Descrizione

Centro classificato “comune sparso” con sede in Montelera. Di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività rurali e industriali, affiancate da un buon sviluppo del turismo. I valtorresi, con un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località di Brione, in molti aggregati urbani minori e in case sparse. Il territorio, classificato montano, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.650 metri di quota. L’abitato ha conservato la sua impronta rurale, senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come dimostra la mancanza di segni di espansione edilizia.

Centro classificato “comune sparso” con sede in Montelera. Di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività rurali e industriali, affiancate da un buon sviluppo del turismo. I valtorresi, con un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località di Brione, in molti aggregati urbani minori e in case sparse. Il territorio, classificato montano, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.650 metri di quota. L’abitato ha conservato la sua impronta rurale, senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come dimostra la mancanza di segni di espansione edilizia.

Storia

Il toponimo deriva dall’esistenza, fin da tempi molto remoti, di un castello o torre di guardia, collocato su un poggio, che poi avrebbe dato il nome a tutta la vallata. L’origine dell’insediamento è abbastanza remota, come dimostra il ritrovamento di una lapide che testimonia la presenza romana nella zona. È citata per la prima volta in un documento del 1197 come Vallis Turris. Compresa tra i possedimenti del vescovo di Torino, nel XIII secolo passò sotto il dominio dei conti di Savoia. Tra i monumenti del patrimonio storico-architettonico, figurano: la parrocchiale di San Donato, interamente riedificata nel XVII secolo sui ruderi di un antico tempio; la cappella di San Martino, costruita nel 1714; la cappella di San Rocco e la Torre circolare, simbolo del comune, ricostruita in stile medievale nel corso del Novecento. Di grande interesse storico è la località di Brione, famosa per l’abbazia di San Martiniano, ora scomparsa, e per quella di Santa Maria della Spina, di cui rimane soltanto la chiesa. Di probabile origine longobarda, il monastero ha avuto una notevole importanza economica in età medievale, grazie alle immense proprietà terriere e alle diverse rendite di cui godeva, beneficiando di esenzioni e privilegi da parte dei conti di Savoia e dell’imperatore Federico II, fino alla sua soppressione avvenuta nel 1601. La chiesa di Santa Maria della Spina fu edificata agli inizi del XIII secolo, in stile romanico lombardo, con la caratteristica pianta a T, tipica delle costruzioni cistercensi, e fu dichiarato monumento nazionale nel Novecento.

Il toponimo deriva dall’esistenza, fin da tempi molto remoti, di un castello o torre di guardia, collocato su un poggio, che poi avrebbe dato il nome a tutta la vallata. L’origine dell’insediamento è abbastanza remota, come dimostra il ritrovamento di una lapide che testimonia la presenza romana nella zona. È citata per la prima volta in un documento del 1197 come Vallis Turris. Compresa tra i possedimenti del vescovo di Torino, nel XIII secolo passò sotto il dominio dei conti di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Tra i monumenti del patrimonio storico-architettonico, figurano: la parrocchiale di San Donato, interamente riedificata nel XVII secolo sui ruderi di un antico tempio; la cappella di San Martino, costruita nel 1714; la cappella di San Rocco e la Torre circolare, simbolo del comune, ricostruita in stile medievale nel corso del Novecento. Di grande interesse storico è la località di Brione, famosa per l’abbazia di San Martiniano, ora scomparsa, e per quella di Santa Maria della Spina, di cui rimane soltanto la chiesa. Di probabile origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>, il monastero ha avuto una notevole importanza economica in età medievale, grazie alle immense proprietà terriere e alle diverse rendite di cui godeva, beneficiando di esenzioni e privilegi da parte dei conti di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> e dell’imperatore Federico II, fino alla sua soppressione avvenuta nel 1601. La chiesa di Santa Maria della Spina fu edificata agli inizi del XIII secolo, in stile romanico lombardo, con la caratteristica pianta a T, tipica delle costruzioni cistercensi, e fu dichiarato monumento nazionale nel Novecento.

Economia

È sede di Pro Loco. L’agricoltura riveste un ruolo rilevante nell’economia locale e si basa sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, uva, altra frutta e ortaggi; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: alimentare, metallurgico, edile, meccanico, tessile, chimico, del legno, della fabbricazione delle parti e accessori per autoveicoli, della pelletteria, della lavorazione di articoli in gomma e in plastica, del vetro e oggetti in vetro, della lavorazione della pietra e dei materiali da costruzione. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le strutture scolastiche garantiscono soltanto la frequenza delle classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica “Renato Bertolotto”. Le strutture ricettive, che comprendono aziende agrituristiche, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

È sede di Pro Loco. L’agricoltura riveste un ruolo rilevante nell’economia locale e si basa sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, uva, altra frutta e ortaggi; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: alimentare, metallurgico, edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, chimico, del legno, della fabbricazione delle parti e accessori per autoveicoli, della pelletteria, della lavorazione di articoli in gomma e in plastica, del vetro e oggetti in vetro, della lavorazione della pietra e dei materiali da costruzione. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le strutture scolastiche garantiscono soltanto la frequenza delle classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica “Renato Bertolotto”. Le strutture ricettive, che comprendono aziende agrituristiche, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Il turismo è una delle risorse della comunità, che si anima soprattutto in estate (nei fine settimana grazie ai villeggianti residenziali). Offre una serie di itinerari molto interessanti dal punto di vista ambientale, attraverso suggestivi sentieri che portano al Colle della Portia e al Colle del Lys; rinomata stazione invernale, con le sue piste “all’inverso” e i suoi prodotti gastronomici (formaggi, miele, distillati di montagna) è oramai una meta frequentata in tutte le stagioni. Tra le manifestazioni va menzionata la festa delle Sante Reliquie, l’ultima domenica di aprile. La festa del Patrono, San Donato vescovo e martire, viene celebrata il 7 agosto.

Il turismo è una delle risorse della comunità, che si anima soprattutto in estate (nei fine settimana grazie ai villeggianti residenziali). Offre una serie di itinerari molto interessanti dal punto di vista ambientale, attraverso suggestivi sentieri che portano al Colle della Portia e al Colle del Lys; rinomata stazione invernale, con le sue piste “all’inverso” e i suoi prodotti gastronomici (formaggi, miele, distillati di montagna) è oramai una meta frequentata in tutte le stagioni. Tra le manifestazioni va menzionata la festa delle Sante Reliquie, l’ultima domenica di aprile. La festa del Patrono, San Donato vescovo e martire, viene celebrata il 7 agosto.

Località

Baleno, Brione, Case Francese, Ciaine, Giachero, Grange di Brione, Montelera, Navei, Pragranero, Santa Apollonia, Trucco di Bione, Trucco Rossato, Verna

Baleno, Brione, Case Francese, Ciaine, Giachero, Grange di Brione, Montelera, Navei, Pragranero, Santa Apollonia, Trucco di Bione, Trucco Rossato, Verna

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Val della Torre rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.