scalone d'onore per l'accesso al piano nobile, nonché, dall'altra parte della strada rispetto a dove sorge il palazzo, il corpo rustico anticamente destinato all'alloggio dei contadini al servizio del canonico.