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Ricostruzione di digi.Art Servizi Digitali della cinta muraria di Hipponion

Le mura di Hipponion circondavano la città per un perimetro di circa 8 km ed erano intervallate da alte torri di avvistamento, tre torri semicilindriche poste su basamenti quadrati e una quarta torre d’angolo più alta che consentiva il controllo dei bastioni. Nell’ XI secolo con l’arrivo dei Normanni inizia la sistematica distruzione della poderosa cinta muraria dalla quale si traevano blocchi di pietra da riutilizzare per nuove costruzioni. Le mura furono costruite in più epoche con grossi conci di arenaria incastrati tra loro senza utilizzo di leganti, e la loro cronologia va dal VI al III secolo avanti Cristo. Furono rilevate la prima volta nel 1757 da Domenico e Filippo Pignatari e dal dott. D. Cesare Lombardi di Domenico. Nel 1830 Vito Capialbi esegue degli scavi per studiarne il perimetro,continuati poi nel 1900 quando furono portate alla luce per un breve tratto di circa 500 metri dall’archeologo trentino Paolo Orsi durante la sua campagna di scavi del 1916-1921. Ai piedi di queste colossali mura ancora oggi possiamo notare i segni delle grandi battaglie che si sono svolte fuori del loro perimetro per la conquista della città, infatti, davanti a una porta della cortina muraria vennero raccolti grandi quantitativi di proiettili in ferro, alcuni dei quali conficcati nei massi che la compongono. Era una cortina muraria di difesa contro i continui attacchi dei nemici. Vi sono però delle particolarità in questa che ancora oggi viene considerata una delle più importanti e interessanti cortine murarie di difesa presenti nel sud Italia. Prima particolarità o caratteristica delle mura greche di Hipponion e che a parte le sopraelevazioni di mattoni crudi denominati “bresti” impastati con terra e paglia poi il resto della cinta muraria era costituita da questi enormi blocchi di pietra incastrati tra loro senza l’utilizzo di malta o altri tipi di leganti. L’altra particolarità invece è che la cortina muraria era monca, cioè lasciava uno lato scoperto dove non c’erano mura. Ma perché volutamente i coloni greci lasciarono questo lato privo di protezione con il rischio che i nemici potessero entrare con estrema facilità all'interno della città? In realtà nulla fu lasciato al caso e i greci anzi sapevano il fatto loro. In effetti non c’era bisogno di difendere questo lato della città dal lato dove oggi vi è il Castello era già difeso naturalmente da un costone di collina profondo a strapiombo sulla Valle del fiume Mesima. Vista la conformazione del terreno i greci lasciarono questo lato esposto ad est di Hipponion completamente libero perché era praticamente impossibile per qualsiasi nemico arrampicarsi e penetrare all'interno della città. Delle antiche mura oggi è visibile solo un piccolo tratto di circa 500 metri. Documenti da Vibo dolce nella memoria di Alberto Borello e SPQVIBO digi.Art Servizi Digitali ha realizzato un corto animato che ripropone la ricostruzione di un assalto alle Mura Greche di Hipponion Valentia, visibile su questo link https://fb.watch/4cHL-8Z4Vs/