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Foto 360

Descrizione
Cittadina di montagna di origini antiche. Meta turistica dalla vivace economia, affianca alle attività artigianali e agricole quelle industriali. La maggior parte degli arcensi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, si concentra nel capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia, che lo ha portato a fondersi con la località Fabbrica di Cemento del comune di Riva del Garda. La restante parte abita in località minori, aggregati urbani elementari e case sparse. Sullo sfondo di un profilo del territorio comunale fortemente irregolare, la struttura urbanistica è chiaramente medioevale con stradine che si diramano a raggiera dal centro dell’abitato. Il clima è mite e temperato, grazie alla presenza del fiume e alla vicinanza del lago nonché alla scoscesa rupe del castello che blocca i venti provenienti da nord. Gli oliveti adagiati sui pendii dei monti, i filari di cipressi che corrono su per la rupe e i lecci ombrosi convivono con l’aspro paesaggio alpino. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, spicca un arco azzurro, posto in palo. Il motto è “SUMMA LIBERTAS”.
Storia
Attestato sin dal 1137, il toponimo deriva quasi sicuramente dalla parola latina ARCUS ma non si può escludere che si tratti di una forma prelatina, poi ad essa accostata. Il nome potrebbe alludere all’antica forma dell’abitato, ad arco intorno alla rupe, ma anche alla curvatura di una strada o di un corso d’acqua. Importante e popoloso centro già in epoca romana, fu poi borgo longobardo, quindi carolingio, facendo parte, infine, del Sacro Romano Impero di Germania. A partire dal XII secolo il suo nome si lega a quello della famiglia feudale dei conti d’Arco, che nel 1187 entrò in possesso del castello. Durante il Trecento e il Quattrocento fu sotto il controllo dei veronesi. Venne assediata e incendiata dai veneziani nel 1487, senza subirne però il dominio. All’inizio del Seicento passò sotto il controllo della contea del Tirolo e durante la guerra di successione spagnola fu saccheggiata dalle truppe del generale Vendôme. Nel 1804 passò all’Austria, quindi alla Baviera nel 1806, nuovamente all’Austria nel 1815 e infine all’Italia. La parte più antica della città è quella che sorge alle pendici della rupe, attorniata dalle mura in parte ancora esistenti. Poco rimane, invece, del castello situato sulla rupe, fortificata già in epoca romana. Tra i monumenti sacri si annoverano l’imponente struttura, in stile palladiano, della Collegiata di Maria Assunta, opera del tardo rinascimento trentino, e il santuario di Maria di Làghel, del XVIII secolo. Della fine dell’Ottocento sono le splendide ville in stile liberty, che convivono armoniosamente con i palazzi rinascimentali.
Economia
Già nel 1800 vi sorse una famosa stazione climatica. Abbandonata per alcuni decenni, a partire dagli inizi del secolo scorso, quando fu sostituita da un centro sanatoriale, questa attività è oggi in forte ripresa. Il clima mite permette colture tipicamente mediterranee quali la vitivinicoltura, la frutticoltura e soprattutto l’olivicoltura. Un profondo processo di ammodernamento a partire dal secondo dopoguerra ha coinvolto industrie alimentari, tessili, della lavorazione del legno, del vetro, edili. Contano ancora un cospicuo numero di addetti le attività artigianali come, ad esempio, la scultura del legno d’olivo. I servizi includono quello bancario. Oltre che delle scuole dell’obbligo e di istituti di istruzione secondaria di secondo grado si dispone di strutture culturali come la biblioteca comunale, un museo di scienze naturali e un’emittente radiotelevisiva. Ci sono numerose strutture ricettive. Allo sport sono dedicati lo stadio con pista di atletica e le pareti attrezzate per il free-climbing. Il servizio sanitario è assicurato dal locale ospedale.
Relazioni
Molte sono le possibilità di escursioni: sul monte Baone, da cui si scorge il lago di Garda; all’Arboreto, in cui si possono ammirare cipressi californiani, una secolare sequoia, l’albero dei mammut, oltre alle tipiche piante mediterranee. Tra le tradizionali ricorrenze vanno segnalate le manifestazioni folcloristiche, come il Carnevale asburgico, organizzato nella prima domenica di Quaresima, e quelle sportive, quali le gare podistica e di motocross, le regate veliche e di windsurf e il trofeo internazionale di calcio under 16. Altri importanti appuntamenti annuali sono: il Premio giornalistico Beppe Viola, che si tiene in febbraio-marzo; Arcofiori, in maggio; Arcosapori, in ottobre. La festa della Patrona, Maria Santissima Assunta, si celebra il 15 agosto. Il giorno di astensione dal lavoro è il 26 luglio, festa di Sant’Anna. Dal 1960 è gemellata con Schotten e dal 1991 con Bogen, ambedue in Germania.
Località
Bolognano-Vignole, Ceole, Fornace, Giare, Grotta, Linfano, Moletta, Monte Stivo, Padaro, Prato Saiano, San Giorgio
- Popolazione 17.526
- Lat 45° 54' 59,85'' 45.91662500
- Long 10° 52' 54,30'' 10.88175000
- CAP 38062
- Prefisso 0464
- Codice ISTAT 022006
- Codice Catasto A372
- Altitudine slm 91 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2380 - Superficie 63.25 Km2
- Densità 277,09 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 07:37
- Tramonto 17:22
- Dott Rolando Mora
- Piazza III Novembre, 3
- 38062 (TN) Trentino Alto Adige
- comune@pec.comune.arco.tn.it
- urp@comune.arco.tn.it
- www.comune.arco.tn.it
- 00249830225
Nome | Indirizzo |
---|---|
AMICI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA DI BOLOGNANO | PIAZZA VITTORIA 1 |
ASILO INFANTILE DI ARCO | VIA CAPITELLI 16 |
ASS.NE AQUILA ALBANESE A.P.S. | VIA B GALAS 13 |
ASSOCIAZIONE ' L'UOMO LIBERO ' | VIA S.TOME 13 S.GIORGIO |
ASSOCIAZIONE AVULSS LA GINESTRA DI ARCO | VIA CAPITELLI 17 |
ASSOCIAZIONE CLOWN FAMILY | LOC MOLETTA 6 |
ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DI VOLONTARIATO E DI SOLIDARIETA' AMICI DI P. ALAIN | PIAZZA VITTORIA LOC BOLOGNANO 7 |
ASSOCIAZIONE ITALIANA LINFANGIOLEIOMIOMATOSI ONLUS | VIA ARC SANTONI N 16/18 |
ASSOCIAZIONE PRISMA | P ZZA MARCHETTI 5 |
ASSOCIAZIONE VIA PACIS ONLUS | VIA MONTE BALDO 5 |
CORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI/ICI ITALIANI SEZ. DI ARCO | VIA DONATORI DI SANGUE 2 |
ASSOCIAZIONE VIA PACIS ONLUS | VIA MONTE BALDO 5 |
CORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI/ICI ITALIANI SEZ. DI ARCO | VIA DONATORI DI SANGUE 2 |
GARDASCUOLA SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE | VIA XXIV MAGGIO 1 |
KIKE YAMBE A.P.S. E A.D.S. | VIA OLIVI 11 |
NOIPERLORO | VIA GARDESANA 13 |
ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO SHQIPET ? ONLUS | VIA SEGANTINI 113 |
PRO ? CREA ONLUS | VIA S CATERINA 95 |
SCUOLA DELL'INFANZIA P. E G. CAPRONI | VIALE MAFFEI FRAZ MASSONE 2 |
SPERANZA ? HOPE FOR CHILDREN ONLUS | VIA S CATERINA 60/C |
VERSO LA MESOPOTAMIA ? ONLUS | VIA FITTA 21/F |
Venerdì 03/02/2023 18:56

Il Piccolo
Venerdì 03/02/2023 12:35

MF Fashion
Venerdì 03/02/2023 11:42

Federazione Arrampicata Sportiva Italiana
Venerdì 03/02/2023 11:14

SvSport.it
Venerdì 03/02/2023 11:09

NerdPool
Venerdì 03/02/2023 10:19

Everyeye Videogiochi
Venerdì 03/02/2023 10:04

trentinovolley.it
Venerdì 03/02/2023 09:49

Comune di Arco
Venerdì 03/02/2023 08:38

Comune di Arco
Giovedì 02/02/2023 22:45

BPD - Backdoorpodcast
Giovedì 02/02/2023 21:25

Calabria Live
Giovedì 02/02/2023 20:41

InsideOver
Giovedì 02/02/2023 12:21

Il Cittadino di Monza e Brianza
Giovedì 02/02/2023 11:31

Il Corriere di Alba, Bra, Langhe e Roero
Giovedì 02/02/2023 09:53

Trentino
Giovedì 02/02/2023 07:56

il Dolomiti
Giovedì 02/02/2023 07:05

Sky Sport
Giovedì 02/02/2023 06:57

l'Adige
Mercoledì 01/02/2023 20:13

Toro News
Mercoledì 01/02/2023 16:54

Reggionline
Mercoledì 01/02/2023 16:32

Comune di Arco
Mercoledì 01/02/2023 11:40

ilmattino.it
Mercoledì 01/02/2023 07:16

OA Sport
Martedì 31/01/2023 21:55

Videonola
Martedì 31/01/2023 14:00

OA Sport
Martedì 31/01/2023 09:00

Gazzetta delle Valli
Martedì 31/01/2023 07:32

Sky Sport
Lunedì 30/01/2023 17:08

La Gazzetta dello Sport
Lunedì 30/01/2023 16:07

RiminiToday
Lunedì 30/01/2023 11:42

Scisciano Notizie ILMONITO
Lunedì 30/01/2023 07:32

DR COMMODORE
Domenica 29/01/2023 22:28

SportGrigiorosso
Domenica 29/01/2023 16:05

IlCuoioInDiretta
Domenica 29/01/2023 04:11

Eurosport IT
Sabato 28/01/2023 18:46

Il Cittadino di Monza e Brianza
Sabato 28/01/2023 11:26

il Dolomiti
Sabato 28/01/2023 08:04

Building CuE
Venerdì 27/01/2023 05:35

Tempi.it
Venerdì 27/01/2023 00:54

L'Altra Mantova
Giovedì 26/01/2023 06:07

Il Foglio
Mercoledì 25/01/2023 19:16

24Emilia
Mercoledì 25/01/2023 09:00

Fanpage.it
Lunedì 23/01/2023 16:23

Comitato Italiano Paralimpico
Domenica 22/01/2023 09:00

Mantovauno.it
Venerdì 20/01/2023 09:00

Il Riformista
Giovedì 19/01/2023 09:00

Mantovauno.it
Martedì 17/01/2023 09:00

NTR24
Lunedì 16/01/2023 09:00

NerdPool
Domenica 15/01/2023 09:00

Corriere Milano
Sabato 14/01/2023 15:21

CittaDellaSpezia
Sabato 14/01/2023 09:00

Il Cittadino di Monza e Brianza
Venerdì 13/01/2023 09:00

Ottopagine
Giovedì 12/01/2023 09:00

NapoliToday
Mercoledì 11/01/2023 09:00

Il Sole 24 ORE
Martedì 10/01/2023 09:00

Cointelegraph Italia
Lunedì 09/01/2023 09:00

Lettera Emme
Sabato 07/01/2023 09:00

Il Mitte
Quel che no te te aspeti

La commedia dialettale di Andrea Tasin «Quel che no te te aspeti», portata in scena sabato 4 febbraio dalla filodrammatica Sant’Ermete di Calceranica, è la seconda proposta della rassegna di teatro amatoriale dialettale intitolata a Bruno Cattoi (1919-1984), illustre arcense prima attore, poi autore di testi teatrali caratterizzati dalla graffiante ironia e dall'utilizzo del dialetto. Al centro della vicenda, una situazione diventata di stretta attualità per molte famiglie: il rapporto degli anziani con le persone chiamate a prendersene cura. È il caso di Isaia, scapolo impenitente al pari degli amici Giacobbe e Abramo, che frequentano volentieri la sua abitazione, attratti anche dalla presenza della badante straniera, Marlene. L'arrivo di un parente della donna, venuto in Italia per aiutarla a sbrigare le pratiche burocratiche in grado di consentirle di contrarre matrimonio, inanellerà una serie di colpi di scena destinati a sfociare in un finale a sorpresa, come recita il titolo. Proprio «quel che no te te spèti». Il biglietto, unico, costa 7 euro, l’abbonamento ai tre spettacoli 18 euro. Biglietti e abbonamenti si possono acquistare all’auditorium dell’oratorio dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 fino al 27 gennaio oppure online su https://ticket.cinebot.it/arco. Inizio degli spettacoli alle ore 21. Informazioni Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare l’Ufficio attività culturali del Comune di Arco al numero 0464 583656 oppure all’indirizzo email cultura@comune.arco.tn.it.
Info
La Shoah raccontata ai bambini

Sabato 4 febbraio la biblioteca civica di Riva del Garda celebra la Giornata della Memoria con i più piccoli e le famiglie proponendo un reading che spiega ai bambini la Shoah. Protagoniste dell'incontro sono Maura Pettorruso e Elisa Salvini con le musiche dal vivo di Ester Wegher e proiezioni, in un reading tratto dai libri «Come ali di gabbiano» (di Lorenza Farina e Anna Pedron, Paoline Editoriale, 2019) e da «L'albero di Anne» (di Irène Cohen-Janca e Maurizio A. Quarello, Orecchio Acerbo, 2013) «Come ali di gabbiano» è una storia nella storia che racconta l'approccio alla scoperta dell'amicizia e dell'amore. Entrambi i sentimenti costituiscono ancore di salvataggio dalla disumanità della guerra che colpisce Anne Frank e la sua famiglia. «L'albero di Anne» parte da un albero che vuole raccontare la sua storia prima che gli uomini decidano di ammutolirlo per sempre abbattendolo. L'ippocastano si vanta di aver regalato «a una ragazza di tredici anni, prigioniera come un uccello in gabbia, un po' di speranza e di bellezza». Le ha dato conforto regalandole lo spettacolo dell'alternarsi delle stagioni. Ha cullato i suoi sogni, le ha mostrato le bellezze del mondo, superiori a tutte le brutture. Inizio alle ore 16.30, ingresso libero. La proposta è adatta a un pubblico da 8 anni di età in su.
Info
A Riva del Garda la targa erratica di Ettore Castiglioni

Tappa rivana, nella sede della locale sezione della Sat, per la targa erratica in memoria di Ettore Castiglioni, il grande alpinista Giusto dell'Umanità. Famoso in tutto il mondo come uno dei più grandi alpinisti del Novecento, ufficiale degli Alpini e intellettuale, Ettore «Nino» Castiglioni (nato a Ruffrè in Val di Non nel 1908 e tragicamente scomparso in Valmalenco in provincia di Sondrio nel 1944) è stato anche un partigiano che ha salvato la vita di tantissimi ebrei e oppositori, meritando nel 2017 il riconoscimento di Giusto dell'Umanità conferito dal Comune di Milano. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, con un gruppo di ex-commilitoni organizza una comunità sull'Alpe Berio in Valle d'Aosta, dove la posizione al confine con la Svizzera permetterà, anche grazie all'esperienza alpinistica del gruppo, di accompagnare oltre confine numerosi dissidenti politici (tra i quali Giulio e Luigi Einaudi con la moglie Ida Maria Pellegrini) ed ebrei perseguitati dalle leggi razziali fasciste. Arrestato in Svizzera una prima volta e incarcerato per un mese a Martigny e poi a Sion, la seconda volta, nel marzo del 1944, sarà trattenuto in un hotel di Maloja, senza abbigliamento da montagna per impedirgli la fuga. Castiglioni fuggirà lo stesso, alle 4 del mattino del 12 marzo, calandosi dalla finestra e scappando a piedi e con un abbigliamento del tutto insufficiente. Il suo corpo senza vita sarà rinvenuto in giugno dal viceprefetto di Sandrio a 2600 metri di altitudine. È sepolto a Tregnago in provincia di Verona. Nel 2018, per i 100 anni dalla nascita, il prof. Paolo Vita, docente di scienze umane a Imola ma nativo di Ruffrè, estimatore della figura del suo compaesano Castiglioni, ha raccolto attorno a sé un gruppo di alpinisti (tra cui Sergio Martini e Carlo Claus) e intellettuali (dal presidente dell’Anpi Mario Cossali alla studiosa Maria Luisa Crosina, oltre a esponenti del Cai, della Fondazione Museo Storico di Trento, dell’Alpenverein e della Sat) e ha istituito questa targa erratica, voluta per diffondere la Memoria di questo Giusto. «Il prof. Vita -spiega la prof.ssa Maria Luisa Crosina- avendo saputo di una mia serata su Castiglioni a Villa Lagarina qualche giorno fa, mi ha contattato e mi ha proposto di prendere in consegna la targa. Io ho pensato che la cosa più giusta fosse darla in consegna alla Sat, e così ho fatto, con un passaggio intermedio al Comune di Riva del Garda». Il doppio passaggio è avvenuto nella serata di lunedì 30 gennaio all’auditorium del Conservatorio, in apertura della conferenza «Lucillo Merci e Ettore Castiglioni: l’impegno silenzioso», che la prof.ssa Maria Luisa Crosina ha condotto con Paolo Tessadri, presente anche Sara Barbacovi, collaboratrice del prof. Paolo Vita. Maria Luisa Crosina ha consegnato la targa erratica in memoria di Ettore «Nino» Castiglioni al Comune di Riva del Garda, nella persona del vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta, la quale l’ha consegnata al presidente della locale sezione della Sat Marco Matteotti. La targa, inaugurata il 28 agosto (giorno di nascita di Castiglioni) del 2018 nel giardino di Villa Silvia a Ruffrè assieme a un cippo commemorativo, ha percorso finora 2780 chilometri. Prima di giungere a Riva del Garda è stata al Museo Ebraico di Roma, mentre la tappa successiva sarà a Trento, in aprile, nella sede della Sosat.
Info
Compagnie Schützen e Casini di bersaglio nel Welschtirol

Venerdì 3 febbraio nella sala conferenze della Rocca si tiene la conferenza «La difesa del Tirolo meridionale. Compagnie Schützen e Casini di bersaglio nel Welschtirol». Relatori sono Marco Ischia, storico; Osvaldo Tonina, storico e membro della Schützenkompanie di Vezzano; e Ivan Benuzzi, capitano della Schützenkompanie di Arco. Modera Gerardo Gaiatto, referente del progetto «Schützenkompanie Am Gardasee». La conferenza inizia alle 18.30, ingresso libero.
Info
Cosa nostra spiegata ai bambini

Per la stagione teatrale dei Comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole, mercoledì 1° febbraio nella sala Garda del Palazzo dei Congressi a Riva del Garda c’è Ottavia Piccolo con «Cosa nostra spiegata ai bambini». Inizio alle ore 21. «A volte, per spiegare le cose, dovremmo solo cercare le parole -dice Stefano Massini- trovarle, infine dirle, ad alta voce. La cosa più semplice. Raccontare di come a Palermo, il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, la Dottoressa, è eletta sindaco. Raccontare poi di come sempre nel mese di aprile, di un anno dopo, il giorno 13, Elda Pucci, la Dottoressa, è sfiduciata. Raccontare infine di come a distanza di ancora un anno, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria spinta da due cariche di esplosivo. Nel prima, nel mezzo, nel dopo, lì dove tutto si impasta come la calce, come la colla, i miliardi dell’eroina, gli assassini del generale Dalla Chiesa, di Michele Reina, di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre, dello scrittore Pippo Fava, il cemento di Vito Ciancimino, gli Inzerillo, i Badalamenti, i Buscetta, l’avvento di Totò Riina. Chiddi forti, chiddi no e chiddi più. E la città di Palermo che per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci, la Dottoressa, si costituisce parte civile in un processo di mafia. Se riuscissimo a spiegare Cosa nostra come ai bambini, tutto sarebbe diverso. Eppure le parole più semplici, a volte, sono quelle più difficili da trovare, quelle che solo il teatro riesce a dire». Un’attrice, un ensemble di voci, il palcoscenico: la storia di una donna, di una città, di un anno. Ottavia Piccolo e i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo tornano a confrontarsi in scena con le parole di Stefano Massini, a dare forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce: personaggi come Haifa in «Occident Express» o come Elda in «Cosa nostra spiegata ai bambini». Di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo. Musiche di Enrico Fink eseguite dal vivo da I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo: Massimiliano Dragoni salterio, percussioni e doppio flauto; Luca Roccia Baldini, basso; Massimo Ferri, chitarre e mandolino; Gianni Micheli, clarinetto basso; Mariel Tahiraj, violino; Enrico Fink, flauto. Regia di Sandra Mangini. Ingresso Settore unico Intero 12 euro Ridotto In cooperazione* 11 euro Ridotto generico** 8 euro Ridotto giovanissimi*** 5 euro La sala Garda del Palazzo dei Congressi sarà allestita a platea Le riduzioni non sono cumulabili * La riduzione In Cooperazione (riservata ai possessori di Carta “In Cooperazione”) dà diritto a uno sconto di circa il 10% sui biglietti di tutti gli spettacoli della stagione di prosa. Lo sconto si applicherà ai biglietti “interi”, non ai biglietti che fruiscono già di altro tipo di riduzione. Ogni tessera dà diritto allo sconto per una sola persona. Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione potrà essere verificata al momento dell’accesso allo spettacolo. ** La riduzione generica si applica a giovani fino a 26 anni, persone oltre i 65 anni, abbonati ad altre stagioni 2022-2023 del Circuito teatrale trentino (previa presentazione dell’altro abbonamento). Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione applicata potrà essere verificata all’ingresso allo spettacolo. *** Il ridotto giovanissimi si applica ai giovani fino a 18 anni. Informazioni Comune di Riva del Garda 0464 573916, 573918 cultura@comune.rivadelgarda.tn.it
Info
Arco per la Memoria

Venerdì 27 gennaio, Giorno della Memoria, il Comune di Arco ricorda, come ogni anno, Eva Haas Flatter, Arturo Cassin e Gino Tedeschi, deportati da Arco e morti ad Auschwitz, e il cittadino onorario Leo Zelikowski, sopravvissuto all'inferno dei campi di sterminio e testimone prezioso di pace e di riconciliazione. La tradizionale cerimonia di commemorazione al monumento dedicato agli ebrei arcensi deportati, in via Bruno Galas, si terrà alle ore 15, alla presenza del sindaco Alessandro Betta e di una rappresentanza della Giunta, del Consiglio comunale e delle autorità civili e militari. Come di consueto sarà presente anche la prof.ssa Maria Luisa Crosina, insignita l’anno scorso in questa stessa occasione del Gonfalone d'Argento, segno dell'onorificenza al merito della città di Arco per i meriti legati alla ricerca e alla promozione della cultura, specialmente nell'ambito della storia delle persecuzioni razziali, e in particolare all'attività di ricerca e documentazione che ha portato alla riscoperta delle vicende degli ebrei arcensi deportati e della realizzazione del monumento loro dedicato ad Arco. Con la collaborazione del Gruppo di Arco dell’Associazione nazionale alpini. Alle ore 21 all’auditorium dell'oratorio San Gabriele sarà proiettato il film d’animazione «Anna Frank e il diario segreto» (2021, durata 99 minuti) diretto da Ari Folman. L'ingresso costa 6 euro (4 euro fino a 18 anni di età). Prevendita online sul sito dell’oratorio all’indirizzo https://www.oratorioarco.it/cinema. L’oratorio San Gabriele si trova in via Pomerio 15, con ampio parcheggio dietro l'auditorium.
Info
Filafiaba con il Teatro dell’Orsa

Alla rassegna «Teatro a gonfie vele» domenica 29 gennaio all’auditorium del Conservatorio Bonporti a Riva del Garda c’è la compagnia Teatro dell’Orsa con lo spettacolo «Filafiaba». Età consigliata: da 4 anni in su. C’è una storia dove un principe parte alla ricerca di una fanciulla che sia bianca come il latte e rossa come il sangue. Una vecchia strega ingarbuglia la matassa del destino ma ogni nodo verrà al pettine. C’è anche una storia con due sorellastre, una matrigna e una fata madrina che non ha zucche per carrozze, ma conosce i colori del cielo e sbuffa vestiti d’argento. Fino alla fiaba sapienziale I semi del Re che premia la sincerità e il coraggio di un giovane contadino. Con Lucia Donadio e Chiara Ticini, musiche dal vivo di Gaetano Nenna, regia di Monica Morini. Collaborazione alla drammaturgia, Annamaria Gozzi; ideazione luci, Bernardino Bonzani; collaborazione ai costumi, Angela Spallanzani; oggetti di scena, Franco Tanzi. Ingresso: posto unico 4 euro. Lo spettacolo inizia alle ore 16.30, i biglietti si possono acquistare in teatro il giorno dello spettacolo a partire dalle 15.30. Prevendita online all’indirizzo www.trentinospettacoli.it. La rassegna «Teatro a gonfie vele» è la rassegna di teatro per ragazzi organizzata dai Comuni di Nago-Torbole, Arco, Riva del Garda, Dro, Ledro e Tenno. La direzione artistica è della compagnia teatrale Bottega Buffa Circovacanti di Trento in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino.
Info
Il violino di Auschwitz

Speciale appuntamento dedicato alla Giornata della Memoria, per la rassegna teatrale dei Comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole, con il concerto «Il violino di Auschwitz». Lo spettacolo si svolge venerdì 27 gennaio al teatro di Nago presso la Casa della Comunità con inizio alle ore 21. Ingresso gratuito. Anche ad Auschwitz, Terezìn e Mauthausen si suonava, si cantava e si componeva musica. Di fronte alla sola prospettiva della morte i musicisti ebrei non rinunciavano alla loro passione, arrivando ad allestire orchestre, come ad Auschwitz, scrivendo note nelle condizioni più disperate, componendo ninna nanne da cantare ai bimbi ormai sulla porta della camera a gas, come la straordinaria “Wiegala” scritta da Ilse Weber, morta, insieme al figlio Tommy, nell' ottobre 1944 ad Auschwitz. Nei lager nazisti la musica ebbe un ruolo di esaltazione dell'orrore e annientamento della dignità umana. Era continuamente suonata scandendo i ritmi dei prigionieri durante le marce verso i campi di lavoro, nelle adunate come durante le esecuzioni e per l'intrattenimento degli ufficiali. Eppure, per i detenuti fare musica significava ritrovare la dignità violata e, in molti casi, sopravvivere. Ed è soprattutto grazie alla memoria dei sopravvissuti e dei testimoni che ci sono giunte molte di queste musiche, di queste storie. Coerente con il proprio percorso musicale e di impegno civile, l’associazione culturale Barabàn ha allestito uno spettacolo di musiche, canzoni e immagini dedicato alla Shoah. Il concerto si snoda attraverso un’emozionante sequenza di canti come “Wiegala”, “Asma Asmaton” (tratto dalla celebre “Trilogia di Mauthausen” del poeta e drammaturgo greco Iakovos Kambanellis e musicata da Mikis Theodorakis), brani del moderno repertorio basato sull’antica tradizione ebraica, musiche per i matrimoni e danze della tradizione yiddish, canzoni contro la guerra (da “La guerra di Piero” di De André ad “Auschwitz” di Guccini), e contro l’indifferenza e l’apatia (da “Dona Dona” di Herbert Pagani a “Yellow triangle” di Christy Moore). Le musiche sono accompagnata da video con la testimonianza di ex deportati, spezzoni di film, immagini della discriminazione degli ebrei, dei lager nazisti. Informazioni Comune di Nago-Torbole 0464 505181 nago@biblio.tn.it La formazione Vincenzo Caglioti: organetto diatonico, cori Aurelio Citelli: voce solista, tastiere, bouzouky Giuliano Grasso; violino, cori Antonio Neglia: chitarra, bouzouky, cori Alberto Rovelli: contrabbasso Maddalena Soler: voce solista, violino L’associazione culturale L’associazione culturale Barabàn, sorta a Milano nel 1986, effettua ricerche, studi e realizza pubblicazioni, opere audio, video, mostre, rassegne e stages dedicati alla cultura di tradizione orale con particolare attenzione al patrimonio musicale dell’Italia settentrionale. L’associazione non ha scopo di lucro. Le ricerche su campo e d’archivio, realizzate dai membri dell’Associazione fin dai primi anni Ottanta, hanno permesso di raccogliere un considerevole quantitativo di documenti sonori (canti, musiche da ballo, brani rituali, testimonianze sulla vita e il lavoro), video, filmini 8mm e super8 di famiglia, immagini fotografiche e documenti cartacei in gran parte conservati nelle raccolte private di Aurelio Citelli, Giuliano Grasso e Alberto Rovelli. Un patrimonio che si arricchisce continuamente e che costituisce una preziosa “memoria” del mondo popolare dell’Italia settentrionale. L’archivio si compone di mille ore di registrazioni sonore di canti, musiche strumentali, rituali, medicina popolare, testimonianze sul lavoro, memorie della guerra partigiana; 350 ore di registrazioni video di testimonianze, feste, carnevali, rituali; tremila immagini fotografiche, attuali o riprodotte da originali d’epoca; duemila melodie di musiche da ballo contenute in manoscritti d’archivio inediti. Le ricerche sono finalizzate alla valorizzazione dei più significativi aspetti del patrimonio di tradizione orale del nord Italia: il canto narrativo, la tradizione violinistica alpina e appenninica, il repertorio delle mondariso, la musica e la tradizione vocale delle Quattro province, le musiche rituali della pianura milanese, gli strumenti musicali autoctoni, i repertori da ballo degli emigrati italiani nelle Americhe. Particolare attenzione è posta anche alla raccolta di memorie sul mondo popolare, alla documentazione di riti calendariali, all’etnomedicina, alle microstorie, alla vicende della guerra partigiana, al recupero di testimonianze sulla Shoà e sull’antifascismo. Nel campo della divulgazione l’associazione opera su vari fronti: producendo volumi, opere audio e video (cd e dvd), allestendo spettacoli ed eventi per comuni, biblioteche e centri culturali, organizzando incontri culturali, realizzando progetti didattici per scuole, enti pubblici e privati, fornendo consulenza per l’ideazione di rassegne, seminari e stage. La partecipazione a progetti sostenuti dalla Comunità Europea, ideati o realizzati per enti pubblici e privati (Regione Lombardia, Comuni, GAL, Fondazioni) ha accresciuto il livello di competenza nel campo della progettazione di interventi culturali, specie nell’opera di recupero e diffusione di repertori, memorie e saperi della tradizione orale, anche attraverso l’organizzazione di eventi e la produzione di opere multimediali a carattere etnografico.
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Il concerto della Memoria

L’Orchestra delle Metamorfosi propone sabato 28 gennaio alle ore 20.30 all’auditorium San Giuseppe il concerto della Memoria. Ingresso gratuito senza prenotazione. La formazione, diretta al pianoforte dal Mo. Francesco Maria Moncher, in questi mesi ha preparato un programma intenso e coinvolgente, un vero e proprio viaggio dalla tradizione alla contemporaneità nel mondo delle melodie ebraiche. L’evento costituisce l’occasione per riunire la comunità nel segno del ricordo di una delle pagine più tragiche nella storia occidentale. Un momento, non solo per riflettere, ma anche per dare spazio a sentimenti umani, al dolore così come alla speranza. Il programma della serata, infatti, tocca tutte le corde dell’animo, cercando di esprimere quel fragilissimo equilibrio tra luce e tenebre – su cui nel corso della storia si è dimostrato essenziale vigilare sempre e con la massima attenzione. Saranno i diversi timbri dell’orchestra a rendere queste sfumature, grazie a un delicato amalgama tra l’insieme orchestrale e i solisti: Maria Pia Molinari (voce), Giovanna Trentini (violoncello), Giulio Robol (violino), Agostino Poli (clarinetto) e Giulia Leccese (flauto traverso). Solisti e orchestra saranno diretti al pianoforte dal Mo. Francesco Maria Moncher, arrangiatore dei brani assieme a Elisa Trentini, che in questi mesi ha curato le prove in veste di vicedirettrice dell’ensemble. Grandi protagoniste di questo concerto saranno le melodie tradizionali ebraiche, declinate secondo gli stili musicali e i vissuti personali dei diversi compositori – che hanno raccontato secondo la propria sensibilità, la ricchezza musicale dell’immaginario sonoro della cultura ebraica. Un esempio perfetto di questo repertorio metamorfico sono le “Five Hebrew Love Songs”, che il compositore Eric Whitacre scrisse nel 1996 su alcune poesie ebraiche composte dalla sua compagna del tempo, il soprano Hila Plitmann: una musica travolgente, che dalle melodie più malinconiche trascina l’ascoltatore nella più forsennata delle danze. Sospesa in una densa texture musicale, “Avinu Malkeinu” del compositore trentino Nicola Segatta accompagnerà il pubblico in una preghiera di pentimento da cui si librano voce e violoncello, mentre nel brano “Kol Nidrei”, che più che una preghiera è una vera e propria dichiarazione, le melodie popolari ebraiche si fondono con il trasporto romantico del compositore Max Bruch. Preghiera appassionata è invece “Prayer”, il primo dei tre pezzi che formano “From Jewish Life” del compositore svizzero-statunitense Ernest Bloch. Nella preghiera gli ascoltatori ritroveranno la serenità con “Hine Ma Tov”, un inno tradizionalmente cantato durante lo Shabbat, che tradotto recita “Com’è buono e piacevole che fratelli e sorelle siedano insieme” – eseguito dall’orchestra in un arrangiamento strumentale. Non mancano infine brani tratti da celebri pellicole cinematografiche, come le conosciutissime melodie di “La vita è bella” di Nicola Piovani e della “Schindler’s list” di John Williams. Meno conosciuta al grande pubblico è la malinconica “Mazurek” del pianista polacco Wladyslaw Szpilman, la cui vita, dalla deportazione nazista fino alla liberazione, è diventata nota in tutto il mondo attraverso il film diretto da Roman Polanski “Il pianista”. Il concerto intende dunque raccontare al pubblico una personale interpretazione delle numerose espressioni sonore dell’identità del popolo ebraico. Tra preghiere e inni, dall’intima introspezione alla sua manifestazione più estroversa. Dal dolore alla speranza. Orchestra delle Metamorfosi L’orchestra, diretta dal Mo. Francesco Maria Moncher e fondata nel 2019, è caratterizzata da un organico natura flessibile: studenti e lavoratori, diplomandi e diplomati al conservatorio, amatori e professionisti del settore musicale che spesso decidono di sperimentarsi anche attraverso la pratica di strumenti diversi dal proprio. L’orchestra ha preso parte a numerosi concerti e rassegne sul territorio, tra cui Intermittenze e Musica Riva Festival. Collabora inoltre stabilmente con l’associazione filodrammatica “Arte delle Muse” nella veste di orchestra del teatro musicale per ragazze e ragazzi, mettendo in scena dal vivo alcuni adattamenti di celebri musical.
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Pietre d'inciampo: conclusa cerimonia di posa

Si è tenuto martedì 24 gennaio il prosieguo della cerimonia di posa delle pietre d’inciampo di Riva del Garda, interrotta lunedì 16 a causa della pioggia. Lunedì scorso è stata posata la prima delle otto pietre d’inciampo di Riva del Garda, quella in memoria di Remo Ballardini, in viale Roma dove lavorava. Originario di Larzana di Montagne, nelle Giudicarie, nacque il 29 novembre 1892. Di fede socialista, a Riva gestiva l’albergo San Marco. Il 28 giugno 1944 fu arrestato al posto del figlio Renato, importante figura della Resistenza di Riva del Garda, e morì in seguito alle sevizie subite in carcere poco dopo la scarcerazione, il 19 ottobre 1944. Martedì la cerimonia è iniziata alle ore 10 in viale Carducci n. 3, all'altezza del Grand Hotel Liberty, con la posa della pietra in memoria di Eugenio Impera, presenti per l’amministrazione comunale il vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta con una rappresentanza del Consiglio comunale; per il Museo Alto Garda il direttore Matteo Rapanà con Novella Volani, ricercatrice del Laboratorio di Storia di Rovereto; per l’Anpi il direttivo della sezione Alto Garda e Ledro con il presidente Gianantonio Pfleger e il presidente della sezione Trentino Mario Cossali. Presenti anche molti discendenti delle vittime, che in alcuni casi si sono occupati personalmente della posa della pietra (negli altri casi è stata cura del presidente di Anpi Pfleger) e hanno ricordato le vicende, drammatiche, degli anni della resistenza. Particolarmente intenso e toccante è stato il ricordo di Adriana Impera, sorella di Eugenio, nato a Cavalese il 27 febbraio 1925. Studente del liceo Andrea Maffei, si avvicinò ai principi dell'antifascismo. Partecipò prima all'esperienza dei «Figli della montagna», gruppo fondato da Franchetti, e poi al gruppo partigiano delle «Fiamme verdi» e al Movimento clandestino di Resistenza rivano. In contatto continuo con Franchetti, fu denunciato alla Gestapo di Bolzano dalla spia Fiore Lutterotti insieme ad altri esponenti della Resistenza del Basso Sarca e della valle dell'Adige e ucciso nella sua abitazione all'alba del 28 giugno 1944. La posa della pietra, nei pressi della casa dove abitava all’epoca, è stata a cura della sorella Adriana. Seconda tappa, viale Pernici, dove si trovava fino a pochi anni fa la caserma dei carabinieri, in cui nel 1944 lavorava il brigadiere Antonio Gambaretto, nato a San Giovanni Ilarione il 31 gennaio 1913. Come attestato da diversi documenti e testimonianze risalenti all'immediato dopoguerra, Gambaretto collaborò con i partigiani della zona, e la mattina del 28 giugno 1944 fu raggiunto in caserma e ucciso. Quindi il corteo si è spostato in viale Lutti Alberti all’entrata del liceo Maffei, dove si sono aggiunti alla cerimonia un gruppo di ragazzi, alcuni insegnanti e il dirigente scolastico, il prof. Paolo Andrea Buzzelli, per la posa della pietra d’inciampo dedicata a Gastone Franchetti, all’epoca insegnate supplente al liceo. Nato a Castelnuovo di Garfagnana il 22 settembre 1920, si trasferì a Riva del Garda con la famiglia e partecipò alle operazioni di guerra nel Battagione Alpini Trento sul fronte greco-albanese. Tornato a Riva in licenza, lavorò al liceo Maffei, supplente di educazione fisica. Fondò il gruppo dei «Figli della montagna», che attorno all'esperienza sportiva e spirituale della montagna trasformò i giovani studenti -utilizzando le parole del suo studente Giorgio Tosi- «da fascisti ciechi a fascisti critici e infine ad antifascisti». Nell'autunno del 1943 fondò le «Fiamme verdi», movimento clandestino e di Resistenza. Arrestato il 29 giugno 1944, in seguito alla delazione della spia ed ex compagno di scuola Fiore Lutterotti, fu processato a Bolzano e fucilato il 29 agosto dello stesso anno. La posa della pietra d’inciampo è stata a cura di uno studente del Maffei. La cerimonia è proseguita in viale Martiri del 28 Giugno 1944 con la posa della pietra d’inciampo di Enrico Meroni. Nato a Riva del Garda il 5 ottobre 1925, partecipò alle attività del gruppo dei «Figli della montagna», avvicinandosi gradualmente, come altri suoi coetanei, ai principi dell'antifascismo. Nel 1943 entrò a far parte della formazione partigiana delle «Fiamme verdi». Denunciato dalla spia Fiore Lutterotti, venne prelevato da casa il mattino del 28 giugno 1944 e portato nella locale Felgendarmerie, dove fu torturato e ucciso. La posa della pietra d’inciampo è stata effettuata da una giovane pronipote. Ancora in viale Martiri del 28 Giugno 1944, poco a sud, è stata posata la pietra dedicata a Augusto Betta. Nato a Riva il 17 ottobre 1899, nel 1944 era titolare dell'omonima ditta di trasporti. Collaborò con il movimento partigiano del Basso Sarca trasportando armi. Al mattino del 28 giugno 1944 fu sorpreso a letto mentre giocava con il figlio Paolino, trascinato in cortile e ucciso. Anche in questo caso la posa della pietra è stata effettuata da un discendente. La cerimonia si è spostata in centro storico, in via del Marocco, davanti all’abitazione che fu di Vincenzo Cicala. Nato a Deruta, in provincia di Perugia, il 22 febbraio 1886, si trasferì a Riva nel 1922, sposato con Luigia Pasini di Cologna di Tenno, di professione manovale. Arrestato dalla Gestapo il 12 settembre 1944 con l'accusa di aver guidato prigionieri alleati in fuga verso la Svizzera, giunse a Mauthausen il 19 dicembre1944, proveniente dal Lager di Bolzano, dove fu assegnato al sottocampo di Melk e dove morì di lì a poco, il 29 gennaio dell’anno seguente. La posa della pietra d’inciampo era in programma a cura del sindaco di Deruta Michele Toniaccini, presente a Riva del Garda alla cerimonia del 16 dicembre, come detto interrotta a causa della pioggia. In sua vece ha posato la pietra il presidente dell’Anpi Alto Garda e Ledro Gianantonio Pfleger. Infine, il corteo si è ritrovato al sottoportico del Marocco, dove abitava Antonio Bosco, nato a Fonzaso, in provincia di Belluno, il 15 maggio 1914. Trasferito a Riva nel 1938 proveniente da Padova, sposò Elvira Calliari, di professione sarta, il 10 luglio 1941. La sua ultima occupazione lavorativa risulta quella di impiegato alla Montecatini. Nel giugno 1944 disertò dalla Flak, l’antiaerea nazista, dove era stato precettato, per unirsi ai partigiani del Basso Sarca. Il 29 giugno 1944 fu raggiunto nella sua abitazione, arrestato e condotto a Bolzano, dove venne fucilato il 24 agosto 1944. La sua pietra d’inciampo è stata posata dal presidente dell’Anpi Alto Garda e Ledro Gianantonio Pfleger, che ha ricordato come le violenze e la barbarie naziste siano state possibili per l’appoggio di parti della collettività italiana e del fascismo. Mentre il vicesindaco Silvia Betta ha ringraziato quanti hanno reso possibile questa iniziativa, dall’Anpi al Mag, dal Laboratorio di Storia di Rovereto ai discendenti delle vittime.
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Ritorna la rassegna teatrale «Bruno Cattoi»

Al via sabato 28 gennaio la rassegna di teatro amatoriale dialettale intitolata a Bruno Cattoi (1919-1984), illustre arcense prima attore, poi autore di testi teatrali caratterizzati dalla graffiante ironia e dall'utilizzo del dialetto. Un cartellone di tre spettacoli che quest’anno vanno in scena all’auditorium dell’oratorio San Gabriele. Il biglietto, unico, costa 7 euro, l’abbonamento ai tre spettacoli 18 euro. Biglietti e abbonamenti si possono acquistare all’auditorium dell’oratorio dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 fino al 27 gennaio oppure online su https://ticket.cinebot.it/arco. Inizio degli spettacoli alle ore 21. Si parte con «Ciciole a colazion», commedia di Lorena Fruet portata in scena dalla filodrammatica del Gruppo Culturale Zivignago 87 di Pergine Valsugana, in dialetto trentino intervallata da qualche parola in italiano, colorata con danze e canti, realizzati in collaborazione coi gruppi Danticadanza e Zivireel (espressioni di danza della stessa associazione) e col coro Castel Pergine. La commedia è ambientata a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento e ha per protagonista una famiglia benestante alle prese, più o meno consapevolmente, con un grosso problema finanziario, situazione che provoca un accavallarsi di equivoci che coinvolgono tutti: il capofamiglia vedovo, le sue due giovani figlie, le sue due anziane sorelle, la servitù e due enigmatici figuri. Ognuna e ognuno, con le sue caratteristiche caricaturali e le sue buffe stranezze, ce la mette proprio tutta per aggiungere ingredienti ad un bel soufflé di malintesi, che si sgonfierà solo alla fine. La seconda proposta, sabato 4 febbraio, è la commedia di Andrea Tasin «Quel che no te te aspeti», sul palco la filodrammatica Sant’Ermete di Calceranica. Al centro della vicenda, una situazione diventata di stretta attualità per molte famiglie: il rapporto degli anziani con le persone chiamate a prendersene cura. È il caso di Isaia, scapolo impenitente al pari degli amici Giacobbe e Abramo, che frequentano volentieri la sua abitazione, attratti anche dalla presenza della badante straniera, Marlene. L'arrivo di un parente della donna, venuto in Italia per aiutarla a sbrigare le pratiche burocratiche in grado di consentirle di contrarre matrimonio, inanellerà una serie di colpi di scena destinati a sfociare in un finale a sorpresa, come recita il titolo. Proprio «quel che no te te spèti». Sabato 11 febbraio, ultima data, ospite della rassegna è la filodrammatica El Campnil di Aldeno con la commedia di Bruno Groff «Con en pè en la busa». L’azione si svolge ai giorni nostri in un qualsiasi paese del trentino. La commedia originale dal titolo Le legataire universel, scritta da Jean Francois Regnard nel 1708, è recitata ancora ai tempi nostri nei migliori teatri di Francia. Il testo “con en pè en la busa” non è tuttavia una traduzione della commedia di Regnard, ma soltanto una riduzione e un adattamento ad opera di Bruno Groff, in chiave moderna, in dialetto trentino pur cercando di mantenere inalterato lo spirito dell’autore. È una commedia divertente, che tratta in maniera ironica una tematica sempre attuale, incentrata sulla corsa all’eredità, che vede alla partenza un vecchio ricco, ma avaro, alle prese coi pretendenti ansiosi di arricchirsi. Bruno Cattoi Attore, autore e regista generoso, Bruno Cattoi ha lasciato nel mondo del teatro locale un segno che resiste al tempo. Attore di provata esperienza, recitò anche a fianco di nomi importanti del teatro del Novecento (ad esempio Anna Proclemer) in spettacoli di livello nazionale, ma soprattutto fu cultore e amante delle espressioni più genuine e semplici dell’amore per il teatro, che ritrovava fra gli attori dilettanti della sua Arco e delle città vicine. Proprio per le filodrammatiche locali infatti, ha scritto copioni che ancora si ricordano con affetto e nostalgia per l’arguzia e la pungente satira, e per il grande cuore che egli ha saputo infondere ad ogni battuta. Informazioni Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare l’Ufficio attività culturali del Comune di Arco al numero 0464 583656 oppure all’indirizzo email cultura@comune.arco.tn.it
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Auser ha un pullmino

Cerimonia di consegna, nel pomeriggio di lunedì 23 gennaio in municipio, per il nuovo pullmino dell'associazione di volontariato e di promozione sociale Auser Alto Garda e Ledro. Si tratta di un Fiat Doblo allestito per poter trasportare una persona in sedia a rotelle, ricevuto in comodato gratuito da Pgm, società benefit (ovvero, un’azienda che integra agli obiettivi di profitto lo scopo di un impatto positivo sulla società e sulla biosfera) che lo ha acquistato con i contributi di 34 tra aziende e attività del territorio, le quali come unico ricavato hanno la pubblicità rappresentata dal proprio nome stampato sulla carrozzeria del mezzo. Pgm si prende carico anche di tutte le spese di manutenzione e dei costi fissi, sicché Auser, che si occupa del trasporto per persone anziane e con disabilità per le esigenze connesse alla cura, vede abbassarsi in modo notevole il costo dei viaggi, che finora avvenivano coi mezzi privati dei volontari, ai quali andava corrisposto un indennizzo (necessariamente comprensivo dell’usura del mezzo e dei costi fissi) il cui costo stava diventando insostenibile. Al taglio del nastro c’erano per il Comune di Riva del Garda il sindaco Cristina Santi e il vicesindaco Silvia Betta. «Questa iniziativa ha salvato la vita a Auser -ha detto la presidente Ester Molco- che altrimenti avevo preventivato avrebbe chiuso entro il prossimo trimestre. Auser è una associazione nazionale le cui 160 sedi in Italia rispondono alle esigenze che individuano nel proprio territorio. Noi diamo risposta alla necessità di molte persone di recarsi negli ospedali, che per com’è fatto il nostro territorio significa fare parecchi chilometri. Per fare solo un esempio, una radioterapia si può fare solo a Trento e comporta 25 viaggi, il cui costo era per noi di circa 50 euro l’uno. L’anno scorso abbiamo fatto 55 mila chilometri per un costo di 24 mila euro di rimborsi: qualcosa di insostenibile. Ma ora siamo in grado di riprendere, e di questo voglio ringraziare il Comune di Riva del Garda e Pgm». La presidente di Auser ha poi rivolto un appello: «Abbiamo il problema dei volontari -ha detto Ester Molco- che sono una quindicina e molti avanti con l’età. Ci servono rinforzi. Questo è un territorio in cui molte persone lavorano sei mesi all’anno, potrebbero dedicare un po’ del loro tempo alla nostra causa». Nel corso della cerimonia tutte le 34 associazioni che hanno reso possibile l’acquisto del pullmino hanno ricevuto un attestato. Si tratta di Ralacarta, Casari Luciano e Ezio, Bortolotti Costruzioni, PNP di Peluso, carrozzeria Santuliana, soccorso stradale Tasin Arturo, CPR Ecologia, Ferrari Legnami, Domo Engineering Plastics Italy, società cooperativa CLB, Perini Scavi, Professional's Dati, Ferramenta Righi, Mac Point, società cooperativa Clera, imprea di pompe funebri Casa Dei, Costruzioni Benini, Supermarket della Calzatura, Segheria Ledrense, Pregis, IME System, Tesia, Videogarda Expert, Leonardi Leone e Sergio, Oliocru, Meccanica del Sarca, EmCa, Villa Flora, Consorzio Alto Garda e Ledro, Caat Consorzio Autoriparatori, Dana Italia, Graffiti 2000, F.lli Bonora e Costruzioni Debiasi. La novità è stata possibile grazie all’adesione di Riva del Garda (prima in Trentino) al progetto «Città a impatto positivo», che coinvolge il terzo settore, le imprese, le istituzioni e la cittadinanza nella diffusione di una cultura inclusiva “a impatto positivo”. I progetti di Pmg Italia sono attualmente presenti in oltre 700 Comuni italiani e coinvolgono circa 70 mila sostenitori attivi. «Voglio ringraziare anche a nome della nostra comunità tutti i soggetti che hanno contribuito all’acquisto di questo mezzo -ha detto il vicesindaco Betta- grazie ai quali Auser potrà continuare a lavorare e potrà farlo in modo sostenibile, offrendo ancora il proprio prezioso aiuto a tantissime persone che ne hanno bisogno. Auser era in difficoltà, le persone che hanno bisogno sono aumentate tantissimo e mi pare davvero un bel segno essere riusciti tramite Pmg a procurare mezzo. Il Comune ha fatto tutto quanto ha potuto e posso anche anticipare che per l’anno prossimo il contributo che diamo ad Auser aumenterà». La mattina si è anche svolto l’incontro tra Pmg e la scuola «Damiano Chiesa», le cui seconde, circa 170 ragazzi e ragazze, hanno preso parte a una mattina di giochi e laboratori sul tema dell’inclusione e dell’ambiente, presenti il sindaco Cristina Santi e il vicesindaco Silvia Betta.
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«Il profumo del gelo»: venerdì la presentazione-concerto

Venerdì 20 gennaio è ospite della biblioteca civica «Bruno Emmert» Loreta Failoni, che presenta il suo ultimo libro «Il profumo del gelo». Il libro è ispirato dal canzoniere di Francesco Guccini, per questo si tratterà di una presentazione-concerto con l'esecuzione di alcune delle sue canzoni più famose interpretate da Paolo Fadanelli e Michele Amadori. L'autrice dialogherà con Claudia Terranova, dirigente dell'Istituto Comprensivo di Arco. Inizio alle ore 20.30, ingresso libero. C'è una casa lungo una statale e lì di fronte il cimitero un paese di montagna dove si intrecciano le storie degli "ospiti" e dei vivi. Dafne, vive da sola nella grande casa, una grande casa dell'infanzia ormai vuota dopo la morte dei genitori: un padre autoritrario e una madre rassegnata. Ormai è inverno dentro e fuori. Dafne in questo gelo che non cala osserva dal suo terrazzo la strana umanità che si incontra tra i viali del cimitero: una sera, un giovane medico, l'aiuterà a rimettere insieme i fili della sua vita e dare un senso alla storia della famiglia mentre avanza finalmente il disgelo. Loreta Failoni ha insegnato matematica per molti anni, ora si occupa di libri, spettacoli e cinema. Il suo romanzo d'esordio «La bistettrice dell'anima», che l'ha condotta negli Usa, ha vinto molti premi tra cui il prestigioso «Firenze per le culture di Pace».
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La posa delle pietre d’inciampo

Grandissima partecipazione, nel primo pomeriggio di lunedì 16 gennaio, alla cerimonia di posa delle pietre d’inciampo del Comune di Riva del Garda. La cerimonia, causa la pioggia, si è tenuta in forma parziale: è stata posata, infatti, solo la prima delle otto pietre d’inciampo di Riva del Garda, quella in memoria di Remo Ballardini, in viale Roma dove lavorava. Le altre saranno posate a breve: in viale Carducci per Eugenio Impera, in viale Pernici per Antonio Gambaretto, in viale Martiri del 28 Giugno per Enrico Meroni e Augusto Betta, in viale Pernici per Gastone Franchetti e via del Marocco per Vincenzo Cicala e Antonio Bosco. I primi sei sono “Martiri del 28 giugno 1944”, ovvero componenti della Resistenza trentina che furono giustiziati sommariamente nel corso di una feroce operazione di polizia condotta dai tedeschi contro il movimento di Resistenza trentino. Gli ultimi due sono un deportato nel Lager di Mauthausen, Vincenzo Cicala, e un membro della Resistenza, Antonio Bosco, disertore della Flack (antiaerea nazista). Alla cerimonia hanno preso parte per il Comune di Riva del Garda il sindaco Cristina Santi e parte della Giunta municipale, il segretario generale reggente Anna Cattoi e una rappresentanza del Consiglio comunale con il presidente Salvatore Mamone; per il Museo Alto Garda il direttore Matteo Rapanà; per l’Anpi il direttivo della sezione Alto Garda e Ledro con il presidente Gianantonio Pfleger e il presidente della sezione Trentino Mario Cossali. Presenti anche Gunter Demnig, l’artista tedesco che ha ideato le pietre d’inciampo, e per la Provincia autonoma di Trento l’assessore alla cultura Mirko Bisesti. E ancora, numerosi sindaci e amministratori dell’Alto Garda, di altre zone del Trentino, e gli ex sindaci di Riva del Garda Adalberto Mosaner, Claudio Molinari e Enzo Bassetti. Presente anche Michele Toniaccini, sindaco di Deruta, il paese in provincia di Perugia dove nacque Vincenzo Cicala, cui è dedicata una delle pietre d’inciampo. Come ha spiegato il direttore del Mag Matteo Rapanà, le pietre d’inciampo del Comune di Riva del Garda sono l’esito di un processo di partecipazione chiamato “Bilancio partecipato”, con il quale la cittadinanza ha potuto proporre interventi e iniziative di interesse collettivo, che sono state poi sottoposte a una votazione online. Nel 2018 il progetto più apprezzato è stato quello delle pietre d’inciampo, proposto dalla sezione locale dell'Anpi da un’idea di Tiziano Grottolo. Il progetto “Posa di pietre di inciampo nel territorio comunale di Riva del Garda” è stato coordinato dal Museo Alto Garda in collaborazione con l’Anpi Alto Garda e Ledro e con il Laboratorio di Storia di Rovereto, ente che dal 1989 si occupa di temi legati alla storia contemporanea del territorio trentino. La ricerca, condotta da Novella Volani, ha permesso di individuare i nominativi delle persone a cui, secondo il protocollo stabilito da Gunter Demnig, è possibile dedicare le pietre d’inciampo e i luoghi in cui posizionarle. «È importante per la nostra comunità ricordare i fatti della Resistenza -ha detto il sindaco Cristina Santi- perché è importante ricordare le persone e i fatti storici a cui dobbiamo la democrazia e la libertà. Questa iniziativa è un doveroso atto di memoria rivolto alle persone che subirono le discriminazioni e la violenza insensata del nazismo, ai loro familiari e a tutti noi. In particolare alle giovani generazioni: proprio i ragazzi e le ragazze, infatti, è bene possano riflettere sull’importanza di avere cura della democrazia e della libertà, di difenderle e tutelarle, perché sono una conquista preziosa che è costata, solo un’ottantina di anni fa, tanto dolore e grandi sofferenze, quando non la vita, a molti loro coetanei». «Proprio oggi inauguriamo un programma importante -ha detto l’assessore provinciale Mirko Bisesti- dedicato alla memoria delle atrocità del secolo scorso, del secondo conflitto mondiale e della Shoah, che vedrà testimonianze di alcuni degli ultimi superstiti di queste immani tragedie. Momenti come questi sono fondamentali per ricordare e per diffondere maggiore consapevolezza, soprattutto nelle giovani generazioni. Lo scorso anno sono stato con i giovani trentini nel viaggio del ‘Treno della memoria’, ad Auschwitz-Birkenau: un’esperienza che ci ha davvero toccato tutti da vicino. E vedere qui, a questa cerimonia, alcuni bambini e ragazzi è forse la cosa più bella della giornata, è questo il messaggio di speranza per un futuro di pace che dobbiamo costruire tutti insieme». Quindi la parola è passata al presidente dell’Anpi locale: «La memoria rischia di scomparire -ha detto Gianantonio Pfleger- e quando nel 2018 Tiziano Grottolo propose di presentare il progetto pietre d' inciampo come proposta per il bilancio partecipato del Comune di Riva del Garda, il direttivo accolse con convinzione la proposta, poi votato e scelto dai cittadini. Oggi non è l'ultimo capitolo del progetto: in base alle regole sulle pietre d’inciampo, quelle che poseremo riguarderanno solo i Martiri, per i combattenti si provvederà molto presto a posare qualche cosa di simile in modo che anche loro vengano ricordati». La cerimonia si è conclusa con la posa nella pavimentazione, da parte dello stesso Gunter Demnig, della pietra d’inciampo che ricorda Remo Ballardini, nei pressi del luogo dove lavorava al momento dell’arresto.
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Il profumo del gelo

Venerdì 20 gennaio è ospite della biblioteca civica «Bruno Emmert» Loreta Failoni, che presenta il suo ultimo libro «Il profumo del gelo». L'autrice dialogherà con Claudia Terranova, dirigente dell'Istituto Comprensivo di Arco. Inizio alle ore 20.30, ingresso libero. C'è una casa lungo una statale e lì di fronte il cimitero un paese di montagna dove si intrecciano le storie degli "ospiti" e dei vivi. Dafne, vive da sola nella grande casa, una grande casa dell'infanzia ormai vuota dopo la morte dei genitori: un padre autoritrario e una madre rassegnata. Ormai è inverno dentro e fuori. Dafne in questo gelo che non cala osserva dal suo terrazzo la strana umanità che si incontra tra i viali del cimitero: una sera, un giovane medico, l'aiuterà a rimettere insieme i fili della sua vita e dare un senso alla storia della famiglia mentre avanza finalmente il disgelo. Durante la serata le canzoni di Francesco Guccini, saranno interpretate da Paolo Fadanelli e Michele Amadori. Loreta Failoni ha insegnato matematica per molti anni, ora si occupa di libri, spettacoli e cinema. Il suo romanzo d'esordio «La bisettrice dell'anima», che l'ha condotta negli Usa, ha vinto molti premi tra cui il prestigioso «Firenze per le culture di Pace».
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Tradimenti

Lunedì 23 gennaio nella sala «Garda» del Palazzo dei Congressi a Riva del Garda va in scena lo spettacolo della compagnia Elsinor «Tradimenti». Scritta dal drammaturgo inglese Harold Pinter e presentata nel 1978 a Londra, “Tradimenti” è generalmente considerata una delle più celebri opere dell’autore. La storia è quella di una relazione extraconiugale ripercorsa però a ritroso, dalla sua fine fino ai suoi esordi. Ma oltre ai due amanti c’è anche il marito di lei, nonché migliore amico di lui. Insomma, un triangolo a tutti gli effetti, dalla trama apparentemente semplice e lineare. Se non fosse che il susseguirsi dei fatti lascia piano piano spazio alla complessità d’animo dei tre personaggi, accomunati da un segreto a volte difficile da portare. Ed è forse proprio questo, il segreto, l’elemento chiave della pièce. Con Stefano Braschi, Stefania Medri e Michele Sinisi. Traduzione di Alessandra Serra. Regia di Michele Sinisi. La proposta fa parte della stagione teatrale dei Comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole. Inizio alle ore 21. Ingresso Primo settore Intero 12 euro Ridotto In Cooperazione* 11 euro Ridotto** 8 euro Secondo settore Intero 7 euro Ridotto In Cooperazione* 6 euro Ridotto** 5 euro Riduzioni * La riduzione In Cooperazione (riservata ai possessori della carta “In Cooperazione”) dà diritto a uno sconto di circa il 10% sui biglietti di tutti gli spettacoli della stagione di prosa. Lo sconto si applicherà ai biglietti “interi”, non ai biglietti che fruiscono già di un altro tipo di riduzione. Ogni tessera dà diritto allo sconto per una sola persona. Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione potrà essere verificata al momento dell’accesso allo spettacolo. ** La riduzione si applica a giovani fino a 26 anni, persone oltre i 65 anni e abbonati ad altre stagioni 2021-2022 del Circuito Teatrale Trentino (previa presentazione dell’altro abbonamento). La correttezza della riduzione applicata potrà essere verificata all’ingresso allo spettacolo. Apertura della cassa un’ora prima dello spettacolo Prevendita online sul sito www.trentinospettacoli.it.
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Corso sul dialetto sold out, ma c’è youtube

È sold out il corso sulla poesia dialettale e sull'opera di Giacomo Floriani proposto dalla biblioteca civica «Bruno Emmert» e condotto dal prof. Alessandro Parisi. Per questo è stato creato il canale youtube «Il dialetto e Giacomo Floriani», dov’è stato caricato il video della prima lezione e dove saranno disponibili, nei giorni successivi all’incontro, anche le prossime lezioni. Il corso affronta le varie caratteristiche della poesia dialettale e analizza molti componimenti del poeta rivano Giacomo Floriani (20 gennaio 1889 - 28 aprile 1968) e di alcuni altri poeti altogardesani. Il corso si sviluppa in dieci incontri, ogni giovedì dalle 17.30 alle 18.30 in biblioteca. Nel primo incontro, tenuto il 12 gennaio, il prof. Parisi ha presentato il corso e illustrato la vita di Giacomo Floriani, quindi ha proposto lettura e parafrasi della poesia “Mé pias…” e ha parlato di alcuni libri utili per chi vuole accostarsi al dialetto e a Giacomo Floriani. Al prossimo incontro, giovedì 19 gennaio, sarà presentato l’argomento dell’accento tonico, con un approfondimento sulla poesia “I sentéri” di Giacomo Floriani (in particolare, alcune parole che presentano l’accento tonico) e la presentazione della storia della Baita sul monte Calino, vicino al rifugio “San Pietro”. Gli incontri successivi Terzo incontro ● presentazione dell’accento fonico; ● alcuni esempi di vocaboli di Giacomo Floriani che contengono l’accento fonico, che fa anche da accento tonico (dove cade la voce) ● particolarità di Floriani (accentazione strana della í e della ú) ● poesia “El mé ort de montagna” di Giacomo Floriani con la ricerca di accenti fonici, anche di quelli particolari Quarto incontro ● presentazione dell’elisione, cioè l'uso dell'apostrofo (aspetto difficile della grafia dialettale) partendo dalla lingua italiana ● presentazione di numerosi esempi di elisione, tratti anche dalle poesie di Floriani ● esercitazioni sull’uso dell’apostrofo in dialetto ● poesia “La mé baita” di Giacomo Floriani Quinto incontro ● presentazione del troncamento, cioè la caduta di una o più lettere senza l'uso dell'apostrofo ● i raddoppiamenti, che in dialetto non ci sono quasi mai, a parte qualche eccezione ● poesia “Càpita l’inverno” di Giacomo Floriani Sesto incontro ● particolarità dell’alfabeto dialettale (sono tante) ● poesia: “Le patate” di Giacomo Floriani Settimo incontro ● altre particolarità dialettali, questa volta fonetiche ● poesia “Montagne trentine” di Giacomo Floriani Ottavo incontro ● il mondo poetico di Giacomo Floriani ● consegna di alcuni versi relativi al tema Nono incontro ● alcuni poeti altogardesani: Luciano Baroni, Alberto Maria Betta, Gina Calzà, Milena Zucchelli Decimo incontro ● il punto su quanto trattato nei precedenti nove incontri, raccogliendo anche le richieste di chiarimento, di spiegazione di quanto è rimasto oscuro ● alcuni versi tratti da una simpatica poesia di Giacomo Floriani, “Setanta ani”, come augurio per il futuro dei corsisti
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Inglese e tedesco per bambini in biblioteca

Riprendono, dopo la parentesi delle festività, gli incontri di lettura in inglese e in tedesco per bambini da 3 anni in su proposti dalla biblioteca civica di Riva del Garda. «Storylab», condotto da Alessandra Prandi, è un ciclo di incontri con letture in lingua inglese con la lettura animata di brevi racconti e l'utilizzo di oggetti e pupazzi, di sabato con inizio alle ore 10.30 a partire dal 21 gennaio (date seguenti: 18 febbraio, 18 marzo, 6 e 20 maggio. «Es war einmal… Hört zu und macht mit», condotto da Christine Röfner, è un ciclo di incontri con letture di storie in tedesco, di sabato con inizio alle ore 10.30 a partire dal 28 gennaio (date seguenti: 25 febbraio, 25 marzo, 29 aprile e 27 maggio). Entrambi i cicli di letture si tengono nella sala Ragazzi e sono seguiti da un piccolo laboratorio manuale. Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria: 348 5252486, 0464 573806, biblioteca@comune.rivadelgarda.tn.it.
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Viaggio nella (in)sicurezza sul lavoro

Venerdì 13 gennaio è ospite della biblioteca civica «Bruno Emmert» Andrea Merler, che presenta il suo libro «Cronache di un viaggio nella (in)sicurezza sul lavoro» (La Finestra Editrice, 2022). Un libro sulla cultura del lavoro: un saper lavorare in sicurezza, teoria e pratica e possibili soluzioni sull'avvenire. L'incontro si terrà all’auditorium di Palazzo Panni con inizio alle ore 17.30 e ingresso libero. Nel libro l'autore riesce a conciliare l'aspetto umano e quello professionale, narra esperienze di lavoro, teorie e pratiche soluzioni per il futuro, affinché si possa costruire una più solida cultura delle condizioni lavorative in materia di prevenzione e protezione. Le prefazioni del libro sono curate dall’assessore provinciale all'economia e lavoro Achille Spinelli e dal sindaco di Trento Franco Ianneselli. L'autore, Andrea Merler, è laureato in giurisprudenza ed esperto in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
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Biblioteca: Open Library con Ludimus

La biblioteca civica «Bruno Emmert» in collaborazione con Ludimus, associazione che diffonde la cultura del gioco da tavolo in Trentino, organizza serate di Open Library, dove poter giocare con tanti giochi avvincenti da tavolo e di ruolo. Non c'è bisogno di conoscere le regole dei giochi: gli esperti di Ludimus spiegheranno a tutti i partecipanti tutto quello che c'è da sapere. Le serate sono aperte anche a chi è semplicemente incuriosito e desidera conoscere i giochi da tavolo. L'appuntamento è di martedì a partire dal 10 gennaio, ogni due settimane dalle 19.30 alle 23.
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Sessant’anni senza Marilyn

Secondo ciclo tematico, dal 9 al 30 gennaio, per Lunedì Cinema, il cineforum organizzato dai Comuni di Arco e di Riva del Garda per la cura del centro culturale «La Firma». «Gli uomini preferiscono le bionde» del 1953, «Fermata d'autobus» del 1956 e «Gli spostati» del 1961: tre pellicole che sono pietre miliari della storia del cinema per ricordare, a sessant’anni dalla scomparsa, una delle attrici più famose di tutti i tempi. Marilyn Monroe, al secolo Norma Jeane Mortenson Baker, è stata inserita dall'American Film Institute al sesto posto nella lista delle più grandi star femminili di tutti i tempi e tra le cento donne più attraenti di sempre. Per il suo fascino e la sua sensualità è diventata un simbolo fuori da ogni tempo, e le circostanze della sua prematura morte, avvenuta a soli 36 anni per un'overdose di barbiturici, hanno contribuito alla sua consacrazione come vera e propria icona della cultura pop. Il cineforum procede per temi diversi, a ognuno dei quali è dedicata una tornata di proiezioni alternativamente ad Arco e a Riva del Garda. In questo caso le proiezioni sono ad Arco, all’auditorium di Palazzo dei Panni, sempre con inizio alle ore 21. Il primo film, lunedì 9 gennaio, è il celeberrimo «Gli uomini preferiscono le bionde», pellicola del 1953 diretta da Howard Hawks (tratta dall'omonimo romanzo di Anita Loos del 1925), il cui enorme successo lanciò all'apice della popolarità le due protagoniste: Marilyn Monroe e Jane Russell. Un classico del musical americano e cult movie per i fan di Marilyn Monroe, in cui rivedere alcune scene indimenticabili rimaste nell’immaginario collettivo. Si accede con la tessera Fic (sottoscrivibile la sera della proiezione) valida per l’intera stagione al costo di 12 euro (5 euro per gli studenti fino ai 25 anni). Come di consueto, ogni proiezione è preceduta da un’introduzione di Ludovico Maillet, curatore della rassegna.
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Sabato il concerto dell’Epifania

Dopo due anni di silenzio forzato, torna sabato 7 gennaio nella chiesa di Santa Maria Assunta il tradizionale concerto dell’Epifania del coro Anzolim de la Tor diretto dal Mo. Giuseppina Parisi. Il concerto, proposto nell’ambito della quarantaquattresima stagione corale dell’Anzolim de la Tor, propone brani sia del repertorio natalizio, sia della polifonia classica. Con il coro, alla tromba Filippo Lombardi, all’organo Mattia Rosati e al basso Raffaele Zaninelli. Soprano Maria Pia Molinari. Inizio alle ore 20.45, ingresso libero. Il coro Anzolim de la Tor nasce a Riva del Garda nel febbraio del 1978 su iniziativa di un gruppo di giovani ragazze, inizialmente guidate da don Giorgio March e successivamente affidate a Giuseppina Parisi, che tuttora lo dirige. Il coro deve il suo nome all’angioletto che si trova sulla torre Apponale, nel centro storico di Riva del Garda. Nel corso degli anni alle voci femminili si è aggiunta la sezione delle voci maschili, che ha portato il coro a costituirsi nella attuale formazione a voci miste. Con il tempo si aggiunse pure una sezione voci bianche, il gruppo giovanile (composto da coristi tra i 15 e 25 anni) e la sezione Vox Cordis, composta da sole coriste. Nel repertorio del coro si ritrovano brani che spaziano dalla musica popolare e tradizionale al repertorio classico, dalla musica rinascimentale al romantico, dal barocco alle espressioni vocali più moderne. Tra le interpretazioni più significative la Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven eseguita nella basilica di Sant’Eustorgio a Milano; i Carmina Burana di Carl Orff eseguiti sia nella versione con orchestra sinfonica al teatro Zandonai di Rovereto, sia nella versione per due pianoforti e percussioni in occasione del 40° anniversario del coro; il Magnificat BWV 243 di Johann Sebastian Bach; il Salmo 42 di Felix Mendelssohn; la Missa Credo k257, la Spatzen-messe k220 e il Requiem k626 di Wolfgang Amadeus Mozart; il Requiem di Gabriel Fauré e il Requiem di Maurice Duruflé; lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi; la Mass of the Children e il Gloria, il Magnificat e il Requiem di John Rutter.
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Bruno Galas: 82 anni fa il sacrificio

Martedì 3 gennaio, giorno dell’82° anniversario della morte, i Comuni di Arco e di Riva del Garda hanno ricordato Bruno Galas, Medaglia d’Oro al valor militare. La cerimonia, organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Carristi d'Italia, si è svolta in tre momenti: alle 10.30 ad Arco, al cippo alla memoria che si trova all’inizio della via a lui intitolata (all'incrocio con via Marconi). Quindi, a seguire, a Riva del Garda: prima al cippo alla memoria, anch’esso all’inizio della via che porta il suo nome (all'incrocio con via Grez), quindi al cimitero, dove riposano le sue spoglie. Per Arco c’era il sindaco Alessandro Betta, per Riva del Garda il presidente del Consiglio comunale Salvatore Mamone (che è anche nel direttivo dell’Unsi, l'Unione Nazionale Sottoufficiali Italiani). Entrambi hanno ricordato il martirio e le gesta eroiche di Bruno Galas, nato a Varignano il 6 novembre 1919, arruolato volontario dal 15 dicembre 1938 nel 32° Reggimento Fanteria Carrista di Verona. Giunto in Libia nel settembre del 1940 con il Terzo Battaglione Carri M 13/40, ha partecipato a tutte le azioni dal 13 dicembre di quell’anno fino al 3 gennaio 1941, giorno della distruzione pressoché totale del Battaglione nella sanguinosa battaglia di Bardia e della sua morte valorosa. Per il suo eroico comportamento in battaglia ha meritato la Medaglia d’Oro al valor militare. Sia il Comune di Arco, che gli diede i natali, sia il Comune di Riva del Garda, dove visse per qualche anno e dove riposano le sue spoglie, hanno intitolato al suo nome una via. Alla cerimonia erano presenti numerosi parenti di Bruno Galas, i nipoti Marialuisa, Renzo (che ha l’onore di portare al petto la medaglia d’oro del nonno), Sergio, Franco e Giorgio e la cognata Elena. Presenti anche una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carristi d'Italia e il direttivo dell’Unsi con il presidente Pasquale Barone. Ad Arco c’era anche una rappresentanza del Gruppo Alpini con il capogruppo Giorgio Vivori.
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Le domeniche di gennaio sono «in musica»

Al via l’8 gennaio «Domeniche in musica», la classica rassegna con cui il Comune di Arco saluta l’anno nuovo: quattro appuntamenti che si tengono nel salone delle feste del Casinò municipale con inizio alle ore 15.30. Ingresso libero fino all’esaurimento dei posti; è possibile (e consigliata) la prenotazione (tramite Eventbrite). Ad aprire la rassegna, domenica 8 gennaio, è la Revensh Jazz Band, formazione della sassofonista e cantante Helga Plankensteiner con Paolo Trettel alla tromba, Hannes Mock al trombone, Glauco Benedetti alla tuba, Michael Lösch al pianoforte e Paolo Mappa alla batteria, che esegue un repertorio che spazia tra dixieland, klezmer e chanson degli anni Venti. Gli appuntamenti seguenti Domenica 15 gennaio Maura & Bass. Voce, viola e contrabbasso Maura Bruschetti, voce e viola Adriano Piccioni, contrabbasso Domenica 22 gennaio Noterosa. Compositrici femminili fra Otto e Novecento Monica Maranelli, pianoforte Priyanka Ravanelli, violino Domenica 29 gennaio Concerto sinfonico per il 30° anniversario di fondazione Barbara e Giada Broz, violino e viola Camerata Musicale “Città di Arco” direttore: Michele Brescia La rassegna è organizzata da Comune di Arco e Camerata Musicale “Città di Arco” con la collaborazione di Lega Vita Serena e il sostegno della Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto
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Concerto di Capodanno: ci sono ancora posti liberi

Ci sono ancora posti liberi per il tradizionale concerto di Capodanno del Comune di Arco, domenica 1° gennaio nel salone delle feste del Casinò municipale con l’Orchestra sinfonica delle Alpi diretta dal Mo. Stefano Torboli. Il programma propone le più belle musiche del repertorio ottocentesco viennese, Borodin, Mussorgsky, Glazunov, Johann Strauss sr, Johann Strauss jr e Josef Strauss: la colonna sonora ideale per rivivere il fascino della grande sala da ballo e l’atmosfera della Belle Époque che caratterizzava lo splendido Kurort arcense. La prevendita è online al link www.trentinospettacoli.it/eventi/concerto-di-capodanno-2023. Inizio alle ore 17. L’Orchestra sinfonica delle Alpi L’Orchestra sinfonica delle Alpi è stata creata dall’associazione Euritmus, nata per la realizzazione e la promozione di eventi culturali in ambito musicale. Il primo focus era centrato sull’organizzazione di rassegne cameristiche e sulla strutturazione di eventi con finalità didattiche. Dal 2012 l’associazione ha esteso la propria attività alla realizzazione di eventi sinfonici e all’allestimento di titoli lirici in formato originale. In questo percorso ha stretto cooperazioni con rilevanti istituzioni culturali (Fondazione Teatro Coccia di Novara, Amman Opera Festival, Sichuan Philharmonic Orchestra, Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, Accademia di Belle Arti di Verona, Museo Storico Italiano della Guerra, Fondazione Opera Campana dei Caduti, ecc.) e ospitato artisti di caratura internazionale quali la ballerina Carla Fracci, il baritono Nicola Ulivieri, il tenore Giuseppe Sabbatini. Dal 2022 Euritmus è l’unico complesso strumentale nella Regione Trentino Alto Adige riconosciuto dal Ministero della Cultura. A partire dal 2015, per far fronte alla crescente attività in ambito sinfonico e lirico, l’associazione Euritmus ha deciso di creare una nuova compagine orchestrale: l’Orchestra delle Alpi. Questa scelta è stata spinta dal desiderio di riunire alcuni tra i migliori musicisti del nord Italia in una stessa realtà per ridare slancio culturale ad un ampio territorio un’offerta di qualità. A tal fine sono stati coinvolti giovani musicisti con esperienze presso enti prestigiosi quali il teatro Alla Scala di Milano, il teatro La Fenice di Venezia, la Fondazione Arena di Verona, il teatro Carlo Felice di Genova o l’Orchestra Toscanini, solo per citarne alcuni. Questo lavoro incentrato su qualità e territorio ha attirato l’interesse di festival ed enti pubblici al punto da ricevere, in occasione del festival Progetto Opera, il patrocinio della principessa Muna al Hussein di Giordania nel 2017 e l’Alto Patrocinio della Camera dei Deputati nel 2021.
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Sette coperte rosse per dire «mai più»

Sono esposte nella veranda del Casinò municipale le sette coperte rosse realizzate da singoli cittadini, gruppi e associazioni per dire «mai più» alla violenza sulle donne. Nell’allestimento sono stati compresi anche l’opera artistica collettiva «Ali di donne», ideata da Luciana De Bellis e realizzata assieme a una decina di residenti della rsa della Fondazione Comunità di Arco con la collaborazione di Fabio Amistadi, inaugurata il 24 novembre e inizialmente posizionata al vicino «padiglione della musica»; e il cartello informativo realizzato dalla Sezione scout Cngei di Arco, consegnato all’amministrazione comunale il 23 novembre in occasione della cerimonia di consegna delle panchine rosse realizzate dalla cooperativa sociale Garda 2015. Giovedì 22 dicembre, poco dopo mezzogiorno, la breve cerimonia di inaugurazione, presenti il sindaco Alessandro Betta, il consigliere comunale con delega a inclusione, diritti civili, laicità e pace Tommaso Ulivieri, la responsabile Servizio politiche sociali e prima infanzia Viviana Sbaraini e l’artista Luciana De Bellis. «Queste coperte dovrebbero riscaldare il bene che c’è in noi -ha detto il sindaco Betta- potendo infatti far riflettere le persone su un tema tanto drammatico e contribuire così attraverso queste forme di linguaggio artistiche a imprimere un’accelerata al cammino culturale necessario per superare la terribile piaga della violenza sulle donne, che molto spesso si consuma nelle coppie o in famiglia. Una contraddizione stridente, quest’ultima: proprio nel luogo dell’amore nelle sue diverse forme, la violenza! Insieme alle coperte, anche la bellissima opera collettiva della Fondazione “Ali di donne”, che ci piacerebbe potesse essere per così dire adottata dal nostro territorio: ispira gioia, trasmette libertà proprio come l’idea della donna portatrice di questi valori, e mi piacerebbe vederla esposta anche in altri luoghi pubblici, scuole, ma anche alberghi o simili». «Queste coperte stanno girando su tutti i Comuni del nostro territorio -ha spiegato il consigliere Ulivieri- per portare un messaggio di vicinanza, calore e affetto alle donne vittime di violenza. Vogliamo dire loro che la collettività condanna fermamente ogni forma di violenza e che le tutela. Siamo tutti dalla loro parte, uniti e solidali. E questo luogo, la veranda del Casinò, mi piacerebbe diventasse la sede di installazioni e iniziative sui diritti umani e sui temi della pace e della non violenza, dell’inclusione e della solidarietà». L’invito a una mobilitazione diffusa per un progetto corale finalizzato alla realizzazione di una grande coperta di lana rossa, dal valore simbolico forte e plurimo, era stato lanciato nell’ottobre del 2021 dal Tavolo sociale per il contrasto alla violenza di genere, composto dai referenti dai sette Comuni e della Comunità Alto Garda e Ledro -Arco, Drena, Dro, Ledro, Nago-Torbole, Riva del Garda e Tenno- e dalla Comunità stessa, nel corso della conferenza stampa di presentazione della camminata sul lungolago da Torbole a Riva del Garda che si è tenuta il 25 novembre di quell’anno per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La proposta: la cittadinanza si attivi realizzando dei quadrati di lana rossa della dimensione di 20 x 20 centimetri, per un successivo assemblaggio. La risposta è stata superiore alle aspettative: negli appositi raccoglitori allestiti all’entrata dei sette municipi dei Comuni della Comunità di Valle si sono recati tantissimi singoli cittadini, famiglie, associazioni, case di riposto, circoli anziani, e non sono dall’Alto Garda e da Ledro ma anche dalla valle dell’Adige. I quadrati di lana rossa, alla fine, sono stati circa 1300, per una superficie complessiva di circa 50 metri quadrati. Quindi, un gruppo di volontarie di Luogo Comune, il centro di aggregazione che si trova in via Marchi a Riva del Garda, si è occupato del lavoro, non semplicissimo, di cucito, necessario per realizzare le sette coperte di lana rossa, simbolo della vicinanza di tutto il territorio alle donne vittime di violenza e di femminicidio (nel frattempo, infatti, si era abbandonata l’idea iniziale di una sola coperta, che sarebbe risultata di dimensioni eccessive e ingestibili). Coperte che sono state presentate ed esposta per la prima volta lo scorso 8 marzo, Giornata internazionale della donna, nel corso di un evento dedicato, al parco Nelson Mandela ad Arco. Di recente sono state esposte anche a Mezzolago nel Comune di Ledro, lo scorso 25 novembre, a conclusione della camminata con cui ancora una volta i sette Comuni dell’Alto Garda e Ledro hanno detto «mai più» alla violenza sulle donne.
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Concerto tra Natale e Capodanno: c'è Rosanna Lo Greco

Appuntamento d’eccezione, lunedì 26 dicembre, con il classico «Concerto tra Natale e Capodanno» organizzato dal Gruppo Concerti di Bolognano nella chiesa parrocchiale dell'Addolorata (riscaldata): ospite di quest’anno è Rosanna Lo Greco, soprano lirico di fama internazionale, accompagnata dalla ensemble strumentale composta da Giuseppe Valtinoni al violino, Alessandra Cibien alla viola, Marco Petruzzi al contrabbasso e Alberto Boischio all'organo. Le musiche sono di Verdi, Franck, Adam, Rossini, Gruber, Brahms, Bach, Gounod, il programma prevede arie d'opera e canti natalizi, sia d'autore sia tradizionali. Inizio alle ore 17, ingresso libero. Rosanna Lo Greco è nata a Venezia nel 1985. Si è diplomata in canto lirico a pieni voti nel 2007 al Conservatorio B. Marcello di Venezia e si è perfezionata con il celebre soprano Mariella Devia. Vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali, ha iniziato la sua carriera con un repertorio da soprano lirico e nel 2014 ha debuttato sul palco del Teatro Filarmonico come Musetta ne La Bohème di Puccini per la Fondazione Arena di Verona, ruolo che ha ripreso nel 2017 e nel 2018 al Gran Teatro La Fenice di Venezia e in Cina, riscuotendo sempre un grande successo di critica. Ha cantato in prestigiosi teatri italiani e festival internazionali (Teatro Regio di Torino, Comunale di Bologna, Macerata Opera Festival, Sociale di Como, Lirico di Cagliari, Grande di Brescia, Teatro dell'Aquila di Fermo, Ente Luglio Musicale Trapanese, Gran Teatro La Fenice, Arena di Verona, Teatro Filarmonico – Fondazione Arena di Verona, Royal Opera House of Muscat, Qintai Concert Hall, Harbin Opera House, Oper im Steinbruch St. Margarethen, Tianjin Grand Theatre, Xiamen Grand Theatre, Die Schloßbergbühne Kasematten ed altri) nelle seguenti opere: L’Elisir d’amore, Don Giovanni, Die Zauberflöte, Le Nozze di Figaro, L’Impresario in Angustie, Il Matrimonio Segreto, Carmen, Norma, Suor Angelica, Gianni Schicchi, La Bohème, Rigoletto, Aida, La Traviata e nella Messa da Requiem di Verdi. In ambito sacro ha eseguito inoltre la Messa dell’Incoronazione di Mozart, il Requiem di Fauré e lo Stabat Mater di Pergolesi. Si è esibita in concerti lirici con la Fondazione Arena di Verona, la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’ Orchestra Regionale della Toscana, l’Orchestra Başkent di Ankara, la Wuhan Philarmonic Orchestra, la Nuova Orchestra Scarlatti, la Filarmonica della Calabria, I Filarmonici di Trento e al Teatro La Fenice. Ha collaborato con direttori quali Oren, Ciampa, Frizza, Callegari, Arrivabeni, Gamba, Lanzillotta, Ranzani, Bonato e con registi quali Michieletto, Micheli, Nucci, Maestrini, Dornhelm, Morgan, Medcalf, De Carolis, Guerra. In luglio 2022 ha cantato il ruolo di Musetta ne La Bohème a Empoli con l’Orchestra Sinfonica Città di Grosseto. In agosto 2022 è stata Berta nel Barbiere di Siviglia al Macerata Opera Festival diretta dal Mo. Alessandro Bonato.
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Dalla realtà al sogno

Il Gruppo Amici dell’Arte propone dal 24 dicembre all’11 gennaio alla galleria civica «Giuseppe Craffonara» la mostra «Dalla realtà al sogno». Il tema affrontato dagli artisti: “Dall'inconscio alla forma artistica: immergersi nell'espressione artistica per sognare e vedere la realtà attraverso le lenti colorate della creatività”. Le opere esposte sono realizzate dai soci del collettivo con l'ausilio di varie tecniche. L'inaugurazione della mostra sarà sabato 24 dicembre con inizio alle ore 11, a cura di Giancarla Tognoni. La mostra sarà aperta alla visita dal 24 al 26 dicembre, il 31 dicembre, il 1° gennaio e dal 6 all’8 gennaio dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Ingresso libero nel rispetto delle norme vigenti anti covid-19.
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Vivirione: brindisi, letterine a Babbo Natale e un dono

L’associazione Vivirione invita al brindisi di quartiere, giovedì 22 dicembre nella sala pubblica «Giacomo Sartori» in piazza della Mimosa: una iniziativa per ritrovarsi e brindare alle festività, dalle 19 alle 20, con buffet offerto dall’associazione e la musica di Vanessa e Alessia. Con il brindisi di Natale, quest’anno ci sarà la possibilità di donare un sorriso ai tanti bambini ospitati con le loro mamme alla Fondazione Famiglia Materna di Rovereto, la cui Casa di Accoglienza ospita madri con bambini piccoli in situazione di disagio sociale. L’associazione raccoglierà donazioni che saranno utilizzate per portare i bambini in vacanza al mare l’estate prossima. Infine, dalle 16.30 alle 18.30 bambine e bambini potranno consegnare le loro letterine direttamente a Babbo Natale, che li aspetterà proprio nella sala «Sartori».
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Le avventure di Chicco & Lea

Francesca Falcone è ospite martedì 20 dicembre della biblioteca civica di Riva d Francesca Falcone è ospite martedì 20 dicembre della biblioteca civica di Riva del Garda, dove presenta il suo libro «Le avventure di Chicco & Lea». «Le avventure di Chicco & Lea» è un racconto a quattro zampe e... a quattro mani. Nasce come nascono tutte le storie: con una mamma che la sera racconta storie a una bambina. Il protagonista è Chicco, il gatto di casa con una bella mascherina nera sul musetto. Francesca Falcone vive a Gavazzo (frazione del Comune di Riva del Garda), proprio dove è ambientata la storia. Lavora nell'ambito della consulenza finanziaria e fin dalla tenera età ha amato tutti gli animali, in particolar modo i gatti, cercando di aiutare le associazioni che si occupano dei “pelosi” in difficoltà. I due gatti che vivono con lei vengono dal gattile di Riva del Garda. Francesca inventa le storie e disegna; sua figlia Lea, di 9 anni, aggiunge, inventa a sua volta e colora. L’incontro inizia alle ore 17. L'autrice leggerà alcuni brani del libro «Le avventure di Chicco & Lea. Un Natale da gatti», novità editoriale in uscita proprio per queste festività. Attività consigliata a bambini e bambine dai 5 ai 10 anni. A seguire ci sarà un divertente laboratorio. Sarà possibile acquistare il libro, una parte del cui ricavato viene devoluta a Pan-Eppaa, l’Ente provinciale di protezione degli animali e dell’ambiente, e a Ada, l’Associazione difesa animali. È richiesta la prenotazione chiamando il numero 0464 516115 o scrivendo all’indirizzo biblioteca@comune.arco.tn.it
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Do Re Mi: sabato la prima

Una quarantina di ragazze e ragazzi dall’età delle medie fino agli ultimi anni delle superiori, i più alla prima esperienza, in pochi mesi hanno imparato a recitare, a cantare e a ballare e nel prossimo fine settimana all’auditorium della chiesa di San Giuseppe porteranno in scena uno spettacolo di teatro musicale. Lo spettacolo, dal titolo «Do Re Mi», si ispira a «Tutti insieme appassionatamente», il film musicale del 1965 diretto da Robert Wise. È stato realizzato nell’ambito dell’ormai consueto laboratorio di teatro musicale proposto dal Comune di Riva del Garda all’interno di Time Out, il percorso di crescita dedicato al rapporto tra adulti e adolescenti, curato dall’Apsp Casa Mia con la supervisione scientifica del Centro studi Evolution di Verona. Il teatro musicale (il laboratorio proposto è a cura dell’associazione L’Arte delle Muse) è la forma d’arte più completa per questo tipo di approccio educativo, visto che tratta temi nei quali i ragazzi facilmente possono immedesimarsi, e permette a ciascuno di trovare un posto e di scegliere per cosa si sente più portato. Gli incontri portano ciascun partecipante a responsabilizzarsi sull’importanza del proprio lavoro, del proprio studio, di quello che sta imparando e di quello che sicuramente riuscirà a mettere in pratica, con pazienza e con responsabilità. Nello spettacolo si esibiscono anche quattro ragazze in monociclo e un ragazzo con i trampoli (grazie alla sinergia con l’associazione Mercurio), perché ognuno possa trovare il proprio spazio in cui esprimersi a modo proprio. Il Time Out Musical Lab, per il quale le prime audizioni sono iniziate lo scorso gennaio, è entrato nel vivo all’inizio di ottobre. A condurlo, nella palestra del Centro socio educativo Punto X dell’Apsp Casa Mia in viale Trento, Maria Pia Molinari, esperta di canto e regista, e Martina Scalini, coreografa e aiuto regista, affiancati dagli educatori del Punto X, che hanno sostenuto e accompagnato i ragazzi, sia nell’ambito performativo che in quello della realizzazione del materiale scenico. Con lo staff hanno collaborato Giacomo Mareschi (coreografo e performer), Francesca Melzani (vocal coach), Francesco Maria Moncher (musicista), Elisa Trentini (direttrice dell’ensemble musicale) e Chiara Moncher (costumi). Lo spettacolo andrà in scena sabato 17 dicembre alle 20.30, con replica il giorno seguente alle 16, con musica dal vivo a cura di un gruppo strumentale dell’Orchestra delle Metamorfosi. Presentatore sarà Pietro Lombardo, fondatore e direttore del Centro studi Evolution, pedagogista e conferenziere, autore di pubblicazioni e videocorsi di successo in ambito pedagogico e formativo per lo sviluppo personale e aziendale. L’ingresso è libero e senza prenotazione.
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Premio «Righi»: ha vinto Clara Correa De Miranda Junior

Clara Correa De Miranda Junior, dodicenne allieva del corso di flauto traverso della prof.ssa Luminita Evy Dirlosan, ha vinto l’edizione 2022 del premio «Prof. Lino Righi». La cerimonia di proclamazione del vincitore e di premiazione si è tenuta domenica 11 dicembre all’auditorium San Giuseppe, in occasione del saggio natalizio dei cori e dei gruppi strumentali dei giovani allievi della Scuola musicale Alto Garda (dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, in cui si è svolta in municipio, in forma limitata ai vincitori e alle loro famiglie in municipio). Istituito dal Comune di Riva del Garda, il premio, una borsa di studio di 500 euro, è destinato all’allievo della Scuola Musicale Alto Garda che più si è distinto nel corso dell’anno. A consegnarlo alla vincitrice, il vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta, presenti anche l’insegnate di flauto, la prof.ssa Luminita Evy Dirlosan, e il presidente della Smag Roberto Grassi. «Siamo davvero felici che finalmente, dopo due anni in cui la cerimonia di premiazione è avvenuta in sala Giunta, quest’anno abbiamo potuto festeggiare in modo più adeguato la giovane vincitrice, durante il concerto di Natale della Smag, come avveniva in passato. La musica è da sempre uno strumento di unione e un linguaggio universale, che ci ha accompagnato anche in questi anni difficili e che ancora ci aiuta a costruire ponti contrastando l’isolamento. Mi complimento con la giovane alunna, che si è impegnata nello studio e ha conseguito risultati di eccellenza, e con la sua insegnante, che evidentemente ha saputo coltivare al meglio il talento di Clara. Un pensiero va anche al prof. Lino Righi, personalità di assoluto primo piano della nostra città, la cui memoria questo premio vuole perpetuare. Mi piace ricordare, infine, come il suo pianoforte, restaurato e donato al Comune dal prof. Franco Ballardini, docente al Conservatorio Bonporti, da circa un anno e mezzo sia esposto a Palazzo Martini».
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Concerto di Capodanno: al via la prevendita

Al tradizionale concerto di Capodanno del Comune di Arco, domenica 1° gennaio con inizio alle ore 17, ci sarà l’Orchestra sinfonica delle Alpi diretta dal Mo. Stefano Torboli con un programma di musiche di Borodin, Mussorgsky, Glazunov, Johann Strauss sr, Johann Strauss jr e Josef Strauss. Prevendita online su boxol.it, accessibile da www.trentinospettacoli.it/eventi/concerto-di-capodanno-2023. Nel grande salone delle feste del Casinò municipale si rinnova la tradizione delle più belle musiche del repertorio ottocentesco viennese: la colonna sonora ideale per rivivere il fascino della grande sala da ballo e l’atmosfera della Belle Époque che caratterizzava lo splendido Kurort arcense. L’Orchestra sinfonica delle Alpi è stata creata dall’associazione Euritmus, nata per la realizzazione e la promozione di eventi culturali in ambito musicale. Il primo focus era centrato sull’organizzazione di rassegne cameristiche e sulla strutturazione di eventi con finalità didattiche. Dal 2012 l’associazione ha esteso la propria attività alla realizzazione di eventi sinfonici e all’allestimento di titoli lirici in formato originale. In questo percorso ha stretto cooperazioni con rilevanti istituzioni culturali (Fondazione Teatro Coccia di Novara, Amman Opera Festival, Sichuan Philharmonic Orchestra, Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, Accademia di Belle Arti di Verona, Museo Storico Italiano della Guerra, Fondazione Opera Campana dei Caduti, ecc.) e ospitato artisti di caratura internazionale quali la ballerina Carla Fracci, il baritono Nicola Ulivieri, il tenore Giuseppe Sabbatini. Dal 2022 Euritmus è l’unico complesso strumentale nella Regione Trentino Alto Adige riconosciuto dal Ministero della Cultura. A partire dal 2015, per far fronte alla crescente attività in ambito sinfonico e lirico, l’associazione Euritmus ha deciso di creare una nuova compagine orchestrale: l’Orchestra delle Alpi. Questa scelta è stata spinta dal desiderio di riunire alcuni tra i migliori musicisti del nord Italia in una stessa realtà per ridare slancio culturale ad un ampio territorio un’offerta di qualità. A tal fine sono stati coinvolti giovani musicisti con esperienze presso enti prestigiosi quali il teatro Alla Scala di Milano, il teatro La Fenice di Venezia, la Fondazione Arena di Verona, il teatro Carlo Felice di Genova o l’Orchestra Toscanini, solo per citarne alcuni. Questo lavoro incentrato su qualità e territorio ha attirato l’interesse di festival ed enti pubblici al punto da ricevere, in occasione del festival Progetto Opera, il patrocinio della principessa Muna al Hussein di Giordania nel 2017 e l’Alto Patrocinio della Camera dei Deputati nel 2021.
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Il concerto di Natale di Bolognano

Si svolge nella chiesa parrocchiale dell'Addolorata domenica 18 dicembre il concerto di Natale di Bolognano, quest’anno con l’orchestra I Filarmonici di Trento diretta dal Mo. Alessandro Arnoldo, solista la soprano Rossana Lo Greco. Saranno proposte musiche di Mozart, Elgar, Catalani, Puccini, Faurè, Adam, Berlin, Gruber. Inizio alle ore 17, ingresso libero fino all’esaurimento dei posti disponibili. L’evento è organizzato dal Gruppo Concerti di Bolognano nell’ambito della rassegna «Musiche per il Natale» del Comune di Arco.
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Il pianeta dei frigoriferi

Doppio appuntamento, venerdì 16 dicembre, alla biblioteca civica «Bruno Emmert»: la presentazione del libro di Mauro Balboni «Il pianeta dei frigoriferi. Segnali dal futuro del cibo» (Scienza Express, 2022) e in contemporanea il laboratorio per bambine e bambini dai 5 anni in su «Intrecci tra cibo e paesaggio». «Il pianeta dei frigoriferi» è un viaggio nella più grande transizione alimentare di massa della storia umana. Quella che sta accadendo proprio ora, quando miliardi di persone in Asia e in Africa si stanno comperando, per la prima volta, il frigorifero: che cambierà per sempre i loro stili alimentari come ha già cambiato i nostri una o due generazioni fa. Quella che si sta verificando su un pianeta la cui geografia climatica, umana ed economica sta cambiando a velocità accelerata. Nella quale miliardi di persone che nel 1960 si accontentavano di 1500 kilocalorie al giorno (perché non avevano altra scelta) oggi ne vogliono 3000. Come noi. E perché non dovrebbero? Dov’è il problema? Laureato in Scienze agrarie all’Università di Bologna, Mauro Balboni ha lavorato oltre trent’anni nella ricerca e sviluppo della grande industria agrochimica, la maggior parte dei quali come dirigente con responsabilità europee e globali. Ha vissuto a Milano, Bologna, Vienna, Oxford, Zurigo. Oggi risiede tra la Svizzera e il lago di Garda, dove ha trovato la sua vera life mission, quella di conservare un biotopo di prati magri e i suoi legittimi residenti: le “carote ametista”, le cavallette dalle ali blu, le api, le farfalle e le orchidee rare. Dal 2017 scrive sui temi della sicurezza alimentare globale e dell’impronta del cibo sulle risorse e gli ecosistemi, prima con «Il pianeta mangiato» (Dissensi, 2017) e ora con «Il pianeta dei frigoriferi». Nel resto del suo tempo gira l’Europa con il camper, a piedi o in bicicletta anche alla ricerca di agricolture e di cibi presenti, passati e futuri. Il laboratorio «Intrecci tra cibo e paesaggio», a cura di Trentino School of Management, permetterà ai giovani partecipanti di scoprire, attraverso un gioco di carte, quali sono le relazioni tra quello che mangiamo e i luoghi in cui viviamo. Inizio alle ore 17, dialoga con l'autore l'antropologo Angelo Longo. Ingresso gratuito su prenotazione (chiamando il numero 0464 516115 oppure scrivendo all’indirizzo biblioteca@comune.arco.tn.it). L’evento è organizzato dalla biblioteca civica «Bruno Emmert» in collaborazione con l'Ufficio ambiente del Comune di Arco, Trentino School of Management i giovani in servizio civile in biblioteca e all'Ufficio ambiente. Si ricorda inoltre che fino al 10 gennaio è allestita e aperta alla visita in biblioteca la mostra «Cibo e paesaggio. Riflessi di alcune pratiche alimentari del Trentino», a cura di Tsm. La mostra propone una lettura del rapporto tra cibo e paesaggio attraverso la presentazione di alcune pratiche alimentari del Trentino, incoraggiando il visitatore ad andare “oltre al piatto”, per riflettere sul valore dei prodotti alimentari e sulla qualità degli spazi di vita.
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Al cinema con la banda, Christmas Edition

Venerdì 16 dicembre nel salone delle feste del Casinò municipale di Arco il Corpo bandistico Riva del Garda propone le colonne sonore più belle dei film... di Natale. La banda rivana diretta dal Mo. Mario Lutterotti propone uno dei suoi spettacoli di maggiore successo: le più belle colonne sonore di pellicole natalizie accompagnate dalla proiezione di immagini dei film. Introdurrà la serata la banda giovanile diretta dal Mo. Fabrizio Gereon. Inizio alle ore 20.30, ingresso libero fino all’esaurimento dei posti disponibili (è possibile riservare il posto su Eventbrite). La proposta fa parte di «Musiche per il Natale», la rassegna organizzata dal Comune di Arco.
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Natale al cinema all'oratorio di Arco

L’oratorio San Gabriele di Arco in collaborazione con il Comune di Arco propone una speciale programmazione natalizia del suo cineforum. Tre le proiezioni, da sabato 17 a venerdì 23 dicembre, più una di commiato dal 2022, venerdì 30 dicembre. L’ingresso costa 6 euro l’intero, 4 euro il ridotto (fino a 18 anni di età). Prevendita online sul sito dell’oratorio all’indirizzo https://www.oratorioarco.it/cinema. L’oratorio San Gabriele si trova in via Pomerio 15, con ampio parcheggio dietro l'auditorium. I film: sabato 17 dicembre alle ore 21 "The Christmas Show", regia di Alberto Ferrari, con Raoul Bova, Serena Autieri, Francesco Pannofino, Tullio Solenghi, Ornella Muti. Genere commedia, Italia, 2022, durata 106 minuti. Domenica 18 dicembre alle ore 16 e venerdì 23 dicembre alle ore 21 "Strange World - Un mondo misterioso", regia di Don Hall (II) e Qui Nguyen. Genere animazione, Usa, 2022, durata 102 minuti. Venerdì 30 dicembre alle ore 21 "Black Panther - Wakanda Forever", regia di Ryan Coogler, con Angela Bassett, Letitia Wright, Winston Duke, Danai Gurira, Florence Kasumba. Genere azione, avventura, fantascienza, Usa, 2022, durata 161 minuti. Informazioni: 380 3491721, email auditorium@oratorioarco.it, web https://www.oratorioarco.it.
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La dolce Riva racconta

Presentazione in anteprima, domenica 11 dicembre all’auditorium del Conservatorio, per il nuovo libro del giornalista Vittorio Colombo «La dolce Riva racconta». La nuova pubblicazione, edita da Associazione Altogarda Cultura, prosegue il viaggio nella memoria rivana iniziato giusto un anno fa quando, il 12 dicembre, sempre al Conservatorio, venne presentato il libro «La dolce Riva», primo capitolo di questa «saga cittadina» che venne accolto con grande favore, tanto da rendere necessarie due ristampe. Dal giorno della presentazione il nuovo libro di Colombo sarà disposizione nelle librerie della zona, nelle edicole di Riva del Garda e in alcune di Arco, Torbole e di altri centri della Busa. La “dolce Riva racconta” le sue mille storie. Un nuovo libro su fatti, personaggi, curiosità, aneddoti e ricordi di mezzo secolo (dal 1950 al 2000) di vita cittadina. Il libro “La dolce Riva racconta” è un’opera di 272 pagine, delle quali 64 a colori, ed è corredato dal circa 600 fotografie, molte delle quali inedite. Dalla prefazione Riva ha mille storie. Stanno adagiate sotto la cenere dei ricordi, rese sempre più deboli ed evanescenti dal tempo che passa. Quando ci lascia una persona che, in qualche modo, si è resa protagonista della vita rivana, si è soliti ripetere come un mantra una formula che trasmette tristezza e rimpianto. Si dice: “Con il Tale se ne va un pezzo di storia di Riva”, quindi “Con la sua scomparsa Riva è più povera”, o si considera ancora “Era l’ultimo di quella generazione che…”. Ogni volta che, con un senso di vuoto, ci troviamo di fronte a una nuova mancanza, il pensiero ci porta a considerare: “E adesso? chi ci parlerà di quella Riva in guerra, o del dopoguerra, o dei decenni successivi?” Perché le assenze, dovute al trascorrere delle stagioni o ad eventi non controllabili da alcuno, ci rendono davvero più poveri. Personaggi, fatti, eventi gioiosi o dolorosi, vittorie o sconfitte, sono tasselli dell’ universo del vissuto della comunità cittadina. Le storie, in questo processo di rimozione, sono un baluardo, hanno una loro tenacia, tengono accesa una fiammella che brucia sotto la cenere del tempo. Una piccola coraggiosa fiammella che i testimoni alimentano con i loro racconti. La volontà di testimoniare personaggi ed eventi anima le pagine di questo libro che si riallaccia al precedente, “la Dolce Riva”, che lo scorso anno, proprio nel dicembre del 2021, è stato accolto con attenzione e favore. “Questo libro è un atto d’amore nei confronti di Riva”: così scrivevo nella presentazione del primo libro. Oggi ripropongo questo messaggio di affetto che segna la continuazione di un viaggio sentimentale alla ricerca dell’identità di una città che, per bellezze naturali storie mirabolanti, personaggi e per vicende, è davvero unica. Dunque ecco che questo nuovo libro “Riva racconta” nasce dalla volontà di rispondere ad un bisogno interiore. Sei all’interno di un viaggio. Senti che altre vicende urgono, spinte da un bisogno di venire alla luce. Questo libro “la Dolce Riva racconta” ripercorre momenti che vanno dagli anni Cinquanta al Duemila. Mezzo secolo della vita cittadina: il boom economico, il turismo, quello straordinario centro di aggregazione che sono il bar e, avanti con la schiera degli artigiani. Ecco il rapporto della città con il lago, con i “barcaroi”, i nuotatori, i tuffatori, le spiagge vecchie e nuove. Gli anni Ottanta ci hanno poi regalato quello straordinario, e purtroppo irripetibile, evento che è stata la “Vela d’Oro”, ribalta mediatica internazionale per Riva. Questo libro è una sorta di film a episodi, un po’ anarchico nella sequenza delle storie scelte e raccontate. Molte altre meriterebbero ma c’è la consapevolezza che il cammino del racconto è tutt’altro che concluso. Sotto la cenere molte altre fiammelle ardono in attesa di ritrovare luce e dignità. Il registro del racconto è, al solito, quello della leggerezza, della passione stemperata da quell’esile vena di nostalgia che rende sempre le stagioni passate le più belle della nostra vita perché, per molti, hanno i colori e i sapori della giovinezza. Sono moltissime e quasi tutte inedite, le foto che corredano questo libro. Di queste foto sono grato agli amici che me le hanno affidate, come sono grato a quanti mi hanno raccontato storie e aneddoti. La “Dolce Riva racconta” è il nostro album di famiglia. Scorrendo le pagine un sentimento di affetto ci coglie, Sorridono i nostri amici ritrovati nella grande parata dei ricordi. Le storie si susseguono ed è come se la città tornasse, per un sogno o per un incanto, a riempirsi di luci, di suoni, di orchestrine, di balli, di opere, di progetti e di entusiasmi. Perché è proprio “la Dolce Riva” che racconta. Ed il racconto, tra amore e un pizzico di nostalgia, si fa medicina dell’anima e fa bene al cuore. Tra i molti capitoli Gli anni d’oro del turismo. I rivani e il lago: nuotatori, tuffafori, quindi le spiagge “storiche” e la svolta della nuova spiaggia (1972). Tutti gli artigiani di Riva e frazioni degli anni Sessanta. Motori, distributori di carburante e imprenditori. I raduni dei commercianti, dei dipendenti comunali, dei tifosi. I bar storici, quelli dei quali si è persa la memoria, quelli che hanno segnato decenni di vita cittadina, quelli che ancora resistono: gestori, clienti, storie curiose e sfide sportive. Lo sport: Dionisi saltava tra le vigne, l’epopea gloriosa del ”Bowling Clems”, quando la Benacense incantava. Gli anni Ottanta, il ritorno della Notte di Fiaba dei barconi (1982-1986). La storia della “Vela d’Oro” (1982-1993) ribalta internazionale, con l’Eurovisione, per Riva del Garda: star internazionali e nazionali sul palco quindi negli alberghi cittadini con i rivani a caccia di autografici. Lo spumeggiante Tiffany del Franco Chemolli dal 1975 raccoglie l’eredita della Spiaggia degli Olivi. Concordi di bellezza a raffica e sfilate di miss nelle vie della Riva degli anni Ottanta. Il Karaoke di Fiorello nelle piazze della Busa e i maghi di Astra a Riva e ad Arco. Amarcord: sfilata di personaggi, tra aneddoti, vicende commoventi o divertenti. Ecco l’anima della Riva autentica.
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A passo di «Tangos!»

Domenica 11 dicembre nel salone delle feste del Casinò municipale la compagnia Naturalis Labor propone «Tangos!», spettacolo di tango con musica dal vivo. Inizio alle ore 20.30, ingresso 15 euro (12 il ridotto), biglietti su www.boxol.it/centrosantachiara/it. Con «Tangos!» Luciano Padovani riporta in scena il tango, quello vero, autentico, coniugato, come sua abitudine ormai, con le invenzioni sceniche e drammaturgiche che da anni contraddistinguono il suo lavoro di coreografo. I fianchi si toccano. Le gambe si incrociano con precisione. I piedi si muovono all’unisono. I protagonisti diventano, quasi inconsapevolmente, una cosa sola. «El tango es un romance de amor y seducción que dura tres minutos...»: tenerezza, desiderio e tanta passione, il tango è metafora della vita e dell’amore. In scena, la musica dal vivo eseguita e interpretata dal trio Tipico Tango Spleen, ensemble molto conosciuto e apprezzato sia in Italia sia in Europa, che suonerà brani di tango classici (Di Sarli, De Angelis, Tanturi, Pugliese, Fresedo, D’Arienzo) fino al più conosciuto Astor Piazzolla. L’ensemble è composto da Mariano Speranza (pianoforte e voce), Francesco Bruno (bandoneon) e Fatma Mülhim (violino). Al termine dello spettacolo è in programma una milonga: un’imperdibile occasione per ballare sulle musiche del Tdj Samuele Fragiacomo. La proposta è organizzata dal Circuito Danza del Trentino-Alto Adige del Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento e apre un programma di appuntamenti che fino a febbraio vuole portare in tutta la regione le melodie, il ritmo e la sensualità che solo il popolare ballo argentino è capace di regalare.
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Truffaldino e lo spirito del Natale

Lo spettacolo di burattini di e con Luciano Gottardi «Truffaldino e lo spirito del Natale» è la proposta della rassegna «Teatro a gonfie vele» per domenica 4 dicembre. Liberamente ispirato a «Un canto di Natale» di Charles Dickens, lo spettacolo va in scena al teatro Don Bosco di Tenno con inizio alle ore 16.30. Età consigliata: da 3 anni in su. È la vigilia di Natale. Leandro, ricco ed avaro commerciante, conta i guadagni dell’anno. Sono milioni di bilioni di biliardi! A interrompere l’avida conta arrivano prima una povera vecchina e poi un povero vecchino, che Leandro caccia subito in malo modo. Anche Truffaldino, suo impiegato, lo interrompe perché vorrebbe una giornata libera per Natale. Furibondo, Leandro lo licenzia in tronco, lasciandolo disperato e affamato per strada. Truffaldino sta quasi per morire di freddo, ma invece di vendicarsi, pensa a come fare per riscaldare il gelido cuore di Leandro. Con l’aiuto dei due vecchini appare quindi di notte, travestito da Spirito. Ingresso unico 4 euro. Gli spettacoli iniziano tutti alle ore 16.30, i biglietti si possono acquistare in teatro il giorno dello spettacolo a partire dalle 15.30. Prevendita online all’indirizzo www.trentinospettacoli.it. La rassegna «Teatro a gonfie vele» è la rassegna di teatro per ragazzi organizzata dai Comuni di Nago-Torbole, Arco, Riva del Garda, Dro, Ledro e Tenno. La direzione artistica è della compagnia teatrale Bottega Buffa Circovacanti di Trento in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino.