Descrizione

Centro di pianura, di origini antiche, la cui economia si fonda su un settore industriale molto sviluppato, cui continua ad affiancarsi il settore agricolo. I nervesani, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Bidasio, Lovatto, Parrocchia Santa Croce e Sant’Antonio. I rilevanti dislivelli altimetrici del territorio disegnano un profilo geometrico irregolare. L’abitato, che ha un andamento plano-altimetrico quasi pianeggiante, è interessato dal fenomeno dell’espansione edilizia, giustificato dalla bassa percentuale di stanze non occupate e non certo dall’andamento demografico, che invece ha fatto registrare una flessione tra i censimenti del 1981 e del 1991. Lo stemma, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, una torre a due palchi, d’argento, merlata alla ghibellina e fondata sulla vetta centrale di tre monti dorati, di cui i laterali sono sormontati da due abeti; la campagna su cui è posto il tutto è suddivisa in quattro sezioni a sfondo nero e argentato.

Centro di pianura, di origini antiche, la cui economia si fonda su un settore industriale molto sviluppato, cui continua ad affiancarsi il settore agricolo. I nervesani, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Bidasio, Lovatto, Parrocchia Santa Croce e Sant’Antonio. I rilevanti dislivelli altimetrici del territorio disegnano un profilo geometrico irregolare. L’abitato, che ha un andamento plano-altimetrico quasi pianeggiante, è interessato dal fenomeno dell’espansione edilizia, giustificato dalla bassa percentuale di stanze non occupate e non certo dall’andamento demografico, che invece ha fatto registrare una flessione tra i censimenti del 1981 e del 1991. Lo stemma, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, una torre a due palchi, d’argento, merlata alla ghibellina e fondata sulla vetta centrale di tre monti dorati, di cui i laterali sono sormontati da due abeti; la campagna su cui è posto il tutto è suddivisa in quattro sezioni a sfondo nero e argentato.

Storia

Il toponimo deriva da un antico personale Mervisius; la specificazione “della Battaglia” allude ai violenti combattimenti avvenuti lungo il Piave nel giugno del 1918, durante la prima guerra mondiale. Situata sul Piave, trasse immediati vantaggi dalla sua posizione strategica fin dall’epoca dei romani, che la utilizzarono come roccaforte posta a guardia del guado obbligato del fiume. Più volte il suo castello, sede nel Medioevo di una guarnigione stabile, permise ai veneziani di respingere l’avanzata ungara. Negli anni a cavallo dei secoli XVIII e XIX fu unita a Treviso, da cui fu staccata per un breve periodo, nel corso del quale fu accorpata al cantone di Montebelluna. Durante la prima guerra mondiale vi si svolsero numerosi scontri, che terminarono, il 17 novembre 1917, con la ritirata delle truppe austro-ungariche. La guerra ha causato la distruzione di buona parte del patrimonio architettonico, la chiesa di San Giovanni Battista e quella di San Nicolò, ricostruite solo di recente, e numerose ville e palazzi, di cui resta, unica testimonianza, il palazzo Sfoglio Antolmi Vagliano, del 1600. Importanti sono i resti dell’abbazia di Sant’Eustachio, del XII secolo.

Il toponimo deriva da un antico personale Mervisius; la specificazione “della Battaglia” allude ai violenti combattimenti avvenuti lungo il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PIAVE'>Piave</a> nel giugno del 1918, durante la prima guerra mondiale. Situata sul <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PIAVE'>Piave</a>, trasse immediati vantaggi dalla sua posizione strategica fin dall’epoca dei romani, che la utilizzarono come roccaforte posta a guardia del guado obbligato del fiume. Più volte il suo castello, sede nel Medioevo di una guarnigione stabile, permise ai veneziani di respingere l’avanzata ungara. Negli anni a cavallo dei secoli XVIII e XIX fu unita a Treviso, da cui fu staccata per un breve periodo, nel corso del quale fu accorpata al cantone di Montebelluna. Durante la prima guerra mondiale vi si svolsero numerosi scontri, che terminarono, il 17 novembre 1917, con la ritirata delle truppe austro-ungariche. La guerra ha causato la distruzione di buona parte del patrimonio architettonico, la chiesa di San Giovanni Battista e quella di San Nicolò, ricostruite solo di recente, e numerose ville e palazzi, di cui resta, unica testimonianza, il palazzo Sfoglio Antolmi Vagliano, del 1600. Importanti sono i resti dell’abbazia di Sant’Eustachio, del XII secolo.

Economia

Ospita, oltre ai consueti uffici municipali e postali, la caserma dei carabinieri; è sede anche della Pro Loco. Le principali fonti di reddito sono l’agricoltura, l’allevamento e l’industria. Si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e alberi da frutta e si allevano bovini, suini e avicoli. La produzione industriale è sviluppata nei settori estrattivo (pietra), alimentare, tessile e dell’abbigliamento, chimico, metallurgico, automobilistico ed edile. Rilevante è anche l’attività di produzione di motocicli e biciclette, di mobili e di articoli sportivi, nonché di materie plastiche e materiale da costruzione. Vanno segnalati anche i calzaturifici e la lavorazione del legno. è presente il servizio bancario. Non vi sono particolari strutture sociali come asili nidoo o case di riposo ma quelle scolastiche annoverano scuole materne, elementari e medie. Per l’approfondimento culturale si può far riferimento alla biblioteca e al museo di storia naturale. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico, per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Ospita, oltre ai consueti uffici municipali e postali, la caserma dei carabinieri; è sede anche della Pro Loco. Le principali fonti di reddito sono l’agricoltura, l’allevamento e l’industria. Si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e alberi da frutta e si allevano bovini, suini e avicoli. La produzione industriale è sviluppata nei settori estrattivo (pietra), alimentare, tessile e dell’abbigliamento, chimico, metallurgico, automobilistico ed edile. Rilevante è anche l’attività di produzione di motocicli e biciclette, di mobili e di articoli sportivi, nonché di materie plastiche e materiale da costruzione. Vanno segnalati anche i calzaturifici e la lavorazione del legno. è presente il servizio bancario. Non vi sono particolari strutture sociali come asili nidoo o case di riposo ma quelle scolastiche annoverano scuole materne, elementari e medie. Per l’approfondimento culturale si può far riferimento alla biblioteca e al museo di storia naturale. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico, per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Oltre che per la sua vicinanza al Piave e al Montello, costituisce una meta turistica anche dal punto di vista storico-culturale. È frequentata per motivi di lavoro ma non possono considerarsi rilevanti i rapporti con i comuni vicini. Il calendario delle feste e delle ricorrenze locali si presenta particolarmente interessante dal punto di vista artistico: durante il mese di luglio si tengono, nell’abbazia, concerti di rilevanza nazionale e internazionale; sempre in ambito musicale vanno segnalati i concerti natalizi di musica classica; nel mese di giugno si svolgono la mostra del libro e la rassegna “cinema estate”. La festa del Patrono, San Gerolamo, si celebra l’ultimo lunedì di settembre con una fiera di attrezzi per il giardinaggio. Nell’abbazia di Sant’Eustachio si ritirò Monsignor della Casa per scrivere il Galateo.

Oltre che per la sua vicinanza al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PIAVE'>Piave</a> e al Montello, costituisce una meta turistica anche dal punto di vista storico-culturale. È frequentata per motivi di lavoro ma non possono considerarsi rilevanti i rapporti con i comuni vicini. Il calendario delle feste e delle ricorrenze locali si presenta particolarmente interessante dal punto di vista artistico: durante il mese di luglio si tengono, nell’abbazia, concerti di rilevanza nazionale e internazionale; sempre in ambito musicale vanno segnalati i concerti natalizi di musica classica; nel mese di giugno si svolgono la mostra del libro e la rassegna “cinema estate”. La festa del Patrono, San Gerolamo, si celebra l’ultimo lunedì di settembre con una fiera di attrezzi per il giardinaggio. Nell’abbazia di Sant’Eustachio si ritirò Monsignor della Casa per scrivere il Galateo.

Località

Bidasio, Lovatto, Parrocchia Santa Croce, Sant'Antonio, Vezzi

Bidasio, Lovatto, Parrocchia Santa Croce, Sant'Antonio, Vezzi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Nervesa della Battaglia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.