Descrizione

Comune montano, sorto nel Medioevo in un territorio popolato sin da epoca remota; l’economia locale, basata principalmente sull’agricoltura, si giova anche del contributo del turismo. Più della metà degli andrettesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale e in località Mattinella; il resto della comunità risiede in una serie di agglomerati urbani elementari e in case sparse sui fondi. L’abitato sorge in posizione elevata sulla sommità di una verdeggiante collina e conserva l’originario impianto urbanistico medievale, con stradine che s’intersecano perpendicolarmente, fiancheggiate da antiche abitazioni in pietra. Tutt’intorno si distende un paesaggio essenzialmente montano: sulle cime dei rilievi circostanti e ai piedi dell’abitato predominano distese boschive di caducifoglie (roverella, carpino, acero, nocciolo e faggio) nonché pinete e abetaie, che si diradano col diminuire delle quote altimetriche, lasciando spazio ai seminativi, ai vigneti e ai prati adibiti al pascolo. Le zone fluviali sono popolate di taccole, martin pescatori e beccacce mentre i boschi ospitano picchi, usignoli, capinere e cince.

Comune montano, sorto nel Medioevo in un territorio popolato sin da epoca remota; l’economia locale, basata principalmente sull’agricoltura, si giova anche del contributo del turismo. Più della metà degli andrettesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale e in località Mattinella; il resto della comunità risiede in una serie di agglomerati urbani elementari e in case sparse sui fondi. L’abitato sorge in posizione elevata sulla sommità di una verdeggiante collina e conserva l’originario impianto urbanistico medievale, con stradine che s’intersecano perpendicolarmente, fiancheggiate da antiche abitazioni in pietra. Tutt’intorno si distende un paesaggio essenzialmente montano: sulle cime dei rilievi circostanti e ai piedi dell’abitato predominano distese boschive di caducifoglie (roverella, carpino, acero, nocciolo e faggio) nonché pinete e abetaie, che si diradano col diminuire delle quote altimetriche, lasciando spazio ai seminativi, ai vigneti e ai prati adibiti al pascolo. Le zone fluviali sono popolate di taccole, martin pescatori e beccacce mentre i boschi ospitano picchi, usignoli, capinere e cince.

Storia

Ritrovamenti archeologici risalenti all’età del bronzo testimoniano l’esistenza di antichissimi insediamenti, passati, secoli dopo, sotto la dominazione romana. Il primo nucleo dell’odierno abitato fu edificato probabilmente durante la guerra greco-gotica (VI secolo d.C.), intorno a una fortezza normanna; il feudo è citato tuttavia per la prima volta in alcune fonti documentarie del 1124, anno in cui era compreso tra i possedimenti di Roberto de Andrecta. Passò successivamente sotto il dominio di diversi signori locali, quali Aleramo, Fromondo I e Fromondo II Folleville. Ceduta in epoca angioina a Rinaldo de Poncels (1280), fu venduta nei secoli successivi agli Zurlo, ai Caracciolo (XVI secolo) e agli Imperiale, che la amministrarono fino all’eversione della feudalità (1806). Il toponimo, menzionato nelle RATIONES DECIMARUM della Campania (1308-1310), è di probabile origine antroponimica. Tra i ritrovamenti archeologici figurano materiali architettonici, lapidei e laterizi di una villa rustica di epoca tardo-imperiale. La parrocchiale di Santa Maria Assunta, ampliata nel XVIII secolo con la costruzione di tre navate barocche, custodisce un coro ligneo, opera di artigiani campani, e vari dipinti a olio della scuola di Luca Giordano (XVIII secolo); la adornano all’esterno un portale architravato, posto al centro della facciata a capanna, e un imponente campanile, eretto probabilmente sui resti di una fortezza medievale. A pochi chilometri dall’abitato si erge il santuario di Santa Maria del Mattino o della Stella Mattutina, edificato dai monaci cistercensi in età medievale e ampliato alla fine del XV secolo.

Ritrovamenti archeologici risalenti all’età del bronzo testimoniano l’esistenza di antichissimi insediamenti, passati, secoli dopo, sotto la dominazione romana. Il primo nucleo dell’odierno abitato fu edificato probabilmente durante la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=GUERRAGRECOGOTICA'>guerra greco-gotica</a> (VI secolo d.C.), intorno a una fortezza <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNA'>normanna</a>; il feudo è citato tuttavia per la prima volta in alcune fonti documentarie del 1124, anno in cui era compreso tra i possedimenti di Roberto de Andrecta. Passò successivamente sotto il dominio di diversi signori locali, quali Aleramo, Fromondo I e Fromondo II Folleville. Ceduta in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINA'>angioina</a> a Rinaldo de Poncels (1280), fu venduta nei secoli successivi agli Zurlo, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a> (XVI secolo) e agli Imperiale, che la amministrarono fino all’eversione della feudalità (1806). Il toponimo, menzionato nelle RATIONES DECIMARUM della Campania (1308-1310), è di probabile origine antroponimica. Tra i ritrovamenti archeologici figurano materiali architettonici, lapidei e laterizi di una villa rustica di epoca tardo-imperiale. La parrocchiale di Santa Maria Assunta, ampliata nel XVIII secolo con la costruzione di tre navate barocche, custodisce un coro ligneo, opera di artigiani campani, e vari dipinti a olio della scuola di Luca Giordano (XVIII secolo); la adornano all’esterno un portale architravato, posto al centro della facciata a capanna, e un imponente campanile, eretto probabilmente sui resti di una fortezza medievale. A pochi chilometri dall’abitato si erge il santuario di Santa Maria del Mattino o della Stella Mattutina, edificato dai monaci cistercensi in età medievale e ampliato alla fine del XV secolo.

Economia

La fonte di reddito principale è tuttora rappresentata dall’agricoltura, rivolta alla produzione di frumento, uva e legumi e affiancata dall’allevamento. Il settore industriale, che pure annovera stabilimenti di confezioni di dimensioni medio-grandi, è nel complesso caratterizzato da un’impostazione artigianale e poggia su piccole imprese attive nei comparti del legno, dei mobili, della lavorazione dei metalli e dei materiali da costruzione. Un progressivo sviluppo sta avendo il terziario turistico, che si avvale di un apparato ricettivo abbastanza articolato. Oltre agli ordinari uffici municipali e postali e a una stazione dei carabinieri, il comune ospita le scuole dell’obbligo, una biblioteca comunale, un museo civico e una casa di riposo; l’assistenza sanitaria è assicurata da un ufficio sanitario, dalla guardia medica e da un punto di vaccinazione.

La fonte di reddito principale è tuttora rappresentata dall’agricoltura, rivolta alla produzione di frumento, uva e legumi e affiancata dall’allevamento. Il settore industriale, che pure annovera stabilimenti di confezioni di dimensioni medio-grandi, è nel complesso caratterizzato da un’impostazione artigianale e poggia su piccole imprese attive nei comparti del legno, dei mobili, della lavorazione dei metalli e dei materiali da costruzione. Un progressivo sviluppo sta avendo il terziario turistico, che si avvale di un apparato ricettivo abbastanza articolato. Oltre agli ordinari uffici municipali e postali e a una stazione dei carabinieri, il comune ospita le scuole dell’obbligo, una biblioteca comunale, un museo civico e una casa di riposo; l’assistenza sanitaria è assicurata da un ufficio sanitario, dalla guardia medica e da un punto di vaccinazione.

Relazioni

La vicinanza del lago di Conza e la presenza di corsi d’acqua ricchi di fauna ittica e perciò adatti alla pesca sportiva, oltre che di un interessante patrimonio storico-archeologico, ne fanno una frequentata meta turistica. Il centro storico è poi teatro di manifestazioni tradizionali, che esercitano una discreta capacità attrattiva nei confronti dei centri limitrofi, quali la scenografica rievocazione della Passione e della morte di Cristo che si svolge in occasione del Venerdì Santo e la festa della Madonna della Stella Mattutina (ultimo sabato di maggio), la cui statua viene condotta in processione all’omonimo santuario su un carro seguito da fanciulle in abiti bianchi, recanti fiori, ceri e spighe di grano. La festa del Patrono, Sant’Antonio, si celebra il 5 settembre.

La vicinanza del lago di Conza e la presenza di corsi d’acqua ricchi di fauna ittica e perciò adatti alla pesca sportiva, oltre che di un interessante patrimonio storico-archeologico, ne fanno una frequentata meta turistica. Il centro storico è poi teatro di manifestazioni tradizionali, che esercitano una discreta capacità attrattiva nei confronti dei centri limitrofi, quali la scenografica rievocazione della Passione e della morte di Cristo che si svolge in occasione del Venerdì Santo e la festa della Madonna della Stella Mattutina (ultimo sabato di maggio), la cui statua viene condotta in processione all’omonimo santuario su un carro seguito da fanciulle in abiti bianchi, recanti fiori, ceri e spighe di grano. La festa del Patrono, Sant’Antonio, si celebra il 5 settembre.

Località

Alvano, Casadogna, Margine, Masserie Nigro, Mattinella, Pisciolo, Schiavi

Alvano, Casadogna, Margine, Masserie Nigro, Mattinella, Pisciolo, Schiavi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Andretta rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.