Descrizione

Piccola cittadina in provincia di Arezzo sull'appennino tosco-romagnolo, al confine con l'Emilia-Romagna, che per la sua posizione ha anticamente avuto caratteristiche di snodo commerciale, oltre che dedito ad attività agricole e di allevamento. Dal secondo dopoguerra, dopo la faticosa ricostruzione dovuta alle distruzioni dell'esercito nazista, ha assunto sempre più caratteristiche industriali, con la presenza di numerose importanti aziende, fra le quali spicca un gruppo leader in Italia per la produzione di fibre ottiche, la TRATOS CAVI. Nel 2021 può contare su poco più di 3000 abitanti ed ha un territorio di circa 155 kmq., il terzo Comune per estensione della Provincia di Arezzo ed uno dei più grandi della Toscana. Nel suo territorio, in gran parte collinare e montano, che va dai 351 metri di altitudine della parte sud ai 1453 dell'Alpe della Luna, si trova anche l'invaso artificiale di Montedoglio, di oltre 1000 ettari, il più grande specchio d'acqua della Toscana. Il suo territorio e il suo capoluogo sono attraversati dal fiume Tevere, che sorge a pochi chilometri e che proprio nel territorio di Pieve sviluppa quasi tutto il suo breve tragitto in Toscana. Il comune di Pieve ha un territorio naturalisticamente ancora integro, con aree protette gestite dal locale Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità, quali la riserva biogenetica di Fungaia di 114 ha. Il paese ha subito due pesanti distruzioni, la prima durante la disastrosa alluvione del Tevere del 1855 che coprì l'intero paese con acqua e fango, e poi la più grave, nell'Agosto del 1944, quando i tedeschi in ritirata la minarono completamente, riducendola in un cumulo di macerie, nel vano tentativo di contrastare l'avanzata anglo-americana. Nel suo territorio insistono numerose frazioni, fra le quali ricordiamo Baldignano, Castelnuovo, Cercetole, Madonnuccia, Mogginano, Montalone, Sigliano, Valsavignone, Ville di Roti , Bulciano, Cà Cerchione. Da alcuni anni a questa parte anche il turismo sta crescendo, grazie alle bellezze naturalistiche, ai panorami mozzafiato ed al percorso dei "Cammini di Francesco", recentemente istituito, che parte dal Santuario della Verna e vede Pieve Santo Stefano come arrivo della prima tappa. Sicuramente da vedere poi l'Eremo Francescano di Cerbaiolo, a pochi km dal paese, anch'esso inserito nel percorso francescano. Non esiste una versione ufficiale dello stemma ma tutte quello in circolazione prendono spunto da un antico sigillo del XIV secolo, nel quale è raffigurato Santo Stefano in piedi sopra le acque del Tevere, con ai lati due castelli.

Piccola cittadina in provincia di Arezzo sull'appennino tosco-romagnolo, al confine con l'Emilia-Romagna, che per la sua posizione ha anticamente avuto caratteristiche di snodo commerciale, oltre che dedito ad attività agricole e di allevamento. Dal secondo dopoguerra, dopo la faticosa ricostruzione dovuta alle distruzioni dell'esercito nazista, ha assunto sempre più caratteristiche industriali, con la presenza di numerose importanti aziende, fra le quali spicca un gruppo leader in Italia per la produzione di fibre ottiche, la TRATOS CAVI. Nel 2021 può contare su poco più di 3000 abitanti ed ha un territorio di circa 155 kmq., il terzo Comune per estensione della Provincia di Arezzo ed uno dei più grandi della Toscana. Nel suo territorio, in gran parte collinare e montano, che va dai 351 metri di altitudine della parte sud ai 1453 dell'Alpe della Luna, si trova anche l'invaso artificiale di Montedoglio, di oltre 1000 ettari, il più grande specchio d'acqua della Toscana. Il suo territorio e il suo capoluogo sono attraversati dal fiume Tevere, che sorge a pochi chilometri e che proprio nel territorio di Pieve sviluppa quasi tutto il suo breve tragitto in Toscana. Il comune di Pieve ha un territorio naturalisticamente ancora integro, con aree protette gestite dal locale Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità, quali la riserva biogenetica di Fungaia di 114 ha. Il paese ha subito due pesanti distruzioni, la prima durante la disastrosa alluvione del Tevere del 1855 che coprì l'intero paese con acqua e fango, e poi la più grave, nell'Agosto del 1944, quando i tedeschi in ritirata la minarono completamente, riducendola in un cumulo di macerie, nel vano tentativo di contrastare l'avanzata anglo-americana. Nel suo territorio insistono numerose frazioni, fra le quali ricordiamo Baldignano, Castelnuovo, Cercetole, Madonnuccia, Mogginano, Montalone, Sigliano, Valsavignone, Ville di Roti , Bulciano, Cà Cerchione. Da alcuni anni a questa parte anche il turismo sta crescendo, grazie alle bellezze naturalistiche, ai panorami mozzafiato ed al percorso dei "Cammini di Francesco", recentemente istituito, che parte dal Santuario della Verna e vede Pieve Santo Stefano come arrivo della prima tappa. Sicuramente da vedere poi l'Eremo Francescano di Cerbaiolo, a pochi km dal paese, anch'esso inserito nel percorso francescano. Non esiste una versione ufficiale dello stemma ma tutte quello in circolazione prendono spunto da un antico sigillo del XIV secolo, nel quale è raffigurato Santo Stefano in piedi sopra le acque del Tevere, con ai lati due castelli.

Storia

in fase di redazione

in fase di redazione

Economia

in fase di redazione

in fase di redazione

Relazioni

in fase di redazione

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Località

Ca' Cerchioni, Castelnuovo, Cercetole, Collungo, Formole, Madonnuccia, Mignano, Mogginano, Montalone, Nuova Madonnuccia, Pozzale, Sigliano, Valsavignone, Ville di Roti

Ca' Cerchioni, Castelnuovo, Cercetole, Collungo, Formole, Madonnuccia, Mignano, Mogginano, Montalone, Nuova Madonnuccia, Pozzale, Sigliano, Valsavignone, Ville di Roti

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pieve Santo Stefano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.