Descrizione

Piccola comunità agricola montana, di origine medievale. I pizzonesi presentano un indice di vecchiaia molto elevato e sono prevalentemente concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo tipicamente montano, aspro, con le pendici delle Mainarde scavate da corsi d'acqua, come il Rio Iemmare, e coperte da una ricca vegetazione boschiva. Parte del comprensorio si trova all'interno del Parco Nazionale d'Abruzzo. Il nucleo abitato sorge su un declivio piuttosto accentuato da cui domina il corso iniziale del Volturno che ha a poca distanza, nel comune di Rocchetta a Volturno, le proprie sorgenti. Lo stemma, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, raffigura tre monti all'italiana, con il monte centrale più alto, posti su bande orizzontali d'oro e d'argento, il tutto in campo azzurro.  

Storia

Anche questa comunità deve le sue origini al processo di colonizzazione operato intorno all'anno Mille dall'Abbazia di San Vincenzo al Volturno. La fondazione del borgo, infatti, si fa risalire al X secolo; documenti dell'epoca angioina ne fanno menzione con il toponimo di Piczotum: fu proprio Carlo II d'Angiò a concedere il feudo al celebre giurista Andrea d'Isernia con un diploma del 13 ottobre 1295; alla famiglia isernina successero i Leonessa, gli Stendardo ed i Caldora. A partire dal XV secolo il feudo fu soggetto alla signoria dei Pandone, signori del castello di Cerro; passò poi ai Bucca, ai Marchesano, ai Blanch ed infine ai Cestari, ultima famiglia feudale, per vivere in seguito le stesse vicende storiche delle altre comunità valligiane, compresa l'esperienza del brigantaggio. Aggregata alla Terra di Lavoro in epoca aragonese, la comunità fu assegnata nel 1807 al distretto di Piedimonte; diventò molisana grazie al Decreto Luogotenenziale del 17 febbraio 1861, che la attribuiva al circondario di Isernia. Dal 1928 al 1934 ha costituito un'unica unità amministrativa con il comune di Castel San Vincenzo. La chiesa parrocchiale di S. Nicola costituisce il principale elemento del patrimonio storico e architettonico locale.  

Economia

Modesta la struttura degli uffici e servizi pubblici, che accanto ai normali servizi municipali e postali conta soltanto una stazione del corpo forestale dello Stato ed un ufficio dell'Ente autonomo Parco Nazionale d'Abruzzo. Vi sono scuole che garantiscono l'istruzione primaria ma non strutture particolari dedicate alla diffusione della cultura quali biblioteche, musei, cinema o teatri; non si registra alcun impianto sportivo degno di nota e ancor di più si fa sentire la mancanza di qualsiasi struttura sanitaria, che costringe a rivolgersi ai centri vicini anche per le prestazioni di base. Le strutture ricettive contano alcuni esercizi di ristorazione. Le attività tradizionali dell'agricoltura e della pastorizia prevalgono ancora su quelle industriali e artigianali e sul terziario, ancora tutte da sviluppare. Si coltivano frumento e foraggi, tra fatica e difficoltà dovute anche alle caratteristiche orografiche; l'allevamento bovino ed ovino non consente di alimentare industrie di trasformazione alimentare ma in compenso i boschi rigogliosi permettono abbastanza agevolmente le pratiche di utilizzazione. Modesta la quota rappresentata dalle attività di lavorazione del ferro; la mancanza di strutture produttive obbliga i lavoratori dell'industria al pendolarismo che investe soprattutto l'agglomerato industriale di Pozzilli. Ridotta al minimo la rete commerciale e dei servizi che comunque asseconda le esigenze degli abitanti. Un promettente spiraglio in questo panorama viene dal turismo che, sostenuto da gitanti ed escursionisti della domenica, interessa il territorio (in particolare la località di Vallefiorita) esercitando influssi benefici, anche se per ora modesti, sull'economia locale.  

Relazioni

La catena montuosa delle Mainarde, che caratterizza il territorio, costituisce un potenziale meno sfruttato di quanto si possa pensare; da questo punto di vista il recente ampliamento dei confini del Parco Nazionale d'Abruzzo potrebbe costituire un'occasione preziosa. Il Patrono, S. Nicola, che si festeggia il 6 dicembre.

Località

Le Forme

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pizzone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 329
  • Lat 41° 40' 3,23'' 41.66756389
  • Long 14° 2' 5,8'' 14.03474444
  • CAP 86076
  • Prefisso 0865
  • Codice ISTAT 094036
  • Codice Catasto G727
  • Altitudine slm 730 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2365
  • Superficie 33.14 Km2
  • Densità 9,93 ab/Km2
  • Sismicità Zona 1
  • Alba 04:36
  • Tramonto 19:26
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