Descrizione

Centro collinare, di origini antiche, con un’economia basata sulle tradizionali attività rurali, su modeste attività industriali e sul turismo. I calatafimesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale e nella località di Sasi; il resto della popolazione si distribuisce nei nuclei urbani minori di Case Contadine, Stazione di Alcamo Diramazione (nucleo speciale) e Tre Croci, nonché in numerose case sparse. Il territorio, caratterizzato da colline argillose, aspri rilievi, corsi d’acqua di modeste dimensioni e boschi fitti, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, è situato su una dorsale fra due colli ed è dominato dalla mole del castello. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si raffigura, in campo di cielo, un castello munito di tre torri merlate alla ghibellina –la mediana è più alta delle laterali–. L’edificio, fondato su una verde pianura, è sovrastato da un’aquila coronata, in volo spiegato.

Centro collinare, di origini antiche, con un’economia basata sulle tradizionali attività rurali, su modeste attività industriali e sul turismo. I calatafimesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale e nella località di Sasi; il resto della popolazione si distribuisce nei nuclei urbani minori di Case Contadine, Stazione di Alcamo Diramazione (nucleo speciale) e Tre Croci, nonché in numerose case sparse. Il territorio, caratterizzato da colline argillose, aspri rilievi, corsi d’acqua di modeste dimensioni e boschi fitti, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, è situato su una dorsale fra due colli ed è dominato dalla mole del castello. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si raffigura, in campo di cielo, un castello munito di tre torri merlate alla ghibellina –la mediana è più alta delle laterali–. L’edificio, fondato su una verde pianura, è sovrastato da un’aquila coronata, in volo spiegato.

Storia

Sorto in età araba attorno alla roccaforte bizantina di “Castrum Phimes”, il borgo attuale, chiamato qal’ at fimi, che significa ‘Rocca di Eufemio’, consolidò il suo ruolo strategico territoriale nel secolo XIV, quando gli aragonesi riedificarono il castello e cinsero di mura l’abitato. Sul suo territorio sorgeva l’antica Segesta, città elima, che, dopo la conquista da parte dei romani, attraversò un lungo periodo di splendore, fino al quinto secolo, quando fu devastata dai vandali e in seguito completamente distrutta dagli arabi. Il borgo fu possesso demaniale fino al 1336, quando passò ai conti di Modica, agli Speciale e, verso la fine del XV secolo, alla famiglia Aiutamicristo. Al suo nome è legata la battaglia contro i Borboni vinta da Garibaldi il 15 maggio 1860, durante l’avanzata dei Mille verso la capitale. Tra le testimonianze del suo inestimabile patrimonio storico-architettonico figurano: i ruderi del vecchio castello, innalzato intorno al 1200, dimora dei governatori della città; il monumento Ossario di Pianto Romano, in memoria della celebre battaglia del 1860; la chiesa madre, risalente al XII secolo e ampliata nel XVI secolo; la chiesa di San Michele, ricostruita nel XVI secolo, che custodisce un crocifisso del Trecento; la chiesa di Santa Caterina, riedificata nel 1721; la chiesa del Crocifisso, risalente al XVIII secolo. Dell’antica Segesta rimangono: il celebre tempio dorico, risalente alla metà del V secolo a.C. –una delle opere più interessanti e meglio conservate della Sicilia– e il teatro di età ellenistica.

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Economia

L’agricoltura è basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivo, agrumeti e altri frutteti; si pratica anche l’allevamento del bestiame. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa, sono poco rilevanti. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e di servizi che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo, di un istituto professionale industriale e di un istituto tecnico commerciale; quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca civica “Giovanni Biagio Amico”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

L’agricoltura è basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivo, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti; si pratica anche l’allevamento del bestiame. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa, sono poco rilevanti. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e di servizi che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo, di un istituto professionale industriale e di un istituto tecnico commerciale; quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca civica “Giovanni Biagio Amico”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Il fascino legato all’antichità delle sue origini e delle sue tradizioni, il suggestivo castello duecentesco in rovina dominante un panorama illimitato, i pittoreschi quartieri medievali dal caratteristico assetto urbanistico, il monumento Ossario di Pianto Romano e il Parco della Rimembranza la rendono meta di turismo culturale. La vicinanza poi all’antica Segesta, famosa, tra l’altro, per le terme, con acque altamente curative e salubri, costituisce ulteriore elemento di forte richiamo turistico. Tra le manifestazioni: la commemorazione della battaglia di Calatafimi, il 15 maggio; la fiera commerciale e del bestiame, la prima domenica di maggio e la terza domenica di agosto; le rappresentazioni classiche nel teatro di Segesta, a luglio e agosto. La festa patronale, dedicata al Santissimo Crocifisso, si celebra il 3 maggio, in memoria di alcuni eventi miracolosi, legati a un antico crocifisso, verificatisi nel 1657: oggi, a più di trecento anni, la processione si ripropone a intervalli di tre, cinque o sei anni ed è una delle feste popolari siciliane più grandiose e sentite.

Il fascino legato all’antichità delle sue origini e delle sue tradizioni, il suggestivo castello duecentesco in rovina dominante un panorama illimitato, i pittoreschi quartieri medievali dal caratteristico assetto urbanistico, il monumento Ossario di Pianto Romano e il Parco della Rimembranza la rendono meta di turismo culturale. La vicinanza poi all’antica Segesta, famosa, tra l’altro, per le terme, con acque altamente curative e salubri, costituisce ulteriore elemento di forte richiamo turistico. Tra le manifestazioni: la commemorazione della battaglia di Calatafimi, il 15 maggio; la fiera commerciale e del bestiame, la prima domenica di maggio e la terza domenica di agosto; le rappresentazioni classiche nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=TEATRODISEGESTA'>teatro di Segesta</a>, a luglio e agosto. La festa patronale, dedicata al Santissimo Crocifisso, si celebra il 3 maggio, in memoria di alcuni eventi miracolosi, legati a un antico crocifisso, verificatisi nel 1657: oggi, a più di trecento anni, la processione si ripropone a intervalli di tre, cinque o sei anni ed è una delle feste popolari siciliane più grandiose e sentite.

Località

Corolano, Sasi, Stazione di Alcamo, Stazione di Alcamo Diramazione

Corolano, Sasi, Stazione di Alcamo, Stazione di Alcamo Diramazione

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Calatafimi-Segesta rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.