Descrizione

Centro collinare di probabile origine medievale, la cui economia poggia principalmente sulle attività rurali, integrate dal turismo e dalla presenza di imprese industriali a carattere artigianale. La grande maggioranza dei montemaranesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, si suddivide tra il capoluogo comunale e numerose case sparse sui fondi; solo una piccola parte della comunità risiede nelle località Canali, Ponteromito e Torre e nei minuscoli aggregati urbani di Cancelli, Casa Arsa, Cortecorbo, Maccaronere e Macchia del Monte. L’abitato è situato sulla sommità di un colle rivestito di pascoli e piccole formazioni di faggio e quercia. Il territorio comunale è in parte collinare e in parte montuoso; colture di seminativi, frutteti e vigneti predominano alle quote altimetriche inferiori mentre più in alto prosperano i boschi, costituiti perlopiù da formazioni cedue di roverella, acero, cerro e castagno da frutto, nel sottobosco è possibile raccogliere fragole e funghi.

Centro collinare di probabile origine medievale, la cui economia poggia principalmente sulle attività rurali, integrate dal turismo e dalla presenza di imprese industriali a carattere artigianale. La grande maggioranza dei montemaranesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, si suddivide tra il capoluogo comunale e numerose case sparse sui fondi; solo una piccola parte della comunità risiede nelle località Canali, Ponteromito e Torre e nei minuscoli aggregati urbani di Cancelli, Casa Arsa, Cortecorbo, Maccaronere e Macchia del Monte. L’abitato è situato sulla sommità di un colle rivestito di pascoli e piccole formazioni di faggio e quercia. Il territorio comunale è in parte collinare e in parte montuoso; colture di seminativi, frutteti e vigneti predominano alle quote altimetriche inferiori mentre più in alto prosperano i boschi, costituiti perlopiù da formazioni cedue di roverella, acero, cerro e castagno da frutto, nel sottobosco è possibile raccogliere fragole e funghi.

Storia

Le prime notizie certe riguardanti la sua esistenza risalgono all’XI secolo d.C. ma si ipotizza che sia stata abitata sin dall’epoca romana. Divenuta possedimento normanno, venne distrutta da Ruggero II (XII secolo) e ceduta in seguito al feudatario Raone di Fragnito. Inglobata nel Cinquecento tra i feudi della potente casata campana dei Caracciolo, passò successivamente ai conti D’Acerra, ai Della Leonessa, ai Della Marra e agli Strambone; appartenne poi al principe di San Nicandro (1749) e alla famiglia Berio. Dal 1084 al 1818 fu un’importante sede vescovile –quest’ultima venne poi aggregata a quella di Nusco–. Nel 1980 fu gravemente danneggiata dal terremoto. Il toponimo, citato nel Catalogus Baronum (1150-1168), è un composto del sostantivo “monte” e della denominazione di luogo “marano”; di origine prediale, quest’ultima deriva dal personale latino MARIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS. Orna il centro storico il palazzo feudale, maestosa residenza signorile di aspetto tardo-rinascimentale, eretto sui ruderi di un castello. Non lontano si erge la chiesa di Santa Maria Assunta, di aspetto settecentesco ma di origini più remote; al suo interno si conservano un seggio episcopale in legno del XV secolo, una tela di Guido Reni raffigurante San Francesco (XVI-XVII secolo) e, nella cripta, colonne e capitelli medievali recentemente restaurati. La chiesa dell’Immacolata, ristrutturata dopo il terremoto del 1980, custodisce dipinti del XVIII secolo.

Le prime notizie certe riguardanti la sua esistenza risalgono all’XI secolo d.C. ma si ipotizza che sia stata abitata sin dall’epoca romana. Divenuta possedimento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNO'>normanno</a>, venne distrutta da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=RUGGEROII'>Ruggero II</a> (XII secolo) e ceduta in seguito al feudatario Raone di Fragnito. Inglobata nel Cinquecento tra i feudi della potente casata campana dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, passò successivamente ai conti D’Acerra, ai Della Leonessa, ai Della Marra e agli Strambone; appartenne poi al principe di San Nicandro (1749) e alla famiglia Berio. Dal 1084 al 1818 fu un’importante sede vescovile –quest’ultima venne poi aggregata a quella di Nusco–. Nel 1980 fu gravemente danneggiata dal terremoto. Il toponimo, citato nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a> (1150-1168), è un composto del sostantivo “monte” e della denominazione di luogo “marano”; di origine prediale, quest’ultima deriva dal personale latino MARIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS. Orna il centro storico il palazzo feudale, maestosa residenza signorile di aspetto tardo-rinascimentale, eretto sui ruderi di un castello. Non lontano si erge la chiesa di Santa Maria Assunta, di aspetto settecentesco ma di origini più remote; al suo interno si conservano un seggio episcopale in legno del XV secolo, una tela di Guido Reni raffigurante San Francesco (XVI-XVII secolo) e, nella cripta, colonne e capitelli medievali recentemente restaurati. La chiesa dell’Immacolata, ristrutturata dopo il terremoto del 1980, custodisce dipinti del XVIII secolo.

Economia

Alla base dell’economia locale figurano l’allevamento (la qualità del latte locale consente la produzione di ottimi latticini) e l’agricoltura, rivolta alla produzione di cereali, frutta e uva da vino (dai pregiati vitigni si ricava il noto vino Doc Taurasi). Il settore secondario è rappresentato da alcune piccole imprese attive nei comparti dei prodotti alimentari, della lavorazione dei metalli, delle confezioni, delle calzature, dei materiali da costruzione e del legno. Il terziario, in crescita, include alcuni servizi privati qualificati e una discreta rete di distribuzione. Ospita le scuole dell’obbligo, un Museo degli indumenti sacri e una biblioteca comunale; l’assistenza sanitaria è assicurata dalla guardia medica, da un consultorio familiare e dalla farmacia; l’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno.

Alla base dell’economia locale figurano l’allevamento (la qualità del latte locale consente la produzione di ottimi latticini) e l’agricoltura, rivolta alla produzione di cereali, frutta e uva da vino (dai pregiati vitigni si ricava il noto vino Doc Taurasi). Il settore secondario è rappresentato da alcune piccole imprese attive nei comparti dei prodotti alimentari, della lavorazione dei metalli, delle confezioni, delle calzature, dei materiali da costruzione e del legno. Il terziario, in crescita, include alcuni servizi privati qualificati e una discreta rete di distribuzione. Ospita le scuole dell’obbligo, un Museo degli indumenti sacri e una biblioteca comunale; l’assistenza sanitaria è assicurata dalla guardia medica, da un consultorio familiare e dalla farmacia; l’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno.

Relazioni

La ricchezza faunistica del parco naturale regionale in cui è inserita e la bellezza dei suoi paesaggi la rendono un’apprezzata meta turistica, frequentata soprattutto da escursionisti e amanti della montagna. Noto anche oltre i confini del circondario è il “Carnevale montemaranese”, caratterizzato dall’allestimento di numerosi falò ma soprattutto dall’esecuzione di una “tarantella”, oggetto di studio da parte di alcuni musicologi per le sue particolarità melodiche. Nel periodo autunnale ha luogo la sagra del vino (1-20 ottobre), accompagnata dalla degustazione di altri prodotti tipici. Il Patrono, San Giovanni di Montemarano, si festeggia il 14 aprile.

La ricchezza faunistica del parco naturale regionale in cui è inserita e la bellezza dei suoi paesaggi la rendono un’apprezzata meta turistica, frequentata soprattutto da escursionisti e amanti della montagna. Noto anche oltre i confini del circondario è il “Carnevale montemaranese”, caratterizzato dall’allestimento di numerosi falò ma soprattutto dall’esecuzione di una “tarantella”, oggetto di studio da parte di alcuni musicologi per le sue particolarità melodiche. Nel periodo autunnale ha luogo la sagra del vino (1-20 ottobre), accompagnata dalla degustazione di altri prodotti tipici. Il Patrono, San Giovanni di Montemarano, si festeggia il 14 aprile.

Località

Canali, Castelfranci, Cortecorbo, Ponteromito, Torre

Canali, Castelfranci, Cortecorbo, Ponteromito, Torre

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montemarano rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.