
Descrizione
Città di pianura, capoluogo di provincia, di origine medievale, le cui attività economiche principali sono nell’industria. I pordenonesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, sono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale, oltre che in località dalla consistenza demografica decisamente più ridotta. Lambito dal torrente Noncello, il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L’abitato, in espansione edilizia, è costituito dal centro storico, posto su un’altura, e da nuovi quartieri, costruiti intorno ad esso in epoche più recenti. Il suo andamento plano-altimetrico è complessivamente pianeggiante. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un portale di pietra merlato alla guelfa, munito di battenti d’oro e fiancheggiato, in ognuno degli angoli superiori del campo, da una corona d’oro.
Storia
Capoluogo di provincia dal 1968, deve il nome al composto tra il termine latino PORTUS, ‘porto’ e l’antico nome del fiume che l’attraversava, il Naone. Abitata già nell’VIII secolo, come testimoniano sepolture appartenenti a un gruppo slavo-carinziano, che vi si stabilì durante il dominio dei longobardi, si sviluppò dal punto di vista commerciale soprattutto nel XII secolo, per le attività del porto situato sul fiume, dal quale si raggiungevano il mare Adriatico e Venezia, attraverso i fiumi Livenza e Meduna. Nel medioevo appartenne ai duchi del Friuli e poi ai patriarchi di Aquileia, ai quali più volte si ribellò, tanto da essere saccheggiata gravemente nel 1220. Nel 1269 fu costruita nuovamente e passò alla casa Stiria e, in seguito, agli Asburgo. Nel 1420 non subì la sottomissione a Venezia, in quanto asburgica: vi sarebbe passata nel 1508. Fu concessa in feudo al condottiero d’Alviano, alla cui morte, nel 1539, passò direttamente a Venezia. Insieme al territorio alla destra del Tagliamento, fu ceduta a Napoleone dall’Austria, con la quale in seguito tornò e restò fino al 1866, quando fu annessa al regno d’Italia. Il fiorire delle attività industriali si ebbe sin dall’Ottocento, quando terminarono i traffici che interessavano il porto fluviale: famose furono soprattutto le attività di produzione della ceramica e i cotonifici. Dopo il secondo conflitto mondiale, con la crisi del tessile, vi si sviluppò l’industria di produzione degli elettrodomestici. La sua dotazione artistico-storica offre al visitatore: il municipio, ove si riconoscono le forme gotiche; il duomo di S. Marco, in stile romanico-gotico; Palazzo Ricchieri, rinascimentale; il convento di S. Francesco (in cui si organizzano iniziative culturali di ampio respiro), ristrutturato tra il XVI e il XVIII secolo; numerosi edifici del Cinquecento.
Economia
Sede degli uffici che caratterizzano un capoluogo di provincia, ha una variegata economia, che affianca alle tradizionali attività agricole quelle industriali e del settore terziario. Particolarmente sviluppati sono i comparti metalmeccanico, elettronico, edile e di produzione di mobili e apparecchiature elettriche, che occupano numerosi addetti. Il terziario conta su una buona rete commerciale, oltre che sui servizi di consulenza informatica, bancario, di assicurazione e fondi pensione. Alle diverse emittenti radiotelevisive si affiancano le testate dei periodici locali. Anche le strutture sociali e quelle scolastiche sono più che soddisfacenti. Il panorama delle strutture che promuovono e diffondono la cultura è arricchito dalla presenza di musei, fra i quali si annoverano quelli di storia naturale e quello d’arte di palazzo Ricchieri (utile per la conoscenza dell’arte del Friuli occidentale e, in generale, veneto-friulana), il museo archeologico, quello diocesano d’arte sacra, e biblioteche, fra le quali sono la biblioteca civica (centro del sistema bibliotecario provinciale), quella vescovile del seminario e l’archivio di stato. La ricettività garantisce pienamente ristorazione e soggiorno e le strutture sanitarie assicurano tutti i servizi, compresi quelli ospedalieri.
Relazioni
Le molteplici offerte di lavoro, la posizione e la dotazione monumentale ne fanno un luogo particolarmente frequentato per lavoro e per turismo. Sono motivo di attrazione anche le manifestazioni e gli eventi speciali che vi si organizzano, lungo tutto il corso dell’anno. Vi sono quelle di promozione del suo patrimonio storico e delle tradizioni: la giostra al castello, in dicembre, che consiste in una sfilata e in tornei in costume, che richiamano un fatto d’armi del 1499 (all’epoca la zona era sottoposta alle scorrerie dei turchi); la corsa del “sediol” (un veicolo in legno a due ruote), una sfilata in costume, con sbandieratori e bande musicali. Le ricorrenze di stampo più propriamente culturale sono: mostre d’arte, rassegne di cinema, teatro e musica. Fra gli avvenimenti di promozione dell’economia del luogo sono mostre mercato e saloni: del libro, della moto e, dell’edilizia. La festa del Patrono, San Marco, si celebra il 25 aprile. È gemellata con Okawa, Giappone.
Località
Case Martignago
- Popolazione 51.229
- Lat 45° 57' 48,83'' 45.96356389
- Long 12° 39' 37,75'' 12.66048611
- CAP 33170
- Prefisso 0434
- Codice ISTAT 093033
- Codice Catasto G888
- Altitudine slm 24 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2459 - Superficie 38.23 Km2
- Densità 1.340,02 ab/Km2
- Sismicità Zona 2
- Alba 04:25
- Tramonto 19:49
- Primo Perosa
- Corso Vittorio Emanuele II, 64
- 33170 (PN) Friuli Venezia Giulia
- comune.pordenone@certgov.fvg.it
- urp@comune.pordenone.it
- www.comune.pordenone.it
- 80002150938
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