Descrizione

Comune collinare, di antica origine, la cui economia ha subìto di recente un notevole sviluppo industriale, pur mantenendo inalterata una tradizionale ed ormai consolidata vocazione agricola. La comunità dei cremellesi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media ed è distribuita, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Monte Gregono e Valle di Sotto. Il territorio comunale presenta un profilo altimetrico molto regolare, con variazioni delle quote nell'ordine delle poche decine di metri. L'abitato risente delle stesse caratteristiche orografiche dell'intero territorio e mostra chiari segni di espansione edilizia.

Comune collinare, di antica origine, la cui economia ha subìto di recente un notevole sviluppo industriale, pur mantenendo inalterata una tradizionale ed ormai consolidata vocazione agricola. La comunità dei cremellesi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media ed è distribuita, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Monte Gregono e Valle di Sotto. Il territorio comunale presenta un profilo altimetrico molto regolare, con variazioni delle quote nell'ordine delle poche decine di metri. L'abitato risente delle stesse caratteristiche orografiche dell'intero territorio e mostra chiari segni di espansione edilizia.

Storia

Dai resti venuti alla luce intorno agli anni '50, riguardanti un'ara romana nonché due grossi capitelli in arenaria, è possibile riscontrare la presenza romana sul territorio già nel 196 a.C. In un diploma di Berengario stilato nell'anno 920 si riscontra il termine "corte" di Cremella; nel documento venivano concessi alla basilica di S. Giovanni in Monza l'intero territorio e quello ad esso collegato, ossia il convento delle Benedettine di S. Pietro. Quest'ultimo diventerà il fulcro intorno al quale ruoterà tutta la storia locale. Restò in vita fino al XVIII secolo, anche se già nel XVI secolo S. Carlo Borromeo aveva fatto intendere di volerlo sopprimere insieme ad altri conventi: di Burgora, di Bernaga e di Lambrugo. Sempre nel XVI secolo il borgo si distaccò da Monza e passò alla pieve di Missaglia. Da un contenzioso legale tra il monastero benedettino e la chiesa di Monza si scopre che già nel XIII secolo la "corte" aveva un proprio statuto. Ebbe propri statuti e fu dotata di un castello, già in rovina nel XV secolo. Dal punto di vista economico, risultò determinante la presenza dell'ordine religioso ed economico degli Umiliati (possedevano una casa sul posto): ebbero il merito di introdurre la tecnica di lavorazione della lana. Dopo la peste che si ebbe intorno alla metà del XVII secolo, tutte le terre della Brianza passarono agli spagnoli ed il territorio comunale fu acquistato da Federico Gussani, che prese il titolo di marchese. Nel XVIII secolo l'intero possedimento fu venduto a Pietro Vassalli. L'azione di riforma operata da Maria Teresa d'Austria portò all'abolizione di tutti i feudi. Nel periodo fascista fu inglobata nel territorio comunale di Barzanò e soltanto negli anni successivi alla seconda guerra mondiale ritornò ad essere autonoma. La chiesa parrocchiale, dedicata ai Ss. Sisino, Martirio e Alessandro, ha un campanile romanico e conserva all'interno un'importante "Crocifissione" del Cinquecento.

Dai resti venuti alla luce intorno agli anni '50, riguardanti un'ara romana nonché due grossi capitelli in arenaria, è possibile riscontrare la presenza romana sul territorio già nel 196 a.C. In un diploma di Berengario stilato nell'anno 920 si riscontra il termine "corte" di Cremella; nel documento venivano concessi alla basilica di S. Giovanni in Monza l'intero territorio e quello ad esso collegato, ossia il convento delle Benedettine di S. Pietro. Quest'ultimo diventerà il fulcro intorno al quale ruoterà tutta la storia locale. Restò in vita fino al XVIII secolo, anche se già nel XVI secolo S. <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CARLOBORROMEO'>Carlo Borromeo</a> aveva fatto intendere di volerlo sopprimere insieme ad altri conventi: di Burgora, di Bernaga e di Lambrugo. Sempre nel XVI secolo il borgo si distaccò da Monza e passò alla pieve di Missaglia. Da un contenzioso legale tra il monastero benedettino e la chiesa di Monza si scopre che già nel XIII secolo la "corte" aveva un proprio statuto. Ebbe propri statuti e fu dotata di un castello, già in rovina nel XV secolo. Dal punto di vista economico, risultò determinante la presenza dell'ordine religioso ed economico degli Umiliati (possedevano una casa sul posto): ebbero il merito di introdurre la tecnica di lavorazione della lana. Dopo la peste che si ebbe intorno alla metà del XVII secolo, tutte le terre della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BRIANZA'>Brianza</a> passarono agli spagnoli ed il territorio comunale fu acquistato da Federico Gussani, che prese il titolo di marchese. Nel XVIII secolo l'intero possedimento fu venduto a Pietro Vassalli. L'azione di riforma operata da Maria Teresa d'Austria portò all'abolizione di tutti i feudi. Nel periodo fascista fu inglobata nel territorio comunale di Barzanò e soltanto negli anni successivi alla seconda guerra mondiale ritornò ad essere autonoma. La chiesa parrocchiale, dedicata ai Ss. Sisino, Martirio e Alessandro, ha un campanile romanico e conserva all'interno un'importante "Crocifissione" del Cinquecento.

Economia

La più importante fonte di reddito è costituita dall'industria, che è sviluppata soprattutto nel comparto metallurgico, in quello edile e, in misura meno rilevante, in quello tessile (in particolar modo il ramo relativo al confezionamento di capi di abbigliamento). L'agricoltura si basa sulla coltivazione di cereali (in particolare frumento) ed anche il settore zootecnico assume un ruolo rilevante nell'economia locale, con l'allevamento di bovini e suini. Il terziario si compone, oltre che della normale rete distributiva, anche dei servizi, tra i quali sono presenti quelli bancario e di consulenza informatica. Le strutture scolastiche possono offrire soltanto l'istruzione primaria e secondaria di primo grado, grazie all'esistenza di tutte le classi della scuola dell'obbligo, mentre una fornita biblioteca permette l'approfondimento culturale. Le strutture ricettive non offrono possibilità di soggiorno pur assicurando la ristorazione. Non è presente la farmacia e anche per le altre esigenze sanitarie bisogna rivolgersi altrove.

La più importante fonte di reddito è costituita dall'industria, che è sviluppata soprattutto nel comparto metallurgico, in quello edile e, in misura meno rilevante, in quello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> (in particolar modo il ramo relativo al confezionamento di capi di abbigliamento). L'agricoltura si basa sulla coltivazione di cereali (in particolare frumento) ed anche il settore zootecnico assume un ruolo rilevante nell'economia locale, con l'allevamento di bovini e suini. Il terziario si compone, oltre che della normale rete distributiva, anche dei servizi, tra i quali sono presenti quelli bancario e di consulenza informatica. Le strutture scolastiche possono offrire soltanto l'istruzione primaria e secondaria di primo grado, grazie all'esistenza di tutte le classi della scuola dell'obbligo, mentre una fornita biblioteca permette l'approfondimento culturale. Le strutture ricettive non offrono possibilità di soggiorno pur assicurando la ristorazione. Non è presente la farmacia e anche per le altre esigenze sanitarie bisogna rivolgersi altrove.

Relazioni

Il comune non intrattiene rapporti con il circondario; ciò è dovuto sia alla carenza di strutture ricettive in grado di ospitare i turisti, sia alla mancanza di attrattive di carattere culturale e architettonico-monumentale di particolare importanza ma soprattutto è dovuto alla scarsa presenza di insediamenti industriali in grado di accogliere la manodopera proveniente dai comuni limitrofi. Prevale, quindi, nei rapporti con l'esterno, un'evidente tendenza centrifuga, soprattutto verso Besana in Brianza (MI) e Lecco. Sul posto non si registrano manifestazioni culturali e ricreative capaci di catalizzare l'interesse dei visitatori. Il Santo Patrono, Alessandro, viene festeggiato il 29 maggio.

Il comune non intrattiene rapporti con il circondario; ciò è dovuto sia alla carenza di strutture ricettive in grado di ospitare i turisti, sia alla mancanza di attrattive di carattere culturale e architettonico-monumentale di particolare importanza ma soprattutto è dovuto alla scarsa presenza di insediamenti industriali in grado di accogliere la manodopera proveniente dai comuni limitrofi. Prevale, quindi, nei rapporti con l'esterno, un'evidente tendenza centrifuga, soprattutto verso Besana in Brianza (MI) e Lecco. Sul posto non si registrano manifestazioni culturali e ricreative capaci di catalizzare l'interesse dei visitatori. Il Santo Patrono, Alessandro, viene festeggiato il 29 maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cremella rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.