CONTI DI POMBIA:
La loro vicenda storica è legata anche a quella di Novara, che nel passaggio dalla dominazione longobarda a quella franca fu divisa in diversi comitati, il cui fulcro era in vecchi "municipi" romani: si costituirono, così, i comitati di Lomello, Novara, Pombia e Ossola. Al comitato di Pombia (oggi in provincia di Novara) fu forse unito quello di Novara nel X secolo, fino al 999; dai documenti non si hanno notizie precise che possano confermarlo. Anche per i conti di Pombia venne il momento del contrasto con il vescovo di Novara, dovuto ai suoi titoli: pur non essendo conte di Novara, egli lo era di Pombia, di Orta, d'Ossola, di quella che veniva definita la Riviera; verso la metà dell'XI secolo, si era, dunque, costituita una grande signoria feudale, anche con il favore imperiale. A ciò i conti di Pombia reagirono con un contrasto estenuante, che li vide coinvolti anche in episodi cruenti; ciò non impedì che militassero a favore dell'imperatore contro il papa, al fianco dei vescovi novaresi (essendosi, nel frattempo, trasferiti a Biandrate, in zona vercellese). I vescovi di Novara riuscirono a prendere possesso dei domini dei Pombia soltanto nel 1080; nel 1152 li subinfeudarono ai signori Da Castello. L'importanza di Pombia andò scemando allorché decadde la famiglia comitale. Gli eredi di un fratello di Arduino I, che rappresentavano un ramo della famiglia, si trasferirono a Ivrea e assunsero il titolo di conti di Biandrate.