Dino Giovino

Basilica dell'Annunziata

Importante testimonianza di età longobarda, conserva i resti di una catacomba paleocristiana e di una basilica addirittura risalente al VI secolo d.C.. Si tratta di uno dei monumenti più antichi, suggestivi ed apprezzati d'Irpinia. La modesta facciata riporta due colonne frammentarie antiche, coronate da capitelli in stile corinzio che reggono un'arcata che inquadra una trifora. L'interno è formato da una chiesetta a navata unica. Notevole l'abside scavato in pietra di tufo, in cui spicca una sedia vescovile sormontata da una nicchia semicircolare con l'affresco (VIII sec.) della Madonna orante e dei santi. Dietro l'abside è presente un deambulatorio con antichi sepolcri. Interessantissimo, in fondo ad un piccolo cortile, su un lato della chiesa, si apre una grotta, catacomba cristiana risalente al III o IV secolo, con la presenza di altari, arcosoli e sarcofagi, ma soprattutto di affreschi, tra i quali spicca quello raffigurante l'Annunziata con l'Arcangelo Gabriele. Storicamente, si tratta di una testimonianza fondamentale della penetrazione del cristianesimo nella vicina Abellinum, sede dei primi vescovi locali, legati ai recenti rinvenimenti presso Atripalda dei ruderi dell'antica Basilica di Capo la Torre.