Descrizione

Comune di montagna, di origini medioevali, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato il tessuto industriale. I sorichesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale -contiguo al comune di Gera Lario- e, in minor misura, in numerose altre località, le più popolose delle quali sono Dascio e Pontaccio -contigua al comune di Gera Lario. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate che, in corrispondenza del monte Berlinghiera, raggiungono i 1.930 metri sul livello del mare; occupa parte del Pian di Spagna, dove le acque del Lario ricevono quelle del fiume Mera, che vi si immette con corso lento dopo aver formato il lago di Mezzola. L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, è dominato dal profilo del monte Berlinghiera, che offre una splendida vista sul lago, sulla Valchiavenna e sulla Valtellina. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spiccano tre crocette rosse disposte in fascia.

Storia

Nel Medioevo la pieve di Sorico fece parte, insieme a Gravedona e Dongo, del territorio denominato "delle Tre Pievi", pur non essendo stata pieve matrice come gli altri due borghi: fu insignita di questo titolo, infatti, intorno alla metà del XV secolo, quando la pieve di Olonio si spopolò a causa delle alluvioni dei fiumi Mera e Adda. Qui si ergeva la torre di Olonio, dove in epoca comunale si esigevano i dazi per l'uso delle vie d'acqua e di terra. Nel corso del XVI secolo fu al centro delle lotte fra i francesi, che governavano il ducato di Milano, e gli svizzeri: fu saccheggiata da questi ultimi e data alle fiamme dai francesi. Nel corso della seconda guerra mondiale sul monte Berlinghiera la 52° brigata Garibaldi, il 27 aprile 1945, fermò Benito Mussolini, scortato da una colonna di militari tedeschi, lungo la strada fra Musso e Dongo. La parrocchiale di Santo Stefano fu costruita in occasione del trasferimento della pieve da Olonio: della struttura originaria rimangono parte delle absidi e del portale; l'edificio fu completamente ristrutturato nei primi anni del XVIII secolo. Sulla sponda settentrionale del lago di Mezzola sorge l'oratorio protoromanico di San Fedelino, raggiungibile solo per via d'acqua, accanto al quale sono visibili le omonime cave di granito, sfruttate già dai romani e oggi abbandonate.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. Nel quadro delle attività economiche l'agricoltura e l'allevamento occupano ancora un posto di rilievo: si coltivano cereali, vigneti e frutteti e si allevano bovini, suini, avicoli ed equini. L'industria è presente nei comparti metallurgico, edile e della produzione di materiali da costruzione; va segnalata, inoltre, la presenza di attività di produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, assicura la sola istruzione primaria e garantisce il solo servizio farmaceutico. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e non mancano attrezzature per lo sci nautico sulle acque del lago.

Relazioni

La presenza di un efficiente sistema turistico-alberghiero, la possibilità di attrazioni (quali gli sport nautici e le escursioni sul monte Berlinghiera) e il patrimonio naturalistico e paesaggistico ne fanno una meta turistica rinomata. Offre buone opportunità di lavoro, grazie al livello di sviluppo raggiunto dal quadro economico, ma vive rapporti non rilevanti con i comuni limitrofi, ai quali tuttavia la popolazione, agevolata da un sistema di collegamenti valido ed efficiente, si rivolge per i servizi non disponibili sul posto. La festa del Patrono, Santo Stefano, si celebra il 26 dicembre.